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Cinderella Man e la castità

Vedo spesso a messa una coppia di anziani che ha due ragazzini con la sindrome di Down e sono abbastanza sicura siano stati adottati. Passano tutto il tempo cercando di calmare i ragazzi, guidandoli a prestare attenzione a ciò che sta accadendo durante la consacrazione.

C’è qualcosa di veramente bello in tutto questo, nel vedere un uomo e una donna che assolvono insieme a un compito difficile.

Non conosco la loro storia, ma so che quando li guardo e osservo il crocifisso appeso sopra di loro nella mia testa penso tra me e me “questo atto sul banco rispecchia l’atto di Cristo sulla croce: un costante morire a se stessi per amore.”

Il che mi ricorda una delle migliori risposte che ho sentito dare da qualcuno alla domanda su cosa cercare in un potenziale futuro coniuge: qualcuno che sappia cosa significa soffrire, e soffrire bene.

La comprovata capacità di sopportare le avversità, praticare l’altruismo e offrire i propri sacrifici è una buona testimonianza della forza interiore, della forza mentale e del carattere duraturo.

Uno dei migliori esempi cinematografici di quanto scritto sopra si trova nel personaggio maschile di Jimmy Braddock, interpretato da Russell Crowe in Cinderella Man.

Cinderella Man è basato sulla storia vera del campione di boxe dei pesi massimi dell’era della Grande Depressione, James J. Braddock.

Durante tutto il corso del film, Braddock muore costantemente a se stesso per amore della propria famiglia – rinunciando alle proprie porzioni di cibo per sua figlia anche se ha fame e sta per andare a lavorare nel cuore della notte, o quando combatte con un polso fratturato perché non può permettersi di farlo curare, continuando con l’assistenza del governo (che alla fine ripaga) e chiedendo aiuti finanziari agli amici per mantenere una promessa fatta a suo figlio per non mandare i suoi figli a vivere con altri membri della famiglia.

La migliore qualità e la caratteristica maschile essenziale di Braddock è la sua capacità di capire e compiere ciò che serve, indipendentemente dal costo che richiede il portare a termine un certo lavoro: nasconde la sua fasciatura con il lucido da scarpe in modo che possa ancora lavorare sui moli o combattere per i soldi anche se sa che ci si aspetta che perda e venga preso in giro. Il vero eroismo di Braddock non sta nello sconfiggere l’avversario sul ring, ma piuttosto nel suo stesso benessere interiore.

Pochi uomini di quel tempo erano in grado di fornire il necessario alle proprie famiglie sopportando la pressione in circostanze così terribili. May (la moglie di Braddock) vide molti uomini sprecare i propri guadagni in alcol o lasciare le proprie famiglie del tutto. E quando Jimmy se ne va, preoccupando May, in realtà lo fa solo per riavere i propri figli dopo che lei li ha mandati a stare, temporaneamente, con suo padre e sua sorella.

E, in effetti, nonostante Jimmy e May vivano questi tempi difficili la loro relazione si rafforza. Guardando il film, mi sono resa conto del fatto che il miglior regalo che avrebbero potuto fare ai loro figli era una casa, non importa dove vivessero, ma dando una testimonianza di un amore vero e autentico che viveva i propri voti nuziali – “nel bene o nel male, per i più ricchi o più poveri , in salute e in malattia.”

Allora, cosa ha a che fare tutto questa sofferenza con la castità? Ebbene, in un certo senso praticare la castità è una forma di sofferenza.

Una morte sofferente per i nostri desideri immediati di unione fisica, nel tentativo di far emergere il nostro desiderio più vero, l’unione spirituale – di conoscere ed essere conosciuti profondamente, vedere e vedere veramente, amare ed essere amati completamente, per sempre.

Praticare la castità è la prova che sei in possesso di te stesso, in particolare nel controllo delle tue passioni e desideri, perché per darti in dono, devi prima possedere te stesso. Non puoi dare ciò che non possiedi.

Una persona che sa cosa significa soffrire è una persona che ha sofferto l’attesa angosciante, forse anche anni della propria giovinezza, che non si è accontentata, che ti sta ancora aspettando.

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Jessica Kramer proviene da Cleveland, Ohio, si è laureata alla Liberty University e attualmente vive a Old Town Alexandria, Virginia, appena fuori Washington, DC, lavora come conduttrice video per Media Research Center. Jessica ha avviato, recentemente, un canale YouTube, scrive saggi e articoli di opinione e sta lavorando a un progetto con l’Istituto per l’ecologia umana dell’Università Cattolica d’America. In qualità di ex convertita protestante-cattolica, ama la teologia politica, la filosofia, l’apologetica, la storia della Chiesa, discutere di tutto e di niente (una vera studiosa poli-scientifica), ama il buon cinema e guardare a bocca aperta l’architettura antica e piena di decori. Puoi connetterti con lei su Facebook, instagram @jessicalynnkramer o Twitter @ JessKramer1776.