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Admin

May 1, 2020 By Admin

Che cosa c’entra la legge naturale?

Il mese scorso è stato ribaltato l’articolo 3 del DOMA (Defense of Marriage Act) il quale affermava la definizione federale di matrimonio come unione tra un uomo e una donna e questo ha aperto ulteriormente la strada affinché il “matrimonio gay” diventi la legge del paese.

Ecco il trucco, e perché non sono eccessivamente angosciato: il movimento per i matrimoni gay non può davvero “vincere”.  Questo perché la definizione di matrimonio non è radicata nel fanatismo o in qualche antiquato ideale religioso.  Ma è radicata nella legge naturale e la legge naturale non va da nessuna parte.

Per chiarire, la “legge naturale” non è “ciò che vediamo accadere in natura”.  Se dovessimo prendere il comportamento animale come il gold standard per l’etica umana, potremmo trovarci un po ‘nei guai.  La legge naturale si riferisce al codice morale scritto nel cuore umano.  Ci permette di “leggere” la regola che può essere trovata nella natura stessa e nel disegno delle cose.

Il matrimonio, come lo abbiamo sempre conosciuto, non è stato inventato da un gruppo di vescovi.  Ma è derivato dalla natura dei nostri corpi che procreavano.  Molto prima che fosse inciso nei documenti legali o nel diritto canonico, il matrimonio era inciso nella nostra carne.

 A rischio di semplificare eccessivamente questo: si possono quasi immaginare, decine di migliaia di anni fa, gli uomini delle caverne “scoprire” che il desiderio sessuale è ordinato, per sua natura, all’unione dell’uomo e della donna in modo che possano portare avanti il  razza umana.  E poiché i bambini provengono dal sesso e richiedono così tante responsabilità, un uomo delle caverne probabilmente doveva giurare di impegnarsi con quella donna prima delle altre persone nella grotta, per evitare che il capo della caverna lo colpisse con una mazza per trasformare la vita nella in un completo caos  e così il matrimonio ha preso forma !

Non è un caso che il matrimonio sia stato tra un uomo e una donna e abbia coinvolto un rito pubblico praticamente in ogni cultura nel corso della storia (anche nell’antica Sparta, dove l’attività omosessuale non era considerata tabù, gli uomini non si sposavano tra loro). Questo non perché tutte le culture fossero intolleranti o omofobe.  È perché il matrimonio è nato dalla natura dei nostri corpi riproduttori.

 Per quanto sia importante l’affetto che una coppia condivide,  il matrimonio è stato, comunque, consacrato e protetto da voti pubblici, rituali e leggi nel corso della storia, come se il matrimonio fosse una forma glorificata di appuntamenti.  L’affetto non richiede un impegno legalmente vincolante per tutta la vita.  Questo è eccessivo, ma è la nascita di bambini che lo rende così importante.  L’istituzione del matrimonio riguarda loro.  Il motivo per cui l’atto che consuma un matrimonio la dice lunga non è a causa di sentimenti forti, è perché, per sua natura, è ordinato verso una nuova vita che richiede non meno dell’impegno per tutta la vita dei genitori (e quel “linguaggio del corpo” tra marito e moglie rimane, anche se per qualche motivo genetico il concepimento è impossibile.) Il matrimonio gay è una rottura finale di quell’ideale.  È il frutto senza vita della rivoluzione sessuale.  Adesso è tutto sulle spalle di noi adulti.

Ma, ovviamente è più facile per i sostenitori del matrimonio gay trascurare le discussioni sulla legge naturale o sul bene dei bambini, etichettarci come “bigotti” e farla finita.  Secondo il giudice Scalia, questo è esattamente ciò che ha fatto la Corte Suprema.  “Una cosa è che una società elegga il cambiamento”, ha detto, “un’altra è che un tribunale imponga il cambiamento giudicando coloro che si oppongono ad esso hostis humani generis, ‘nemici della razza umana'”.

E anche se non siamo all’altezza di quell’etichetta.  Nei 2.000 anni di storia della Chiesa non troverai un solo vescovo che abbia chiesto violenza fisica contro i gay.  Non “odio” o “temo” le persone con attrazione per lo stesso sesso.  E nemmeno nessun ecclesiastico cattolico che io abbia mai incontrato, ho avuto amici stretti che vivevano uno stile di vita gay.  Sebbene non sia d’accordo con alcune delle loro scelte, giudicare le loro anime è al di sopra del mio compito.  Ciò con cui mettiamo in discussione è l’idea del matrimonio gay, non delle persone “gay”.  Ciò di cui discutiamo è una ridefinizione del matrimonio, non cose come i diritti di visita in ospedale.

Coloro che lottano per il matrimonio gay ci dicono che tutto ciò che vogliono è l’uguaglianza, e alcuni di loro sono persone ben intenzionate che lo intendono sinceramente.  Ma l’uguaglianza non è il modo in cui andrà a finire, e l’ala sinistra del movimento gay non intende che finisca lì.  Quando hai sconfitto l’opposizione etichettando le persone come “bigotte”, non si finisce per essere uguali.  Quello che stanno cercando è una schiacciante vittoria di una nuova definizione di matrimonio su una definizione basata sulla legge naturale e affermata dalla legge divina (vedere cosa dicono le Scritture).  Non mi credi?  David Parker lo fa.  È stato ammanettato per il suo rifiuto inflessibile di far insegnare alla sua scuola materna il matrimonio tra persone dello stesso sesso in classe nel Massachusetts.  Così fa il pastore Stephen Boissoin che è stato citato in giudizio per aver scritto sul matrimonio in Canada (gli ci sono voluti diversi anni di costose battaglie legali per combattere quella causa).  Così fanno le brave persone dell’Ocean Grove Methodist Camp, che hanno perso parte del loro status di esenzione fiscale per aver rifiutato di lasciare che i loro motivi venissero utilizzati per il matrimonio gay nel New Jersey.  La lista potrebbe continuare all’infinito

La tragedia per il movimento gay è che non importa quante leggi approviamo o persone  mettiamo a tacere, le coppie dello stesso sesso non possono mai avere “uguaglianza” se per uguaglianza intendono “la stessa cosa che le coppie di genere misto condividono”.  Non potranno mai godere dell’unione di una sola carne che sin dagli albori dell’umanità ha consumato il matrimonio e portato avanti la razza umana.  Questo atto ha un significato profondo non solo perché è espressione di affetto, ma perché – per sua natura – è ordinato verso qualcosa di profondo come una vita nuova, che richiede tanto impegno.  L’atto stesso, che solo l’uomo e la donna possono condividere, pronuncia un voto.  E nonostante tutti i nostri tentativi di riscrivere la legge sul matrimonio, non possiamo riscrivere il linguaggio dei nostri corpi.  Se questo è discriminatorio, allora la natura è discriminatoria.

Ed ecco il trucco: grazie alla legge naturale, lo sappiamo tutti in qualche modo.

 Quando le persone affermano che la funzione naturale delle nostre parti del corpo sembra loro selvaggiamente irrilevante quando si tratta di etica sessuale, o che semplicemente non riescono a vedere la differenza tra l’unione sessuale di un uomo e una donna e l ‘”unione” sessuale  di due donne, o che la complementarità dei sessi  sembra del tutto priva di significato: o si stanno prendendo in giro da soli o hanno fatto una vita di duro lavoro per nascondere la verità ai loro intelletti.

Ma le nostre nuove strutture sociali non cancelleranno la verità scritta nei cuori e nei corpi.  E la nuova “inquisizione tollerante” che sta guadagnando terreno e che cerca di zittirci con accuse di “incitamento all’odio” e “discriminazione” per aver parlato di cose come la legge naturale e il bene comune non ci impedirà di dire la verità nell’amore (se siamo perseguitati per questo, così sia. Noi cristiani viviamo per la persecuzione).

Sotto questo aspetto, molto poco è cambiato.

_________________________

Chris Stefanick è il co-autore di Do I have to go?  (sulla messa), Raising Pure Teens e Absolute Relativism.  La sua parola scritta raggiunge anche decine di migliaia di persone al mese attraverso il suo popolare programma nazionale.  Egli è veterano da 14 anni della Pastorale Giovanile ha prestato servizio in una parrocchia nell’area di East LA, come Direttore del Ministero della Gioventù e dei Giovani Adulti per la Diocesi di Lacrosse e come Direttore del Ministero della Gioventù, dei Giovani Adulti e del Campus per l’arcidiocesi di Denver.  Egli è fondatore e presidente di Real Life Catholic, un’organizzazione senza scopo di lucro dedita a coinvolgere nuovamente le generazioni future.  Ma Chris è orgoglioso, soprattutto, di essere marito e padre di sei splendidi bambini.

Filed Under: Italiano

May 1, 2020 By Admin

Two Big Mistakes To Avoid When You Date

How do you greet someone on a first date?

Do you keep things polite with a handshake? Presume a certain level of affection and go for a hug? Add a kiss on the cheek? Or maybe avoid the issue altogether and stick with an awkward smile?

I genuinely don’t know the answer! There have been times when I’ve gone for the handshake and my date has gone for the hug. Another time when I went for the hug and my date’s reaction was comparable to the fear response of a fainting goat. Once, we were both so uncertain that we just decided to fist-bump.

Dating as a young Catholic can be complicated.

Some people marry their high school sweetheart and avoid the young adult dating scene altogether. Others (myself included) date a number of different people as they navigate young adulthood.

There’s no one-size-fits-all formula. Yet while there isn’t a single right way to date, there are definitely wrong ways to date. Two approaches, in particular, are constant culprits for starting a dating relationship on the wrong foot.

1) THE ‘ALL IN’

In an attempt to woo your prospective partner, you go all out. You organize a full day of activities or take them to a restaurant so fancy you pay $12 just for the table water.

Whatever you do, you go ‘all in’—you aren’t leaving even a shred of doubt in your date’s mind about your romantic intentions.

The problem with the ‘all in’ approach is that it can create a lot of unnecessary pressure—for both parties.

The person who plans that date can end up feeling like they need to constantly impress the other person. The unsuspecting recipient of an ‘all in’ date can be left feeling uncomfortable about the amount of time (and often money) that has been spent on him/her.

Furthermore, when an ‘all in” date doesn’t go well, it can turn into a kind of date-imprisonment for either or both of the parties. It’s hard to politely excuse yourself from a situation when you are only one hour into a four-hour romantic river cruise.

2) THE CHILL

At the opposite end of the dating spectrum from the ‘all in’ is the ‘chill.” The ‘chill’ approach to dating typically involves inviting someone to a nearby couch, park or group setting to, well, ‘chill.’

While your goal in taking the chill approach might be to create a casual, low-pressure setting for the date, the problem with ‘chill’ is that it often leaves the other person with no freaking idea about what is going on.

You might be perfectly comfortable in your sweatpants, but they are probably wondering what you plan on doing for the next hour, whether you’re going to share your bag of Doritos and most importantly, whether the two of you are even on a date.

The ‘chill’ approach to dating can also cause undue hurt or confusion where the other person doesn’t understand your intentions. They might assume that your invitation to “grab coffee together” is a purely platonic opportunity to sample the varieties of almond milk available at your local café, while you intended it to be the start of a dating relationship.

Finally, the chill approach to dating can be perceived as a lack of effort on your part. The person you’re asking out probably doesn’t expect a 4-stop tour of the vineyards in your region, but I’m sure they want to feel like you care about getting to know them.

THE SOLUTION

As you’ve probably figured out, the solution is a balance between the two extremes. If you want to start dating someone, be intentional. Put a bit of effort into planning your dates and make it clear to the other person that you are, in fact, asking them on a date. One method that I’ve found works well is to use some variation of the phrase “I’d like to take you on a date.”

However, try to keep things relaxed. Your goal for the first few dates should be to create a low-pressure setting where the two of you can start getting to know each other. You can always postpone the hot-air balloon ride until you’re a bit more serious!

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Samuel Brebner is a Catholic speaker and writer from the sunny shores of New Zealand. He works for Real Talk, a Catholic organization that speaks in high schools across Australia and New Zealand on the topics of love, sex and relationships. He writes to encourage young people to be all that God created them to be. For more of Sam’s writing, visit his blog https://parttimeprophet.com.

Filed Under: Dating

April 18, 2020 By Admin

Figlia della Misericordia

Mentre un’amica sedeva di fronte a noi, il suo dolore era quasi palpabile.  Si trattava di un’amica di famiglia che era accanto a me e al mio fidanzato dell’epoca e si lamentava dei problemi comportamentali del figlio maggiore che lottava con problemi di alimentazione, deficit di attenzione e disobbedienza generica.  E mentre andava avanti nel suo racconto, alla fine ha chiarito la vera, ossessionante e profonda verità dietro la sua lotta.  La radice del suo dolore non erano le difficoltà di figlio, ma piuttosto il suo senso di colpa.  E ha spiegato che suo figlio era stato concepito fuori dal matrimonio e sentiva che il suo peccato era la ragione dei suoi problemi mentre cresceva.  Questa donna sentiva che suo figlio veniva punito per la sua impurità.

Sai, è incredibile come il diavolo ci induca a credere che il peccato non sia un grosso problema quando siamo tentati con esso solo per poi convincerci che il nostro peccato è un affare troppo grande perché Dio lo perdoni una volta che lo abbiamo commesso.  Mio marito non si è perso un colpo quando ha iniziato a dirle la verità.  “Tuo figlio non è un figlio del peccato; ma un figlio di misericordia.  Il piano onnicomprensivo di Dio è così grande che può coprire anche i nostri peccati.  Il nostro Dio può trarre un bene da ogni male se solo glielo permettiamo “.

Anni dopo, questa stessa amica ha indicato questo giorno come un momento cruciale nel suo cammino verso la guarigione.  E ha iniziato a vedere che Dio non ha dato la sua punizione per il suo peccato, ma un miracolo.  E, infine, era libera di aiutare suo figlio a portare la sua croce con la forza di Cristo piuttosto che con la sua.

Facendo un Flash-forward di tredici anni ora sono anche un genitore e posso dire senza dubbio che è la cosa più meravigliosa e più difficile che potrò mai fare.  La realtà è che molte volte mi sembra di lasciare che il mio cuore vada in giro fuori dal mio corpo.  Giù le mani dai miei figli sono il più grande miracolo a cui abbia mai assistito.  Non è stato un caso che Dio abbia costituito la famiglia e in seguito abbia dichiarato che “Dove due o tre sono riuniti nel mio nome, eccomi in mezzo a loro” (Mt 18,20).

Per il nostro amico e per molti che devono affrontare gravidanze impreviste, il pensiero di un bambino è terrificante.  Sì, un bambino cambia tutto, soprattutto se concepito al di fuori del matrimonio.  Tuttavia, è abitudine del nostro Dio fare miracoli con i nostri pasticci.  Dobbiamo solo guardare l’immagine della croce e l’eco della risurrezione per vedere che questo è il modo in cui Dio opera.

Gennaio è il mese del diritto alla vita, poiché ci impegniamo a pregare per le tante donne in subbuglio mentre affrontano una gravidanza non pianificata.  In un mondo che enfatizza l’odio, preghiamo per questi figli della misericordia!  Gesù dichiarò che: “Chi accoglie uno di questi bambini nel mio nome, accoglie me” (Matteo 18: 5). Dio non promette che le nostre vite saranno facili, ma promette grandi frutti da coloro che confidano nelle sue vie.  Non importa che tu sia distrutto, impuro, alle prese con la tua sessualità, incinta, dipendente o solo, Dio vuole nascondersi nelle Sue ferite.  Il nostro Dio è un Padre che non desidera lavorare nonostante la tua debolezza, ma attraverso di essa.  Signore, mostraci i frutti della tua misericordia.

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katieKatie Hartfiel è l’autrice di Woman In Love, che racconta lo sviluppo di una relazione con il Signore poiché il suo primo amore gli ha permesso di modellarla per il suo secondo amore (vocazione).  Katie ha conseguito la laurea in teologia presso l’Università Francescana di Steubenville.  Katie ha servito come coordinatrice dei giovani per sette anni a Houston, dove ora risiede con suo marito, Mark, e tre figlie.  Per ulteriori informazioni su Katie e sui suoi libri, visitare www.womaninlove.org.

Filed Under: Italiano

April 14, 2020 By Admin

You’re Not a Piece of Gum

I’ll never forget one particular high-school youth group that I attended, where the minister was preaching on why you shouldn’t have sex before marriage. To make his point, he took out a piece of gum and started chewing. After a few moments, he spat the chewed gum into one hand, held out the fresh piece in his other hand, and asked us “which piece would you rather have?”

The chewed piece of gum was meant to represent someone who had slept around; the fresh piece was someone who had saved sex for marriage.

There’s just one problem. You’re not a piece of gum.

The thing I hate about this analogy is that it implies that if you’ve gotten sexually intimate with someone before marriage, you’re somehow worth less. But that’s simply not true.

One of my favorite stories in the Bible is John 8:1-11. In this passage, a group of Jewish religious leaders want to kill a woman who was caught committing sexual sin. They take her to Jesus, and they ask him whether he thinks she should be stoned to death.

To the religious leaders, this girl is worthless. She’s the piece of chewed gum. As far as they’re concerned, the only thing this girl is good for is to prove a point about divine justice.

So, what does Jesus do? He calls out the religious leaders for treating this girl like she’s nothing. He reminds them that every single one of them has screwed up at some point. His reply is “Let anyone among you who is without sin be the first to throw a stone at her.” One by one, they drop their stones and leave.

When Jesus and the woman are alone, he turns to her and says “Neither do I condemn you. Go, and from now on do not sin again.”

If you want to start over, God isn’t going to be up there thinking “Ha! You sinned! Off to Hell you go!” God is going to to be thinking the same thing that God was thinking thousands of years ago, “Fear not, for I have redeemed you; I have called you by name, you are mine” (Isaiah 43:1).

God doesn’t love us more when we are being good and less when we aren’t. God just loves us. Unconditionally and always.

Often, though, the biggest barrier to starting over can be forgiving ourselves. Because past mistakes can be the source of a lot of pain, we generally do one of two things. We play them over and over again, obsessing on all the things that we could have done differently, or we try to sweep the memories under a mental rug and forget about them completely.

Thinking about your mistakes to a certain extent is important, but only because you need to understand why it happened so that you don’t make the same mistake twice. Beyond that, don’t beat yourself up about the past. The most important day to Jesus is today.

Also, know that forgiveness isn’t a feeling. When you start over, you might not necessarily feel forgiven. The reality is that the pain of past mistakes will probably take a while to heal. But remember that the past is gone. God doesn’t condemn you for it, and you shouldn’t condemn yourself for it.

You might have to tell yourself that you’re forgiven 100 times the first day, and the second day, but on the third day it will be a little less, and each day after that. Until one day, you’ll be able to accept that you have been forgiven completely.

So, I think we need a new analogy. While every analogy is going to have its limitations, one I really like is the $100 bill. If I had a $100 bill, I could crumple it up, I could stomp on it, I could pass it round an auditorium filled with people, but at the end of the day, it wouldn’t be worth any less. It’s still going to be worth $100.

If you’ve gone through your fair share of mistakes and heartbreaks, don’t ever believe you’re worthless. And don’t ever believe you can’t start over.

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Samuel Brebner is an under-graduate, studying theology and law at the University of Auckland. He lives in New Zealand, loves to surf, and hopes to challenge youth to be everything God created them to be. Samuel works part-time with Real Talk, a Catholic organization that speaks in high schools on the topics of sex, relationships and personal identity. For more of Sam’s writing, visit his blog https://parttimeprophet.net/.

 

Filed Under: Forgiveness, Gossip, Sexual Healing, Starting Over

April 13, 2020 By Admin

El diablo quiere que te conformes con menos en tu relación

Además de haber elegido darle a Cristo todo mi corazón y mi vida a los 18 años (después de enamorarme de Él en la Eucaristía), mi mejor decisión fue esperar 28 años por el hombre de mis sueños. Tuve muchas ocasiones para conformarme con un buen católico que me trataba bien y me aburría a muerte, pero yo sabía que nunca querría decirles a mis hijos: “Bueno, tu papá me amaba y parecía bastante simpático, así que me casé con él”. ¡Puf!¡ No, ¡jamás! Sabía que quería decirles a mis hijos: “Esperé pacientemente a un hombre del que estar apasionadamente enamorada, que me llevara a la santidad, que fuera mi mejor amigo y con quien estar ansiosa por casarme”. Cuando llegó Bobby Angel, supe que había encontrado a ese hombre.

Desafortunadamente, hay muchos adultos jóvenes confundidos e indecisos que parecen tener la tentación de conformarse con cualquier persona como cónyuge potencial. Mucha gente tiene citas porque es agradable tener un cuerpo cálido mirándote. Escúchame con atención: hay muchísimas personas piadosas, atractivas y divertidas (Lo sé, porque estoy tratando de hacer de casamentera y ponerlas en contacto). Pero hablando en serio, tú solo estás llamada/o a casarte con una de ellas. No estás llamada/o a ser polígama/o (¡gracias a Dios!). El hecho de que salgas con un católico piadoso y atractivo no significa que él o ella sea la persona correcta para ti. En el pasado, cada vez que yo conocía a un hombre soltero católico, mi cabeza siempre decía: “¿Es este? ¿Es este?”

Era como un hámster loco (como la mayoría de los jóvenes católicos solteros que ven a todos los otros jóvenes católicos como un objetivo para el romance). Seguí racionalizando mis citas con buenos católicos, diciendo: “Bueno, él no me hace reír, pero podría vivir con eso”, o “No me atrae mucho, pero no quiero ser vanidosa, así que podría aceptarlo” o “Realmente no tenemos buenas conversaciones, pero podría ser como una esposa enclaustrada que juró guardar silencio por el resto de mi vida, ¿no?”

Sin embargo, cuando conocí a Bobby, todo encajó. No tuve que racionalizar nada. A decir verdad, todavía nos asombra el hecho de que dos personas puedan encajar tan perfectamente juntas (incluso en nuestras faltas). Estoy segura de que Dios nos ve tropezar en nuestras relaciones, riéndose y pensando: “¡Qué poca fe tienen! ¿Por qué no confían en mí?” Efectivamente, cuando nos conformamos con menos, es porque no confiamos lo suficientemente en Dios. No confiamos en que Dios es un romántico más grande que nosotros, que Dios es el ser más apasionado que existe (de hecho, Él sufrió la pasión por amor a nosotros) y que quiere lo mejor para nuestras vidas. Cuando no confiamos en Dios, cometemos el pecado original de Adán y Eva de nuevo: nos adelantamos a tomar el don del “conocimiento” en lugar de esperar a que Dios nos dé el don que ha tenido para nosotros desde el principio (ver Catecismo de la Iglesia Católica, 396-397). En Llena estos corazones, Christopher West escribió: “Esa es la raíz del orgullo: no confiamos en los designios de Dios, así que elegimos seguir los nuestros”. Recuerda: Dios es el que tiene maravillosos planes para nosotros, “planes de bienestar y no de calamidad, para darles un futuro y una esperanza” (Jeremías 29:11). Es el diablo estúpido el que quiere que nos aferremos a las relaciones y quien nos tienta a conformarnos con lo que simplemente está “bien”.

Para mí, algunos de los hombres y mujeres más valientes son aquellos que acaban con sus relaciones por amor al otro. Se dan cuenta de que la otra persona se merece a alguien mejor, que le hacen al otro perder el tiempo que podría dedicar a la búsqueda de su verdadera vocación (ya sea con otra persona en matrimonio, o incluso, tal vez, una vocación al celibato como sacerdote, monja, hermana, hermano, laico consagrado, o soltero), o que estaría conformándose con una vida llena de exasperación y frustración. Eso es extremadamente difícil. Bobby y yo podemos hablar por experiencia: el rompió un compromiso y yo rompí con un hombre que estaba a un mes de proponerme matrimonio. Al final, ambos nos alegramos mucho de que el Espíritu Santo nos hubiera convencido y que nos hubiera ayudado a tener coraje (una palabra que literalmente significa “actuar desde el corazón”) para hacer lo que era mejor para todos.

Cuando estaba soltera, me decía a mí misma: “Preferiría estar soltera pero alegre que infeliz con alguien”. ¿Por qué? Porque sé que Dios quiere que seamos testigos radiantes de su amor por el mundo. Cuando estaba soltera, era totalmente libre de hacerlo porque tenía la paz y la alegría fundadas en Cristo, quien me satisfacía por completo. Sin embargo, en mis relaciones románticas anteriores, estaba llena de ansiedad, preguntándome si el chico no entendía mi sentido del humor, no le gustaba mi locura, no le gustaba mi amor por la Misa diaria, el rosario o la adoración. Yo cambié por los chicos y no me gustaba quién era estando con ellos. Sabía que el hombre con el que estaba llamada a casarme no me haría sentir prisionera ni atrapada, sino que me daría la libertad para ser auténticamente yo misma, la libertad para ser testigos radiantes del Señor juntos y la libertad para amar a Dios, mi prójimo, y a mí misma de manera más auténtica.

La libertad es muy importante en una relación. No, no aquella filosofía de la libertad de los raperos Wiz Kalifa y Snoop Dogg; su “libertad” les permite emborracharse, fumar marihuana y ser mujeriegos. ¡No! La auténtica libertad nos permite hacer lo correcto. La libertad en una relación tiene como signos la paz y la alegría, pero la falta de libertad en una relación te da esa ansiedad en el estómago, ese sentimiento de “asco”, ese malestar.

Entonces, mi pregunta para ti (si estás en una relación con alguien con quien no estás casada/o) es esta: Tu relación, ¿te ayuda a ser más libre o te hace menos libre? ¿Es vivificante o te está consumiendo la vida?

Aquí hay algunas preguntas que deberías hacerte.

Algunas preguntas son más obvias que otras. A la cabeza de la lista, trataremos de las alertas rojas más obvias, y después, trataremos de señales más sutiles que podrían indicar que en tu relación no eres libre para convertirte en el hombre o la mujer que Dios quiere que seas.

Si tu respuesta a cualquiera de estas preguntas es “sí”, deberías acabar con tu relación:

¿Tu pareja abusa de ti física, emocional, verbal o sexualmente?

¿Te presiona para pecar o se burla de ti por no pecar? (Por ejemplo, te llama “mojigata/o” porque no harás cosas sexuales con él/ella, te hace sentir culpable por no beber/emborracharte, te presiona para que veas una película obscena o pornografía, o te presiona para vivir juntos, etc.)

¿Te sientes utilizada/o como un objeto para su placer?

¿Tienes miedo de discutir problemas difíciles, molestias o frustraciones, por miedo a que él/ella se ponga a la defensiva, te ataque o se niegue a escucharte?

¿Sientes como si estuvieras andando con pies de plomo con lo que dices o haces, por miedo a que tu pareja rompa contigo (de nuevo)?

¿Tienes miedo de mostrar tus debilidades, porque él/ella espera que seas perfecta/o?

¿Tienes esa constante sensación de ansiedad en el estómago cuando están juntos, o cuando te encuentras lejos de tu pareja? ¿Sientes esa ansiedad cuando piensas en casarte con él/ella?

¿Te quedas con él/ella por lujuria, por miedo a estar sola/o, por seguridad o por miedo a no encontrar a nadie más?

¿Estás constantemente confundida/o acerca de la relación? ¿Sigues teniendo dudas sobre si tu pareja es “la indicada” para ti?

¿Sientes alivio cuando él/ella se aleja?

Si tu respuesta a cualquiera de estas preguntas es “no”, deberías reconsiderar su relación:

¿Eres libre de ser tú misma/o (la persona que eres cuando estás con tus mejores amigas o amigos)?

¿Te sientes amada/o tal como eres, incluso con tus debilidades?

¿Te sientes desafiada/o a ser una persona mejor y más santa?

Con tu pareja, ¿te sientes libre para ser como un niño, reír y gozar juntos?

¿Te sientes desafiada/o espiritual, intelectual, emocional y físicamente?

Tu relación, ¿te ayuda a sanar? Su amor, ¿te está ayudando a lidiar con tus problemas del pasado sin que él/ella pretenda ser un “salvador” para ti (pero te indica el verdadero Salvador que te puede sanar)?

¿Estás dispuesta/o a pasar 24 horas al día, 7 días a la semana con él/ella por el resto de tu vida?

Tu pareja, ¿es tu mejor amigo/a?

Bobby y yo vamos a rezar por todos los que lean este blog, para que realmente hagan la buena, agradable y perfecta voluntad de Dios (Romanos 12: 1-2).

(Usado con el permiso de http://www.jackiefrancois.com)

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jackiefrancoisJackie is a full-time traveling speaker, singer/songwriter, and worship leader from Orange County, CA. In 2006, she became an artist with OCP/SpiritandSong.com with whom she has released two albums. She has been involved in youth ministry since she graduated high school, and she now travels the globe speaking to young people about God’s love and leading worship for various events and ministries

Filed Under: Español

April 12, 2020 By Admin

Soltería: ¿Qué sentido tiene?

Cada día tomamos decisiones. Algunas son tan pequeñas como elegir qué zapatos llevar o qué desayunar. Otras necesitan más reflexión, más oraciones. ¿Cómo elijo pasar mi tiempo en esta tierra? ¿Con quién elegiré pasar mi vida? Recientemente, y con la novedad de convertirme en una futura esposa, he estado reflexionando sobre mis años de soltería. Tiempos de bien y de mal, carne y espíritu, sí y no.

Un hecho de nuestra vida es que la vivimos mirando hacia adelante, pero la entendemos al mirar atrás. Yo estuve soltera durante bastante tiempo. A veces tenía citas, pero el mundo universitario no era el mejor lugar para las citas. Muchos de los hombres de los que me rodeaba, francamente, no buscaban salir con nadie. Ellos querían “pasar el rato”, pero no, no tener citas. Si hubiera sido más consciente de eso, habría reconocido las alertas rojas y habría rechazado lo malo con más frecuencia. ¿Existen hombres que busquen a una buena mujer, y que quieran llevarla a citas y acercarla a Dios? Por supuesto. Para encontrarlos, creo que debes aprender a rechazar lo malo y esperar lo bueno.

El mundo de las citas está lleno de opciones. Yo tenía opciones y, a menudo, elegía las incorrectas. Dije “si” a los tipos equivocados. Muchas veces. Parece obvio que no vale la pena hacer caso al tipo que no te llama cuando ha dicho que lo haría, o que hay que rechazar al tipo que se emborracha y te envía un mensaje de texto tarde de noche con el propósito de “pasar el rato”. Parece obvio que hay que elegir al tipo que hace un esfuerzo, que habla menos de sí mismo y se preocupa por preguntar más por ti, y que quiere acercarte a Dios. ¿Por qué elegí mal y por qué muchos otros hacen lo mismo?

Yo creo que nosotras pensamos que los buenos hombres ya no existen. Nos hemos vuelto tan impacientes para esperar que Dios traiga a la persona adecuada a nuestras vidas que nos conformamos con menos. Nos conformamos porque es más fácil decir “Estoy saliendo con alguien” que decir “Estoy soltera”. Es más fácil rendirse a los placeres de este mundo ahora, que esperar las cosas buenas que Dios ha planeado para nosotros en el futuro. El mundo ha estigmatizado mucho la palabra soltero. Si eres soltero, debes estar solo. Si eres soltero, debe haber algo mal en ti. Incorrecto. Yo creí esta mentira absurda durante bastante tiempo y permití que me consumiera. Puse mi valor, dignidad y esperanza en manos de los hombres, en lugar de en Dios que me ama profundamente. Cuando dejamos de hacer esto, disfrutamos mucho más de la vida.

Durante mis años de soltería, tuve la oportunidad de viajar a lugares increíbles. Viajar ocupa un lugar especial en mi corazón. Me enseñó la belleza, la paciencia, la cultura y cómo amar verdaderamente. Durante esa etapa de la vida, pude hacer unas amistades maravillosas que se han convertido en una familia. Si pudiera volver atrás, disfrutaría mucho más ese tiempo. Le diría a mi yo más joven que todo iría bien. Disfruta donde estés en la etapa de la vida en la que Dios te ha colocado. Mis años de soltería me convirtieron en la mujer que soy ahora, y sé que seré una esposa mucho mejor gracias a ellos.

Verás, la soltería no es un castigo.  Más bien, deja espacio para el crecimiento, el aprendizaje y la apreciación de quién eres. Quizás Dios te está preparando para el sacramento del matrimonio durante tu espera. Quizás tú estás lista, pero tu futuro esposo no lo está. Quizás Dios está ocupado convirtiéndolo en la persona que él tiene que ser para que su futuro y vida contigo sirva a Su Reino. No conozco Sus planes para tu vida, pero sé que Él es bueno, y quiere cosas buenas para ti. Sigue confiando en Dios, y Él te concederá los deseos de tu corazón.

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Justine Kaiser is a graduate of Indiana University with a B.S. in Radiation Therapy. She is currently living in Fort Wayne, Indiana working as a radiation therapist at a local hospital. Justine is a devoted aunt who loves to travel, bake and keep up with her Yorkie pup, Leo. She believes that through sharing our life stories, we can encourage each other to be the person God created us to be. Go Hoosiers!

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April 10, 2020 By Admin

Come i miei genitori mi hanno esposto al porno

I miei genitori non sono perfetti.  Shocker, lo so.  Essi discendono dai loro genitori, che discendono, a loro volta, dai loro genitori, che discendono dai nostri primi genitori: Adamo ed Eva.  Si.  Il “Peccato originale” … immagino si possa dire che è di famiglia.

 So che i miei genitori hanno fatto del loro meglio crescendomi, ed erano e sono ancora fantastici, ma ci sono stati dei fallimenti da parte loro che ho impiegato molto tempo a perdonare.  Uno, in particolare, era qualcosa che so di non aver mai compreso.

Crescendo, non ricordo che i miei genitori regolassero veramente ciò che guardavamo in TV.  Una notte, hanno permesso a me e ai miei fratelli di guardare un film con classificazione “da guardare sotto la supervisione di adulti” con loro.  Il film si apre con una scena di sesso.  I miei sensi erano sopraffatti da ciò che vedevo e non sapevo come elaborarlo.  Mi sono sentita incredibilmente in colpa.  E ho iniziato a guardare quella scena in particolare quando ero a casa da sola;  poi ho iniziato a cercare quel tipo di materiale sul computer, che mi ha portato a una dipendenza dalla pornografia, oltre che alla masturbazione.

Passò molto tempo prima che capissi cosa fossero quelle cose e quanto disperatamente avessi bisogno di aiuto per superarle.  Durante un ritiro all’ottavo anno, ho imparato a conoscere la castità e la vera felicità che promette il bene.  E ho anche trovato speranza nelle persone che guidavano i ritiri, alcune delle quali erano abbastanza coraggiose da condividere le proprie lotte per superare i peccati sessuali.  Questo mi ha fatto venire voglia di modificare la mia vita.

Dio mi ha dato la grazia attraverso queste potenti esperienze di correre da Lui per la guarigione nel Sacramento della Riconciliazione, che avrei cercato ogni volta che avessi sbagliato.  È stato un viaggio difficile e spesso ho sentito che non sarebbe mai finito, ma ne è valsa la pena.  Ciò che mi ha anche aiutato a superare queste dipendenze è stato confidarmi con i miei genitori e gli amici intimi.  Quel sistema di supporto è stato fondamentale, poiché questi miei cari fidati mi hanno ricordato il mio valore quando volevo arrendermi.

Infine, questo processo ha comportato il perdono dei miei genitori.  È qualcosa per cui devo ancora pregare quando il dolore si insinua, sapendo che avrebbero dovuto proteggermi, ma capisco anche che non è stata interamente colpa loro.  Come accennato in precedenza, nessun genitore è perfetto e non può proteggere i propri figli da tutto.  Tuttavia, spero di incoraggiare i genitori ad avere una maggiore consapevolezza del contenuto a cui espongono i propri figli e a quale età certe cose sono appropriate.  Consiglio anche ai genitori di guardare i programmi con i loro figli e di spegnere la TV quando succede qualcosa che non glorifica Dio e / o difende la dignità umana.  Se uno spettacolo o un film non promuove buoni valori e morali, non ne vale la pena.  L’anima di un bambino non vale la momentanea distrazione / intrattenimento che può derivare da tali programmi.  Lo stesso vale per adolescenti, giovani adulti e adulti a tutti gli effetti.  Perché accontentarsi della spazzatura che i media cercano di venderci quando noi, in quanto consumatori, determiniamo il loro destino?

Possiamo avere il coraggio di sorreggerci  l’un l’altro verso standard più elevati, che sono l’unico modo per una felicità vera e duratura … e che Dio ci conceda la grazia di cercare il Suo perdono e il perdono degli altri per tutte le volte che non siamo riusciti a farlo  .

[Per aiuto a mantenere la tua famiglia al sicuro online, dai un’occhiata a Covenant Eyes, Protect Young Eyes e Plugged In!]

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Morgan Mueller è un oratrice cattolica coinvolgente e stimolante e fondatore di JoyinHope.  Morgan ha conseguito una laurea in teologia presso il Benedictine College nel 2018. Ha trascorso del tempo nell’educazione religiosa, nella pastorale giovanile e nel ministero dei giovani adulti e attualmente risiede vicino a Kansas City gestendo il suo ministero online.  Le sue passioni sono amare il Signore e far conoscere il Suo amore per lui.  JoyinHope offre video settimanali, podcast e un blog su vari argomenti cristiani per adolescenti e giovani adulti.  Morgan viaggia per tutto il paese parlando a ritiri e conferenze, condividendo il suo amore per il Signore.  Per ulteriori informazioni, visitare joyinhope.org o connettersi con Morgan sui social media @ joyinhope_1212.

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April 4, 2020 By Admin

Se sei single, morirai

Stavo solo scherzando.

Ora … parliamo davvero…  Se sei single, alza la mano…  Ora fai un respiro profondo….  Andrà tutto bene, non morirai … A meno che tu non mandi messaggi mentre guidi.

So che le vacanze sono alle porte e per tutti, incluso  il proprio fratellino minore, sembrano avere un altro significativo, con cui si pubblicano foto su Instagram.  Ma tu?  Perché festeggi il Giorno della Consapevolezza per i single sin dal giorno di San Valentino del … 2000 e qualcosa?  È perché sei terribilmente diventata/o così poco amabile e non hai nulla di utile da condividere con nessuno, e perché il tuo senso della moda è così sciatto, giusto …?

NO!  Smettila di essere così “emo” e inizia a credere in te stesso!  So che non è divertente essere single quando non vuoi esserlo.  C’è stato un periodo nella mia vita, a cominciare dal college, in cui (a parte diversi appuntamenti imbarazzanti e quella volta che stavo cercando di discernere una vocazione al sacerdozio), ero single.  Questo periodo fu lungo un DECENNIO.  10 anni.  120 mesi.  43.800 giorni.  Durante questo periodo avrei potuto accasciarmi in posizione fetale e piangere fino a dormire mentre mi nutrivo di Bon Bon,  della canzone “ALL BYYY MYYSELLF” (inserire qui la voce di Celine Dion).  Ma non l’ho fatto, perché è stupido.  Non tanto la parte del Bon Bon, ma l’altra parte.

Lo scopo di questa condivisione non è darti 10 modi per chiedere a qualcuno di uscire, ma piuttosto:

Ottieni il massimo dall’essere single.

È un momento davvero importante della tua vita.  È così cruciale che avrà un impatto significativo sul tuo futuro “complessivo”.  Il 100 percento delle volte, il tuo futuro sarà influenzato in qualche modo dal tuo passato.  Non hai visto The Notebook?  Ebbene io non l’ho fatto.  Comunque, usalo bene il tuo “oggi”.

Non presumo di conoscere la volontà di Dio per la tua vita e il tuo destino;  ma so che non vuole che tu ti crogioli nell’autocommiserazione.  Piuttosto che vedere la tua situazione nella posizione di bicchiere mezzo vuoto per sempre, considerala un’opportunità d’oro per crescere come persona: nella mente, nel corpo e nell’anima.  Più lavori su “te” ora, meglio sarà il tuo futuro matrimonio e, in ultima analisi, la tua vocazione, grazie a ciò.  Quindi la sfida che vi presento oggi è semplice:

Fissa un obiettivo tangibile per te questa settimana in ciascuna categoria di:

1. Mente

2. Corpo

3. Anima.

Allora fallo.  Perché se tutto ciò che facciamo è leggere articoli su come migliorare la nostra vita, ma non dare seguito a nessuno dei consigli, è come perdere tempo su Internet … Oh aspetta.  Ah.  Qui ti aiuterò con alcune idee per iniziare:

1. Mente:

– Leggi un libro che ti avvantaggerà

– Prova The Five Love Languages (I cinque linguaggi dell’amore) di Chapman

– Crescere nella consapevolezza di sé

– Incontra un consulente per affrontare le questioni irrisolte

– Esci dal debito / controllo delle tue finanze (DaveRamsey.com)

– Impara una nuova abilità / mestiere

– Impara uno strumento (impara gratuitamente su YouTube)

– Non nutrire pensieri negativi

– Spegni Netflix e fai qualcosa in questo elenco

2. Corpo:

– Esercizio

– Vai in palestra

– Mangia più sano, e non  godere nella spazzatura a volte

– Partecipa a una lega intramurale

– Impara un’arte marziale

– Dai un calcio in faccia a un rapinatore di banche

– Diventa volontario

– Fai un atto casuale di gentilezza per qualcuno che ne ha bisogno

3. Anima:

– Leggi i Vangeli, 5 minuti al giorno

– Leggi il libro di Tobia nell’Antico Testamento: parla di Dio che risponde alle preghiere dei single

– Unisciti a un gruppo di giovani / giovani adulti

– Fai una buona confessione e lascia che Dio ti perdoni, di tutto

– Perdona le persone che ti hanno ferito

– Pregate il rosario

– Andare a messa ogni domenica;  scioccare le vecchie signore andando in un giorno feriale (Masstimes.org)

– Fai buoni amici e sbarazzati di quelli cattivi

– Lavora sulla tua relazione con Gesù quotidianamente.

Se stai leggendo questo, sto pregando per te.  La giovane età adulta non è sempre facile.  Ma ne vale la pena e Dio è fedele.

“Conosco bene i piani che ho per te, dichiara il Signore, piani per farti prosperare e non farti del male, piani per darti speranza e un futuro.”  Geremia 29:11

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Paul J. Kim è un oratore, cantante e beatboxer giovanile internazionale.  Presenta e si esibisce a tempo pieno, condividendo il suo amore per Cristo attraverso musica, commedie e discorsi stimolanti.  Kim ha pubblicato due album musicali intitolati “The World Sings” (2013) e “Run Fly Fall” (2009), ed è un relatore in primo piano all’ NCYC, alle Steubenville Summer Youth Conferences e allo Spirit in the City Festival di Londra, Regno Unito.  .  Il suo background include un master in terapia matrimoniale e familiare (Hope International Univ.), Una laurea in filosofia (Franciscan University of Steubenville) e oltre un decennio di esperienza nel campo della pastorale giovanile.  Paul risiede nel sud della California con sua moglie, Maggie, e la figlia appena nata, Audrey.  Visita il sito web di Paul su www.PJKmusic.com.

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March 26, 2020 By Admin

Maschio e femmina li creò

Al giorno d’oggi, sembra che ci sia più confusione che mai su cosa significhi essere uomo e donna.  La nostra creazione in quanto tale, e la chiamata dei due a diventare “una sola carne” non è solo una metafora del rapporto di Cristo con noi.  Come affermava San Giovanni Paolo II, ma è anche il modo fondamentale in cui quell’eterno mistero dell’amore diventa per noi “visibile” (vedi TOB 19: 4, 95b: 6).  Come osserva Papa Francesco, “il cuore stesso del Vangelo è la vita in comunità” (EG 177), e la comunità umana fondamentale è quella dell’uomo e della donna in “una sola carne”.

E, forse, è per questo che la sessualità, il matrimonio e la famiglia sono oggi oggetto di attacchi così violenti; forse dietro a tutto c’è un nemico che vuole impedirci di capire e di entrare nel “cuore stesso del Vangelo”.  Forse c’è un nemico che punta tutte le sue frecce contro le fondamenta stesse della vita umana, della Chiesa e della stessa civiltà.

A coloro che vorrebbero plasmare la società questo fatto non piace, ma quando lasciamo parlare i dati, è chiaro: la civiltà si basa sulla famiglia, cioè sull’unione impegnata di un uomo e una donna e sulla loro prole che ne deriva naturalmente.  Ma una vita familiare di questo tipo è possibile solo nella misura in cui intraprendiamo il progetto, spesso difficile, di civilizzare i nostri desideri sessuali, orientandoli a sostenere la dignità della persona umana, la verità dell’amore disinteressato e la grandezza della procreazione.

Quando l’indulgenza del desiderio sessuale diventa fine a se stessa, la società diventa utilitaristica.  E allora vieni valorizzato solo se sei utile.  E, in questo caso, sei “utile” se sei stimolante sessualmente.  Se non lo sei, o se intralci il mio piacere, verrai ignorato, scartato, forse anche sterminato.  Quando il piacere è l’obiettivo principale del sesso, le persone diventano i mezzi ei bambini diventano l’ostacolo.  Quindi prendiamo il nostro piacere e uccidiamo la nostra prole – e tutto ciò che ostacola il mio “diritto” di indulgere alla libido (comunque lo desidero e senza conseguenze o responsabilità) è anatema.

Questa non è una terribile previsione di un futuro apocalittico.  Questo è il mondo in cui viviamo adesso.  Senza un ritorno ai nostri sensi, possono verificarsi solo il caos e il collasso della società.  Ma se un approccio egoistico al sesso determina il collasso sociale, la sessualità altruista (prendendo in prestito un acronimo da padre Stan Fortuna) significa F.A.M.I.L.Y. – ( Forget About Me, I Love You = Mi Dimentico di me, ti amo).

Duemila anni fa, la prima evangelizzazione trasformò la civiltà mostrando al mondo un’alternativa alla sessualità egocentrica e all’infanticidio e al crollo culturale che inevitabilmente ne derivano.  Seguendo l’esempio di amore disinteressato di Cristo – “Mariti, amate le vostre mogli come Cristo ha amato la Chiesa” (Ef 5:25) – i primi cristiani hanno trasformato il mondo testimoniando il vero significato della sessualità, del matrimonio e della famiglia.  Possiamo e dobbiamo fare lo stesso nella nuova evangelizzazione.

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Il nuovo eBook più venduto di Christopher West, Pope Francis To Go: Bite-Sized Morsels from The Joy of the Gospel, è ora disponibile su PopeFrancisToGo.com.  Christopher è conosciuto in tutto il mondo per la sua opera di divulgazione della teologia di San Giovanni Paolo II.  Egli è il fondatore e presidente di The Cor Project.

 

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March 21, 2020 By Admin

Natale e la gloria del corpo femminile

Nel mezzo di un mondo in cui il corpo femminile viene dissacrato e pornificato è potentemente curativo e redentore riconoscere che il Natale celebra la gloria suprema del corpo di una donna.

 Maria rivela qual è la gloria ultima: Dio viene a noi attraverso il corpo di donna!

 Riconoscere il corpo della donna come il “portale” attraverso il quale l’Eternità entra nel tempo, attraverso il quale l’Infinito entra nel finito in modo che possiamo essere accolti nell’Eternità, nell’Infinito … riconoscere questo significa essere pieni di soggezione e meraviglia per il mistero della donna riempito del “fascino spiritualmente maturo” di cui parlava San Giovanni Paolo II nella sua Teologia del corpo.  È un fascino sacro nel “mistero” della donna che scioglie il fascino distorto così prevalente nel nostro mondo di oggi.

San Giovanni Paolo II ci dice che “la maturità spirituale di questo fascino non è altro che il frutto nato dal dono della paura [riverenza], uno dei sette doni dello Spirito Santo” (TOB 117b: 4).  Lasciare che lo Spirito Santo ci riempia di questo dono è riempirsi dello stupore della Chiesa che, come scrive San Giovanni Paolo II, “onora e loda attraverso i secoli il seno che ti ha portato e il seno da cui hai succhiato  latte ‘(Lc 11,27).  Queste parole “, afferma Giovanni Paolo,” sono un elogio della maternità, della femminilità, del corpo femminile nella sua tipica espressione di amore creativo “(TOB 21: 5).

E allora proprio attraverso il mistero del Natale, Dio assume la carne per redimere la nostra carne.  Come possiamo lasciare che la celebrazione del Natale riscatti la nostra visione del corpo umano?

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Christopher West è un rinomato educatore, autore di best-seller, commentatore culturale e famoso teologo specializzato nel rendere accessibile a un vasto pubblico la densa eredità del compianto Giovanni Paolo II “Teologia del corpo”.  In qualità di Fondatore del “Progetto Cor”, guida un impegno globale dedicato al rinnovamento culturale attraverso una proclamazione dinamica e fresca del Vangelo.

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March 14, 2020 By Admin

Dipendente dagli appuntamenti?

Dopo essermi laureato al college nel 2013, mi sono trasferito a San Francisco per iniziare la mia carriera lavorativa.  Mi ricordo che stavo con gli occhi ben spalancati, pieno di ambizione, ma anche spaventato.  Non avevo mai vissuto da solo, al di fuori di un ambiente accademico, e non sapevo cosa aspettarmi dal “mondo reale”. Nonostante le mie paure,  una parte di me era eccitata da tutto ciò.  Ero entusiasta d’iniziare un nuovo capitolo della mia vita, di creare una nuova comunità che andasse oltre quella degli studenti universitari;  ma, per qualche motivo, ero soprattutto entusiasta di iniziare ad avere frequentazioni.  Non essendo mai uscito prima, non sapevo cosa aspettarmi, ma sapevo cosa volevo.  Ma la mia carne mi ha sopraffatto ed è diventata la mia priorità numero 1 fino ad oggi avendo il solo scopo di raggiungere una gratificazione fisica.

E così nel ricercare degli appuntamenti online ho iniziato un lungo un percorso che sarebbe diventato presto divorante per almeno cinque anni.  Per quanto pensassi di sfruttare la tecnologia  “semplicemente per togliere l’imbarazzo degli appuntamenti”, in realtà stavo solo mentendo a me stesso.  Volevo, sicuramente, eliminare l’imbarazzo degli incontri, ma non era quello a ostacolare la crescita di una relazione verso il matrimonio.  No, era un imbarazzo che impediva di valutare rapidamente se qualcuno mi trovava abbastanza attraente da impegnarsi fisicamente.  Questo è tutto ciò che volevo, ed è tutto ciò che è diventato il mio agire.  Ogni donna con cui mi collegavo digitalmente era un’altra donna con cui fantasticavo di stare.  E così consideravo come un oggetto le donne e giustificavo le mie azioni perché era ciò “ciò che avrebbe fatto qualunque uomo single”. Ogni donna che ho incontrato si è accumulata ulteriormente sul mio senso di colpa e sulla mia vergogna e ha ulteriormente distorto la mia visione su cosa fosse una relazione incentrata su Cristo con le donne. 

 Questo schema è continuato anche mentre mi trasferivo da San Francisco a Washington DC e poi, successivamente, ad Austin.  Ma, col passare del tempo, la gentilezza del Signore è riuscita, comunque, a farsi strada nella mia peccaminosità.  Quello che stavo sperimentando in precedenza come dolore mondano ha iniziato a trasformarsi in dolore divino.  Come scrisse l’apostolo Paolo in 2 Corinzi “Il dolore divino porta pentimento che porta alla salvezza e non lascia rimpianti, ma il dolore mondano porta la morte”.  (2 Corinzi 7:10).  Mi avvicinavo ad Austin, Texas, con il cuore e la mente per voltare le spalle al mio peccato una volta per tutte.  Per la prima volta ho pregato per la mia purezza e ho condiviso il peccato con le persone a me più vicine ed era mia intenzione metterci tutto il cuore per cambiare.  Ma non appena il mio cuore sembrava volgersi a Cristo, i miei desideri tornavano ad abitudini distruttive.  Mi ritrovavo di nuovo su Tinder e sui siti web, alla ricerca di qualcosa che nemmeno sapevo cosa fosse;  tutto quello che so è che avevo bisogno di un cambiamento.  Attraverso un profondo viaggio d’introspezione e riflessione, ho appreso che le donne che desideravo ardentemente, e con cui uscivo agli appuntamenti e con le quali mi ero fidanzato fisicamente, erano le uniche che potevano darmi accettazione e valore più di qualsiasi altra forma di valore e accettazione avessi sperimentato in passato con le persone con cui avevo vissuto.  E ho anche capito che temevo che se non fosse stato per il piacere e la soddisfazione temporale che ho trovato attraverso di loro, non avrei mai trovato nessuno o qualcosa di più soddisfacente e duraturo.

 Sono finalmente arrivato a rendermi conto che il vero valore che ho in me non verrà mai da questo mondo.  Alla fine ho riconosciuto la mia paura egocentrica e che il piacere che cercavo era dovuto al fatto che in realtà non mi fidavo di Dio per soddisfare i miei bisogni sessuali secondo la Sua volontà.  E allora ho cercato di controllare la mia vita e di imporre i miei standard;  e ho cercato di sconfiggere i sentimenti di inutilità trovando valore in tutti e in tutto tranne che nell’unico cosa in cui si poteva trovare il mio vero valore più profondo.

Oggi mi sforzo di aiutare gli uomini e le donne a sperimentare la stessa libertà che sperimento io arrivando a comprendere le cause delle mie azioni e il “motivo” profondo che scatena il mio agire. Mi appoggio costantemente al Signore e ciò crea uno strumento gratuito che potrebbe avvicinare le persone alla propria libertà.  Sebbene “LeadMeNot” da solo non sia la risposta per combattere la dipendenza,  credo, comunque, che rappresenti un approccio olistico efficace, incentrato sul Vangelo, per trovare la libertà quando si utilizza la tecnologia.

Nonostante la mia paura, “sono certo che Dio, che ha iniziato l’opera buona dentro [me], continuerà la sua opera fino a quando non sarà finalmente terminata, il giorno in cui Cristo Gesù tornerà”.  Il mio nome è Jason e sono una nuova creazione in Cristo.

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Jason Mathew è il fondatore di “”LeadMeNot”, una piattaforma di responsabilità gratuita che aiuta il mondo a combattere le abitudini digitali distruttive.  Puoi scaricare “LeadMeNot” oggi su Google Play.

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March 7, 2020 By Admin

L’angoscia universale per il proprio passato sessuale

Che tu sia la persona con un certo passato o quello innamorato di qualcuno con un determinato passato, discutere del passato sessuale è una delle conversazioni più difficili da avere (e continuare ad avere) durante un processo di discernimento.

Da un lato esiste la paura del rifiuto, di non essere abbastanza bravi, di essere “troppo affranti” o “rotti” per meritare l’amore.

Dall’altra esiste la paura dei paragoni, di non misurarsi, di dover accettare che in un certo senso hai dovuto condividere il cuore e il corpo di chi ami con un altra persona.

Mi è capitato recentemente di fare un’intervista con “Song on Fire” (un grande gruppo cattolico in India) su questo argomento e sono rimasta stupita da tutte le domande che sono emerse. Dall’altra parte del mondo e in una cultura con diversi modi di discernimento / contratti matrimoniali  , l’universalità dell’angoscia che deriva dall’affrontare il passato sessuale di te stesso o della persona che ami era evidente.  Le domande che sono arrivate erano le stesse che ho posto a me stessa o ai miei amici sulle loro relazioni qui negli Stati Uniti.

Tutte le domande parlavano del fatto che il passato sessuale che ognuno di noi porta nella nostra relazione è unico, diverso dalle altre parti del nostro passato che possiamo condividere l’uno con l’altro.  Esso a a che fare con un atto sacro che è il culmine del fare un dono di sé a un altra persona nel matrimonio.  Ed è pensato solo per il tuo coniuge, quindi la persona che deve essere il tuo coniuge spesso sentirà il dolore come se l’azione si stesse verificando ora;  quasi come un’infedeltà attuale.  Sia che si tratti di una persona reale o di una persona virtuale (nella pornografia), il dolore è profondo da entrambe le parti.

Poiché le ferite sono collegate al nostro desiderio più profondo di amore e alla nostra più grande paura di non essere amabili, il processo di discuterne come coppia e guarire da esso può essere complicato.

Qui ci sono solo un paio di cose da considerare quando ci si immerge davvero in questo argomento insieme come coppia:
● È necessario decidere insieme quanto del passato deve essere condiviso e quali confini devono essere fissati.

○ Se sei tu a condividere qualcosa del tuo passato sessuale:

■ Pregate veramente e discernete quanto sentite di aver bisogno di fare una condivisione affinché vi sentiate riconosciuti, compresi e, quindi, davvero amati dall’altro.

■ Fai attenzione a non “scaricare” accidentalmente ogni singolo dettaglio sull’altra persona, che potrebbe essere più utile, invece, alla guida spirituale oppure come consiglio facente parte del tuo processo di guarigione.

■ Sii consapevole del fatto che potresti dover rassicurare l’altra persona molte volte del tuo amore e del motivo per cui le altre relazioni sono finite e di come quella che voi due condividete ora è diversa.  Bisogna indicare esempi concreti della tua guarigione e del tuo cambiamento perché può essere utile, specialmente se il passato che condividi implica qualcosa che crea dipendenza come la pornografia.

○ Se sei tu a imparare il passato sessuale della persona che ami:

■ Prega davvero e discerni quanto hai bisogno di sapere una certa informazione per aiutarti a conoscere meglio l’altra persona e cercare la comprensione per quello che stava attraversando quella persona in quel momento e dove si trova attualmente nel viaggio di guarigione.

■ Fai attenzione a non scavare in dettagli intimi o fare domande sugli ex per il gusto di confrontarti con loro: lo so che è una tentazione reale, ma semplicemente non aiuta nessuno di voi.

■ Inizia a pregare per la continua guarigione non solo della persona che ami, ma di tutti gli ex.  All’inizio potresti non volerlo, ma ti aiuta ad andare in quei posti in modo amorevole e iniziare a personalizzare le persone invece di tenerle vive come fantasie a cui non sarai mai all’altezza.

■ Sii onesto con il tuo dolore, ma sii anche gentile e amorevole perché questo argomento è spesso molto difficile da condividere per te e l’altra persona.

Non importa da che parte stiate durante queste conversazioni e nel periodo di guarigione che segue, ognuno di voi deve rivolgersi al Padre per trovare il proprio valore e la propria guarigione.  Solo allora potrai aprirti vulnerabilmente su dove sei caduta/o e dove fa male, o entrare coraggiosamente in quei luoghi con il tuo amore e lavorarci sopra attraverso il dolore.

Ricorda, quando discuti il matrimonio non stai discernendo se l’altra persona è perfetta per te o ha più o meno un certo “bagaglio” adeguato a te, ma si tratta, piuttosto, di pensare alla persona con la quale sei chiamata/o a camminare accanto in un pellegrinaggio verso il paradiso.  Tutte le croci sono più leggere se portate insieme nell’amore.

“La mia grazia è sufficiente per te, perché il mio potere è reso perfetto nella debolezza.”
(2 Corinti 12: 9)

Per l’intervista completa segui il link di “Song on Fire”: LINK

Inoltre, guarda il video di Jason Evert “Il passato sessuale del mio partner mi perseguita.  .  .  cosa posso fare?

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Kaylin Zumwalt (Koslosky) è un’insegnante di scienze part-time al liceo e moglie a tempo pieno del suo migliore amico / marito ed è anche mamma della loro bellissima bambina (e di un altro bambino previsto per agosto 2021).  Ama fare escursioni e stare all’aria aperta ed è appassionata di condividere la bellezza di Cristo, la Sua Chiesa e il vero amore con gli altri.

 

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February 28, 2020 By Admin

Gli sposi che divennero Santi Martiri

Agli albori del cristianesimo molti cattolici soffrirono per la propria santa fede.  L’imperatore romano Diocleziano, che governò dall’anno 284 al 305, fu un persecutore particolarmente brutale dei seguaci di Cristo.  Un giorno, un giovane cattolico di nome Timoteo fu arrestato e gettato in prigione.  Fu accusato di essere “un custode e copista di libri divini”;  cioè, Timoteo era un lettore durante liturgie speciali in chiesa, e conservava e faceva copie di testi sacri usati per l’adorazione di Dio.  E allora l’imperatore Diocleziano aveva ordinò che tutti questi libri venissero confiscati e bruciati, così i soldati portarono Timoteo davanti a un governatore pagano che chiese a quest’uomo cristiano di consegnare i libri sacri.  Timoteo si rifiutò di obbedire a questo comando illegale e, di conseguenza, fu sottoposto a orribili torture: ferri incandescenti conficcati nelle orecchie;  accecamenti e palpebre tagliate;  e venne persino posto

a testa in giù con una pietra al collo.  In effetti, le sue torture divennero così estreme che persino i suoi torturatori implorarono il governatore di placarle.  Eppure Timoteo preferì sopportare tutte queste torture piuttosto che negare Cristo.

Allo stesso tempo, alcuni assistenti dissero al governatore pagano che Timoteo aveva una giovane moglie di nome Maura, che si era sposata con lui solo venti giorni prima.  Dopo aver sentito questo, il governatore chiese immediatamente che sua moglie venisse condotta da lui per spezzare la volontà e lo spirito di Timoteo.  Se non poteva tentarlo nel negare Cristo per se stesso, pensava il governatore pagano Arian, sicuramente avrebbe potuto indurlo a cedere all’apostizzazione per amore di Maura.  Quando Maura arrivò, Arian fece appello alle speranze e ai sogni di Maura per cercare di persuaderla, in fin dei conti, a convincere Timoteo a commettere apostasia.

E così Ariano, il torturatore, insistette con Maura dicendole: “sei sposata solo da tre settimane.  Non vuoi vivere la vita che ti è stata promessa?  Non vuoi crescere una famiglia con tuo marito, invecchiare con lui?  Tutto ciò che Timoteo deve fare è consegnare le Scritture e sarà liberato per vivere in pace fino alla vecchiaia felice con te “.  Timoteo, tuttavia, esortò sua moglie a rimanere fedele e a non temere i torturatori.  Di fronte a questo dilemma, Maura dichiarò coraggiosamente a suo marito: “Sono pronta a morire con te”.  Ella professò, coraggiosamente, di essere cristiana e che avrebbe preferito la morte a una vita vissuta lontana da Cristo.

 Infuriato, il governatore pagano ordinò di strapparle i capelli dalla testa e di tagliarle le dita.  Furono impiegate varie altre torture, ma tutte furono inutili.  Timoteo e Maura rimasero fedeli.  E, infine, il governatore ordinò che fossero crocifissi su croci poste l’una di fronte all’altra.

 Mentre erano appesi a queste croci uno di fronte all’altro, si sostenevano a vicenda pregando insieme, cantando inni e incoraggiandosi a vicenda mentre soffrivano per Cristo.  Quando uno era debole, l’altro sarebbe stato forte, ricordando all’amato ciò che Gesù ha sofferto per loro e la promessa della Signore circa la vita eterna.  Dopo dieci giorni di incredibile fortezza e fedeltà a Cristo dimostrata da entrambi vennero accolti nel regno di Dio come gloriosi martiri.  Questa incredibile testimonianza del loro coraggio e della loro gioia costante ispirò così tanto il loro torturatore che presto divenne un cristiano, fu poi martirizzato lui stesso e ora è venerato nella Chiesa d’Oriente come S. Ariano d’Alessandria!

 Sebbene fossero sposati da meno di un mese, i santi Timoteo e Maura mostrarono un’incredibile comprensione e testimonianza dello scopo del matrimonio che va ben al di là del semplice invecchiare insieme al coniuge e avendo i sogni romantici realizzati nella relazione.

Il matrimonio è in definitiva pensato per essere un martirio della testimonianza sacrificale a Cristo.  I coniugi dovrebbero sfidarsi e incoraggiarsi a vicenda a seguire sempre più da vicino Cristo, sopportando insieme sia la sofferenza che la gioia nel farlo, con l’obiettivo finale di presentare il loro migliore amico davanti al Signore come immacolato e santo, degno di condividere la gloriosa eredità  dei santi (cfr. Eph. 5: 26-27).

 E così, quanto è straordinariamente bella la coppia sposata che modella questo amore reciproco per Cristo e desidera che il proprio coniuge sia unito al Signore più di ogni altra cosa per loro!  In altre parole, quanto sono belli gli sposi che amano ciascuno Dio più di quanto si amino l’un l’altro, e quindi il loro amore reciproco è guidato dal desiderio ultimo di vedere il proprio coniuge unito a Dio!  I santi Timoteo e Maura avevano entrambi questo amore più grande per Dio che l’uno per l’altro, e quindi si sottomisero ciascuno alla missione di condursi l’un l’altro in paradiso, furono in grado di incoraggiarsi a vicenda attraverso dolore e sofferenza inimmaginabili;  anzi, la loro sofferenza divenne motivo di gioia mentre cantavano insieme inni durante le loro crocifissioni, poiché la loro speranza di vedere l’altro unito a Dio si stava adempiendo nel loro diventare gloriosi martiri di Gesù Cristo.

Allo stesso modo dei santi Timoteo e Maura le coppie si modellano in maniera meravigliosa vivendo il sacramento del matrimonio in tutto il suo meraviglioso potenziale, ciò permette all’uomo e alla donna di rendere visibile il mistero dell’amore fedele e sacrificale di Cristo per la sua Chiesa.  Le coppie sposate moderne, quindi, sono chiamate a rendere la stessa testimonianza di questo mistero davanti al mondo attraverso una vita di castità all’interno del matrimonio (usando il dono della sessualità secondo i disegni di Dio).  E nonostante ciò non sia sempre facile, i tempi in cui è difficile diventare fonti di gioia sono quelli più adatto per gli sposi, poiché voi due soffrite come testimoni di Cristo agli occhi del mondo.  E, proprio come la testimonianza che i santi Timoteo e Maura hanno fornito a sant’Ariano, non sai mai chi potrebbe diventare il prossimo santo convertito alla fede a causa della bellissima testimonianza di Cristo che tu e il tuo coniuge state fornendo al mondo!

Santi Timoteo, Maura e Ariano, pregate per noi!

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Robbie Simon proviene da Redondo Beach, in California, ed è neolaureato alla Franciscan University di Steubenville.  Egli, attualmente, presta servizio come missionario a Toledo, Ohio con The Culture Project, un’organizzazione cattolica dedicata a parlare ad adolescenti e giovani adulti sui temi dell’amore, del sesso e delle relazioni.  Gli piace viaggiare, mangiare cibo messicano e avere conversazioni filosofiche, Robbie è molto appassionato di studio della Sacra Scrittura per renderla accessibile a cattolici e non cattolici allo stesso modo.

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February 21, 2020 By Admin

Come sabotare la tua vita amorosa

Durante i miei anni trascorsi insieme ad altre sorelle ho letto molti testi utili su come prepararti a trovare il futuro coniuge.  Sono state molto utili nel mio viaggio alla ricerca della vocazione che Dio aveva per me.  Sul blog FOCUS, inoltre, era apparso un articolo proprio sulla crescita della maturità emotiva per prepararti al successo in una relazione un giorno!  Ma nessuno scrive mai su come si faccia a sabotare la propria vita amorosa, quindi ho pensato che avrei aiutato a espandere le risorse di cui sopra.  Oh sì! Esistono molti semplici modi per usare il tuo tempo al college in modo da sabotare la tua vita amorosa.  Segui il piano elencato qui di seguito per assicurarti d’iniziare un lungo viaggio alla ricerca di Mr. “Persona Giusta” finendo con l’incontrare con Mr. “Persona sbagliata” .

Ragazza! Ostenta tutto ciò che possiedi!

Modestia?  Non pensarci nemmeno.  Tutte le ragazze greche quando escono indossano vestiti con taglie piccole che svelano il più possibile, per cui devi rimanere vestita in modo da essere competitiva. Svela il più possibile.  Concentrati sugli articoli di abbigliamento che ti trasformeranno in un’esibizione di parti del corpo che ogni ragazzo desidera guardare.  Non è che hai dei ripensamenti su quei pantaloni con le tue lettere greche intonacate sul retro?  Comprali ora e non pensarci più. Dubiti della tua decisione di indossare i leggings come pantaloni?  Smettila di analizzare troppo.  I leggings ti faranno notare;  non nascondono nulla e sono comodi al tempo stesso! Ripensi a quel bikini per l’estate?  Vai al negozio più vicino e acquista quello più succinto che riesci a trovare.  Questo attirerà davvero un po ‘di attenzione mentre ti abbronzi a bordo piscina.

ATTENZIONE: gli uomini sono più attratti dalle donne che si vestono in modo modesto e in cui possono riporre rispetto e fiducia.  Le donne che intenzionalmente mantengono sacro il proprio corpo hanno più fiducia e rispetto per se stesse.  Gli uomini sono anche onorati dalla modestia delle donne, poiché ciò li aiuta a rimanere puri nei loro pensieri e nelle loro azioni.  Le donne modeste sono quelle che vogliono portare a casa da mamma e nonna o che un giorno saranno le madri dei loro figli, quindi fai attenzione a tenere a mente la modestia.  Se durante i saldi acquisti una canotta da indossare sotto la tua t-shirt con scollo a V profondo, i signori inizieranno a notare il tuo tentativo di preservare la modestia e te ne saranno essere grati per cui NON FARLO!

Abbraccia la Walk of Shame (il viale della vergogna)!

Sono le 09:00 di sabato mattina e lasci la confraternita barcollando per strada mentre vai verso casa tua … ma indossi gli stessi vestiti per uscire della scorsa notte, sembri un disastro e ti senti insicura sul fatto che piaci al ragazzo con cui sei stata la scorsa notte o che, magari, ti stava solo usando.  PERFETTO!  Smettila di sentirti in colpa per questo – questo è il college ricorda – non hai tempo per niente di serio e, comunque, e il signor Right richiederebbe molto di più da te.

ATTENZIONE: 

Gentleman porta le donne agli appuntamenti, trattale con dignità e poi riporta le donne a casa loro alla fine della serata senza rimpianti.  Rispettate le donne che prendono la propria sessualità come un dono da offrire in matrimonio un giorno.  E ricordate che le donne desiderano che i futuri sposi mantengano sacri i momenti intimi che ci saranno nel matrimonio – non solo il sesso, ma dormire vicino alla persona che amano di notte o vederli in pigiama mentre fanno colazione.  I veri signori sanno anche che, statisticamente, se ti congiungi con l’amato prima di essere sposato, in realtà diminuisci la probabilità di successo della relazione a lungo termine.  Se dici a un gentiluomo che ti dedichi alla purezza e all’integrità emotiva, si metteranno in fila per portarti fuori!  NON FARLO!

Parla come come una scaricatrice di porto!

Le confraternite hanno spesso regole come “niente parolacce al piano principale”.  Ma è così vecchio quello che dicono a scuola per cui inizia a imprecare come un marinaio e diventerai identica ai ragazzi in breve tempo!  Chi se ne frega più del linguaggio corretto o dell’etichetta?  Non possiamo semplicemente calmarci e smettere di preoccuparci di controllare ciò che diciamo?

ATTENZIONE: i signori sono coscienziosi di ciò che esce dalla bocca delle donne.  Di solito sono più attratti dal perseguire una donna con un certo livello di discrezione e che parla con dignità e grazia.  Se non parli, finirai per essere bella, intelligente, disciplinata, creativa e femminile.  NON FARLO!

Sii superficiale!

Che si tratti di sport, clima, lezioni, feste, esercizio fisico o cibo, ricordati di mantenere le conversazioni al minimo e di mantenerle a un livello superficiale.  Tieni il telefono sempre a portata di mano mentre esci con qualcuno.  Ricorda di essere attenta a ogni messaggio di testo / email / e chiamata che ricevi mentre parli con qualcun altro.  Stai alla larga da argomenti vulnerabili come fede, politica, morale, famiglia o sentimenti e opinioni personali sulla vita.

ATTENZIONE: i signori amano discutere argomenti sia su argomenti leggeri che più profondi.  Non solo desidereranno conoscere fatti su di te, ma vorranno conoscere la vera te.  Non sono interessati solo alle chiacchiere in modo che possano segnare alcuni punti con te che potrebbero ripagare alla fine della serata.  Se inizi ad aprirti e ad essere autentica, lo prenderanno sul serio e valuteranno i tuoi pensieri, emozioni e opinioni.  Alle feste, gli uomini possono rimanere ipnotizzati da una donna che inizia a parlare di cose reali invece che di sapori di vodka, regole del beer pong e delle ultime svendite di scarpe, quindi fai attenzione.  NON FARLO!

Gossip e lamentele

Racconta dei problemi familiari del tuo compagno di stanza di fronte agli altri il più spesso possibile,  o meglio ancora, lamentati di come odi il tuo dermatologo per non aver prescritto antibiotici per la tua acne … non ha visto quel brufolo sulla tua fronte?  Questo fa impazzire i gentiluomini perché sentono le ragazze parlare di argomenti trash in case altrui o lamentarsi costantemente dei capelli crespi.  Quindi non filtrare nessuno dei tuoi pensieri, fai uscire tutti i pettegolezzi più succosi il prima possibile e critica verbalmente tutto ciò che ti circonda in modo che tutti possano sentire.

ATTENZIONE: i gentiluomini amano le donne con più cose da fare nella vita rispetto al dramma degli altri o ai loro guai quotidiani.  Amano vedere le donne essere attente con gli altri verbalmente, rimanere discrete sui pettegolezzi che potrebbero ferire qualcun altro o che affrontano le lotte quotidiane come una vera campionessa senza bisogno di sfogarsi su se stesse in maniera costante.  NON FARLO!

Questo concetto riassume tutto:  L’uso di queste tattiche e principi garantisce quasi sempre che Mr. “Persona Giusta” rimanga a distanza e Mr. “Persona Sbagliata” continui a nascondersi nelle vicinanze.  Buona fortuna!

DISCLAIMER

Va bene, non posso concludere il blog in modo così scherzoso!  Soprattutto ora che potrei aver agitato un vespaio e sto per ricevere reclami delle donne che mi chiamano per dirmi come le ho fatte sentire affrante se hanno commesso gli errori di cui sopra.

E ho una confessione da farti: non ti darei consigli su questo argomento se non avessi commesso molti errori nel mio passato e non mi fossi svegliata un giorno solo per rendermi conto che stavo vivendo un ciclo di attrazione del signor “persona sbagliata”… e non del signor  “ persona Giusta”.  Il mio primo scambio di idee fra sorelle (a una festa a tema con ragazze motocicliste) mi sono presentata indossando qualcosa che probabilmente avrebbe fatto venire un infarto a mio padre.  Nel primo mese del mio primo anno da matricola ho avuto tre uomini diversi con cui passare la notte.  (Grazie a Dio non è successo niente di molto fisico, ma care ragazze, vi confesso che mi stavo preparando alla tentazione e al rimpianto.) E ho persino lottato con imprecazioni, superficialità, pettegolezzi e anche lamentele!  Wow … questo era incredibilmente vulnerabile e difficile da scrivere.  Che lavoraccio che ho compiuto!

Una volta che ho iniziato a conoscere sul serio Gesù, il perdono, la libertà, la guarigione, la pace e la gioia che si trovano in una vita centrata su di Lui e sul Suo piano per tutta la mia vita, la mia visione delle relazioni è cambiata radicalmente.  Mi sono presa qualche anno di pausa dagli appuntamenti amorosi con qualcuno, per concentrarmi sulla crescita nella mia fede, diventando la donna che volevo che il mio futuro coniuge incontrasse un giorno.  Sono cresciuta come una donna cristiana e giorno dopo giorno per grazia di Dio sono stata trasformata.  Quasi sette anni dopo aver camminato con il Signore, di cui la maggior parte del tempo passata da single ho attirato, finalmente, Mr. “Persona Giusta” e ci siamo sposati.  È stata una benedizione incredibile e ringrazio Dio per aver cambiato il mio cuore, atteggiamenti e comportamenti.  Sono grata per il Suo sacramento della Confessione che ha cancellato le vecchie cicatrici.

Quindi no, non sto condannando nessuno.  Mi piace solo divertirmi quando scrivo anche se la cosa può far irritare qualcuno.

(Questo post del blog è stato originariamente pubblicato su FOCUS.)

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Amanda Teixeira è originaria del Nebraska, alias “The Good Life”.  Si è laureata in scienze infermieristiche presso l’Università del Nebraska-Lincoln nel 2008. Era un membro di Alpha Phi nel campus e ha ricoperto molti ruoli leader in quella comunità.  Amanda sta offrendo il priprio servizio come direttrice greca di FOCUS a livello nazionale.  Lei e suo marito, Jonathan, stanno entrando nel loro quinto anno come membri dello staff nell’apostolato di FOCUS.  Twitter: @amandamtex

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February 14, 2020 By Admin

Come combattere la dipendenza da pornografia come Sant’Agostino

Sant’Agostino non era estraneo alla lussuria. E, in effetti, se vivesse nel mondo odierno, potrebbe persino descrivere se stesso come un tossicodipendente. Egli scrive nelle sue “Confessioni”:

… non ero legato con il ferro delle catene di un altro, ma con la mia volontà di ferro. Il nemico ha tenuto la mia volontà; e ne ha fatto una catena e mi ha legato. Poiché la mia volontà era perversa, si trasformò in lussuria, e la lussuria divenne abitudine, e l’abitudine a cui non ci si opponeva divenne una necessità.

Necessità. Si sentiva come se avesse bisogno del piacere sessuale.

Ma il sesso è vita?

Posso identificarmi con Agostino. Ciò che alimentava la mia dipendenza dal porno più di ogni altra cosa era la menzogna che il sesso fosse la vita. All’epoca ero single e credevo che il sesso fosse un “bisogno” fondamentale ed essenziale di cui ero privato. Sentire che Dio voleva che rinunciassi al porno suonava come se Dio volesse che rinunciassi alla vita stessa. E poi ero arrabbiato con Dio per avermi creato con voglie così forti e poi aver strappato le caramelle dalla mia mano come un padre capriccioso.

E così ho dovuto imparare che il sesso, sebbene buono e piacevole, non è la vita. Il desiderio di sesso e intimità è buono, ma anche la migliore intimità nel matrimonio è stata progettata da Dio per essere un riflesso di qualcosa di più grande.

Una visione più ampia

Cosa ha determinato il cambiamento nel cuore di Agostino? Nelle sue Confessioni scrive di un giorno in cui la sua anima fu così tormentata dal proprio peccato che una potente tempesta si scatenò in lui, provocando un diluvio di lacrime. E, mentre piangeva, poteva sentire il suono della voce di un bambino che cantava in lontananza: “Prendi e leggi, prendi e leggi”. E lo ha preso come un segno di Dio che inviatava a trovare la sua copia delle Scritture e leggere la prima cosa su cui caddero i suoi occhi.

Questo è esattamente quello che ha fatto. Afferrò la sua copia del libro ai Romani e i suoi occhi si posarono su Romani 13: 13-14: “Camminiamo correttamente come di giorno, non nelle orge e nell’ubriachezza, non nell’immoralità sessuale e nella sensualità, non nel litigio e nella gelosia. Ma rivestitevi del Signore Gesù Cristo e non fate provviste per la carne, per soddisfare i suoi desideri. ”

Lo scrive Agostino mentre finisce la frase, “una luce di assoluta fiducia brillava nel mio cuore, e tutta l’oscurità dell’incertezza è svanita”. Da quel giorno in poi, ha dedicato la sua vita al servizio di Cristo.

La dipendenza dal sesso riguarda la fede 

La fede è sorta nel cuore di Agostino quel giorno era una fiducia incrollabile che Cristo era più che sufficiente per soddisfare il suo cuore inquieto. L’unico modo in cui poteva mettere in pratica i comandamenti di Romani 13: 13-14, rifiutando ogni lussuria e sensualità, era di abbracciare le parole soddisfacenti “rivestiti del Signore Gesù Cristo”.Questo è ciò che significa liberarsi dalla lussuria: non solo rifiutare i piaceri della lussuria, ma abbracciare i piaceri più grandi di Dio.Inseguiamo il porno perché ci sta promettendo qualcosa e crediamo in quelle promesse. Nel suo fantastico libro, Closing the Window, il dottor Tim Chester identifica sei promesse che il mondo fantastico del porno fa spesso ai suoi spettatori:

1. Rispetto. Se ci sentiamo inadeguati o rifiutati, i nostri cuori peccaminosi spesso bramano il rispetto umano e il porno offre questa fantasia. Nel mondo fantastico, siamo adorati da donne o uomini di fantasia. Il porno ci offre un mondo erotico in cui siamo abbastanza uomini o donne abbastanza da catturare il rispetto degli altri con la nostra abilità sessuale.

2. Relazione. Desideriamo l’intimità, ma non ci piacciono i suoi rischi. Vogliamo essere vicini agli altri, ma non vogliamo essere vulnerabili. Vogliamo una vera relazione, ma vogliamo essere noi ad avere il controllo. Il porno ci dà questa illusione: possiamo sentirci “connessi” ma non avere tutto il casino di una vera relazione.

3. Rifugio. In tempi di difficoltà o paura di fallire, vogliamo alleviare i nostri stress. Quando la vita si fa dura, vogliamo scappare da qualche parte, vogliamo fingere di essere qualcun altro o altrove. Il porno ci offre un mondo fantastico in cui non siamo mai un fallimento: ottenendo sempre la ragazza o il ragazzo che desideriamo.

4. Ricompensa. In tempi in cui siamo annoiati o quando ci sentiamo come se avessimo fatto grandi sacrifici, spesso desideriamo ricompensarci. Questo senso di diritto ci spinge ancora e ancora nel mondo della fantasia dove le nostre menti oberate di lavoro e l’ego sottovalutato possono “ottenere ciò che ci meritiamo”.

5. Vendetta. In tempi di frustrazione e rabbia, potremmo rivolgerci al porno come atto di vendetta contro un’altra persona (come il nostro coniuge che non fa sesso con noi quando vogliamo) o contro Dio (che non ci sta dando la vita che vogliamo). Il porno è il nostro capriccio al mondo che non soddisfa i nostri desideri.

6. Redenzione. Nei moneti di colpa e odio verso se stessi, il mondo fantasy del porno offre falsa redenzione. Se ci sentiamo in colpa, la pornografia dice, “Stai bene così come sei. Niente di te deve cambiare. Se siamo impantanati nell’odio per noi stessi, il porno è il nostro modo di punirci. “Questa è la vita vergognosa che merito”, ci diciamo. Il porno è un modo per assecondare il nostro oscuro mondo di autocommiserazione.Queste sono le false promesse del porno, e per ogni persona è un po’ diverso. Solo uno di questi potrebbe suonare come vera per alcune persone. Per altri, molti o tutti suonano come vere.Ma quando si tratta di liberarsi, abbiamo bisogno delle migliori promesse del Vangelo per battere il potere del peccato. Liberarsi dalla lussuria riguarda in ultima analisi la fede: crederai a Dio o al porno?

Promesse migliori 

Il Dottor Tim Chester ci mostra come il Vangelo può superare il potere del peccato.

1. Rispetto. Se ci sentiamo inadeguati o respinti, dobbiamo ricordare che Dio è quello che ci offre un’autentica accettazione attraverso Cristo. Gli uomini o le donne della fantasia non ti conoscono. Non ti amano. Cristo sì. Dobbiamo pentirci di aver bisogno dell’approvazione degli altri (ciò che la Bibbia chiama “la paura dell’uomo”), perseguire soprattutto la gloria di Dio (1 Corinzi 10:31) e anticipare la gloria che promette a coloro che si fidano di Lui (Giovanni 5:44). La sua approvazione è di gran lunga migliore dell’approvazione di uomini o donne fatta di pixel su uno schermo.

2. Relazione. Quando desideriamo l’intimità con gli altri, ma temiamo il rischio, dobbiamo correre a Dio come Padre sovrano sulle nostre relazioni. Le relazioni sono rischiose. I cuori possono essere spezzati. Le emozioni sono disordinate. Ma Dio promette che tutto ciò che attraversamo funzionerà per sempre per coloro che lo amano e sono chiamati secondo il suo scopo (Romani 8:28). Dio può e prenderà tutte le nostre relazioni — anche quelle fallimentari — e le userà per conformarci all’immagine di suo Figlio (v.29). Sapendo questo, possiamo perseguire una genuina intimità con gli altri in un modo divinamente fertile e non ricorrere alla falsa sicurezza del sesso digitale.

3. Rifugio. Quando siamo stressati o quando la vita diventa dura, Dio è il nostro vero rifugio, la nostra roccia, fortezza, liberatore e roccaforte (Salmo 18:1-3). Non importa quali siano le nostre circostanze, accanto al Dio che scuote la montagna e respira il tuono, i nostri problemi non corrispondono a lui (v.7-13). E, piuttosto, che medicare i nostri lividi con la fantasia, possiamo fuggire in Lui, gettando tutte le nostre cure su di lui perché si prenda cura di noi (1 Pietro 5:6-7).

4. Ricompensa. Al posto di avere la nostra ora di piacere ed eccitazione, dovremmo correre da Dio che è la nostra acqua viva. Il pozzo del porno è vuoto e il tempo dirà quanto poco soddisfa, ma Dio è la nostra fonte di acqua viva (Geremia 2:13). E, invece, di correre alla soluzione rapida del porno, dovremmo coltivare una vita di comunione con Dio, attraverso la preghiera, il digiuno, la meditazione sulla sua Parola e il culto. Dovremmo coltivare un desiderio per l’eterna ricompensa di vivere con Lui per sempre, rifiutando i piaceri temporanei del peccato (Ebrei 11:24-26).

5. Vendetta. Quando siamo arrabbiati per il fatto che Dio non ci sta dando la vita che vogliamo, siamo come il fratello maggiore nella parabola del Figliol Prodigo (Luca 15:29-31). Consideriamo i nostri sacrifici, la nostra obbedienza e la nostra devozione, e crediamo che Dio ci “debba” qualcosa. Ma Dio non si relaziona con noi in questo modo: si relaziona con noi come Padre amorevole. Non siamo servitori di Dio, ma i suoi figli e le sue figlie. Quando non otteniamo ciò che vogliamo, dobbiamo concentrare la nostra fede su Dio che ci conosce meglio di quanto conosciamo noi stessi. Sa esattamente quali benedizioni sono le migliori per noi nel suo tempismo perfetto.

6. Redenzione. Nei momenti di colpa o di vergogna, dobbiamo correre da Dio che ci perdona liberamente di ogni cosa non giusta (1 Giovanni 1:9).

Non troveremo la redenzione ignorando il nostro peccato o cercando di punirci. Dobbiamo guardare a Cristo, il nostro Sommo Sacerdote perfetto: “con un’unica offerta ha perfezionato per tutti i tempi coloro che vengono santificati” (Ebrei 10:14). Quando ci vengono in mente la nostra colpa e i nostri fallimenti, dobbiamo ripetere le parole pronunciate da Gesù sulla croce: “È finita” (Giovanni 19:30).

La gioia di Agostino

Prima della sua potente conversione, Agostino sentì la doppiezza nel suo cuore. Ricorda la sua preghiera: “Ho fatto volontà di adorarvi liberamente e di godervi, o Dio, l’unica gioia certa”. È così che ha sconfitto la lussuria: facendo di Dio la gioia suprema della sua vita.

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Luke Gilkerson è l’editore generale e autore principale di Breaking Free, il blog di Covenant Eyes. Luke ha una laurea in filosofia e studi religiosi e sta lavorando a un’altra laurea in religione. Prima di lavorare ai Covenant Eyes ha trascorso sei anni come ministro del campus. Le attività preferite di Luke includono il blog, la lettura di libri di teologia, l’avvio di discussioni filosofiche casuali, gli incontri con sua moglie Trisha e i giochi con i suoi quattro figli. Luke e sua moglie curano il blog al IntoxicatedOnLife.com.

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February 12, 2020 By Admin

Super Bowl Half-Time: The Wrong Kind of ‘Cheeky’

About a week ago, I watched with an open mouth, a dropped jaw, and a cocked eyebrow as Jennifer Lopez took the Super Bowl stage at halftime to perform—and perform, she did. Dressed in the kind of costume that leaves little to the imagination, coupled with the combination of suggestive poles and “dance moves” that anyone should definitely not have watched, Lopez’s performance was, in fact, a thinly-veiled strip show.

Let me just confirm that I am not in the habit of calling other women sluts or whores. This kind of language is hateful, sexist, and offensive to the entire female gender. Even if the woman in question has loose (or nonexistent) morals, it is not productive or charitable to strip away her human dignity by name-calling. What is productive and charitable is pointing out to others that this is not the way a woman of grace conducts herself; to condemn certain “dance moves,” behaviors, and language as an attack on true femininity. The rest of our society needs to hear from the modest, dignified, every-day women of our time that we are not applauding a performance—watched by millions of people—that objectifies women.

According to an Elle article, Lopez apparently stated, “The message of standing up for yourself, being a woman—that’s what I want to pass on to little girls—everything about you—be proud of it. I’m very proud of the performance that night.”

Proud of what, though? The ability to flash yourself at every viewer in America? How is that an integral aspect of womanhood? What about this type of behavior is empowering or feminist? Haven’t women been fighting for hundreds of years to be respected, esteemed members of society who are lauded for what they can contribute intellectually and professionally, rather than sexually? And why are so many of the most famous women in America confining themselves to the very boxes in which men have traditionally put women, flaunting themselves like objects to be enjoyed rather than as equals to be consulted?

I was outraged and deeply disturbed by what I witnessed during halftime—because I believe that all women, everywhere, should be valued for more than the way they look, and their ability to be sexual. In fact, I wholeheartedly believe that sex is cultivated in artfully concealing, rather than in unabashedly revealing. This attitude is more or less the Church’s stance on sexuality, as well, and boils down to the groundbreaking notion that human beings are worth more than the sexual value to which we ascribe them.

I walked away from the TV during halftime in quiet disapproval, but I wanted to take a more vocal stance on what I witnessed that Sunday evening. To my fellow sisters in Christ: if you were also ashamed, mortified, and infuriated by what the Super Bowl has chosen to feature as “entertainment,” continue to embody the light and grace of true femininity—especially in the lives of the men you know. Now more than ever, our society is in desperate need of the attributes of authentic womanhood that only you can give. Continue to value and protect your innate worth, and let it shine for the world to see. Some of the greatest saints—not to mention, the greatest saint—in history have been women, and their power stemmed from their ability to say yes to all the things God created them to be.

Let us as women reflect the light of Christ, and the perfect, untarnished femininity of our Blessed Mother.
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Lindsey Todd is a Master of Arts student at Dartmouth College, and is building her career as a novelist. In her free time, she enjoys traveling, singing, hiking, literature across genres, and exercising. She has a special devotion to the Blessed Sacrament, and a great affinity for St. Joan of Arc and St. Pope John Paul II. Lindsey is passionate about sharing the beauty of chastity with others, particularly as a Catholic writer. Her book about pure dating relationships, Freedom to Love, is available on Amazon and Kindle, and has been endorsed by Jason Evert and Pam Stenzel.

Lindsey currently resides in New Hampshire with her Shiba Inu pup, Mazie. You can learn more about her work at www.lindseytodd.net.

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February 6, 2020 By Admin

Quindici

Esiste una canzone di Taylor Swift chiamata “Fifteen” che contiene un testo che risuona profondamente dentro di me:

“Nella tua vita farai cose più grandi che uscire con il ragazzo della squadra di football. Non lo sapevo a quindici anni.”

E a venticinque anni mi sentivo addirittura già vecchia. Ora, guardando indietro, capisco che a 25 non si è vecchi, ma a 15 si è decisamente giovani. Avviso ai miei lettori adolescenti: non fraintendetemi; Non vi sto chiamando immaturi. Tuttavia, a quindici anni, o a sedici o diciassette anni, il senno di poi non esiste, il che rende fin troppo facile vivere il momento e molto più difficile vedere il quadro più ampio delle situazioni.

Quando penso alla persona che ero a 15 anni, la mia mente si accende immediatamente ripensando alle gradinate ghiacciate nelle sere di fine Novembre, scrutando un campo da calcio per il primo e unico ragazzo che abbia mai veramente amato, e il mio cuore va a quella ragazza che sapeva poco sulla propria identità. A 15 anni, i miei sentimenti per quel ragazzo erano così centrali per come ero fatta. Era centrale sapere come si sentiva per me, come mi sentivo quando ero con lui, cosa saremmo diventati – tutto questo mi ha assolutamente consumato, avendo preso la precedenza sulla mia identità di figlia di Dio.

Nella nostra adolescenza, anche se potessimo amare Dio perché siamo stati educati ad amarlo, spesso è così lontano dalla nostra mente che diventa una sorta di ripensamento. Arranchiamo tra le lezioni extracurricolari, lo studio per i test di AP (Advanced Placement corso: scolastico statunitense e canadese), lo shopping di abiti per gli appuntamenti formali e le date dei film del venerdì sera che costituiscono quasi l’intero grafico a torta del nostro cervello al liceo, lasciando solo un piccolo frammento per la fede. Per me, uscire seriamente con qualcuno da adolescente ha offuscato il mio giudizio e mi ha reso così annebbiata dall’amore che è diventato impossibile prendere decisioni sane radicate nella fede, perché tutto ciò che volevo davvero era dare al mio ragazzo di allora tutto ciò che voleva. Volevo metterlo al primo posto.

In un certo senso, è proprio a causa di quell’altruismo che so di amarlo come avrei potuto fare in quel momento: l’amore richiede che diamo la priorità ai bisogni di qualcun altro rispetto ai nostri. Tuttavia, l’amore non richiederà mai di compromettere la nostra identità per un’altra persona, che è ciò che si verifica in genere nella maggior parte delle relazioni da giovani. Come risultato del non sapere ancora chi sei, diventi una versione di te stesso con qualcun altro che potresti non aver scelto consapevolmente.

Avviso ai lettori delle scuole superiori: non ti sto dicendo di non uscire con qualcuno, ma ti esorto a considerare di posticipare un appuntamento esclusivo fino a quando non sarai al college, con un po’ più di convinzione su chi sei e cosa credi al di fuori di un’altra persona. Amare qualcuno così profondamente è stata l’esperienza più significativa della mia vita, e quell’amore ha avuto origine negli anni del liceo – in molti modi, probabilmente avevo bisogno di quell’esperienza per comprendere appieno e abbracciare tutte le convinzioni a cui sono appassionata oggi. Tuttavia, quella relazione mi ha messo su un percorso che ha mi portato via dalla fede e ha portato a molti anni di compromesso su chi volevo essere in modo da poter essere più appetibile al mio ragazzo. Era, ed è, uno degli uomini migliori che abbia mai conosciuto, ma siamo cresciuti come persone con priorità molto diverse che non potevano essere riconciliate. E così quello che seguì da parte mia fu una decisione difficile e dolorosa consistente nel porre fine a una relazione di sei anni con qualcuno che una volta pensavo di sposare.

Agli adolescenti: sappiate che chi state diventando qualcuno come risultato dei vostri sogni e delle vostre convinzioni ed è molto più significativo rispetto a chi siete in quanto fidanzato o fidanzata di qualcuno. Custodisci la parte di te che vuole dare tutto a qualcuno per gli anni in cui è effettivamente possibile e sano farlo; quando il matrimonio sarà effettivamente un’opzione raggiungibile e reale. Non ignorare o temere le scariche elettriche che scorrono sotto la tua pelle quando lui o lei ti tiene la mano – le “scintille” sono un dono dato da Dio che deriva dalla nostra umanità – ma comprendi bene che il tuo valore è di gran lunga superiore a un sentimento. Questi sono i tuoi anni per essere egoista con la tua identità; i tuoi sogni; la tua virtù, perché è in questo “egoismo” che crescerai come individuo più altruista e pienamente pronto e capace di donarsi alla persona giusta.

(Dai un’occhiata al mio libro, Libertà di amare, per saperne di più sul progetto di Dio per l’amore autentico che Egli è destinato a te. “)

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Lindsey Todd si è laureata alla West Chester University nel 2016 con un B.A. (percorso scolastico statunitense) in inglese e attualmente lavora come scrittrice tecnica per Mars, Inc. Nel tempo libero le piace viaggiare, cantare, giocare con il suo cane, leggere e fare esercizi. Ama anche l’arte, la moda e le discussioni politiche e teologiche profonde. Lindsey ha una devozione speciale per il Santissimo Sacramento e un amore speciale per San Papa Giovanni Paolo II. Lindsey è appassionata nel condividere la bellezza della castità con gli altri, in particolare come scrittrice cattolica. Il suo libro sulle relazioni di coppia pura, Freedom to Love, è ora disponibile su Amazon, Kindle e la piattaforma FORMED per i media cattolici digitali. Lindsey risiede attualmente nella contea di Bucks, in Pennsylvania. Puoi saperne di più sul suo lavoro su www.lindseytodd.net.

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January 31, 2020 By Admin

Se il sesso è naturale, perché lo rendiamo artificiale?

La nostra cultura può rivelarsi piuttosto ossessiva a livello di cibi biologici e del tutto naturali.  Le scatole di cereali mostrano con orgoglio la presenza di “cereali integrali” e le confezioni di snack alla frutta indicano se viene utilizzato “vero succo di frutta”.  Non mi occupo spesso di cose “salutari”, ma mi sento sempre un po ‘meglio con me stessa quando mangio cibi che hanno l’etichetta “tutto naturale” appiccicata sulla loro confezione.

Eppure c’è uno strano paradosso nella nostra cultura: quante persone spendono grosse somme di denaro in cibo biologico o naturale al negozio, ma, in camera da letto, usano il preservativo o prendono la pillola anticoncezionale?  Mentre stanno aiutando i loro corpi con cibi sani, queste persone stanno danneggiando i propri corpi con il controllo delle nascite!   Le pillole anticoncezionali ormonali possono creare molti effetti collaterali negativi per le donne che le assumono:

dall’aumento di peso alla mancanza di respiro, dalla depressione ai coaguli di sangue ( Birth Control Pills – Chastity )

Sarei disposta a scommettere sul fatto che molte persone non si rendono conto degli effetti collaterali dannosi delle pillole anticoncezionali, o addirittura non conoscono nessun altro modo per gestire la propria sessualità.  A queste persone è stato trasmesso il messaggio del preservativo e del controllo delle nascite sin dai tempi della propria adolescenza e anche in età adulta, al punto che lo vedono come una parte tipica del sesso.

E allora abbiamo bisogno di accenderci per il sesso naturale al 100% con la stessa ossessione con cui ci occupiamo dei cibi naturali.  Niente preservativi, niente contraccezione.  Quello che propongo è qualcosa chiamato Pianificazione Familiare Naturale (o NFP in inglese).  Queste tre piccole lettere possono essere in gran parte fraintese e talvolta evocano paura o confusione nelle persone: “NFP?  Ciò significa niente sesso quando una donna è fertile.  “Niente sesso” non è divertente, quindi no grazie! ”  O forse, “NFP … questa è solo una cosa da coppia sposata.  Non ho bisogno di sapere e non mi interessa. “

 Quello che molte persone non capiscono è che la NFP è molto più di una forma di astinenza periodica.  E, inoltre, anche le persone single possono imparare a conoscere la NFP, per prepararsi al proprio matrimonio più avanti nella vita.  La pianificazione familiare naturale viene utilizzata dalle coppie che, per alcuni gravi motivi, vogliono o devono evitare di rimanere incinta.  Ma è anche un modo per le coppie di comunicare insieme sulla fertilità della donna, in modo che possano donarsi l’una all’altra nel modo più completo possibile.

 Perché la NFP è un grosso problema?

Il vero punto è che è tutto naturale.  Esistono diversi metodi di NFP e sono tutti naturali.  Ogni metodo prevede il monitoraggio dei segni di fertilità di una donna e il tracciamento di questi segni per rilevare i periodi fertili e sterili di ogni ciclo.  Il tipo di NFP che io e mio marito pratichiamo, il metodo sintotermico, ha tre segni di fertilità che monitoriamo ogni giorno.  Nessun contraccettivo ormonale o barriere artificiali, solo osservando il modo naturale in cui è stato fatto il mio corpo.

 Ed è efficace.  Se una coppia traccia diligentemente i segni di fertilità della donna e segue le regole particolari di conseguenza, i metodi di pianificazione familiare naturale mostrano efficacemente i tempi fertili e infertili della donna alla coppia, in modo che possano cercare di evitare oppure ottenere una gravidanza piuttosto bene.  Se seguita correttamente, la pianificazione familiare naturale può essere anche più efficace dei contraccettivi.

La NFP è altruista e non egoista.  Quando le coppie usano qualsiasi tipo di contraccettivo, inviano un messaggio con i loro corpi: “Ti do il mio corpo, ma non la mia fertilità”.  Il sesso contraccettivo incoraggia le persone a usarsi a vicenda per il piacere.  Quando le coppie praticano sesso naturale, senza contraccettivi, anche le loro azioni e il loro corpo comunicano: “Ti do tutto me stesso, inclusa la mia fertilità”.  Qui, i coniugi fanno regali completi di se stessi.

Questo rafforza la comunicazione.  E, idealmente, la coppia registra i segni della donna insieme, in modo che entrambi siano consapevoli della fertilità della donna.  Ad esempio, devo misurare la mia temperatura ogni mattina.  Ma non devo svegliarmi e farlo mentre mio marito dorme pacificamente;  si sveglia, mi dà il termometro e poi registra la mia temperatura.  Ci siamo dentro insieme e comunichiamo apertamente e liberamente su qualsiasi cosa, inclusa la sessualità.

La NFP rende più profonda l’intimità.  Comunicare insieme sulla fertilità della donna approfondisce l’intimità coniugale.  Le coppie che praticano la NFP, attraverso la propria continua comunicazione e il lavoro insieme, crescono nella condivisione dei corpi, dei cuori e dell’amore.  Il Dipartimento della salute e dei servizi umani degli Stati Uniti sostiene che uno dei principali svantaggi della NFP è che “Il tuo partner deve essere d’accordo e cooperare”.  Tuttavia, questo non rovina il matrimonio, anzi agevola la cooperazione e l’intimità tra i coniugi aiutando l’amore a crescere.  E poiché la PFN arricchisce l’intimità e la cooperazione di una coppia, può anche essere utilizzata per aiutare le donne a risolvere i problemi d’infertilità, perché le donne sono in sintonia con il modo in cui il proprio corpo funziona in modo naturale.  Molte volte, i medici prescrivono il controllo delle nascite per “risolvere” vari problemi di salute – anche se in genere non risolvono i problemi, anzi se la donna capisse come funzionava il suo corpo, i metodi naturali potrebbero spesso essere usati efficacemente (I take the Pill for ovarian cysts and my friend uses it to regulate her cycle, but neither of us is sexually active. Is that a sin? – Chastity)

 Certo, la NFP a volte può essere difficile.  Ma le coppie possono prendere coraggio e celebrare questo approccio naturale alla sessualità.

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Anne Marie Miller studia Teologia e Inglese all’Università Francescana di Steubenville.  Anne ha una passione per la fede cattolica, la castità, San Francesco d’Assisi e giocare a piedi nudi.  Nell’agosto 2013, ha avuto la fortuna di sposare il suo incredibile marito e loro due si godono le epiche avventure della vita coniugale al college.  Quando non fa i compiti, le faccende domestiche, cucina o gioca a scacchi, AnneMarie riflette sulle sue osservazioni casuali sul suo blog, Sacrifice of Love.  (http://marianninja.blogspot.com)

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January 30, 2020 By Admin

The Danger of Praying for Your Crush

Have you ever questioned the best thing to do or to say around your crush? This is a story about two teens who both had a big crush on each other. Among misunderstandings and miscues, they decided to pray with each other and for each other. And prayer made all the difference!

We met during a cold, grey, Michigan winter. He was a slender, country boy with freckles across his nose and a joke around his mouth. We were both 14 years old, but he was a few months older than I was (and a few inches shorter). He wore a bright red sun visor, indoors! He let me borrow the visor. I thought “maybe we could be friends,” although we lived far apart. The following summer, we saw each other again.

This time, something was different. He was tall! When he greeted me, his voice was low and resonating. Best of all, atop his slightly messy head of sandy-blond hair, what was he wearing? The red visor!

Our high school youth groups went on a regional conference together. At the end of the conference, a priest invited forward anyone who was open to religious life. The thought of religious life was scary, yet I found myself at the foot of the altar.

Low and behold, Red Visor Boy stood beside me! Together with about a hundred other students, we received the priest’s call to discernment. “Let me warn you, this is a dangerous prayer! If you pray this, the Lord will answer! You ready? Pray, ‘Holy Spirit, command me to do your will.’”

I prayed it that day.

Throughout high school, however, whenever I prayed for Red Visor Boy, an invisible forcefield arose. It wasn’t an audible voice. It was more like an internal command in my heart, saying, “Stay back.” That interior voice came along with a lot of peace, although it wasn’t what I wanted to hear. So I kept praying for him!

But then a mutual friend broke the news to me.

Red Visor Boy was joining the seminary. As a Freshman in college, he was discerning the priesthood! The thought of a future without him was heartbreaking.

Fast forward a few years. By God’s grace, my heart healed. The Lord led me to David: an amazing, faith-filled, handsome, virtuous man. Discerning marriage with David was the most joyous time in my life!

But what about Red Visor Boy?

Well, it turns out that Red Visor Boy had cared for me, too, since the day we met. When I was engaged to David, our past feelings finally came to light. You could probably guess that this was quite a shock to both of us.

Through prayer, it seemed clear that the Lord had been leading us down different paths the whole time! I was so excited to marry David, and Red Visor Boy found tremendous joy in his call to religious life. We were able to freely make these big life decisions from a place of peace and joy, despite some confusion about the way the Lord led us.

Here’s the mind-blowing part! After I got married and after he was ordained as a Catholic priest, I learned that he was praying for me, even during seminary. This was his prayer:

Lord, bless Amanda. Keep her safe. Keep anyone from using her or harming her in any way. Bring into her life the right man. A man who will love and cherish her, a man who will lead her to You. A man who is better than me.

What a prayer! That’s a sign of God’s love, in my opinion: to truly desire the best for the other person, regardless of the outcome.

So, if we’re set on events turning out only in the way we think is best, then prayer is dangerous. But if we’re open to God’s creativity in our journey? Then we can be certain that praying for someone we care for is not only going to be what’s best for him or her, but it’ll be what’s best for ourselves, too!

Will you pray with me today?

Holy Spirit, command me to do Your will.

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Amanda Vernon is a Catholic evangelist who has shared her faith and music across the U.S. and in six foreign countries, in venues as diverse as World Youth Days in Sydney and Madrid to Lambeau Field for Monday Night Football. Originally from the Midwest, Amanda resides in Phoenix, AZ with her husband and their four young children. To read the full story that inspired this article—complete with “Red Visor Boy’s” perspective—check out Amanda’s book, co-authored with Fr. Matt Fase, CSC, When God Wrecks Your Romance: Orthodox Faith, Unorthodox Story.

 

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January 21, 2020 By Admin

Siete liberi di amare?

Una delle mie battute preferite proveniente da uno dei film che ho visto è quella del live action della Disney La bella e la bestia.  Belle ha vissuto in cattività nel castello della Bestia per mesi e, dopo aver stabilito una sorta di amicizia con la Bestia, quest’ultima chiede, finalmente, a Belle – in un raro momento di considerazione – se pensa che potrebbe mai essere felice con lui lì nel castello. Belle risponde semplicemente: “Qualcuno può essere davvero felice se non è libero?”  Questa domanda è il catalizzatore che costringe la Bestia a ripensare alla prigionia di Belle, e alla fine decide che il modo migliore (e unico) per amarla è lasciarla andare, anche se questa decisione ha dei costi personali estremi.

Questo momento cinematografico porta tutto il peso e la risonanza emotiva della verità.  Nella vita reale, l’amore autentico non può essere forzato o inventato.  Il vero amore richiede libertà.  Allora perché ci accontentiamo della schiavitù quando Cristo ha comprato la nostra libertà?

Sto ovviamente parlando delle conseguenze del peccato sessuale, le cui radici inibiscono la nostra capacità di scegliere liberamente un altro sulla base di obiettivi, valori e virtù condivisi.  Sto parlando a ogni giovane adulto là fuori che ha affrontato, o forse sta ancora lottando, con la tentazione del sesso prematrimoniale.

E, magari, in questo momento ti sembra di essere libero.  Al momento, puoi convincerti di quasi tutto;  i tuoi sentimenti possono essere così travolgenti e potenti per il tuo partner che sei quasi in grado di giustificare qualunque peccato si verifichi nella tua relazione.  Ma lasciatemi parlare di qualcosa di più potente: la castità è molto di più, molto di più della semplice astinenza.  In effetti, mi spingerei a dire che l’astinenza come costrutto sociale è arcaica e, in molti casi, disordinata senza castità al suo centro.  Dopotutto, sono sicura che tutti abbiamo sentito il vecchio detto: “Perché comprare una mucca quando puoi avere il latte gratis?”  Questo non è certo un argomento convincente per i giovani adulti di oggi, che sperimentano molto meno il giudizio culturale rispetto ai nostri nonni.  Le donne negli anni ’40 dovevano preoccuparsi di preservare la propria reputazione e io mi spingerei a dire che la “reputazione” non esiste più oggi come esisteva una volta.  Oggi chiunque può farla franca con qualsiasi cosa sulla base del fatto che è la propria versione della verità.  La verità non è più valutata come oggettiva o assoluta, quindi perché praticare l’astinenza se non è più un’aspettativa culturale?  Anzi, perché praticarlo se la cultura si aspetta da te l’esatto contrario?

La differenza tra astinenza e castità?  La castità incoraggia e rende possibile la libertà di scegliere e la libertà di amare.  Quando la castità esiste in una relazione, ogni persona sta vivendo il disegno di Dio per abbracciare la pienezza dell’amore umano sostenendo la dignità dell’altro, valorizzando l’altro, ma senza danneggiarlo o metterlo a repentaglio e usarlo come oggetto di piacere.  Con il sesso prima del matrimonio, la decisione di entrare con tutto il cuore in una relazione è confusa dalle risposte ormonali e psicologiche che sperimentiamo come risultato di ciò che dovrebbe accompagnare un’unione coniugale, e questo non è ciò che Dio vuole per noi.  Se un comandamento non esistesse se non per amore, non sarebbe affatto un vero comandamento perché Dio è amore.

Dio comanda forse qualcuno di amarlo?  Pensaci: il Creatore dell’universo ha spogliato il nostro libero arbitrio in modo che non avessimo altra scelta che adorare?  Avrebbe potuto farlo in modo assoluto, abbastanza facilmente e senza complicazioni.  Non ci sarebbe stata alcuna caduta, nessun peccato, nessun male senza il libero arbitrio.

… ma cosi non ci sarebbe nemmeno l’amore.

Se Dio stesso desidera che ci rivolgiamo a Lui e abbracciamo il Suo amore per noi con totale chiarezza e libertà, desidera lo stesso per noi nelle nostre relazioni terrene.  Senza la castità, non può esserci vera libertà di scelta: diventi emotivamente investito in modo eccessivo nella menzogna che stai scambiando con il tuo partner (“ci sei tu e solo tu, per sempre e sempre”) per prendere la decisione di amare liberamente.  L’amore senza libertà non è altro che una finzione e tu, invece, sei stato creato per ciò che vi è di più autentico al mondo.  Sei stato creato per il disegno celeste dell’amore.

“L’amore è paziente l’amore è gentile.  Non invidia, non si vanta, non è orgoglioso.  Non è maleducato, non è egoista, non si arrabbia facilmente, non tiene traccia dei torti.  L’amore non si diletta nel male, ma si rallegra con la verità “.  1 Corinzi 13: 1

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Lindsey Todd è una studentessa di Master of Arts al Dartmouth College e autrice del romanzo cattolico Closure (disponibile online e nei negozi Barnes & Noble).  Nel tempo libero le piace viaggiare, cantare, fare escursioni, leggere libri di genere e fare esercizio.  Lindsey ha una devozione speciale al Santissimo Sacramento e una grande affinità per Santa Giovanna d’Arco e San Papa Giovanni Paolo II.  Lindsey è appassionata nel condividere la bellezza della castità con altre persone, in particolare come scrittrice cattolica.  Il suo libro di auto-aiuto sulle relazioni di coppia pura, Freedom to Love, è disponibile su Amazon e Kindle, ed è stato approvato da Jason Evert e Pam Stenzel.  Puoi seguire l’account dell’autore di Lindsey su Instagram: @veritaswords e saperne di più sul suo lavoro su www.lindseytodd.net.

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January 17, 2020 By Admin

Un 2021 più puro: confessione e confini

Non dimenticherò mai quando mi sono confessata e il prete mi diceva che non avrei dovuto baciare o toccare il mio ragazzo (che ora è mio marito) a porte chiuse.

“È anche possibile realizzare tutto ciò?”  Mi sono chiesta. Avevamo già deciso di aspettare fino al matrimonio per fare sesso, ma c’erano molte zone d’ombra riguardo a tutto ciò che era accaduto prima.  L’ammonimento del prete era difficile da ascoltare, ma era la scossa di cui avevo bisogno per avere una conversazione più seria e molto specifica con il mio attuale marito sui confini da non superare e sul “quanto si va troppo lontano”.

Dal momento di quella confessione, ci vollero altri due anni e mezzo prima che ci sposassimo.  E non ti mentirò: quella stagione di attesa a volte è stata molto impegnativa!  Ma posso assicurarti che ne è valsa la pena.  Ecco alcune cose che mi hanno aiutato a rimanere pura (a volte ho fallito ma mi sono ripresa) e spero che possano aiutare anche te:

40 giorni di purezza: questo è l’ideale per un periodo come la Quaresima, che è proprio dietro l’angolo;  ma può funzionare per qualsiasi periodo di 40 giorni (o più a lungo se lo desideri!).  Per 40 giorni, sii totalmente puro: se hai una relazione prematrimoniale o sei single, astieniti dal sesso;  sesso al telefono;  masturbazione;  pornografia;  toccare / baciare / sdraiarsi eccessivamente con il partner, ecc. (vedere alcuni suggerimenti sui limiti di seguito) per 40 giorni.  Guarda come ti senti dopo questo.  Ti garantisco che il tuo rapporto (con te stesso se sei single o con il tuo partner se hai una relazione) si sentirà più in linea con la tua fede.

Suggerimento rapido per impostare i confini: quando ci si bacia / ci si abbraccia / ci si tocca / ecc.  ci si trasforma in qualcosa che stai facendo solo perché se ti senti bene e non solo per mostrare affetto e perché hai superato il limite.  Il contatto fisico non dovrebbe essere egoistico, ma piuttosto vivificante.  Ecco perché il sesso all’interno del matrimonio è aperto ai bambini ed è un perfetto dono d’amore!  Questo tipo di amore vivificante rispecchia l’amore di Cristo per la Chiesa.

Un altro strumento utile per mantenerti responsabile in termini di purezza: vai a confessarti e se hai una relazione, porta il tuo partner.

Risorse che mi hanno aiutato: leggere buone notizie su sesso e il matrimonio e il libro “la teologia del corpo” per principianti di Christopher West

Spero che questi suggerimenti siano d’aiuto!  E ricorda, quando cadi, rialzati.  Come mi ha detto un altro confessore, “ci sarà un mazzo di fiori che ti aspetta in cielo” come ricompensa per la tua perseveranza.

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Mellie Napolitano è l’autrice di Love Story: An Encounter with God.  Questo romanzo, che uscirà ad aprile 2021, si basa sulla sua esperienza e sull’attendere o meno fino al matrimonio per fare sesso e sul perché l’astinenza sia possibile e utile.  In Love Story, Napolitano esplora domande come:

Perché dovrei aspettare fino al matrimonio per fare sesso? Non sono più vergine.  Che senso ha aspettare adesso? La castità è davvero possibile nella cultura dei rapporti di oggi? Se tu o la tua organizzazione ecclesiastica desiderate preordinare una copia del libro o registrarvi per una conferenza virtuale sul libro con Mellie, potete farlo qui

https://www.indiegogo.com/projects/love-story-encounter-w-god-by-mellie-napolitano#/ o inviare un’e-mail a Mellie all’indirizzo mellienapolitano@gmail.com.

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January 10, 2020 By Admin

Cinderella Man e la castità

Vedo spesso a messa una coppia di anziani che ha due ragazzini con la sindrome di Down e sono abbastanza sicura siano stati adottati. Passano tutto il tempo cercando di calmare i ragazzi, guidandoli a prestare attenzione a ciò che sta accadendo durante la consacrazione.

C’è qualcosa di veramente bello in tutto questo, nel vedere un uomo e una donna che assolvono insieme a un compito difficile.

Non conosco la loro storia, ma so che quando li guardo e osservo il crocifisso appeso sopra di loro nella mia testa penso tra me e me “questo atto sul banco rispecchia l’atto di Cristo sulla croce: un costante morire a se stessi per amore.”

Il che mi ricorda una delle migliori risposte che ho sentito dare da qualcuno alla domanda su cosa cercare in un potenziale futuro coniuge: qualcuno che sappia cosa significa soffrire, e soffrire bene.

La comprovata capacità di sopportare le avversità, praticare l’altruismo e offrire i propri sacrifici è una buona testimonianza della forza interiore, della forza mentale e del carattere duraturo.

Uno dei migliori esempi cinematografici di quanto scritto sopra si trova nel personaggio maschile di Jimmy Braddock, interpretato da Russell Crowe in Cinderella Man.

Cinderella Man è basato sulla storia vera del campione di boxe dei pesi massimi dell’era della Grande Depressione, James J. Braddock.

Durante tutto il corso del film, Braddock muore costantemente a se stesso per amore della propria famiglia – rinunciando alle proprie porzioni di cibo per sua figlia anche se ha fame e sta per andare a lavorare nel cuore della notte, o quando combatte con un polso fratturato perché non può permettersi di farlo curare, continuando con l’assistenza del governo (che alla fine ripaga) e chiedendo aiuti finanziari agli amici per mantenere una promessa fatta a suo figlio per non mandare i suoi figli a vivere con altri membri della famiglia.

La migliore qualità e la caratteristica maschile essenziale di Braddock è la sua capacità di capire e compiere ciò che serve, indipendentemente dal costo che richiede il portare a termine un certo lavoro: nasconde la sua fasciatura con il lucido da scarpe in modo che possa ancora lavorare sui moli o combattere per i soldi anche se sa che ci si aspetta che perda e venga preso in giro. Il vero eroismo di Braddock non sta nello sconfiggere l’avversario sul ring, ma piuttosto nel suo stesso benessere interiore.

Pochi uomini di quel tempo erano in grado di fornire il necessario alle proprie famiglie sopportando la pressione in circostanze così terribili. May (la moglie di Braddock) vide molti uomini sprecare i propri guadagni in alcol o lasciare le proprie famiglie del tutto. E quando Jimmy se ne va, preoccupando May, in realtà lo fa solo per riavere i propri figli dopo che lei li ha mandati a stare, temporaneamente, con suo padre e sua sorella.

E, in effetti, nonostante Jimmy e May vivano questi tempi difficili la loro relazione si rafforza. Guardando il film, mi sono resa conto del fatto che il miglior regalo che avrebbero potuto fare ai loro figli era una casa, non importa dove vivessero, ma dando una testimonianza di un amore vero e autentico che viveva i propri voti nuziali – “nel bene o nel male, per i più ricchi o più poveri , in salute e in malattia.”

Allora, cosa ha a che fare tutto questa sofferenza con la castità? Ebbene, in un certo senso praticare la castità è una forma di sofferenza.

Una morte sofferente per i nostri desideri immediati di unione fisica, nel tentativo di far emergere il nostro desiderio più vero, l’unione spirituale – di conoscere ed essere conosciuti profondamente, vedere e vedere veramente, amare ed essere amati completamente, per sempre.

Praticare la castità è la prova che sei in possesso di te stesso, in particolare nel controllo delle tue passioni e desideri, perché per darti in dono, devi prima possedere te stesso. Non puoi dare ciò che non possiedi.

Una persona che sa cosa significa soffrire è una persona che ha sofferto l’attesa angosciante, forse anche anni della propria giovinezza, che non si è accontentata, che ti sta ancora aspettando.

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Jessica Kramer proviene da Cleveland, Ohio, si è laureata alla Liberty University e attualmente vive a Old Town Alexandria, Virginia, appena fuori Washington, DC, lavora come conduttrice video per Media Research Center. Jessica ha avviato, recentemente, un canale YouTube, scrive saggi e articoli di opinione e sta lavorando a un progetto con l’Istituto per l’ecologia umana dell’Università Cattolica d’America. In qualità di ex convertita protestante-cattolica, ama la teologia politica, la filosofia, l’apologetica, la storia della Chiesa, discutere di tutto e di niente (una vera studiosa poli-scientifica), ama il buon cinema e guardare a bocca aperta l’architettura antica e piena di decori. Puoi connetterti con lei su Facebook, instagram @jessicalynnkramer o Twitter @ JessKramer1776.

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January 2, 2020 By Admin

Avevo 4 anni quando ho chiesto per la prima volta a mio padre del sesso.

Avevo 4 anni quando ho chiesto per la prima volta a mio padre del sesso.

Mio padre mi ha guardato con orrore, quindi ho chiesto: “Non è vero che fanno sesso due persone quando si spogliano e si baciano alla francese?” Era una domanda totalmente innocente, giusto? Beh, forse non del tutto innocente. Avevo sbirciato tra le dita abbastanza quando i miei genitori mi coprivano gli occhi durante alcune scene d’amore dei film. (Dai, so di non essere stata l’unica a farlo.)

Vorrei poter dire che mio padre ha risposto amorevolmente e onestamente su come Dio ha progettato il sesso e l’amore autentico. Vorrei che mi avesse detto che i nostri corpi sono tesori, che i nostri desideri sessuali sono buoni e che il sesso è una bella, intima espressione di amore e impegno per il proprio coniuge nel contesto del matrimonio. Ma quella notte ho ricevuto una sculacciata senza alcuna spiegazione e ho giurato di non parlare, ascoltare o nemmeno pensare al sesso mai più.

Quando ero in terza elementare, finalmente abbiamo avuto un computer a casa nostra. Ed è stato glorioso. Usavamo la nostra linea fissa per collegarci a Internet, ascoltando allegramente quei suoni striduli e robotici che ci assicuravano che presto avremmo avuto il mondo a portata di mano. I primi due mesi furono una gioiosa confusione di giochi per computer come Snake e Oregon Trail. Ma non mi ci è voluto molto tempo, seppur ancora bambina, per accedere a chat room con sconosciuti perversi, siti web erotici e pornografia. Sono passata dal reprimere i miei pensieri e sentimenti sessuali all’essere esposta al sesso nel modo più carnale e grottesco. Sapevo che era sbagliato, ma mi sono appassionata e tuffata a capofitto in una dipendenza segreta nella pornografia e nella masturbazione che è durata per circa 12 anni.

La pornografia mi ha insegnato che dovevo fare sesso con un ragazzo al primo appuntamento per ringraziarlo per la cena e che dovevo fare favori sessuali ai miei fidanzati per renderli felici. Mi ha insegnato a odiare me stessa e che non sono mai stato degna del vero amore. E poi ho perso la verginità e sono entrata in un mondo oscuro di promiscuità sessuale, droghe e depressione. Non mi importava del mio corpo, del mio cuore o della mia anima. E ho usato il sesso come strumento per ricevere ciò che pensavo fosse affetto, attenzione e amore. Ma mi sbagliavo profondamente. Stavo, invece, ricevendo false promesse, dolore su dolore, e alla fine il messaggio che valevo solo ciò che il mio corpo poteva offrire. Ci sono voluti molti anni di preghiera e terapia (ed è ancora un processo in corso) per invertire quei messaggi, per guarire dai traumi spirituali ed emotivi e per sciogliere quei nodi che mi hanno soffocato per così tanti anni.

La soluzione è semplice: i bambini devono imparare a conoscere il dono della sessualità (all’età appropriata) e questo processo deve iniziare a casa. Evitate le conversazioni imbarazzanti o dire cose del tipo “Non fare sesso perché l’ho detto io”, non funziona. Se i genitori non insegnano il sesso ai loro figli, il mondo lo farà al posto loro. E il mondo è pieno di bugie, abilmente e astutamente piantate dal Nemico. Parlate delle ramificazioni emotive, psicologiche e spirituali del sesso con i vostri ragazzi anche se fingono che questo argomento non gli importi. Trovate l’opportunità di dare risposte appropriate all’età, veritiere e amorevoli senza far provare vergogna o intimidire. Pregate per ricevere saggezza, pazienza e guida. Pregate per la loro purezza sessuale e la vocazione futura. Chiedete ai vostri sacerdoti di parlare del piano di Dio per la sessualità nelle loro omelie, di invitare oratori di castità e di investire in buoni e solidi programmi di Teologia del corpo. Ma soprattutto, vivete voi stessi la castità e la purezza. I giovani serbano ciò che viene loro insegnato. Quindi cercate la castità nel vostro matrimonio, date un calcio alla dipendenza dal porno, siate consapevole dei film, della musica e dei libri che consumate (mamme, mettete giù libri come “le 50 sfumature…”). Usate i controlli parentali su computer e smartphone e rimanete vicino al Signore attraverso la preghiera e i sacramenti.

Per coloro che hanno perso la verginità e sentono che non ha più senso aspettare, capisco. Ci sono passata anch’io. Abbiamo desideri sessuali e, a volte, sembra più facile cedere a questi. Ma vi sfido a ricominciare da capo, non solo per il vostro futuro coniuge, ma per voi stessi. Siete capaci di essere all’altezza della sfida. Vi meritate qualcuno che vi mostri la massima dignità e rispetto, che sacrifichi i desideri sessuali per la protezione del vostro cuore e della vostra anima fino a quando non potrete finalmente consumare i vostri voti matrimoniali la prima notte di nozze. Mio marito l’ho sposato perché sapevo che mi avrebbe amato come Cristo ama la sua sposa, la Chiesa: attraverso il sacrificio e la sofferenza, con forza, nobiltà e umiltà. Questo è quello che mi sono meritata. Questo è quello che meriti anche tu.

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Maggie Kim è una moglie, una madre convertitasi di recente al cattolicesimo dopo aver scoperto il suo amore per l’Eucaristia, la Sacra Tradizione e le potenti preghiere di intercessione dei santi. È un’infermiera che ha una passione per le neo mamme e i bambini. Nel tempo libero le piace leggere, scrivere, mangiare dolci e guardare film al buio con una coperta calda e una tazza di caffè forte. Vive nel sud della California con suo marito Paul e due bambini: Audrey e Aiden. Ulteriori informazioni su PJKmusic.com

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December 25, 2019 By Admin

 Amore ai tempi della iGeneration

Di recente ho sentito ovunque parlare dell’argomento della “castità”.  E ho trovato così tanto incoraggiamento leggendo i libri di Jason e Crystalina Evert e ascoltando il mio gruppo di giovani parlare del “Genio femminile”.
 Tuttavia, a scuola (e su Instagram) è tutta un’altra storia.  Non fraintendermi, adoro una brava ragazza che sta sbocciando, ma mi fa male sentire alcuni dei modi in cui le ragazze attribuiscono i valore ai propri ai ragazzi.  C’è questa idea che se un ragazzo non ti piace, allora non deve essere abbastanza carino oppure lo è ma non è abbastanza bravo in generale.
 Questa idea è contagiosa.  Mi fa impazzire che i ragazzi non mi notino mai né comprendano davvero il mio aspetto.  Comincio a chiedermi, cosa fa risaltare le altre ragazze più di me?  Diventa una sorta di competizione o standard a cui sento di dover essere all’altezza.
 Ma questo non è un modo giusto di vivere.  Come possiamo noi donne far convivere i nostri valori a cose come questa?  Perché siamo così prese dall’essere apprezzate da qualcun altro?  Soprattutto tutto dipende dal punto di vista fisico?
 Penso che possa essere una combinazione di due cose.
 In primo luogo, come donne riconosciamo la bellezza e vogliamo che questo venga riconosciuto.  In fondo, tutti vogliamo essere apprezzati e accettati (ovviamente), ma questo significa qualcosa di diverso per ogni persona.  A volte significa ricevere il maggior numero di premi, ottenere i voti migliori, essere il più popolare, essere il miglior cuoco, avere i capelli più belli o scrivere un libro.  Qualunque cosa sia, ogni donna vuole realizzare qualcosa di cui essere orgogliosa.  Non c’è assolutamente niente di sbagliato in questo.
 È solo che a volte sento che desidero costantemente che le persone mi notino e rimangano stupite.  Ed è qui che le cose si fanno pericolose.  Desidero costantemente che le persone mi notino.  Questo è uno dei motivi principali per cui le donne attribuiscono valore agli uomini.  Riconoscono la bellezza e l’accettazione come qualcosa che gli uomini possono donare.  Vogliamo essere importanti.  Vogliamo essere notate come belle;  essere amate.
 Ma qui arriva la seconda parte cruciale: questo tipo di bellezza non è affatto perfettamente bella.  C’è una rottura in tutto ciò.  E non porta all’amore che alla fine stiamo cercando dietro la bellezza.
 Ci vuole un duro lavoro per mantenere una relazione, non importa quanto sia bella all’inizio.  Le ragazze a volte entrano in relazioni con troppe aspettative di perfezione e sottovalutano la quantità di lavoro che va infuso in amore.  Soprattutto all’età del liceo, le ragazze spesso dimenticano gli standard che devono sostenere per se stesse per avere un assaggio della vera bellezza nell’amore.
 Cerchiamo tutti una relazione umana che ci soddisfi completamente.  Una relazione come ogni principessa della Disney, o come il tuo personaggio di fantasia preferito, o come le immagini carine che vedi su Instagram.  La verità è che non lo troveremo mai nelle relazioni umane: anche le foto Instagram più perfette nascondono storie di dolore dietro quei sorrisi.  Possiamo solo trovare completa soddisfazione con Dio.  E poiché noi stessi siamo umani, anche questo adempimento in Dio avrà alti e bassi.  Dio ci cerca sempre, ma siamo imperfetti.  Tuttavia, più nascondo il mio cuore in Dio, più sono soddisfatta.
 La preghiera è essenziale.  Più conosco Dio, più Lo amo.  Più Lo amo, più amo me stessa per il suo amore per me.  Più mi amo più amo il mio prossimo come me stessa. Così tante ragazze dimenticano di amare se stesse prima di iniziare a uscire con qualcuno.  Tuttavia, quando sei con qualcuno, quell’individuo non ti soddisferà.  Non importa quanto sia bello.
 C’è solo una vera bellezza – e non viene dall’approvazione degli uomini.  Cerca e affidati a Colui che è la Bellezza stessa.  Lascia che Lui ti ricordi il tuo vero valore.  Quindi cerca di condividere quella bellezza, gioia e amore con altre persone.
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Maddy Zilligen è una studentessa di diciassette anni delle superiori.  È anche cattolica … il che fornisce spunti interessanti su molte delle cose che accadono nella normale vita di una liceale.  Maddy ha una meravigliosa famiglia amorevole, molti compiti, una visione positiva della vita (il più delle volte) e un grande debole per i dolci.  Provare a scrivere sui blog, per lei, è un modo per parlare della piccola lotta, ma grande benedizione, dell’essere cattolici in un mondo che non lo è.  Tutto ciò che vuole veramente ottenere è condividere un po ‘di incoraggiamento.

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December 19, 2019 By Admin

Gli appuntamenti nel 21 ° secolo

Dopo aver fatto discernimento sulla mia vocazione religiosa, aver continuato a fare digiuni finalmente ho capito ciò a cui Dio mi chiama.  A 30 anni sono single.  E vi prometto che sto ancora respirando e mi sono spenta per combustione  spontanea. Tutto bene fin qui.  Sono solo consapevole che Dio mi sta chiamando a una vocazione al matrimonio, e ora è il momento di agire.  Guardando indietro ai miei vent’anni, vedo come Dio ha guarito il mio dolore che derivava da una vita fatta di partecipazione alla “cultura del legame”.  Ora che mi ha guarito parto da nuove basi, per così dire, è tempo di essere propositivi nella ricerca della propria vocazione.

E cosi mi sono iscritta a un’app di appuntamenti.  Le prime ventiquattro ore di utilizzo di questa app sono state un campanello d’allarme per lo stato attuale della nostra cultura.  E così sono dovuta  uscita dopo sole tre conversazioni perché i ragazzi saltavano dal dire “Ciao” al “Ti piacerebbe venire e …”.  Sì, non finirò quella frase.  Per questo motivo, ho dovuto modificare la sezione “Informazioni su di me” sul mio profilo in: “Ciao, ho dei principi morali, se non ti piace, scorri verso sinistra”.  Sorprendentemente questo non ha spaventato tutti i ragazzi.  Lol

Il fatto che io debba persino arrivare all’estremo di registrarmi a un’app è ridicolo in sé e per sé.  Nel suo libro, Christian Courtship in an Oversexed World,  P. Morrow dice:

È un peccato che al giorno d’oggi le donne debbano essere così attive nel processo di trovare l’uomo giusto.  Non era così un tempo.  Una donna era in grado di vivere semplicemente la sua vita e un brav’uomo sarebbe arrivato prima o poi.

Ma non disperiamo perché ho anche il dono di essere in una fantastica comunità cattolica in cui ci sono davvero grandi uomini virtuosi da cui sono circondata. So cosa stai pensando … Perché non esci con uno di loro?  Credimi, se fosse così semplice … lo farei.  Uno dei miei amici maschi mi ha dato dei buoni consigli.  Ha detto che quando sei fuori da tutti questi eventi cattolici, cerca di presentarti ad almeno un ragazzo e avere una conversazione casuale con lui.  Quindi prova a farlo con 5 ragazzi a settimana a cui mi sono presentata. Il suo ragionamento è che, facendo questo, ti concentri sulla possibilità di ottenere un appuntamento.  So che stai pensando whoaaa … Questo è troppo!  Ma se sei focalizzata non è così difficile  se stai fuori almeno tre o quattro sere a settimana.

Quello che è successo dopo è stato piuttosto dolce.  Alcuni ragazzi stavano uscendo dal loro lavoro in  falegnameria per presentarsi a me!  È stato fantastico … Ma quello che ho imparato da questo piccolo esercizio è stato che dopo aver parlato con alcuni dei ragazzi, A.) I ragazzi sono interessati a me e B.) Vale la pena aspettare la persona giusta piuttosto che accontentarsi di quella sbagliata.  Ho già aspettato così a lungo….  E vale la pena aspettare la persona giusta.

Se sei single non disperare, che tu abbia 23 anni oppure 30 anni.  Dio ha un piano per te e tu non sei sola.  Onestamente, preferirei uscire con i miei amici piuttosto che focalizzarmi su questa stupida app di appuntamenti.  Ma sto facendo la mia piccola parte per rendere una priorità quella di essere più proattiva nella ricerca alla mia chiamata.  So che Dio ha un piano per la mia vita come ha un piano per la tua vita.  Quindi, se sei alla ricerca della tua vocazione, vivi il presente, fai la tua piccola parte e poi vivi la tua vita.

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Jacinta Florence proviene da Tulsa, Oklahoma e si è laureata alla St. Gregory’s University.  Da giovane adulta, ha avuto una profonda esperienza abbandonando uno stile di vita di completa immersione nella cultura secolarizzata  per abbracciare la fede cattolica.  La sua esperienza di lavoro con Generation Life come missionaria, l’ha portata all’Istituto Agostiniano dove sta conseguendo il suo master in Teologia.  Jacinta ora risiede a Denver, in Colorado, e quando non studia in un bar si diverte a fare viaggi su viaggi in nuovi stati.

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December 13, 2019 By Admin

Consigli per discernere sul matrimonio

Gli appuntamenti spesso possono sembrare un labirinto.  Coloro che sono giovani e si frequentano non si sono mai sposati prima e quindi le acque di una nuova relazione sono un territorio inesplorato.

Come faccio a sapere se questa persona è giusta per me?

Come faccio a sapere se è il mio lui /la mia lei?

Questa relazione durerà per sempre o alla fine si esaurirà?

Queste sono domande che tutti coloro che entrano in una nuova relazione piena di speranza si pongono.  Sono domande necessarie, ma non sono particolarmente utili.  Esse sembrano sollevare altre centinaia di domande e non eliminano nessuna delle incertezze.

Suggerisco di esaminare il tuo partner alla luce di alcune delle seguenti domande, al posto di porre le domande di cui sopra, che sono troppo generiche e su cui è facile mentire.

Mi fiderei di questa persona se crescesse i miei figli nel caso in cui mi succedesse qualcosa?

Questa è una domanda seria che dovrebbe essere affrontata all’inizio della relazione.  Non dovresti uscire con qualcuno che credi sia solo potenzialmente una certa persona, ma solo con persone per quello che sono davvero.  Una persona può sbarazzarsi di cattive abitudini o sviluppare nuove virtù, ma non dovresti scommettere tutta la tua vita coniugale su qualcuno che cambia una cattiva abitudine dopo che ti sei già impegnato!  Lo scopo del matrimonio è avere figli e crescerli nella fede.  Se la tua dolce metà non è pronta ad assumersi questo compito, forse non è pronta per questa relazione.  Quest’uomo / donna è qualcuno di cui posso fidarmi per crescere i miei figli nella fede?  Questa persona insegnerà ai miei figli i valori e le convinzioni che trovo importanti?  Se no, allora potrebbe essere il momento di valutare seriamente i meriti della relazione;  se sì, allora forse questa è la persona che Dio ti sta chiamando a sposare.

Sarei d’accordo che mio figlio / mia figlia crescesse per essere esattamente come la mia dolce metà?

Abbiamo tutti i nostri difetti.  Nessuno è perfetto, ma approveresti che tuo figlio / tua figlia si comporti nel modo in cui si comporta il tuo ragazzo / ragazza?  La persona con cui esco è gentile ed educata con gli altri o egoista e scortese?  È inevitabile che i tuoi figli mostrino le qualità di entrambi i genitori.  Quindi chiediti, mi andrebbe bene che mio figlio / mia figlia si comportasse in questo modo?  Se saresti onorato di avere un figlio che si comporti come si comporta la tua dolce metà, allora questo potrebbe essere un segno che Dio ti sta chiamando a sposare questa persona;  se rimarrai sconvolto se tuo figlio si comportasse come la tua dolce metà, forse è il momento di rivalutare la relazione.

Come tratta la mia dolce metà il genitore del sesso opposto?

Questo consiglio l’ho ricevuto da un santo sacerdote di nome padre Sebastian.  Come tratta suo padre la tua ragazza?  È educata, gentile e amorevole con lui?  Se è così, è probabile che sia così che ti tratterà quando sarai sposato.  È ostinata e abrasiva?  Se è così, è probabile che sia così che ti tratterà quando sarai sposato.  Il tuo ragazzo onora sua madre e la tratta bene?  Fa quello che lei gli chiede di fare la prima volta senza lamentarsi?  Se è così, è probabile che ti tratterà allo stesso modo dopo che ti sarai sposato.  Tratta male sua madre e si lamenta di lei alle sue spalle?  Non riesce ad ascoltarla?  Se è così, è probabile che ti tratterà allo stesso modo dopo che ti sarai sposato.

Questa persona accresce il mio amore per Dio o compete con Dio per il mio amore?

Se preghi più spesso ora che sei con la tua persona più significativa rispetto a quanto facevi prima di incontrarlo, allora sei sulla strada giusta.  Se la tua vocazione è il matrimonio, allora Dio ti chiama in paradiso tramite il tuo coniuge e i tuoi figli.  La famiglia che allevi sarà l’opera che Dio usa per renderti santo e felice.  Se la tua persona più significativa è qualcuno che ti allontana da Dio e non ti rende più vicino a Lui, la relazione sarà tesa.  Il tuo lui/ lei dovrebbe renderti più santo e farti amare di più Dio.  In effetti, il tuo coniuge dovrebbe essere la persona attraverso la quale ami Dio!  Deve incoraggiarti a pregare il rosario e ad andare alla messa quotidiana.  Le buone relazioni sono radicate non nell’amore reciproco, ma nell’amore reciproco di Dio attraverso l’altro.  Se il tuo potenziale futuro coniuge ti incoraggia ad amarlo più di Dio o ad amare qualcos’altro più di Dio, potrebbe essere necessario che la relazione finisca.

Queste domande dovrebbero aiutarti a escludere rapidamente le relazioni che ti fanno male e fare domande più serie sulla relazione che Dio ha programmato per te.  Come nel caso di tutto, Dio ha un piano per te e ti darà ciò di cui hai bisogno per eseguire la Sua volontà.  Confida sempre nella sua misericordia e chiedi umilmente saggezza nel tuo discernimento e Dio provvederà.

E, indipendentemente, dal tuo background o dalle tue opinioni sugli appuntamenti, questo consiglio dovrebbe essere pratico e illuminante.  Queste domande erano gli standard che ho usato quando ho chiesto alla mia attuale fidanzata di sposarmi due mesi fa.  Dio abbonda di misericordia e ci concede ogni nostro desiderio, tutto ciò di cui abbiamo bisogno è pazienza e fede.

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Cameron Riecker ha studiato biologia presso la University of Southern Indiana e ha conseguito un Master in teologia presso la Franciscan University.  Dopo il college, ha trascorso un anno come pastore dei giovani nella sua parrocchia locale e un semestre nel seminario di Saint Meinrad, nell’Indiana.  E, Attualmente, insegna teologia e fisica nelle scuole superiori a Scottsdale, in Arizona, e gestisce un canale su YouTube.  Si dedica a condividere la Parola di Dio e la salvezza di Gesù Cristo.

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December 6, 2019 By Admin

Come le Mie preghiere hanno Trasformato il mio Futuro Marito

La storia di Katie

Quando mi si è presentata l’occasione della vita, quella di partecipare al programma ora noto come Franciscan Lead, avevo 17 anni. Quella è stata la settimana in cui mi sono innamorata. Questo amore aveva un nome e un volto, ed è stato quanto di più indescrivibile abbia mai vissuto. Chi aveva catturato il mio cuore era Gesù, e divenne l’Amore della mia vita. Il Signore, l’Amore in persona, mi si era rivelato, e non potevo più tornare indietro. Sono tornata a casa sentendomi per la prima volta viva, e sapevo di volere di più.

In quella settimana ho anche realizzato che, qualora fossi stata chiamata al matrimonio, allora il Creatore sicuramente sapeva chi avrei voluto sposare. Il mio cuore ha iniziato a desiderare ardentemente un uomo che avrebbe amato Cristo più di quanto avrebbe potuto amare me. Così mi sono messa in preghiera. Ogni notte, da allora, ho supplicato Dio in particolare per il mio Futuro Marito (o, come ho iniziato a riferirmi a lui, al mio HTB, da Husband-To-Be). E ho chiesto che l’uomo che avrebbe catturato il mio cuore fosse innanzitutto catturato dal Suo. Qualora si trovasse in difficoltà per delle decisioni sbagliate, amicizie, cattive influenze, situazioni di impurità… ho supplicato Dio di concedergli la grazia della conversione.

E ho deciso inoltre che, se il mio futuro marito era là fuori, non avrei voluto sprecare il mio cuore con nessun altro. Sapevo che avrei dovuto baciare alcuni rospi per trovare il mio principe azzurro, ma non avevo di certo intenzione di accontentarmi di un rospo. Avevo bene in mente il mio obiettivo, e la castità del cuore e del corpo erano l’unica via per raggiungerlo.

La storia d Mark

La mia vita negli anni del liceo era fatta di poche cose: il basket, gli amici, le feste, le ragazze e la birra. Pensavo di avere tutto ciò di cui avevo bisogno. Di sicuro non pensavo alla mia futura sposa, né provavo a prepararmi per lei.

Una notte, durante l’estate dopo il diploma, mi trovavo da solo nella mia stanza quando è avvenuto qualcosa che non dimenticherò mai. Non ero in preghiera né stavo pensando a Dio, quando inaspettatamente ho sentito lo Spirito Santo irrompere nella stanza e nel mio cuore. In quel momento ho capito con chiarezza una semplice realtà: che il mio Dio ha vissuto, riso, pianto, ed infine è morto in croce… tutto per me. La chiarezza e la grazia che ho sperimentato in quella notte erano state sufficienti da farmi cambiare immediatamente e con urgenza la mia vita. Mi sono subito inginocchiato in preghiera e ho pianto. Ho deciso di allontanarmi dal peccato e crescere nel desiderio della purezza, della castità, della virtù e della santità.

La storia di Mark e Katie

Diversi anni dopo, sia io che Mark ci trasferimmo nello stesso college in cui poi ci siamo incontrati ed abbiamo iniziato ad uscire. (Per tutti i dettagli più intriganti vai su https://www.womaninlove.org/ )

Quell’estate ognuno ritornò a casa propria. Una sera, durante la nostra chiacchierata quotidiana, ho sentito l’istinto di chiedere a Mark se ricordasse la data della sua esperienza di conversione. E intanto sono andata nella mia biblioteca, e ho tirato fuori un quaderno sgualcito. Nel momento in cui, sfogliando il mio diario delle preghiere, sono giunta a quella data, il mio cuore ha iniziato a battere forte. Eccole. Ho iniziato velocemente a leggere le preghiere scritte durante quella settimana cruciale al LEAD. La settimana in cui ho effettivamente deciso di scendere in trincea come una guerriera per il mio HTB coincideva con la data dell’esperienza di conversione di Mark. Ho letto le mie preghiere di ragazza, di come ho supplicato il Signore di salvare il mio futuro marito. Avevo pregato proprio per le cose specifiche dalle quali Mark era tentato, e ho chiesto al Signore che gli mostrasse quanto potesse essere più inebriante la vita in Cristo.

La notte d’estate di questa scoperta, ci ritrovammo ancora una volta separati da migliaia di miglia. Tuttavia, in quell’occasione, Dio ci ha rivelato di aver reso insignificante questa distanza nello stesso momento in cui, anni prima, ci aveva unito spiritualmente. Ho iniziato a leggere questi passi a Mark, ed entrambi abbiamo pianto per lo stupore e per la gratitudine.

Se ti sei mai sentito come se al mondo non fosse rimasto alcun uomo o donna buoni e santi che ti possano amare nel modo in cui meriti di essere amato, non scoraggiarti e non perdere la speranza. Dio è buono, e risponde alle preghiere. E qualcuno, da qualche parte, potrebbe aver bisogno delle tue…

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Katie Hartfiel è un’autrice e speaker che si occupa di diffondere l’ardente amore di Dio. Ha frequentato la Franciscan University di Steubenville, dove ha conseguito la Laurea in Teologia. E ha svolto servizio nella pastorale giovanile a Houston per sette anni, dove ora risiede con suo marito, Mark, e le due figlie. Nel 2012, Katie ha pubblicato il suo primo libro: Woman in Love (disponibile su https://www.womaninlove.org/)

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December 5, 2019 By Admin

Sposarsi .  .  .  in 3 giorni!

La castità una volta era una virtù che ho liquidato come qualcosa che si applica a “quei tipi religiosi” che sono stati all’interno della Chiesa.  E ho evocato ogni ragione immaginabile per scrollarmela di dosso.  Mi sono detto che la purezza era anormale, e ho deciso di vivere una vita che mi ha attutito dentro.  E ho visto il modo in cui il nostro Signore mi chiamava, ma sono scappata.

Ora, molti anni dopo (e tre giorni dal mio matrimonio!) Riconosco che sto per sposare il mio migliore amico perché Dio mi ha aperto gli occhi sul valore della purezza.

Questo risveglio è avvenuto nel 2008 quando ho incontrato Nadia e Mike, mentre si stavano preparando per il loro matrimonio.  Nadia era tutto quello che pensavo fosse la “tipica ragazza di Chiesa”.  A quel tempo, ero immersa nel mondo e stavo combattendo per accettare me stessa e le mie lotte con la purezza.  Avevo paura di essere giudicata e quindi non mi sono mai aperta a nessuno.  Tuttavia, Nadia mi ha abbracciato e il suo benvenuto è stato raccontarmi dell’amore che esiste all’interno della Chiesa.  Ricordo la loro gioia, le loro risate e il loro amore.  Ogni pregiudizio che ho espresso si è rivelato falso e non ho potuto negare la realtà dell’amore di Dio o la gioia della purezza.  Vivere il loro matrimonio è stato come assistere a un segno di amore divino.  Compresi il segreto del loro amore e della loro gioia – e la ragione di tutte le loro risate – era la loro resa unita al nostro Signore.

E così ho lasciato la Chiesa in lacrime.  Per la prima volta ero consapevole dei frutti della vita in Cristo e delle ferite interiori causate dal mio peccato.  Fu dopo il loro matrimonio che il mio viaggio con Dio iniziò davvero.

Non è stato facile e non è successo dall’oggi al domani.  Ci sono voluti lavoro e sacrificio per abbracciare la castità.  C’erano lacrime e molte altre cadute che sarebbero seguite.  Ma nel 2010 tutto è cambiato per sempre.  Mi sono impegnato per la purezza.  E ho scoperto la Teologia del Corpo e la bellezza della confessione.  Tutto ciò che era morto dentro di me ha ripreso vita in maniera graduale.  E ho scoperto che l’amore di Dio non è svanito nonostante i miei difetti e peccati.

Ora, mentre mi avvicino all’altare con il cuore pieno di gioia, unito al mio fidanzato, sento la responsabilità di condividere il messaggio di castità.  La mia speranza e preghiera è che il giorno del mio matrimonio possa essere un segno per gli altri dell’amore di Dio nel mondo.

L’amore non è espresso tanto da chi desidera solo tenerti stretta, ma da chi si sforza di sostenere la tua purezza.

L’amore puro rivela il nostro vero valore e la nostra bellezza in Dio.  Vale ogni sacrificio.  L’amore non è espresso da chi desidera solo possederti, ma da chi si sforza di sostenere la tua purezza.  La castità ci permette di provare una gioia che supera un tocco fisico.  È l’effusione dell’amore di Dio, che ci consente di riconoscere l’amore umano nel modo in cui il nostro Signore intende per ciascuno dei suoi figli.

Possiate tutti voi che lottate con la purezza permettere a Dio di conquistare i vostri cuori come ha vinto sul mio.

__________________

Catherine Ciarallo è un’ educatrice a tempo pieno della scuola media pubblica e insegna catechismo presso la parrocchia di Santa Margherita d’Youville nell’ arcidiocesi di Toronto.  Le piace fare presentazioni sulla castità e condividere la bellezza della fede attraverso il suo blog intitolato Sacred Sharings for The Soul.

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November 29, 2019 By Admin

Perché vogliamo qualcosa di più del controllo delle nascite

La nostra generazione ha sentito parlare delle gioie della contraccezione non dovendo più preoccuparci di gravidanze inaspettate.  Possiamo assicurarci di formare le nostre famiglie secondo i piani.  Per non parlare della pillola che può aiutare con i crampi e persino con l’acne!

Quando avevo 17 anni e mi stavo preparando per andare al college, il mio medico ha chiesto a mia madre di lasciare la stanza per farmi alcune domande riservate.

“Ora, devi renderti conto che andare al college porta con sé molti cambiamenti, scoprirai di più e ti impegnerai in nuove relazioni. Sarebbe molto intelligente prendere la pillola anticoncezionale ora, per ogni evenienza. Lo farebbe? Vorresti che ti scriva una ricetta in merito? ”

Quando ho sentito queste parole dal mio medico, mi ha colpito quanto spesso sentiamo il controllo delle nascite come la risposta a così tante cose …

* Come correggiamo il tasso di gravidanza tra le adolescenti?  Con più controllo delle nascite!

* Come abbassiamo il numero di aborti?  Con maggiore controllo delle nascite!

* Come rendiamo piacevole il sesso anche se non siamo pronti a impegnarci per il matrimonio?  Hai indovinato … con più controllo delle nascite!

… Ma cosa succederebbe se la contraccezione non fosse quello che stavamo cercando in primo luogo?

E allora, invece, propongo questo….

La nostra generazione non sta cercando un maggiore controllo delle nascite.  No – Noi Vogliamo molto di PIÙ DEL mero controllo delle nascite.

Ecco 3 motivi per cui desideriamo qualcosa di più delle vuote promesse nutrite dai nostri medici, dai media, dai nostri amici e persino dalle nostre famiglie:

1. La contraccezione ruba la nostra capacità di amare come ama Dio.

Dio voleva che l’amore tra marito e moglie rispecchiasse l’amore di Dio per l’umanità (vedi il perché nel post Il matrimonio può aspettare).

http://www.thekingsbeloved.com/blog/marriage-can-wait

Quando Dio ha amato egli ha creato.  All’inizio amava e così creò i cieli e la terra.  Amava e così ha creato gli esseri umani a sua immagine.

L’amore non può restare avvolto all’interno di una persona, ma deve essere espresso all’esterno.

In una relazione sessuale, questo amore scorre verso l’esterno grazie alla possibilità di dare VITA a un altro essere umano!  Quando ci rivolgiamo ai contraccettivi, voltiamo le spalle alla capacità che Dio ci ha dato di partecipare al Suo amore creativo.

2. La contraccezione ci rende ciechi all’impegno.

Alla domanda per quanto tempo una coppia dovrebbe stare insieme prima di fare sesso, Cosmopolitan UK ha detto “anche 3 minuti possono essere sufficienti se il momento è giusto”.  Perché abbiamo accettato questa separazione tra sesso e una relazione impegnata?  In poche parole, il controllo delle nascite rende facile cercare il piacere del sesso al di fuori dell’unione del matrimonio, il che promuove l’impegno a lungo termine necessario per crescere i figli.

Se è così, non c’è da meravigliarsi che sia diventato così comune per le coppie vivere insieme senza avere intenzione di sposarsi.

Ma è quello che vogliamo veramente?  Quando lasciamo che qualcuno conosca le parti più intime di noi stessi, quando lasciamo che si avvicini così tanto da diventare una sola carne con loro, non vogliamo la certezza che ci ameranno non solo quando le cose saranno divertenti e felici, ma anche  attraverso i momenti difficili della vita – “attraverso la malattia e la salute, nei momenti buoni e cattivi, nella gioia e nel dolore?”

3. Il controllo delle nascite fa male al corpo di una donna.

Sapevi che il controllo delle nascite è un cancerogeno di classe 1?  Che aumenta i rischi di cancro al seno,

https://chastity.com/qa/birth-control-pill-increase-womans-risk-breast-cancer/

soprattutto se assunto in giovane età?  Per uno sguardo più approfondito su ciò che il controllo delle nascite può fare al tuo corpo, consulta questo elenco completo di effetti collaterali ed effetti avversi elencati per una delle forme più comuni di contraccettivi orali.

https://www.rxlist.com/estrostep-side-effects-drug-center.htm

Alle mie care sorelle … I nostri corpi meritano di meglio ed è ora che smettiamo di trattare la nostra fertilità come una malattia.  Ecco perché le tecniche naturali di pianificazione familiare sono molto più gentili con il corpo di una donna quando cerca di avere figli.

https://chastity.com/qa/whats-the-big-difference-between-nfp-and-contraception/

Nel nostro blog Introduzione:

http://www.thekingsbeloved.com/blog/introduction-our-longing-for-love

Desiderio d’amore abbiamo discusso di quanto l’amore autentico e puro sia ciò per cui sono stati creati i nostri cuori.

Il controllo delle nascite ci dà una risposta facile;  un’opportunità di piacere senza prezzo.

Ma io voglio di più.

Voglio la cosa che più è importante al mondo .

Voglio un amore che non abbia paura dell’impegno.

Voglio un amore che rifletta l’amore perfetto, infinito, versato da Gesù sulla croce.

Signore, non accontentiamoci di meno!

Pregando per tutti voi!

________________________

Julie Martin è una discepola di Gesù Cristo con una specializzazione in Management presso la SMU (Dallas, TX).  Troverai la sua libreria traboccante di opere della Beata Madre Teresa, Sant’Agostino, Scott Hahn e Santa Teresa d’Avila.  Il sole, le montagne russe e le lettere scritte a mano nella posta la rendono felice ogni giorno.  Le piace anche guidare “Mustangs for Life” (il gruppo pro-life della SMU) e servire con SMU Catholic come Service Chair e nel team di ritiro di Awakening.  Vorrebbe che tutti sperimentassero la gioia di conoscere Cristo Risorto!

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November 24, 2019 By Admin

Las palabras se las lleva el viento          

Mirando hacia atrás, creo que habría podido evitar la mayor parte del dolor que sufrí a comienzos de mis veintitantos si hubiera prestado atención a este dicho: Las palabras se las lleva el viento. La mayoría de las veces, descubrimos el carácter de una persona fijándonos en sus acciones más que en sus palabras. Un buen amigo es aquel que está cuando más lo necesitamos. Eso es obvio. Entonces, ¿por qué a menudo pasamos por alto este hecho tan simple cuando se trata de citas? Necesitamos hacernos preguntas difíciles. ¿Me ofrece este chico la mejor versión de sí mismo? ¿Me llama cuando ha dicho que va a llamarme? ¿Cuánto esfuerzo está haciendo? Presta atención a las acciones.

Algunos chicos con los que salí hace un tiempo me trataron indebidamente para lo que Dios quiere para Sus hijas. Pero creo que tenemos lo que toleramos. Una vez salía con alguien que decía todas las cosas apropiadas en los momentos apropiados. Me dijo que era un hombre de fe y que su fe era importante para él. Eso me pareció genial a primera vista, pero cuando llegaba el momento de poner sus palabras en práctica, no cumplía lo prometido. Por ejemplo, planeábamos cenar juntos, y él luego me enviaba un mensaje una hora antes de la cena para cambiar los planes. Una vez lo hizo y me dijo que lo encontrara en un restaurante donde él y sus amigos iban a comer. Eso no es una cita. También afirmó que era un hombre cristiano y respetaba mi decisión de esperar hasta el matrimonio, pero luego me ponía en situaciones que pusieron en riesgo mi pureza. Lo que él hacía era injusto, pero también me doy cuenta de que yo no debería haber permitido que eso sucediera. Necesitamos reconocer esas señales de alarma cuando aparecen, en lugar de pasar por alto los defectos y aceptar el mal comportamiento a pesar de todo. No nos conformemos.

Dios sigue arreglando mi pasado, y con muy buenos frutos. Finalmente, dejé de salir con los chicos equivocados y comencé a rezar para saber qué tipo de hombre Dios quería para mí. Poco después, mi hermano me dio un libro tituladoCómo encontrar a tu alma gemela sin perder tu alma de Jason y Crystalina Evert. Ese libro me inspiró hacer una lista de cualidades que esperaba de un futuro esposo. Entre ellas incluí el esfuerzo, la autenticidad y una fe similar. En el momento en que lo hice, y que lo confié todo en manos de Dios, sentí la paz. Dejé de imponer plazos a mi vida y decidí no hacer caso a las expectativas de los demás.

Seis meses después, Dios me dio a mi novio actual. Cuando nos conocimos, le pedí a Dios que me dijera si quería o no que yo saliera con ese chico y que lo conociera. Y vaya que lo hizo. Dadas mis preferencias tradicionales, ese hombre planeó nuestra primera cita con una semana de anticipación, vino para recogerme, llegó a mi puerta, me acompañó hasta su coche y me abrió la puerta. Su esfuerzo era atractivo. Una cosa que realmente me llamó la atención fue el hecho de que me pidió que rezáramos antes de comer. Eso me tomó por sorpresa. Normalmente, era yo quien pedía hacerlo. Ese hombre maravilloso me preguntó sobre mi vida, mis sueños y, lo más importante, mi fe. Poco después de nuestra primera cita, me llamó e hizo planes para volver a verme. A medida que progresamos en nuestra relación, él ha continuado haciéndome sentir como una prioridad y sus acciones han coincidido con sus palabras. Su enfoque siempre ha sido mantener a Dios en el centro de nuestra relación. Así es como debería ser. Así es como Dios quiere que se trate a sus hijas.

Espero que compartiendo los errores de mi pasado pueda ayudar a los demás a aprender lo que no se debe hacer. Quiero que las mujeres sean conscientes de su valor, así quizás no habrá tanto dolor en el mundo del romance. Si las mujeres no permiten que los hombres se comporten de una cierta manera, creo que los chicos empezarán a actuar más como hombres piadosos.

1 Juan 3:18 “Hijos míos, no amemos de palabra ni de boca, sino con obras y según la verdad.”

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Justine is a graduate of Indiana University with a B.S. in Radiation Therapy. She is currently living in Fort Wayne, Indiana working as a radiation therapist at a local hospital. Justine is a devoted aunt who loves to travel, bake and keep up with her Yorkie pup, Leo. She believes that through sharing our life stories, we can encourage each other to be the person God created us to be. Go Hoosiers!

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November 24, 2019 By Admin

Rechazada

¿Te has sentido rechazado/a alguna vez? No me refiero al tipo de rechazo que sientes cuando no te invitan a algún lugar, o cuando invitas a salir a una persona y ella no acepta la invitación. Estoy hablando de una sensación de rechazo más profunda y persistente, por la que nunca te sientes deseable, lo suficientemente bueno/a o digno/a de amor.

Me di cuenta de que esta es una herida que llevo desde la infancia. Si alguien nos lastima cuando somos más vulnerables e inocentes, eso nos roba muchas cosas. Absorbemos un mensaje tácito paralizante: “No fuiste lo suficientemente bueno/a para estar protegido/a. No fuiste lo suficientemente digno/a de amor para mantenerte a salvo y no valía la pena luchar por ti. No fuiste suficiente para merecer el amor y nunca lo serás”.

Verás, eso es lo que el diablo quiere que creamos. Al mirar atrás, mi vida se ha visto muy afectada por los pecados de otros. Como el abuso sexual no es algo que se pueda simplemente “superar”, su efecto dominó influyó en mis relaciones de pareja en la escuela, mi matrimonio e incluso en mi maternidad. Sin darme cuenta, viví afectada por esa herida durante tanto tiempo que dejé que definiera quién era y en quién me iba a convertir. Podría habernos destruido a mí y a mi familia si yo no la hubiera enfrentado. Por supuesto, fue difícil mirar cara a cara a todos los secretos de mi pasado. Algunos parecían unos gigantes a los que nunca podría vencer. . . y la verdad, no lo podría haber hecho luchando contra ellos por mi cuenta.

Si puedes identificarte con lo que estoy diciendo, debes saber que no estás solo/a. A veces, la vergüenza, la desesperación y el dolor parecen insoportables. Pero el único que finalmente puede sacarnos de la oscuridad es Jesucristo. Al principio, fue difícil para mí relacionarme con Él como un hombre porque yo había sufrido mucho por causa de los hombres. Pero al poder acercarme a Él en adoración eucarística, me sentí segura. Solo Él conocía mi dolor y todas las heridas que yo había llevado durante todos esos años. No importa cuánto me apartaba de Jesús, Él nunca me rechazó ni me despreció.

Si estás sufriendo el quebrantamiento, el arrepentimiento, la vergüenza y las heridas del pasado, no estás solo/a. Ahora es el momento de librar tu propia batalla. Ahora es el momento de decidir que tu pasado ya no determinará tu felicidad, presente o futura. Pero, ¿por dónde se empieza a sanar?

Debido a los terribles escándalos ocurridos recientemente dentro de la Iglesia, mucha gente considera que la Iglesia ha perdido toda credibilidad y autoridad con respecto a sus enseñanzas sobre la sexualidad humana. Pero eso es precisamente lo que el diablo quiere que creamos, para mantenernos alejados de la restauración que Dios quiere ofrecernos. En mi caso, mi Fe católica fue como una balsa salvavidas en medio de la tormenta. En particular, descubrí cuatro secretos para la sanación sexual que me ayudaron en los momentos más oscuros: la terapia, los sacramentos, un director espiritual y la amistad piadosa. Además de buscar esos verdaderos consuelos, también tuve que desprenderme de los falsos consuelos de las relaciones tóxicas y de las amistades que solo sacaban lo peor de mí. A día de hoy rezo por esas personas, pero ahí se termina la cosa.

Debemos recordar que la roca y el fundamento de nuestra Fe católica es Jesús mismo. Si ponemos nuestra fe en la humanidad caída, nos decepcionaremos sin duda alguna. Pero si realmente creemos que el mismo Dios que nació de la Virgen María y murió en la cruz espera que lo visitemos en cada Sagrario, no tenemos nada que temer.

No puedo hablar por todos los católicos, pero mi Fe no se verá quebrantada por lo que ha sucedido en nuestra Iglesia. Esta dolorosa purificación debería impulsar a cada uno de nosotros a desear superar este desastre y rezar por las víctimas (y los culpables), para que Dios tenga misericordia de todos nosotros. La solución no es alejarse o tratar los pecados de los demás como excusa para rechazar la Iglesia y entregarnos a nuestros propios pecados.

No importa lo que hayas hecho o lo que los otros te hayan hecho, Dios quiere hacer grandes cosas en tu vida. Nunca estarás demasiado lejos o fuera del alcance de Su misericordia. Pero ten paciencia. Yo sé que todavía me estoy recuperando y tengo cosas en las que trabajar, pero ya no cargo más con la vergüenza de lo que me pasó. Mi pasado ya no define quién soy porque ya no creo en las mentiras. Es verdad que todos tenemos heridas, inseguridades, miedo y pecados. Tal vez piensas, como yo pensaba de mí, que nunca los superarás, pero en realidad nunca es demasiado tarde para empezar de nuevo. Todo lo que importa hoy es el camino que vas a seguir a partir de ahora. Dios nos promete: “Ahora hago nuevas todas las cosas”. O, en palabras de Santa Teresita, “Dios no nos inspira a hacer lo que no se puede hacer”.


crystalina

Crystalina Evert is the founder of Women Made New Ministries and the co-founder of Chastity Project. She is a best-selling author of the books Pure Womanhood, and How to Find Your Soulmate without Losing Your Soul. Crystalina has spoken internationally to hundreds of thousands of people about the virtue of chastity, healing, and God’s plan for human sexuality. Women Made New encourages women in need of personal healing, empowering them to become the women God created them to be.

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November 23, 2019 By Admin

Smettere con il porno non deve essere faticoso

Terminare la tua abbuffata quotidiana di porno comporta alcuni importanti cambiamenti nella vita, ma smettere non deve essere il lavoro ingrato che pensi sarà.  Che tu ci creda o no, smettere ti renderà davvero migliore!

Le statistiche ci mostrano che il porno può modellarci per essere, beh, un ragazzo o una ragazza non proprio simpatici.  E, sorprendentemente, solo la metà degli utenti di pornografia quotidiana afferma che il porno con adolescenti è sbagliato, anche se legalmente si tratta di pornografia infantile. [1]  E purtroppo, gli uomini con una maggiore esposizione alla pornografia violenta hanno sei volte più probabilità di violentare qualcuno rispetto a quelli che hanno segnalato una bassa esposizione al porno. [2]  È raro che qualcuno sano di mente inizi qualcosa con l’intenzione di ferire un’altra persona.  Ma speriamo che considererai seriamente questa grave conseguenza mentre pensi di rinunciare al porno.

Quando esci dal porno e inizi a cercare di vivere una vita di castità, ogni giorno che passa diventerai più te stesso, o forse sarai davvero te stesso per la prima volta!  Inizierai ad avere argomenti sempre più interessanti di cui parlare.  Crescerai per essere più motivato.  Senza il peso di sentirti sempre come se stessi nascondendo qualcosa, gradualmente diventerai più concentrato sugli altri.

Quindi, come si fa a smettere con il porno e crescere nella castità?  Potresti iniziare considerando come sostituire il tempo che passi a consumare materiale pornografico.  Lo studio Barna, The Porn Phenomenon: The Impact of Pornography in the Digital Age ha rilevato che “tra gli adolescenti dai 13 ai 17 anni (46%) e i giovani adulti dai 18 ai 24 anni (42%), la” noia “è un motivo per cercare il porno, subito dietro l ‘  eccitazione personale, che è il motivo principale per ogni fascia di età. [3] Avere idee per combattere la noia in anticipo ci impedisce di pilotare automaticamente i nostri schermi.  Ecco un ottimo punto di partenza.  Inizia a riempire il tuo tempo:

Assistere alla messa, pregare e studiare ogni giorno: Dio ci ha progettati per l’adorazione.  La nostra chiamata è quella che ci porta a conoscerlo, amarlo e servirlo.  Il modo migliore per farlo è onorare il sabato di Dio, pregarlo e studiare la sua Parola divina.  Non c’è modo migliore per conoscere, amare e servire Dio che parlare con lui e adorarlo all’ altare.  Potresti anche desiderare di pregare Dio con l’aiuto della Novena per la purezza.

Ricerca l’avventura – Esci e vivi qualcosa al di là di te stesso e della tua routine quotidiana.  Partire per un’avventura settimanale ti ricorderà che nella vita c’è molto di più della gratificazione istantanea che si trova in un clic del mouse del computer.  Il mondo è un luogo emozionante e bello da vedere.  Non lasciare che il porno ti impedisca di godere di nuovi gusti, suoni, panorami e molto altro ancora!

Circondarsi di amici – Molte persone dicono di ricadere nel guardare la pornografia perché si sentono sole o non supportate.  Dio ci ha creati per essere in relazione con gli altri.  Quindi, l’amicizia e le relazioni sono un aspetto importante della nostra vita e molte volte determinano se siamo o meno in grado di cacciare via il porno e crescere nella castità.  Se non abbiamo altri intorno a noi regolarmente, come sapremo di essere amati e apprezzati?  Chi ci manterrà responsabili nelle nostre azioni?  Abbiamo bisogno di amici che ci amino, ci guidino e ci aiutino a crescere.  Questo è il motivo per cui noi di Covenant Eyes crediamo nel potere della responsabilità.  Quando qualcun altro sa come stai usando Internet, aiuta a cambiare il tuo comportamento.  La nostra responsabilità su Internet monitora la tua attività online e la segnala a un amico fidato da te designato per offrirti l’opportunità di conversazioni continue sull’uso di Internet con integrità.

Ci sono molti altri modi per riempire il tuo tempo con attività virtuose e produttive.  Considera l’idea di leggere l’ebook “Hobby e abitudini” di Covenant Eyes per scoprire come gli hobby e le abitudini sane possono aiutarti a liberarti dal porno e crescere nella castità.  Esci e diventa te stesso!  Ancora una volta, smettere con il porno non deve essere un lavoro ingrato.  In effetti, la tua vita diventerà più eccitante e appagante senza il porno.

[1] Barna Group, The Porn Phenomenon: The Impact of Pornography In the Digital Age (Josh McDowell Ministry, 2016), 92.

[2] Ibid, 99.

[3] Ibid, 104.

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Amanda Zurface è la coordinatrice della campagna cattolica per Covenant Eyes.  Amanda ha conseguito una licenza e un master in diritto canonico e una laurea in teologia cattolica e giustizia sociale.  Amanda ha ricoperto vari ruoli all’interno della Chiesa cattolica sia negli Stati Uniti che a livello internazionale.  È coautrice di Equipped: Smart Catholic Parenting in a Sexualized Culture and Transformed by Beauty.  Risiede a Zanesville, Ohio, dove serve anche come Direttrice della formazione alla fede presso la chiesa cattolica di San Tommaso d’Aquino.

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November 14, 2019 By Admin

Non sei una gomma da masticare 

Non dimenticherò mai un gruppo giovanile del liceo che ho frequentato e in cui il ministro predicava sul perché non dovresti fare sesso prima del matrimonio.  Tanto per chiarire questo punto egli prese un pezzo di chewing gum e inizio’ a masticare.  Dopo alcuni istanti, sputò la gomma masticata in una mano e tenne il pezzo fresco nell’altra e ci chiese “quale pezzo preferiresti avere?”

Il pezzo di gomma masticato doveva rappresentare qualcuno che aveva fatto sesso in giro;  il pezzo fresco era qualcuno che aveva preservato il sesso per il matrimonio.

C’è solo un problema.  Tu non sei un pezzo di gomma da masticare.

La cosa che odio di questa analogia è che implica che se sei diventato sessualmente intimo con qualcuno prima del matrimonio, in qualche modo vali meno.  Ma questo, semplicemente, non è vero.

Una delle mie pagine preferite nella Bibbia è Giovanni 8: 1-11.  In questo passaggio, un gruppo di leader religiosi ebrei vuole uccidere una donna che è stata sorpresa a commettere un peccato sessuale.  La portano da Gesù e gli chiedono se pensa che debba essere lapidata.

Per i capi religiosi, questa ragazza è inutile.  È il pezzo di gomma da masticare.  E, secondo loro, l’unica cosa per cui questa ragazza è buona è quella dimostrare un certo aspetto della giustizia divina.

Allora, cosa fa Gesù?  Chiama i leader religiosi per aver trattato questa ragazza come se fosse una nullità. Ricorda loro che ognuno di loro ha fatto un pasticcio ad un certo punto della vita.  La sua risposta è: “Chi di voi è senza peccato scagli per primo la pietra contro di lei”.  Uno per uno, lasciano cadere le pietre e se ne vanno.

 Quando Gesù e la donna sono soli, si rivolge a lei e le dice: “Nemmeno io ti condanno.  Va ‘, e d’ora in poi non peccare più “.

 Se vuoi ricominciare da capo, Dio non starà lassù a pensare “Ah!  Hai peccato!  Vai all’inferno! ”  Dio penserà la stessa cosa che pensava migliaia di anni fa: “Non temere, perché ti ho redento;  Ti ho chiamato per nome, tu sei mio ”(Isaia 43: 1).

Dio non ci ama di più quando siamo buoni e meno quando non lo siamo.  Dio ci ama e basta, incondizionatamente e sempre.

Spesso, però, il più grande ostacolo per ricominciare da capo può essere il perdonare noi stessi.  Poiché gli errori del passato possono essere fonte di molto dolore, generalmente facciamo una delle 2 seguenti cose: li ripetiamo più e più volte, ossessionati da tutte le cose che avremmo potuto fare diversamente, oppure proviamo a spazzare via i ricordi sotto un tappeto mentale e dimenticarli completamente.

Pensare ai tuoi errori in un certo qual modo è importante, ma solo perché devi capire perché è successa quella cosa in modo da non commettere lo stesso errore due volte.  Oltre a questo, non ferirti rimuginando sul passato.  Il giorno più importante per Gesù è l’oggi.

Sappi, inoltre, che il perdono non è un sentimento.  Quando ricominci, potresti non sentirti necessariamente perdonato.  La realtà è che il dolore degli errori del passato richiederà probabilmente un po’ di tempo per guarire.  Ma ricorda che il passato non esiste più.  Dio non ti condanna per questo e non dovresti condannarti nemmeno tu.

Potresti dover dire a te stesso che sei stato perdonato 100 volte il primo giorno e il secondo giorno, ma il terzo giorno ci penserai un po ‘meno, e anche  il giorno seguente. Fino a quando un giorno sarai in grado di accettare di essere stato completamente perdonato.

Quindi, penso che abbiamo bisogno di una nuova analogia.  Anche se ogni analogia avrà i priopri limiti, quella che mi piace molto è quella della banconota da $ 100.  Se avessi una banconota da $ 100, potrei accartocciarla, potrei calpestarla, potrei farla passare in un auditorium pieno di gente, ma alla fine della giornata, non varrebbe di meno.  Varrebbe sempre $ 100.

Se hai attraversato la tua giusta dose di errori e struggimenti, non credere mai di essere inutile.  E non credere mai di non poter ricominciare da capo.

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Samuel Brebner è un laureando, studia teologia e diritto presso l’Università di Auckland.  Vive in Nuova Zelanda, ama fare surf e spera di sfidare i giovani a essere tutto ciò che Dio li ha creati a essere.  Samuel lavora part-time con Real Talk, un’organizzazione cattolica che parla nelle scuole superiori sui temi del sesso, delle relazioni e dell’identità personale.  Per altri scritti di Sam, visita il suo blog https://parttimeprophet.net/.

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November 8, 2019 By Admin

Passare dall’ essere “amici” a diventare “più che amici”

Capita di dire: “Ma non vorrei mai rovinare la nostra amicizia.”

Cosa fai quando ti piace qualcuno, ma non vuoi “mettere a repentaglio”  un’amicizia?

Ebbene, la tua risposta non può essere basta uscire, flirtare per il prossimo anno e sviluppare un forte attaccamento emotivo lungo il cammino di vita, senza alcun impegno da entrambe le parti; questo porterà solo gelosia e confusione quando una terza persona entrerà in scena.

Come lo evitiamo?

Se hai conosciuto qualcuno approfonditamente come amico, ed è il tipo di persona con cui vorresti passare ogni giorno della tua vita, allora corri il rischio e vai avanti. Soprattutto nei gruppi riuniti in un’amicizia incentrata su Cristo ho visto un po ‘di stallo proprio su questo punto: in altre parole, tali gruppi hanno rifiutato la cultura delllo stare davvero insieme,  si sforzano di seguire Cristo, ma spesso sono timidi nel mostrare un interesse autentico verso qualcuno e, purtroppo, le relazioni che potrebbero sbocciare non decollano mai. Ed è proprio qui che sento spesso la frase “Non voglio rovinare la nostra amicizia”.

Ma il più delle volte, è un’amicizia in evoluzione, cioè probabilmente non siete destinati a rimanere “solo degli amici” per sempre. Quella relazione cambierà probabilmente man mano che la vita continua e uno di voi si sposerà, o qualcosa del genere. Quindi, se hai un buon amico che ammiri e rispetti molto con cui vorresti perseguire la possibilità di un futuro insieme, corri il rischio.

Mi è sempre sembrato che dovessero esserci (per usare una frase banale, ma utile) due DTR (“define the relationship” ovvero 2 segnali per definire una relazione). Il primo segnale: c’è la dimostrazione iniziale di un interesse, qualcosa come un semplice “Apprezzo davvero la nostra amicizia e vorrei conoscerti meglio. ” Se qualcuno ti dice questo, allora non siete solo amici. Dopo un periodo di tempo (e non c’è una durata magica per questo, ma è meglio non prolungare il tempo più del necessario – tipo un mese o due), ci deve essere una fine a questa fase di “conoscersi meglio” . E così procediamo al secondo DTR: il “cosa siamo noi due?” . A questo punto, prendiamo un impegno o la fase del “conoscersi meglio” finisce (per ulteriori informazioni qui, vedi Emotional Virtue scritto da mia moglie, 125-37). https://chastity.com/products/emotional-virtue/

Se non verrà preso un impegno, possiamo ancora essere amici, ma non siamo più “amici in evoluzione”, ovvero non perseguiamo più la possibilità di una relazione insieme. A questo punto, dobbiamo tornare alla categoria “solo amici”, un buon test da fare è questo: mi impegnerei in queste stesse attività / conversazioni con questa persona se uscissi seriamente con qualcun altro?

Il duplice DTR (prima dimostrazione di interesse e poi impegno) ha il vantaggio di togliere un po ‘di pressione dalla prima fase. Soprattutto nelle comunità incentrate su Cristo, sopra menzionate, molto spesso nessuno esce con qualcuno, in parte perché chiedere a qualcuno un appuntamento diventa una richiesta talmente esagerata da sembrare una proposta di matrimonio. Questa mi sembra una reazione eccessiva contro la cultura dell’entrare in contatto con qualcuno– forse è giusto fare così ma mi sembra che stiamo tirando un pò troppo la corda. Se il primo DTR è semplicemente la dimostrazione iniziale di interesse, (si spera) diventa un po ‘ meno intimidatorio. Al secondo DTR, la relazione diventa ovviamente più seria, o almeno ha il potenziale per diventarlo.

E se qualcuno insegue il primo DTR (dimostrazione iniziale di interesse) con me e io non mi sento allo stesso modo? Solo educatamente, dì che apprezzo la tua amicizia, ma vedo te e me solo come degli amici. E se qualcuno te lo dice, cogli la palla al balzo. Potrebbe far male un po ‘ all’ altra persona, ma almeno c’è chiarezza in una relazione.

E se stai pensando: “Sono una ragazza, non dovrei aspettarmi che il ragazzo chieda di uscire?” Idealmente, sì, questo è naturale. Ma non viviamo in un mondo ideale. Da parte mia, ci sono svariati modi sani in cui una donna può comunicare e mostrare interesse verso qualcuno (per esempio ridere costantemente alle nostre stupide battute). Noi ragazzi potremmo non capire, ma non siamo così sciocchi. Se vedi che pur seguendo questi suggerimenti non ci sono reazioni da parte dell’altro, vai  avanti; un ragazzo che non dà seguito a questi suggerimenti probabilmente non è interessato a te.

Sì, l’uomo dovrebbe prendere l’iniziativa e la leadership; ma da parte mia, molto peggio è la continua confusione e la zona grigia. Se le comunicazioni da parte delle donne portano il prima possibile alla chiarezza tra due persone, allora tanto meglio.

Infine, persegui anche il primo DTR con una sola persona alla volta. Questo comunica meglio sincerità e l’interesse e ridurrà al minimo gli aspetti malsani della zona grigia.

Infine, non uscire con qualcuno solo per divertimento; vuoi essere sicuro che ogni persona con cui esci sia il tipo di persona con cui vorresti vivere insieme. La cartina di tornasole è questa: se mi accadesse qualcosa, un giorno mi fiderei di questa persona con i miei figli, se avessero lui come loro principale persona che può influenzarli?

Dal momento che il secondo DTR entra in una fase semi-seria, dopotutto, stai riconoscendo che questa persona è il tipo di persona con cui vorresti vivere, allora esci tenendo presente questo tipo di impegno senza pensare se il matrimonio vi aspetterà tra un decennio. In altre parole – e so che ci sono storie di successo là fuori che sono l’eccezione (e mi smentiranno) – le relazioni esclusivamente impegnate ed emotivamente attaccate al liceo, raramente, vanno bene per un paio di ragioni: (1) c’è così tanta crescita in atto in quel momento che spesso si perde l’opportunità di crescere con gli amici e di crescere veramente spiritualmente, diventando la persona che Dio ti ha chiamato a essere (non la persona che si adatta allo stampo e alle aspettative della tua dolce metà negli ultimi due anni); e (2) è estremamente difficile – proprio come questione di biologia e psicologia di base – per una coppia avvicinarsi emotivamente e aspettarsi di rimanere puri sessualmente per i prossimi dieci anni. Sarebbe stato difficile al liceo, figuriamoci perseverare nella castità per altri quattro anni di college. E ricorda: tutto ciò che mira all’eccitazione dell’altra persona supera una linea riservata al matrimonio.

Il mio consiglio: corri da Gesù; persegui grandi amicizie sia con uomini che con donne; e quando è il momento giusto e qualcuno ha il carattere giusto per stuzzicare il tuo interesse, allora corri il rischio – almeno con il primo DTR: non sai mai dove potrebbe finire; ma se non ci provi nemmeno, non avrai mai alcuna risposta.

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Andrew Swafford è Professore Associato di Teologia al Benedictine College. Ha conseguito un dottorato in Sacra Teologia ed è l’autore di “Spiritual Survival in the Modern World, John Paul II to Aristotle and Back Again”, e “Nature and Grace”. Vive con sua moglie Sarah ei loro quattro figli ad Atchison, KS.

 

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November 7, 2019 By Admin

Perché dovresti pregare per il tuo futuro sposo

“Prega per il tuo futuro sposo”. È una bellissima frase che spesso ci fa da promemoria perché affidiamo tutto a Dio, compresa la nostra via amorosa. Il più delle volte, però, sentiamo questa frase proprio quando siamo nei punti più bui della vita da single, quando siamo spinti a chiedere a Dio di portarci lo sposo che desideriamo.

Ma sorge un problema: in questa maniera rischiamo di essere così tanto presi dai nostri desideri  che dimentichiamo ciò per cui stiamo veramente pregando: una persona! A volte, ci focalizziamo così tanto sul futuro che ci scordiamo che lei esiste già. Oggi lui è la stessa persona di quando la incontrerai: si alza dal letto ogni mattina, va a lavoro o a scuola, trascorre del tempo in preghiera, pratica i suoi hobby e passa del tempo con gli amici… e ha i suoi bisogni e desideri! Invece di pregare solo per delle richieste per noi stessi, dovremmo rivolgere le nostre preghiere perché intercedano per il nostro futuro sposo / la nostra futura sposa.

Verso dicembre dello scorso anno, ho sentito che il Signore mi invitava a pregare una novena per il mio futuro marito. Non so ancora chi sia e non so cosa stesse accadendo nella sua vita in quel momento, ma so che per una qualche ragione aveva bisogno delle mie preghiere. Dal momento che amo la persona che lui sarà il giorno del mio matrimonio, amo anche la persona che è adesso, ragion per cui continuo a pregare per la sua crescita con Dio e perché sia protetto dal nemico.

Voglio quindi esortarti a pregare per il tuo sposo, piuttosto che pregare semplicemente per averne uno!

  1. Vedi il tuo futuro sposo / futura sposa come una persona reale che ti terrà concentrata/o nella tua ricerca della purezza 

Quando la persona che sposerai sarà reale nella tua mente e non più solo un concetto astratto, avrai la motivazione di resistere alle tentazioni e preservarti da esse. Conosci il cuore di chi stai aspettando, anche se non sai ancora il suo nome, la sua altezza o il colore dei suoi capelli.

  1. Pregare per i suoi bisogni ti preparerà per il totale dono di te stesso/a, ovvero per il matrimonio

Quando ti sposerai, e ancor di più se avrai figli, dovrai abituarti molto velocemente al fatto che avrai da preoccuparti di molte più cose oltre che di te stesso/a, e qualche volta a dover mettere i tuoi desideri in fondo all’elenco delle priorità. Sostituire le preghiere per ciò che vuoi con le preghiere per quello di cui lui o lei ha bisogno, è il primo passo.

  1. Non concentrarti sui tuoi desideri ti aiuta a riporre la tua fiducia in Dio

Potresti sentire di essere chiamato/a al matrimonio, ma solo Dio sa quando sarà. Pretendere una gratificazione immediata in ambito sentimentale non cambierà il piano di Dio per il tuo bene. Così, invece di rivolgerti a Dio con una lista completa delle caratteristiche di cui hai bisogno nel tuo partner (con la specifica che preferiresti arrivasse entro Pasqua), prova a ringraziarLo per la persona che è, e pregalo per la sua attuale situazione… qualsiasi essa sia.

Potresti pensare che io sia “sdolcinata, eccessivamente romantica, idealista”. Bene, chiunque mi conosca ti direbbe che non sono nessuna di queste cose. Per me, pregare per il mio futuro marito, non è un modo per “reagire” al mio essere single, ma è una dichiarazione anticipata del nostro stato di parità nella relazione e vita di preghiera. Credo che la preghiera di una coppia, l’uno per l’altra, possa essere una garanzia per la loro relazione.

E se non dovessi sposarmi?

Le tue preghiere non andranno mai andate sprecate! Sei, prima di tutto, uno sposo / una sposa di Cristo, quindi se la tua vocazione non ti porta al matrimonio, le tue preghiere saranno in ogni caso offerte al tuo santo sposo: Gesù. Dal momento che l’idea è quella di pregare per i bisogni che non comprendiamo appieno, solo Gesù saprà tutto il bene che le tue preghiere faranno per l’umanità attraverso Lui.

Prova ad aggiungere il tuo futuro sposo / futura sposa al tuo elenco di preghiere, oppure ad offrire una preghiera ogni volta che ci pensi, e vedrai come cambierà la tua prospettiva! Prega per le benedizioni della sua vita, prega per la sua sicurezza e protezione, prega per la sua fede e per il suo rapporto con Gesù. Prega sopratutto per lui / lei, piuttosto che per il tuo desiderio.  

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Ester Rich studia Psicologia presso l’università di Oxford, nel Regno Unito. Ama la Teologia del Corpo, Papa Francesco e il suo gruppo di preghiera. La sua passione è quella di incoraggiare le donne ad essere quello per cui sono state create, e scrive per il blog “For Such A Time As This” http://forthisverymoment.blogspot.com/.

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November 5, 2019 By Admin

Why is my forever taking forever?

I used to be a romance addict. It’s as life was all about falling in love. I was crush obsessed and had my first boyfriend when I was in eighth grade. I met him in youth group and he became the sole reason why I attended. We were on and off for ten years because I was confused and in constant search for somebody better. In short, I was very immature and selfish.

Thankfully, God knocked on my heart like never before. I told him that we needed to rethink our relationship. I eventually ended it because I didn’t have peace due to the compromises that we were making, which I knew hurt the heart of God. I realized I had emptiness and wounds as a child that broke my self-worth and I was trying to mend it with romantic relationships. That’s why nothing ever really worked.

I started walking more closely with God and respecting His boundaries especially when it came to my body. Slowly my heart started to discover to His purpose in my life. 2 Timothy 2:21 came true in my life: “Therefore if anyone cleanses himself from what is dishonorable, he will be a vessel for honorable use, set apart as holy, useful to the Master, ready for every good work.”

My dreams started to come true and God led me to more truths. One truth was that even for romance, He has an order. The world promotes finding your mate first but that quickly becomes messy and then life becomes miserable. God’s order, on the other hand is Master . . . Mission . . . Mate. So many people are so hungry for relationships because they didn’t experience healthy and whole love in their childhood. Because they are in the relationship for the wrong reasons, they allow themselves to be used and abused. They become trapped in unnecessary entanglements and never discover the great purpose God assigned to their lives.

I realize now that God wasn’t being stingy with me by not giving me a significant other. He just wants me to find my greatest joy in Him first, to know how valuable and loved I am in His eyes and have a clear sense of purpose. I couldn’t count the times he led me to say no to a suitor and then later on discovered how much He was protecting my heart. My mission now is to help as many women as I can to discover that they’re far more precious than diamonds and to help as many people as I can to break patterns of generational sins.

I believe with all my heart God wants us to be healthy single people so we will only choose a healthy partner, because He loves not only us but our future children who deserve to grow up in healthy holy, happy homes.

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Marianne Madelaine V. Mencias is the author of the bestselling book What’s Your Life’s Masterpiece? which she launched in the Philippines and in Singapore, Hong Kong, US, Canada and  Australia. She recently launched her second book, Why is My Forever Taking Forever? and it has been blessing to thousands of women to rekindle or deepen their relationship with God before pursuing romantic relationships. You can visit her website and she can be reached through marianne.mencias@gmail.com

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October 31, 2019 By Admin

Diventa il maestro del tuo stesso mistero

Per quanto riguarda l’uso del controllo delle nascite, Fulton J. Sheen dice questo: “Il cosiddetto controllo delle nascite, che non aiuta né la nascita né il controllo, si basa sulla filosofia che l’amore è senza obblighi”.

Fulton ha scoperto qualcosa: il controllo delle nascite, quando usato per metodi contraccettivi, non ci aiuta a controllare nulla, piuttosto ci permette di dare e ricevere senza conseguenze.  Ci dà una via di fuga dalla responsabilità.  Con il controllo delle nascite cadiamo nella trappola di prendere, prendere, prendere, per guardare solo noi stessi e i nostri bisogni.  Ci aiuta a diventare solo una cosa: dei perfetti egoisti.

Il controllo delle nascite alimenta le nostre passioni.  Alimenta i nostri vizi.  Alimenta il nostro amore per il piacere.  Alimenta il nostro desiderio di controllare le cose, da cui deriva il termine stesso di “controllo” .

Il sesso è un dono, un dono di se stessi, quindi non è qualcosa che dovremmo prendere alla leggera. Si tratta di parlare di una persona.  Una persona che ha valore, dignità e valore.  Stiamo parlando di te: il dono di te stesso a un altro.

Immagina di fare un regalo a qualcuno, ma di trattenerne una parte.  È ancora un regalo quello.  Ma non lo è completamente, non vi sembra?

Quando neghiamo una parte del dono del sesso, non stiamo dando un dono autentico e completo di noi stessi a un’altra persona.  Questo è il motivo per cui il sesso è così fantastico!  È un bellissimo dono di se stessi, ed è pensato per essere completo, totale e per sempre.

Il sesso è inteso come espressione dell’amore di una coppia di persone fatte l’uno per l’altro, oltre a rappresentare la loro apertura a quell’amore che cresce in un’altra persona.  È dare se stessi – al punto tale che da questo potrebbe derivarne un altro essere umano!

Ma questa è la chiave: il sesso è duplice.  Non puoi avere un regalo parziale.  Non è la stessa cosa.  Non puoi fare sesso come Dio ha pianificato senza essere aperto alla vita e desiderare di legare con il tuo coniuge; altrimenti ci rendiamo degli oggetti l’un l’altro per ottenere il piacere oppure dei bambini.  Ci trattiamo l’un l’altro come un mezzo e non come un fine.

Essere il padrone del proprio mistero non è uno strano termine di fantasia che ho inventato;  è direttamente derivato dalla Teologia del corpo di Giovanni Paolo II.  Essere il padrone del proprio mistero significa essenzialmente questo: sapere chi siamo, per chi siamo stati creati e quanto valiamo.  Significa sapere che siamo fatti per qualcosa di importante: il dono di sé, che è poi il dono di noi stessi deve essere totale e completo.  Quel regalo non è economico;  anzi è costoso.  Ma quel dono è degno di sacrificio e amore.  Quel dono è degno di più di un “amore … senza impegno”, come ha detto Fulton.

Padroneggia il tuo mistero in modo da poter sperimentare il sesso come dovrebbe essere: libero, totale, fedele e fruttuoso.  Padroneggia il tuo mistero in modo da poter portare la vita al tuo coniuge, la vita alla tua relazione e forse anche la vita a un’altra persona.  La bellezza del sesso è che in esso coesistono misteriosamente due cose – unione e procreazione – e puoi averle entrambe!  Ne vali la pena.

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Ashley Ackerman è prima di tutto una figlia di Dio, e poi lavora per la Sua gloria come insegnante di religione alle superiori, ministro del campus, oratrice e blogger.  Si è laureata alla Franciscan University di Steubenville, dove ha conseguito il master in teologia.  Puoi leggere altri post del blog di Ashley visitando il suo blog personale, “A Heart Made for Grace”, dove condivide le sue riflessioni su tutto ciò che è cattolico.

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October 25, 2019 By Admin

La fantasia è una buona cosa?

Fantasy: qualcosa che è il prodotto dall’immaginazione;  si tratta di un’idea di fare qualcosa che è molto lontano dalla realtà normale.

La narrativa fantasy può essere una buona cosa?  Voglio dire, allontanarti dalla realtà può essere una buona cosa?  Non è proprio questa la parte così distorta nella pornografia?  Non è qualcosa di reale.  Gli studi rivelano che gli uomini che guardano il porno trovano più difficile essere eccitati da una persona reale.  Stanno impostando l’ideale di una persona troppo in alto?  Non sono commossi da una persona reale perché sono assorbiti in questo mondo che non è reale?

Alcuni si chiedono se forse il problema sia legato alla narrativa fantasy.  Qualche tempo fa ho letto un articolo di un signore che pensava che il problema fosse la narrativa fantasy o qualcosa relativo ai NERD.  A cui rispondo, credo che tutta la mia vita sia stata un problema.

Non sono solo un amante del fantasy, ma sono anche uno scrittore di fantasy.  E credo che entrambe queste cose mi rendano una versione migliore di me stesso.  Questo perché credo che la vera fantasia sia principalmente intesa a non separarci dalla realtà, ma ha lo scopo di aiutarci a percepire la realtà più profondamente, cosa che la pornografia non fa.

Ecco cosa intendo.  C’è una scena de “Il Signore degli Anelli”, in cui Sam dice a un elfo: “Ehi!  Posso vedere un po ‘di magia ?! ”  A cui l’elfo essenzialmente risponde: “Oh.  Uh.  Sicuro.  Beh, non sono sicuro di cosa intendi per magia.  Ma c’è questa cosa ed è bella e meravigliosa.  E potresti chiamarla magia.  Ma è semplicemente così che stanno le cose. ”

Vedi, la magia per Tolkien consisteva semplicemente nel vedere la natura meravigliosa e trascendente del mondo.  Tolkien non si è mai visto come la creazione di un mondo completamente separato dal nostro.  In realtà ha scritto di non aver creato un altro universo distaccato;  voleva semplicemente descrivere il nostro mondo come lo vedeva.  E in quel mondo, ha visto tanta bellezza!

La pornografia e la narrativa fantasy sono molto diverse.  Si dice che Papa Giovanni Paolo II abbia detto che il problema con la pornografia non è che rivela troppo, ma che rivela troppo poco sulla persona.  La pornografia (oltre a rendere un oggetto la persona) ci distacca dalla realtà e distorce la nostra visione di essa.  Una buona dose di fantasia e di buona narrativa invece fanno l’opposto.  Ci aiuta a vedere più profondamente nel mondo, su cosa È e cosa POTREBBE essere.  E questo apre alla mente la bellezza addormentata nel mondo stesso.

Per quanto riguarda coloro che cercano di leggere meglio il fantasy – oltre a Tolkien e Lewis – sono tristemente dispiaciuto di dire che riesco a pensare a pochissimo.  Qualsiasi fiaba classica divertente di Hans Christian Andersen o dei fratelli Grimm è piuttosto deliziosa da leggere anche per un adulto. Le mille e una notte sono buone letture brevi Jonathan Strange e Mr Norrell era belle storie come pure Harry Potter ovviamente.  Eppure questi sono per lo più classici e mi sembra che ultimamente ci sia stata una carenza di buona letteratura fantasy. Questo è in realtà ciò che più mi ha ispirato a scrivere i miei libri.  Se conosci altri buoni libri fantasy che non ho menzionato, sentiti libero di pubblicarli nei commenti qui sotto!  Mi piacerebbe sentire il tuo parere.

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Gabriel Dantes è uno scrittore fantasy che s’spira, principalmente, agli scritti di JRR Tolkien.  Promuoverà il suo libro “L’amore di Nessa e Kêlet” fino al 26 agosto 2018. Sentiti libero di andare sul suo Kickstarter per ottenere una copia del suo libro e sostenerlo.

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October 18, 2019 By Admin

Perché i tuoi standard NON sono troppo alti

Ho parlato davvero con tante ragazze a cui è stato detto che avevano degli standard troppo alti. Anche a me è stato detto. Ma, come mi rassicurava un’amica, gli alti standard ne attirano altri altrettanto alti. Penso sia normale per per molti uomini essere in un primo momento intimiditi dalle donne con degli alti standard. Ma questo non li rende meno uomini. La questione è se siano disposti o meno a superare la paura e chiederti comunque di uscire, credendo che valga  la pena rischiare.

Sia che io abbia accettato o meno il loro invito, ho sempre avuto più stima per i ragazzi che mi hanno chiesto esplicitamente e di proposito di uscire per un appuntamento, rispetto a quelli che invece hanno evitato il punto con noncuranza o proposto vagamente di “incontrarci qualche volta”. Richiedendo intenzionalità e responsabilità, sono così stata in grado di vederli fiorire o appassire. Un uomo che sfiorisce sotto la pressione di quegli alti standard già nelle prime fasi, mostra semplicemente che non sarà all’altezza del matrimonio. Un uomo che affronta le sfide che gli poni e ti insegue con sincerità e impegno è in definitiva un uomo che si dimostrerà degno di conquistare il tuo cuore.

Tu meriti qualcuno che ti porti a Cristo. Qualcuno che ti dia tutto ciò che ha e tutto ciò che è per farti diventare santa. Qualcuno che offra di propria volontà la  vita per te, come Cristo ha fatto per la Chiesa. Ma se vogliamo che gli uomini si facciano avanti e siano uomini di questo tipo, dobbiamo dar loro lo spazio, l’opportunità e il sostegno per farlo. Ciò significa stabilire standard elevati e sfidarli a raggiungerli.

“Il livello di ogni civiltà è gran parte determinato dal livello della sua femminilità. Quando un uomo ama una donna, deve diventare degno di lei. Più alta è la sua virtù, più è nobile il suo carattere, più è dedita alla verità, alla giustizia e alla bontà, più un uomo deve aspirare ad essere degno di lei. La storia della civiltà  potrebbe effettivamente essere scritta in base al livello delle sue donne”. Fulton Sheen

Nel suo libro  Wild at Heart, John Eldredge scrive: “Ho sposato una donna che pensavo non mi avrebbe mai sfidato come uomo”. Non voglio essere una donna che non sfida un uomo a essere un uomo. Voglio essere una donna che tira fuori il meglio da quell’uomo, lo conferma nella sua forza e lo ispira alla grandezza. Permettere agli uomini di accontentarsi di ciò che è comodo non significa automaticamente amarli. In quanto donne, dobbiamo dimostrare loro che crediamo che siano capaci di fare di più e, innamorate, motivarli a raggiungere il loro potenziale.

La bellezza del disegno di Dio per gli uomini e per le donne è che essi si completano perfettamente. Quando tiriamo fuori il meglio di noi stessi, ci permettiamo a vicenda di essere il meglio. Essere il meglio di noi stessi significa cercare il meglio di Dio per noi, sapendo che il suo piano è sempre “di progetti di pace e non di sventura” (Geremia 29, 11). Se conosci qualcuno che non soddisfa gli standard che tu hai nel cuore, allora non iniziarci una relazione (https://chastity.com/2019/10/il-diavolo-vuole-insinuarsi-nella-vostra-relazione/ ). Confida in Dio, che ha in mente qualcosa di meglio per te.

“Cari giovani, non accontentatevi di niente che sia al di sotto dei più alti ideali”. San Giovanni Paolo II.

In definitiva, la scelta di tuo marito o di tua moglie non ricadrà solo su di te: ma anche sulla tua futura famiglia. Donne: cercate un uomo che sostenga e renda forti i vostri figli, e che infonda un saldo senso di dignità e valore nelle vostre figlie. Uomini, cercate una donna che coltivi la vostra famiglia man mano che cresce e che vi edifichi nella vostra paternità.

Ti meriti il meglio di Dio. Non accontentarti!

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Ester Rich si è laureata in Psicololgia presso l’Università di Oxford, nel Regno Unito, e attualmente sta frequentando un Foundation  Year presso la Sion Community Youth lavorando con il loro gruppo della Pastorale Giovanile. Ama la Teologia del Corpo, Papa Francesco e il suo gruppo di preghiera. La sua passione è quella di dare alle donne il potere di essere ciò per cui sono state create, e scrive per “For Such a Time As This”.

 

 

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October 18, 2019 By Admin

Il Genio Femminile

Cosa significa essere una donna?

Questa domanda mi ha tormentato la mia mente sin da quando ero bambina.

Ricordo che mi sono state dette tutte le cose che ti rendono donna:

dai cambiamenti nel tuo corpo ai cambiamenti nei tipi di vestiti che indossi ai cambiamenti nelle tue maniere.

Essere una donna è sempre stato considerato un grosso problema.

Invecchiando, tuttavia, ho imparato che nell’essere donna c’è molto di più che semplici cambiamenti nel tuo corpo, vestiti e modi.

C’è un’essenza di femminilità che è unica e specifica per tutte le donne.

Quell’essenza è ciò che Giovanni Paolo II chiamerebbe il “genio femminile”.

Questo è un termine sfuggente.  È spesso accompagnato da confusione e incomprensioni.  Cos’è questo “genio femminile” di cui parla?  È un mistero!

Ed è giusto così!  Perché i misteri sono belli e adorabili, e poiché sono misteri non possono mai essere pienamente compresi, il che è una cosa brillante creta da Dio.  Ci rende misteriosi perché continua a riportarci indietro – non potremo mai risolvere il puzzle, ma ci teniamo tanto a farlo, quindi continuiamo a tornare su di esso.  La femminilità come mistero ha completamente senso.

Ma solo perché il “genio femminile” è un mistero non significa che non possiamo arrivare a conoscerlo e capirne qualcosa.

Il genio femminile consiste semplicemente nel vivere la bellezza e la dignità di essere chi siamo come donne – come figle di Dio – ma lo facciamo in un modo specificamente unico e distinto.  Sei pronta a sapere di cosa si tratta?  Preparati.  All’inizio potrebbe non piacerti.

Maternità.

Oh! sì, ho appena tirato fuori il la “grande M”.

Prima di iniziare tutte a saltare alle conclusioni su ciò che sto dicendo, ovvero che siamo tutte fatte per generare dei bambini, prendiamoci solo un secondo e guardiamo cos’ è la maternità e perché è così speciale per le donne.

Prima di tutto, tutte le donne, sposate, single, religiose, sono chiamate a essere madri in qualche modo.  Questo non significa necessariamente che le donne siano chiamate ad essere madri fisiche.  La maternità fisica ha una vocazione specifica: il matrimonio.  Tuttavia, tutte le donne, sposate oppure no, sono chiamate ad essere madri spirituali.

Tutte le donne.

La maternità spirituale è molto simile alla maternità fisica.  Essa ha qualità simili, ma sembra diversa in tutte le donne.  Ogni donna è chiamata a vivere la sua maternità spirituale in un modo che è unico per lei.  Per esempio, io sono un insegnante.  Sono una madre spirituale per i miei studenti condividendo il Vangelo con loro, pregando per il loro successo e portando loro Cristo attraverso le mie parole e le mie azioni.  Non sono una madre fisica in questo momento, quindi la mia vocazione è soddisfare quella qualità materna che è specifica per me come donna nutrendo e prendendomi cura dei miei studenti nel modo più appropriato e necessario rispetto alla situazione data.

Lo stesso vale per te, se sei una donna.  Potresti essere un’infermiera: allora devi essere una madre spirituale per i tuoi pazienti, prenderti cura di loro, pregare per la loro guarigione e soddisfare i loro bisogni.  Proprio come una donna che ha figli di cui prendersi cura.  Forse sei una donna che lavora nell’edilizia.  Puoi essere una madre spirituale pregando per quelli che sono sulla strada, preoccupandoti della loro sicurezza e portando Cristo ai tuoi colleghi attraverso la tua testimonianza.  Non importa quale sia il tuo lavoro: c’è sempre un modo per essere una donna, e in particolare una madre, nel tuo lavoro.

È interessante notare che viviamo in una società che attualmente schiaccia la maternità.  Abbiamo la pillola, l’aborto, i preservativi, le procedure, la pornografia e altro ancora: tutti schiacciano la qualità materna delle donne, ma affermano di portare libertà alla donna dandole la capacità di controllare e scegliere quando e come vuole essere madre.

La vera libertà non sta nel controllo.  Non sarebbe chiamata libertà se fosse controllata.  La vera libertà sta nel conoscere e comprendere noi stessi, i nostri bisogni, amare determinati aspetti di noi stessi e usarli nel modo corretto.

Vivere la maternità significa sapere, semplicemente,  che le donne sono chiamate a dare alla luce la vita, spiritualmente e anche fisicamente nel caso in cui le donne siano sposate e possano farlo.  Vivere la maternità significa sapere che portare la vita è ciò per cui la donna è nata ed è chiamata a essere.  Il nostro “design” fisico ci dice qualcosa di noi stessi – che siamo tutti fatti per la maternità.

Perché la maternità?  Perché è questo ciò che le donne devono vivere?

Perché solo la donna può essere madre.  Solo la donna può ospitare, coltivare e far crescere la vita nel suo grembo.  Alla fine, solo la donna sceglie di portare a compimento quella vita.  Solo la donna sceglie di essere madre.  Gli uomini non possono essere fisicamente madri.  È impossibile.

Questa, signore mie, è l’essenza del genio femminile.  Abbracciare la maternità, nonostante ciò che dice la società, e viverla nel modo in cui il nostro stato di vita attuale ci permette di farlo può cambiare il mondo.

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Ashley Ackerman è prima di tutto una figlia di Dio, e lavora per la Sua gloria come insegnante di religione alle superiori, Ashley è ministro del campus, oratrice e blogger.  Si è laureata alla Franciscan University di Steubenville, dove ha conseguito il master in teologia.  Puoi leggere altri post del blog di Ashley visitando il suo blog personale, “A Heart Made for Grace”, dove condivide le sue riflessioni su tutto ciò che è cattolico.

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October 13, 2019 By Admin

Sé que necesito romper con mi novio porque la relación me ha alejado de Dios y de mi familia. ¿Pero cómo hacerlo? No quiero herirlo.

No existe una manera de romper con un chico que lo haga sentir bien. Va a doler, pero hay que hacerlo. Si una chica nunca aprende a cuidarse a sí misma y a decir “no”, nunca encontrará el amor.

Para romper con él, tal vez puedas escribirle una carta larga. De esta manera, puedes comunicarle todas tus razones y, si él olvida alguna, siempre puede volver a la carta. Lo estás dejando por su bien (porque necesita ver hacia dónde va su vida) y por tu bien. Después de todo, esta relación hace daño a tu fe, tu familia y tu desarrollo como mujer. Tal vez tratará de manipularte o convencerte para que te quedes con él, pero debes ser firme en tu carta de que se acabó.
Piensa en todos los momentos en los que hubieras debido ser firme con él y compénsalos con la carta.Además, busca una persona que te ayude con la ruptura. Podría ser una amiga o algún miembro de tu familia que esté a tu lado durante esta difícil transición. Cuando sientas la tentación de llamar a tu ex novio o enviarle un mensaje, puedes recurrir a esa persona de confianza para que te anime.

Sé fuerte. No hagas nada más físico con él. No lo beses. No lo tomes de la mano. Nada de eso. Este hombre NO es tu marido y tus afectos no le pertenecen. Cualquier afecto que le demuestres simplemente lo estará engañando. Sé fuerte, yo sé que eres capaz, y aférrate a Dios, a la familia y a buenos amigos mientras te alejas de tu ex. Eso es, con mucho, el mejor acto de amor que puedes hacer por él.

En el futuro, recuerda que, si alguna relación te está frenando espiritualmente, es una señal inequívoca de que la relación no viene de Dios. Entre tanto, estoy entusiasmado con las cosas buenas que Dios ha preparado para darte cuando dejes de lado esta relación y abras tu vida a Su voluntad.

 

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October 13, 2019 By Admin

Castidad: no se trata de las reglas

Dos días después de nuestro compromiso, estábamos juntos en la misa. Le dije a Daniël que deberíamos pedirle una bendición al sacerdote, porque era el primer sacerdote que habíamos encontrado desde el compromiso.

Así que, después de la misa vimos al sacerdote, nos presentamos y le preguntamos si nos daría la bendición. La conversación fue así:

Sacerdote: Primero, ustedes conocen las reglas, ¿no?
Daniël: ¿Las reglas?
Sacerdote: Sí, las reglas. Las reglas sobre su compromiso.
Yo: ¿Qué reglas?
Daniël: Padre, por favor explíquese más …
Sacerdote: El hecho de que están comprometidos no significa que estén casados. Ustedes no pueden hacer las cosas que hacen las personas casadas.
Yo (viendo dónde quería llegar): ¿Está hablando de sexo? ¿Está hablando de que no deberíamos tener relaciones sexuales hasta el matrimonio?
Sacerdote: Sí.
Yo: Bueno …… .sí. Por supuesto.

Fue un encuentro incómodo para mí. El sacerdote nos dio una muy bonita bendición después de nuestra conversación, pero me entristeció el hecho de que no se tomó un momento para conocernos antes de decirnos de una manera muy extraña que el hecho de estar comprometidos no significa que podamos romper “las reglas”. No culpo a ese sacerdote, ya que muchas parejas no eligen el mismo camino que Daniël y yo hemos elegido y para algunos esta enseñanza no es obvia, y debo otorgarle el beneficio de la duda y pensar que estaba tratando de catequizarnos de la mejor manera que sabía. Después de todo, él probablemente ve a muchas parejas que viven otros estilos de vida, y tiene que ser valiente al llamarlas a ser castas.

Pero mientras reflexionaba sobre mis sentimientos sobre el encuentro, pensé en cómo el mundo también razona de esta manera … nos hemos amado durante casi dos años. . . Debemos estar desesperados por tener sexo, ¿no?

Eso no es cierto, en absoluto. Abstenerse de tener relaciones sexuales hasta el matrimonio nunca ha sido cuestión de seguir una “regla”, aguardando desesperadamente que llegue el fin de la restricción. Tampoco es que tengamos urgencia por casarnos para poder introducir este elemento en nuestra relación.

¿Por qué? Porque nuestra relación es increíblemente maravillosa y satisfactoria como está. . . nuestra relación ha consistido únicamente en conocer el corazón del otro, lo que siempre me ha hecho sentir cómoda, feliz y segura durante todo el tiempo que hemos estado saliendo. Ni por un momento me he preguntado si Daniël me está utilizando por mi cuerpo, y nunca he cuestionado en qué se basa su amor por mí. Estoy agradecida. Hemos decidido juntos seguir las leyes de Dios porque sabemos que Dios las decretó para el bien de nuestros corazones humanos.

El mundo nos dice constantemente que el sexo es una parte integral de cada relación, mientras que la mayoría del tiempo se olvida de decirnos que hay muchas otras formas no físicas de mostrar el amor a alguien. Les dice a los jóvenes que, si no conocen a su pareja física e íntimamente, es algo raro, algo anda mal. Nuestra cultura dice que las relaciones románticas sanas se basan en una buena vida sexual, y no dice nada sobre el sacrificio y la entrega profunda, verdadera y genuina de sí mismo. Basta con leer los titulares de algunas revistas para jóvenes. . . tantos artículos de portada parecen ser sobre citas en lo que respecta al sexo. No veo titulares ni artículos de portada sobre el sacrificio.

Nunca he tenido que ofrecerle mi cuerpo a Daniël para que nuestra relación sea “normal”, ni tampoco tengo tanta prisa por ofrecerle mi cuerpo que tan pronto como él ha puesto un anillo de compromiso en mi mano, yo decido que es lo mismo que el sacramento del matrimonio. No lo es, y lo sabemos. El don del sexo pertenece al sacramento del matrimonio para que los casados se unan de la manera más hermosa, y no, el compromiso no es el sacramento del matrimonio. Y para mí está bien, porque cuando llegue el día en que recibamos este sacramento, todo será como debería ser: dentro del contexto adecuado, el contexto más hermoso, más seguro y más firme, dentro de un sacramento lleno de gracia en el que hemos hecho una alianza con Dios de amarnos uno al otro, pase lo que pase.

Mientras tanto, continuaremos amándonos durante los próximos meses de este compromiso, apoyándonos espiritual y emocionalmente, alentándonos con alegría a crecer para llegar a ser las personas que Dios quiso que fuéramos y para lo que nos creó, y pasándola bien en todo el camino.

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emilywilson_avatar_1386644975-300x300-2Emily Wilson planned her whole life to become a sports reporter but ended up as a Catholic musician and speaker at the hand of God. She lives out of her suitcase and travels across the world speaking and singing with people of all ages. The heart of her ministry is offering encouragement to teen girls in their search for their true identity. “The world doesn’t need what women have, it needs what women are.” -St. Teresa Benedicta of the Cross. You can visit her website and listen to her music at www.emwilsonmusic.com.

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October 11, 2019 By Admin

Sei irripetibile … e così lo è la tua storia d’amore

Un perfetto sconosciuto mi ha chiesto dove ho preso la mia trama dei capelli.  E  lusingata le ho più o meno risposto che la mia “trama”, in realtà, cresce direttamente dal mio cuoio capelluto.  Voglio dire, a volte le persone della sicurezza aeroportuale mi picchiano la testa perché sospettano che stia nascondendo qualcosa tra i miei capelli, quindi non sono rimasta scioccata dalla sua domanda.  Le ho detto il mio regime [pigro] dopo che me l’ha chiesto e lei ha scosso la testa: “No, non funziona per me”.  Ascolta signora, se conoscessi la formula unica per ogni tipo di criniera, sarei ricca.  Non esiste una formula che funzioni per tutte le persone ricce là fuori.  Ehi! amici dai capelli ricci, come vi sentite?  #frizzlife.

 Se questo è il caso dei capelli, lo è ancor di più per gli appuntamenti (Dai! Stiamo parlando di due esseri umani incredibilmente unici … non qualcosa di inanimato).  Non esiste una check-list in 10 passaggi che garantisca il diritto a trovare Mr. uomo giusto o Mrs.  donna giusta. E nemmeno Il buzzfeed che ti dice del fatto che qualcuno potrebbe metterti nei guai.  La Chiesa, nella sua saggezza, dà orientamenti sulla castità e proclama la bellezza del matrimonio, ma poi fa un passo indietro.  Non chiede come sentirsi a un certo punto o quando abbandonare la parola “A” di amore o per quanto tempo devi uscire prima del fidanzamento, ecc. Perché?  Perché ognuno di noi è intricato e originale, non può sembrare tutto uguale!

E ho perso abbastanza tempo a confrontare la mia vita con quella degli altri per sapere che il confronto non è un buon amico.  Ok, è più simile a un nemico con cui ho fatto amicizia stupidamente e ogni giorno, spesso più di una volta, devo prenderlo a calci sul marciapiede.  Il confronto è un bugiardo che dice “non sei abbastanza brava/o”.  Se ascolti tutte le voci su chi dovresti essere o su come dovrebbe essere la tua vita, diventi sordo alla verità su chi sei e su ciò che Dio ha per te in quel preciso momento.  Liberandomi del confronto, ho capito che vado bene come sono. Ed è giusto che la mia vita sia diversa dalle altre.

Sei irripetibile.  E così è la tua storia d’amore.

Non esiste una ricetta unica per gli appuntamenti, ma esiste un desiderio universale di amore autentico.  Gesù, Colui che alla fine cerchiamo, è il denominatore comune.  Non possiamo dipendere da un altro che sia così significativo da essere la nostra totale soddisfazione, ma piuttosto dovrebbe essere una finestra sull’amore di Dio, un che ci conduce alla sua grazia, un riflesso del suo cuore.  Per citare uno dei miei preferiti di tutti i tempi, Les Miserables, “Amare un’altra persona è vedere il volto di Dio”.

Uno dei miei amici, ricordando l’inizio della sua relazione con il suo attuale marito, ha detto: “A causa della nostra relazione, spesso pensavo ‘Wow, Dio mi ama.’ Non c’erano tutti questi sentimenti infatuati emotivamente carichi che puoi vedere nei film, era meglio.  Era gioia e pace. ”  Quello che tutti noi vogliamo e ciò per cui siamo stati creati è la gioia del Signore.  I sentimenti sono fugaci, ma la gioia è costante.  Quella gioia proviene direttamente dalla comunione con Lui, che tu sia single, fidanzato o sposato.

 Qualunque sia lo stato di vita in cui ti trovi, non stai perdendo l’amore che ti viene offerto tutto il giorno, dobbiamo  semplicemente aprire le nostre mani a nostro Padre e riceverlo.

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Megan Mastroianni ha iniziato a parlare in pubblico per la prima volta nel 2007. È stata relatrice alla Giornata Mondiale della Gioventù 2011 a Madrid, su Life On the Rock di EWTN, a ritiri, conferenze, assemblee e raduni di studenti delle scuole superiori e universitari in tutto il paese.  Megan è anche speaker alle Conferenze Giovanili di Steubenville e alle Conferenze Diocesane della Gioventù.  Megan è ora al suo secondo anno alla Mount de Sales Academy di Baltimora, servendo come ministro del campus.  È appassionata nel proclamare l’amore di Cristo ed essere una sua testimonianza.

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October 10, 2019 By Admin

Il diavolo vuole insinuarsi nella vostra relazione

La miglior decisione che abbia mai preso è stata quella di attendere l’uomo dei miei sogni sino ai 28 anni, che si aggiunge a quella di aver scelto di donare a Cristo tutto il cuore e la mia vita a 18 anni (dopo essermi innamorata di Lui nell’Eucaristia). E ho avuto davvero tante occasioni in cui mi sarei potuta accontentare di un bravo ragazzo cattolico, che mi avrebbe trattata bene ma annoiata a morte. Sapevo che non avrei mai voluto dire ai miei bambini “Bene, vostro papà mi amava e sembrava abbastanza carino, così l’ho sposato”. Puah! Mi viene la nausea…Diamine, no! Sapevo che ai miei bambini avrei voluto invece dire “Ho aspettato pazientemente un uomo di cui fossi follemente innamorata, che mi conducesse alla santità, che fosse il mio migliore amico, e che non vedessi l’ora di sposare!”. Quando Bobby Angel è arrivato ero abbastanza sicura di aver trovato quell’uomo.

Ma là fuori, purtroppo, ci sono un sacco di giovani adulti confusi e indecisi, che sembrano tentati di accontentarsi di una persona qualsiasi come coniuge. Ci sono un sacco di persone che escono con qualcuno solo perché è bello avere le attenzioni di qualcuno. Ascoltami attentamente: ci sono tantissime persone sante, attraenti e divertenti là fuori (Lo so, perché sto cercando di fare il Cupido e farli incontrare tutti). Ma, tornando seri, ricorda che sei chiamato a sposare uno solo di loro. Non sei chiamato a essere poligamo (grazie Dio!). Solo perché stai uscendo con uno o una bello/a, santo/a e cattolico/a non significa che lui/lei sia quello/a giusto/a! In passato, ogni volta che incontravo un ragazzo cattolico single, la mia testa diceva sempre: “È lui? Sarà lui quello giusto?” ero come un criceto impazzito (come la maggior parte dei giovani adulti cattolici single, che vedono ogni altro giovane adulto cattolico come un bersaglio per una relazione amorosa). Continuavo a trovare giustificazioni per continuare a uscire col bravo ragazzo cattolico, dicendomi: “Beh, non mi fa ridere, ma potrei sopportarlo” oppure “Non sono davvero attratta da lui, ma non voglio essere vanitosa, e impegnandomi così potrei farcela” oppure, ancora “Non abbiamo proprio delle grandi conversazioni, ma potrei essere una moglie di clausura che ha promesso di tacere per il resto della propria vita, giusto?”.

Quando ho incontrato Bobby, però, tutto ha funzionato. Non dovevo giustificare nulla. In effetti, siamo entrambi ancora scioccati dal fatto che due esseri umani possano adattarsi così perfettamente (anche nei nostri difetti) l’uno con l’altro. Sono sicura che Dio ci guardi inciampare nelle relazioni ridendo, e pensi: “Oh, uomo/donna di poca fede. Perché non ti fidi di me?!”. È abbastanza certo che, quando ci accontentiamo è perché non crediamo abbastanza in Dio. Non crediamo che Dio sia un gran romantico più di quanto possiamo esserlo noi, e non crediamo che Dio sia l’essere più passionale che ci sia (che infatti ha sopportato la passione per amor nostro) e che voglia le cose più belle in assoluto per le nostre vite. Quando non ci fidiamo di Dio commettiamo di nuovo il peccato originale di Adamo ed Eva: ci aggrappiamo al dono della “conoscenza” piuttosto che aspettare che Dio ci dia il dono che ha sempre avuto per noi (vedi CCC 396 – 397). Nel suo libro “Riempi questi cuori”, Christopher West scrive: “Questa è la radice dell’orgoglio: non ci fidiamo dei disegni di Dio, quindi ci fidiamo dei nostri”. Ricorda: Dio è colui che ha dei progetti sorprendenti per noi,“progetti di pace e non di sventura, per concedervi un futuro pieno di speranza” (Geremia 29, 11). È il demonio sciocco che vuole che ci aggrappiamo alle relazioni e che ci tenta ad accontentarci di ciò che è semplicemente “ok”.

Per me, quelli che rompono le loro relazioni per amore dell’altro sono tra gli uomini e le donne più coraggiosi. Loro capiscono che l’altra persona merita qualcuno migliore di loro, che stanno sprecando il tempo dell’altro per trovare la loro vera vocazione (sia che si tratti di sposarti con un’altra persona o, forse, persino accogliere una vocazione alla consacrazione come prete, suora, frate, laico consacrato o single), o che si starebbero accontentando di una vita esasperante e frustrante. Questo è estremamente difficile. Io e Bobby parliamo per esperienza: lui ha rotto un fidanzamento e io ho lasciato un uomo a un mese dalla proposta di matrimonio. Alla fine siamo stati entrambi estremamente contenti che lo Spirito Santo ci abbia convinti e ci abbia aiutato ad avere il coraggio (una parola che letteralmente significa “agire dal cuore”) per fare ciò che era meglio per tutti.

Quando ero single, mi sono detta: “Preferirei essere single ma gioiosa piuttosto che infelice con qualcuno”. Perché? Perché so che Dio vuole che siamo testimoni radiosi del suo amore per il mondo. Quando ero single, ero totalmente libera di farlo perché la mia pace e gioia erano fondate in Cristo, che mi soddisfaceva completamente. Quando sono stata in precedenti relazioni, tuttavia, ero piena di ansia, mi chiedevo se il mio ragazzo non avesse il mio stesso senso dell’umorismo, non gli piacesse la mia follia, non gli piacesse il mio amore per la messa quotidiana, il rosario o l’adorazione. E ho cambiato me stessa per i ragazzi, ma non mi piaceva la persona che ero con loro. Sapevo che l’uomo con cui ero chiamata a stare non mi avrebbe fatta sentire imprigionata o intrappolata, ma mi avrebbe dato la libertà di essere autenticamente me stessa, la libertà di essere sia una gioiosa testimone del Signore che di amare Dio, il mio prossimo e me stessa in modo più genuino.

In una relazione c’è un’enorme libertà. No! Non quella libertà secondo la filosofia dei rapper Wiz Khalifa e Snoop Dogg; la loro “libertà” permette di ubriacarsi, fumare erba e divertirsi con ragazze poco serie. No! L’autentica libertà ci permette di fare ciò che è giusto. La libertà in una relazione ha come segni la pace e la gioia. Una mancanza di libertà in una relazione ti dà invece quell’ansia nel petto, quella sensazione di “nausea”, quel disagio.

Dunque, la mia domanda per te (se hai una relazione con qualcuno con cui non sei sposato) è questa: questa relazione ti aiuta ad essere più o meno libero? La tua relazione ti dà la vita o te la risucchia?

Ecco di seguito alcune domande che dovresti farti.

Alcune di queste domande sono più “banali” di altre. Inizieremo con quella che per eccellenza è la più “banale”, in cima alla lista, e andremo via via verso quelle che faranno emergere segni sempre più sottili del fatto che potresti trovarti in una relazione che non ti lascia libero o libera di essere l’uomo o la donna per cui Dio ti ha creato.

Se per alcune di queste domande la tua risposta è affermativa, dovresti uscire dalla relazione in cui ti trovi:

  • Il tuo partner abusa di te fisicamente, emotivamente, verbalmente o sessualmente?
  • Ti spinge a peccare o ti prende in giro per non aver peccato? (per esempio ti chiama “puritana/o, moralista” perché non vuoi avere un approccio sessuale con lui, ti fa sentire in colpa per non aver bevuto o esserti ubriacata/o, ti fa pressione per vedere un film sconcio o della pornografia, insiste perché andiate a convivere ecc…) • Ti senti usata/o come un oggetto del suo piacere?
  • Hai timore di sollevare questioni spinose, seccature o contrasti, per paura che si possa mettere sulla difensiva, scagliare contro di te o rifiutarti?
  • Ti senti come se stessi camminando in un campo minato per ogni ogni cosa che dici o fai, con la paura che possa rompere (di nuovo) con te?
  • Hai paura di mostrare le tue debolezze, perché si aspetta che tua sia perfetta/o?
  • Hai quella sensazione di ansia nel petto sia quando sei con lui/lei che quando ti trovi lontano da lui/lei? Quando pensi di sposarlo/a, senti ancora quell’ansia?
  • Stai con lui per lussuria, per paura di essere sola/o, per sicurezza o per paura di non trovare nessun altro?
  • Sei costantemente confusa/o riguardo la vostra relazione? Cambi continuamente idea sul fatto che possa essere “quella giusta?”
  • Ti senti sollevata/o quando se n’è andato/a?

Se rispondi “no” ad alcune di queste domande, dovresti ripensare alla tua relazione:

  • Sei libera/o di essere te stessa/o (come quando sei con le tue migliori amiche o amici maschi)?
  • Ti senti amata/o per quello che sei, anche nelle tue debolezze?
  • Ti senti sfidata/o a essere una persona migliore e più santa?
  • Con il tuo partner, ti senti libera/o di ridere ed essere felice come un bambino?
  • Ti senti stimolata/o spiritualmente, intellettualmente, emotivamente e fisicamente?
  • La tua relazione ti sta guarendo? Il suo amore ti sta aiutando ad affrontare le tue questioni del passato, senza che lui si proponga come “salvatore” (piuttosto, ti indica “il Salvatore” per la guarigione)?
  • Sei disposta/o a trascorrere 24 ore su 24, 7 giorni su 7 con lui/lei per il resto della tua vita?
  • La persona cui hai una storia d’amore è anche il tuo migliore amico / la tua migliore amica?

Bobby e io pregheremo per tutti voi che leggete questo blog, affinché possiate veramente fare la buona, gradita e perfetta volontà di Dio (Romani 12, 1 – 2).

(Utilizzato con il permesso di http://www.jackiefrancois.com)

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Jackie François è una speaker a tempo tempo pieno, è una cantautrice e whorship leader, e provenie da Orange Country, in California. Nel 2006 è diventata un’artista con OCP (https://www.ocp.org/en-us),con cui ha inciso due album. Da quando si è diplomata al liceo, fa parte della pastorale giovanile, e ora viaggia per il mondo parlando ai giovani dell’amore di Dio guidando momenti di preghiera per vari eventi e ministeri.

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October 3, 2019 By Admin

Aiuto!  I miei medici continuano a farmi pressioni affinché scelga la contraccezione!

Detesto assolutamente andare dal medico.  Non è a causa dell ‘”odore” dell’ambulatorio del medico, o dei controlli imbarazzanti o della possibilità di dover fare un’iniezione (anche se non sono proprio una grande fan degli aghi), ma è perché a volte, come donna in età universitaria, i medici mi fanno pressione  affinché scelga la contraccezione.  È imbarazzante e fastidioso per cui andavo nel panico quando le parole “controllo delle nascite” venivano menzionate durante un appuntamento medico.  Dopo molti tentativi ed errori, ora ho una migliore padronanza su come affrontare quelle situazioni imbarazzanti in cui devi rifiutare la contraccezione proposta da un medico.

1) Rimani informata sul perché evitare la  contraccezione.

Mi rifiutavo di sottopormi alla contraccezione perché sapevo che la Chiesa era contraria al controllo delle nascite quando questo viene usato come contraccettivo.  E questo è ciò che mi ha detto chiunque mi parlasse di castità.  Ma non ho mai saputo veramente perché la Chiesa la pensasse a questo modo o cosa potessero fare al mio corpo le pillole anticoncezionali, le iniezioni di Medrossiprogesterone acetato, i cerotti e gli impianti.  Dopo aver fatto alcune ricerche ho imparato che i rischi connessi alla contraccezione ne superano i benefici dal punto di vista medico e mi sono resa conto che la Chiesa ha una logica nel contrapporsi ad essa, sia dal punto di vista teologico che medico.

È importante formare la propria coscienza e fare qualche ricerca non solo su ciò che insegna la Chiesa, ma anche su come il controllo delle nascite possa danneggiare la salute di una donna.  Andavo dal medico con un discorso preparato sulle motivazioni cliniche e spirituali contro il controllo delle nascite, ma ho capito che avevo solo bisogno di conoscere quei motivi per me stessa per capire meglio perché avrei dovuto rifiutarlo.

 2) Sii gentile.

Spesso ho sentito il bisogno di mettermi molto sulla difensiva quando un medico ha iniziato a discutere del controllo delle nascite.  Molti continueranno a ripeterti: “È importante mantenere una mente aperta”.  Questo mi faceva impazzire perché mi chiedevo dove fosse la loro mente aperta riguardo alle mie convinzioni.  Ma stanno semplicemente facendo il proprio mestiere.  Quindi sii educato e rifiuta in maniera gentile.  E così ho scoperto che un semplice “no grazie” è sufficiente per interrompere la discussione.  Se mi chiedono perché no, di solito rispondo “per motivi religiosi”.  e così s’interrompono.  Di solito questo motivo da solo è sufficiente per cui ne prendono nota sulla mia cartella clinica in modo da non insistere così tanto la prossima volta che entro nello studio medico.

Ma invece di rifiutare semplicemente un trattamento, cerca di educarli al riguardo!  Alcuni medici non si rendono conto che la pillola anticoncezionale può aumentare il rischio di cancro al seno di una donna e che può agire come un abortivo.  Sentiti libera di stampare questi articoli di riviste mediche per aiutarli a vedere da dove vieni: [1] [2].

1:https://chastity.com/wp-content/uploads/2013/05/Mayo-BC.pdf

2: https://chastity.com/wp-content/uploads/2013/07/pill-abort.pdf

 Il mio medico di base mi chiede se ho cambiato idea sul controllo delle nascite ogni volta che entro. E io rispondo di no e così andiamo avanti.  Diventa più facile se sei sicuro del tuo desiderio di non scegliere la contraccezione.

3) Chiedere alternative al controllo delle nascite.

In passato ho lottato contro l’acne e consultato cinque diversi dermatologi a riguardo e tutti hanno suggerito di scegliere la contraccezione per aiutare a bilanciare i miei ormoni poiché l’acne a volte è il risultato di picchi nei livelli ormonali.  Si sono anche offerti di darmi un trattamento per l’acne che richiedeva la contraccezione perché se fossi rimasta incinta mentre stavo prendendo un certo medicinale contro l’acne, mio ​​figlio sarebbe nato con molti difetti alla nascita.  Per la prima volta, a quattordici anni, l’istinto di mamma orsa ha preso il sopravvento e ho rifiutato sia il controllo delle nascite che i farmaci potenzialmente dannosi.  E ho chiesto se c’era qualcos’altro che potevo fare per curare la mia acne.  Mi hanno dato altre opzioni e sono stato in grado di selezionare un modo migliore, più naturale, sicuro e sano per combattere l’acne senza usare la contraccezione.

Anche se non c’è nulla di moralmente sbagliato nel documentarsi sul controllo delle nascite per motivi medici come l’acne, la PCOS (sindrome dell’ovaio policistico), l’endometriosi, ecc … è bene sapere che hai delle alternative.  A volte, potrebbe essere necessario ottenere un secondo (o terzo) parere medico per il tuo trattamento.  Da dove inizi?  Cerca nella tecnologia NaPro (tecnologia procreativa naturale: http://www.naprotechnology.com) o trova un medico che si occupa solo di NFP ( https://onemoresoul.com/nfp-directory )vicino a te.

Sfortunatamente, viviamo in un mondo in cui il controllo delle nascite è così ampiamente accettato dalla comunità medica che è fondamentale per tutte le giovani donne capire perché la Chiesa insegna ciò che insegna. 

Tieniti informata e fidati sempre del tuo intuito.

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Hannah Crites è una studentessa del secondo anno presso l’Università Francescana di Steubenville, e sta specializzandosi in Mass media con un focus in giornalismo e in teologia.  Attualmente vive a Washington D.C. e lavora come stagista per il Washington Times.  Viene da Denver, in Colorado, e le piace mangiare Twizzlers, fare lunghe passeggiate sulla spiaggia, parlare con un orribile accento britannico e le parole “scombussolate”.  Connettiti con lei tramite Twitter @hannah_crites e dai un’occhiata a quello che ha scritto su http://youngcatholiccentral.wordpress.com/

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September 27, 2019 By Admin

La mia risposta agli inviti al Gay Pride

Se sei mai stato invitato a partecipare a un evento del gay pride o sei stato invitato a mettere “Mi piace” a una pagina del gay pride su Facebook, cosa fai in questi casi?

Dal momento che provo attrazione per lo stesso sesso, vengo bombardato da questo genere di inviti e ho pregato su come poter rispondere in modo amorevole, senza compromettere la mia fede.  E poi ho amici che sono strettamente legati ai movimenti LGBTQ e so che nei loro cuori che stanno davvero facendo quello che pensano sia meglio.  E ho anche imparato a stare zitto e mantenere la pace sulla mia bacheca di Facebook, senza dire nulla.  Parte di questo mio atteggiamento è pura vigliaccheria, lo ammetto.  Ma più ci penso, più mi rendo conto che le bacheche di Facebook non sono il luogo adatto a trasformare i cuori.  E così ho portato tutto ciò  di cui ho scritto sopra in preghiera ai piedi della croce.  Questa breve lettera ne rappresenta il risultato:

Caro amico,

Il mondo mi ha insegnato a credere che solo perché provo attrazione per lo stesso sesso, “essere gay” è “quello che sono”.  Tuttavia, noto che innumerevoli persone stanno plasmando la loro vita in base alle loro aspettative su “cosa significa” essere “gay” e questo li consuma virtualmente.  Questo può accadere a molte persone che stanno semplicemente cercando di trovare il proprio posto nel mondo e che vogliono appartenere – ed è esattamente dove mi trovavo anch’io a un certo punto della vita.  Il problema è che questi tipi di etichette di identità non sono in grado di riflettere la pienezza della verità di chi siamo veramente.  Noi siamo molto di più della nostra sessualità – e se voglio essere completamente onesto con me stesso su chi sono, allora abbracciare un’etichetta come “gay” o “etero” è qualcosa che non sarò mai in grado di fare.

Non è una questione di vergogna: non mi vergogno per le attrazioni che non ho scelto specificamente di provare.  Si tratta dell’identità che scelgo specificamente di abbracciare.  Mi lasciavo definire in base alle mie attrazioni sessuali, ma oggi, per amore di Gesù Cristo, scelgo specificamente di vedermi prima di tutto attraverso la lente di Cristo.  Lo faccio pur essendo onesto con me stesso riguardo alle attrazioni che provo.  Pertanto, oggi la mia identità è prima di tutto radicata in Cristo.  Come risultato di questa trasformazione del mio concetto di me stesso, sono passato dall’essere chiuso al crescere nella virtù della castità, all’essere aperto alla crescita nella virtù della castità.  Questa è stata una trasformazione gioiosa iniziata nel mio cuore.

Le persone spesso cercano di dirmi che sto vivendo una menzogna e che la Chiesa mi odia e mi ha persino fatto il lavaggio del cervello.  Le loro accuse rivelano la loro chiusura mentale e il rifiuto nell’approfondire e comprendere persone come me.  Non posso trasformare i loro cuori: questa è l’opera dello Spirito Santo.  Quello che posso fare è offrirti la mia vita come esempio della gioia che provo ora da quando è avvenuta questa trasformazione del cuore.

Ti invito semplicemente a conoscere qualcosa in più su di me, e su altri come me, che provano attrazione per lo stesso sesso, ma che hanno scelto specificamente di guardare prima di tutto a Cristo.  Nella mia scelta di fare questo, non mi sono mai sentito solo e non sono mai stato più gioioso.  Spero e prego solo che altri come me possano venire a sapere che anche loro possono trovare questa gioia in Cristo.  Il suo amore è per tutti noi!

Dio ti benedica.  Pace in Cristo.

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Andrew è un membro di Courage e un collaboratore del sito web Pursuit of Truth Ministries.  Andrew vuole trovare l’amore e l’appartenenza alla Chiesa cattolica, l’ultimo posto in cui il mondo gli hanno insegnato a guardare, e oggi condivide la sua vita per mostrare alle persone la vera gioia che si trova nella virtù della castità.  Può essere contattato tramite info@pursuitoftruth.ca

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September 23, 2019 By Admin

La bellezza della Donna

Eccoci! Prendi il tuo telefono. Apri Google. Ora, riempi la tua cronologia ricercando donne stupende.

Aspetta, cosa?!

Non intendo quello che probabilmente pensi. Voglio che tu cerchi donne come Teresa di Calcutta, Gianna Molla, Teresa di Lisieux e Giovanna Francesca de Chantal.

Perché? Perché voglio che tu ti prenda qualche istante per pensare alla grandezza e bellezza della donna. Rifletti su come la vera femminilità possa apparire quando le donne si sentono amate, supportate, rispettate come esseri umani. Considera il genio femminile pienamente vivo nelle donne che vivono la vita a cui Dio le ha chiamate, e che riversano i loro grandi frutti nella società e nel mondo!

Hai mai sentito il proverbio: “Dietro ogni grande uomo c’è una grande donna?” Ebbene, questo vale anche per le donne. “Dietro ogni grande donna c’è un grande uomo.” Se scavi abbastanza a fondo nella vita delle donne che ho menzionato sopra, imparerai a conoscere il direttore spirituale di Teresa di Calcutta, padre Van Exem, il marito di Gianna Molla, Pietro, il padre di Teresa, Louis e la santa amicizia di Giovanna Francesca de Chantal con Francesco di Sales.

Il cantante country Keith Urban ha pubblicato, recentemente, una canzone sulla bellezza e il dono della femminilità. La canzone mi ha sorpreso. Non è quello che ci si aspetterebbe da una celebrità, soprattutto alla luce di ciò che è uscito da Hollywood negli ultimi tempi. Urban loda la donna quando canta: “… lei è il cuore della vita, lei è il sogno del sognatore, è le mani del tempo, ed è la regina dei re …” Dice, la donna è “sorella, spalla, figlia, amante, guaritrice, aureola spezzata, madre natura, fuoco, armatura, anima sopravvissuta, acqua santa … “(Female, 2017).

Perché mai Urban avrebbe scelto di proclamare la vera bellezza della donna, e non di produrre l’ennesima canzone country su come un bravo ragazzo possa ubriacarsi e avere fortuna il venerdì sera? In una recente intervista, lui ha spiegato come quella fosse la sua risposta alle accuse contro il produttore di Hollywood, Harvey Weinstein. Urban ha detto che si trovava in una stanza con l’autore della canzone, Ross Copperman, stavano discutendo della notizia sulle accuse, e si sono posti la domanda: “Cosa possiamo fare a riguardo?” Sapevano bene che l’unica cosa che avrebbero potuto fare era scrivere canzoni, quindi è proprio quello che hanno fatto. Urban ha affermato di aver voluto riflettere il modo in cui le donne sono rappresentate nella cultura odierna.

Mentre altri pensano a cosa possono fare per sostenere la dignità della donna, ritengo che sia opportuno che tutti noi ci poniamo la domanda: cosa posso fare per onorare la donna?

San Giovanni Paolo II una volta disse: “Dio ha assegnato ad ogni uomo la responsabilità di custodire la dignità di ogni donna”. Mentre voi pensate a cosa potete fare, vi invito in particolare, fratelli miei, a considerare i seguenti come punti di partenza, mentre cercate di essere all’altezza di questo grande compito.

  1. Basta abbuffarvi di Porno – La pornografia è degradante ed è profondamente irrispettosa per la dignità sia degli uomini che delle donne che compaiono sullo schermo. È irrispettoso inoltre anche per la grande dignità che tu possiedi. Le donne e gli uomini sullo schermo meritano di più. Tu meriti di più! Un grande strumento che ti potrebbe aiutare a smettere di guardare la pornografia potrebbe essere Convenant Eyes (https://www.covenanteyes.com/) , un software per la responsabilità e il filtraggio di Internet.
  2. Chiudi col sexting (messaggi sessualmente espliciti) –  Se Dio ti ha assegnato il compito di sostenere la dignità della donna, pensi che chiedere a una bella donna delle immagini indecorose di sé stessa sia essere all’altezza di questo compito? Anche se lei ti chiede se tu vuoi determinate immagini, pensi di starla proteggendo dicendole di sì? Scopri di più sull’impatto del sexting sulle donne guardando questo video: Why Not To Send That Sext (https://www.facebook.com/TheCultureProjectIntl/posts/1451813638262910).
  3. Prendi seriamente la castità – Qual è il modo migliore per proteggere te stesso e le donne che sono nella tua vita? Vivi castamente. Ogni giorno. Giorno per giorno. La castità è per tutti: sigle, sposati o consacrati. Tu hai la missione di avere autocontrollo nei tuoi pensieri e nelle azioni con te stesso e gli altri. Ogni singola persona sa quanto la castità sia una sfida difficile. Molti addirittura sono contro di essa. Scopri perché la castità è così importante leggendo Resenting Chastity (https://www.catholiceducation.org/en/controversy/marriage/resenting-chastity.html).

Le donne hanno una tale bellezza che la società non ha ancora iniziato a scoprire. Questa bellezza non sarà scoperta sino a quando uomini e donne non impareranno ad amare veramente. Potrà sembrare una frase fatta, ma abbiamo davvero bisogno di uomini che siano guida in questa grande vocazione all’amore.

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Amanda Zurface è la coordinatrice della campagna cattolica per la Covenant Eyes (https://www.covenanteyes.com/). Ha conseguito la Licenza e la Specialistica in Diritto Canonico e una Laurea in Teologia Cattolica e Giustizia Sociale. Amanda ha svolto diversi servizi in diversi ruoli per Chiesa Cattolica, sia negli Stati Uniti che nel resto del mondo. È coautrice di Equipped: Smart Catholic Parenting in a Sexualized Culture (http://info.covenanteyes.com/equipped-raising-godly-digital-natives-ebook) and Transformed by Beauty (http://info.covenanteyes.com/transformed-by-beauty).

Vive a Zanesville, in Ohio, dove svolge anche il servizio di Direttrice della Formazione della Fede presso la Chiesa Cattolica di San Tommaso D’Aquino.

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September 20, 2019 By Admin

Sei libero di amare?

Si sentono spesso i giovani affermare cose del tipo: “Si è giovani una sola volta nella vita – ora è il momento per me di non pensarci e godermela; alla fine mi sistemerò più tardi”.

È facile cadere in questo modo di pensare, supponendo che le mie azioni presenti non abbiano, praticamente, alcuna relazione con chi diventerò in futuro. Ma la penseremmo davvero in questo modo se prendessimo qualcosa davvero sul serio? Supponiamo che io dica: “In fondo, un giorno, sarò davvero un bravo studente di medicina e persino un grande medico; ma inizierò davvero una vita disciplinata di studio solo fra qualche tempo quando sarò già alla facoltà di medicina; oppure supponiamo che voglia diventare un grande esempio in campo atletico:” In fondo, voglio essere un grande lanciatore (di baseball); ma per ora non mi preoccuperò della meccanica, della posizione o della pratica del lancio: lo scoprirò più tardi quando sarò nelle leghe minori. “Sappiamo, intuitivamente, che questo sarebbe assurdo, perché ogni tiro che lancerò con una conoscenza scarsa della meccanica renderà più probabile che continuerò a lanciare con poca efficacia anche in futuro. Dopo tutto, cosa fanno costantemente gli allenatori? Dicono: giocate in base a come vi siete allenati, la pratica, magari, non vi renderà perfetti, ma di sicuro vi farà diventare sempre più costanti.

Questa è la visione morale della virtù che si trova in artisti del calibro di Aristotele – ed è quella che ha contribuito a portare alla mia conversione. Per Aristotele c’è una forte continuità tra le mie azioni quotidiane e chi sto diventando; infatti, per lui, ogni singola azione sta modificando lentamente e costantemente chi sono. Per Aristotele, si diventa un uomo coraggioso compiendo atti coraggiosi. Qui, le piccole cose contano immensamente perché le azioni alla fine diventano delle abitudini (o delle disposizioni interne), che portano poi a essere più inclini a compiere determinate azioni in futuro. Questo vale sia per le buone che per le cattive abitudini (virtù e vizi): più nutro un’abitudine più essa diventa forte. Quello che sto facendo in questo momento – nelle piccole cose – ha un impatto diretto su chi sarò tra cinque anni.

Pertanto, la domanda morale da porsi non è semplicemente: “Cosa faccio adesso in questa o quella situazione?” Ma piuttosto: “Chi voglio essere?” In effetti, nelle mie scelte, sto diventando qualcuno lungo la strada – sto modificando il mio io più profondo.

Questo dà origine a una nozione di libertà molto più profonda e ricca di quella a cui siamo abituati:

in genere pensiamo alla libertà semplicemente come la capacità di fare ciò che vogliamo quando vogliamo.

Ma c’è anche una libertà più profonda, ovvero la capacità di fare il bene.

Quest’ultima si mostra solo dopo aver rischiesto tempo, pratica e disciplina al fine di essere acquisita, come ad esempio:

imparare una lingua straniera, rimettersi in forma, imparare uno strumento musicale o padroneggiare qualsiasi tipo di abilità atletica.

Le fasi iniziali saranno imbarazzanti e goffe e (specialmente all’inizio) la nostra “libertà” di compiere tali azioni è limitata.

Ma nel tempo e con la pratica continua, diverranno sempre più facili, ovvero la nostra libertà cresce nel tempo attraverso la pratica.

In effetti, alla fine arriviamo al punto in cui possiamo compiere una certa azione sempre più facilmente senza compiere alcuno sforzo, in modo coerente e con gioia. In altre parole, chiunque può avere un compo di fortuna.

Ma il giocatore veramente abile è affidabile e coerente e quindi su di lui si può riporre davvero fiducia.

Aristotele vede la vita morale nello stesso identico modo:

la vita virtuosa non consiste semplicemente nel fare sempre la cosa più “difficile”;

si tratta, invece, di diventare il tipo di persona che può fare la cosa giusta con gioia, coerenza e facilità.

In definitiva, si tratta di ottenere la libertà di amare. Per Aristotele, le virtù (ad esempio, prudenza, giustizia, coraggio e temperanza) sono le capacità necessarie per vivere una vita di eccellenza umana; e – come ogni abilità – si ottengono con la pratica nel tempo. Per lui, sono la via verso la felicità – come il perfezionamento oggettivo della nostra natura umana (per ulteriori informazioni qui, vedi la mia pubblicazioni: “da Giovanni Paolo II ad Aristotele e di nuovo indietro”).

Se desideriamo la libertà di amare veramente – dobbiamo mettere l’altro al primo posto anche quando fa male – e dobbiamo allenarci a fare questo ; perché la persona che saremo tra cinque anni è direttamente correlata alle abitudini che stiamo sviluppando ora.

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Andrew Swafford è Professore Associato di Teologia al Benedictine College. Tra le sue pubblicazioni ci sono “Spiritual Survival in the Modern World: Insights from C.S. Lewis ‘Screwtape Letters” e “John Paul II to Aristotle and Back Again: A Christian Philosophy of Life”. Lui e sua moglie, Sarah, vivono con i loro quattro figli ad Atchison, KS.

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September 11, 2019 By Admin

S.O.S. – Stanchi di essere single

Mi è capitato, recentemente, di avere il dono di riprendere i contatti con una compagna di stanza del college che non vedevo da molti anni. Lei è fantastica, una psicologa intelligente, divertente, solida, avventurosa, gioiosa… e single. Nel corso del nostro pranzo insieme mi ha detto qualcosa che ha risuonato dentro di me nei mesi successivi. La mia amica mi ha detto: “Pensavo di andare all’università, incontrare qualcuno, sposarmi e avere figli prima di aver compiuto trent’anni. E, invece,  sono diventata medico, e ho avuto modo di viaggiare, seguire un ministero e trascorrere innumerevoli ore con gli amici e tutto ciò mentre assaporavo una fantastica esperienza d’ istruzione. La maggior parte di queste cose non le avrei mai fatte se mi fossi sposata dieci anni fa come pensavo. “Vorrei solo che qualcuno mi avesse detto che, forse, la mia vita potrebbe prendere una traiettoria diversa rispetto al tradizionale percorso college/matrimonio/bambini. Se l’avessi saputo allora, sarebbe stato più facile accettare i modi in cui la mia vita è stata diversa da come l’immaginavo e avrei potuto godere di più degli ultimi dieci anni vivendoli come l’avventura che è stata, senza sentirmi come se stessi aspettando che la mia vita iniziasse.”

Wow.

Come persona che passa gran parte del proprio ministero ad aiutare le persone a prepararsi con la preghiera a una vocazione futura, queste sue parole mi hanno colpito profondamente. Sono una persona che ha molti amici coetanei sulla trentina che vivono con ansia il fatto di essere single e il mio cuore ha iniziato a star male. Le parole della mia amica mi sono arrivate forti proprio come una madre che vuole che i propri figli godano di ogni grammo di ogni benedizione che il Signore dona loro.

Perché la verità è questa: ovunque siamo, chiunque siamo. Dio ha un piano per noi.

Questo è facile da dire, difficile da accogliere con fiducia e ancora più difficile da assaporare. Questo non significa che il fatto di essere single non sia doloroso. Al contrario, significa che non possiamo lasciare che il desiderio di comunione offuschi le abbondanti benedizioni che ci accadono ora.

Personalmente lotto con la Fear-Of-Missing-Out (la paura di perdermi qualcosa – FOMO) in molti settori della vita. Se sta succedendo qualcosa di divertente, per esempio, voglio farne parte. La FOMO (come molti la chiamano) può essere una delle parti più difficili della vita da single. Alcuni dei miei amici non sposati esprimono quanto sia difficile vedere i frutti di un fidanzamento, partecipare a matrimoni o eccitarsi per le docce di un neonato quando si sentono come se si stessero perdendo personalmente tutte quelle gioie. La cosa buffa è che lasciandoci alla tentazione dell’amarezza che s’insinua sotto forma di FOMO, in realtà perdi qualcos’altro, vale a dire la gratitudine, la gioia e le opportunità che sono presenti nel momento presente.

Ai miei amati single voglio dire questo: Ci sono persone che il Signore vuole toccare in un modo che solo voi potete realizzare. Ci sono luoghi in cui Egli vuole che voi vediate e, inoltre, esistono delle esperienze che Egli vuole che voi vivate e che possono esistere solo nella libertà affettiva che vivete in questo momento. Egli vuole parlarvi nel silenzio che vivrete solo per un certo tempo. Egli vuole che Lo incontriate nella preghiera, nel Sacramento, nel ritiro e nella devozione, mentre il vostro tempo resta sempre e solo vostro. Non concentratevi solo su ciò che Dio vi offrirà in futuro, piuttosto, chiedetevi cosa sta facendo in questo momento!

Questo non significa che il dolore di essere single debba essere ridotto al minimo o ignorato. La battaglia è reale. E può essere doloroso quando abbiamo il desiderio di qualcosa di buono che sembra appena fuori portata da noi.  E, forse ricorderete anche il vostro desiderio di crescere: quando volevamo stare svegli fino a tardi, prendere le nostre decisioni e mangiare quello che volevamo. E, naturalmente, ora vorremmo poter tornare a quella poca responsabilità, ai pasti cucinati per noi e ai sonnellini… soprattutto vorremmo i nostri sonnellini. Come sarebbe la vita se l’erba non fosse sempre più verde dall’altra parte, ma abbiamo mai elogiato ogni filo d’erba verde che abbiamo trovato proprio di fronte a noi? Un cuore grato rende innegabile la presenza di Dio.

Ricordate questo: gli apostoli erano isterici sulla barca quando la tempesta imperversava intorno a loro mentre gridavano: “Maestro, non ti importa se affoghiamo?” (Mk 4:35-41).  Eppure, è stata la tempesta che ha dato loro la possibilità di vedere il potere di Gesù. Il Signore è sempre sulla barca con noi. Egli ha il controllo. A volte, magari, sembra che dorma, ma Egli è sempre in barca con noi. Non perdiamoci le opportunità di essere stupiti sia dal Suo piano che dalla sua potenza.

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Katie Hartfiel è l’autrice di “Woman In Love”, che sostiene le donne a pregare per il proprio futuro coniuge. Katie ha conseguito la laurea in teologia presso l’Università francescana di Steubenville. Katie ha fornito il proprio servizio come ministro della gioventù per sette anni a Houston, dove risiede con suo marito, Mark, e le tre figlie. Per saperne di più su Katie, i suoi libri visita womaninlove.org.

 

 

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September 10, 2019 By Admin

A tutti gli uomini del mondo: scusatemi

Un’apologia a nome di tutte le donne

Non ti conosco personalmente, ma ti voglio scrivere questa lettera da parte di tutte le donne. Spero e prego che questa ti aiuti a offrire verità alla tua vita, e a sperimentare in modo diverso la misericordia e una più profonda relazione con Gesù Cristo.

Sto scrivendo questa lettera perché TU e altri uomini avete avuto un grande impatto sulla mia vita. Detto ciò, riconosco anche la profonda influenza del mio comportamento, e di altre azioni dannose che ho compiuto nella mia vita. Voglio chiederti perdono per i modi in cui ti ho ferito e per tutte le volte in cui non sono riuscita a renderti degno della tua grandezza.

Mi sento profondamente dispiaciuta per gli atteggiamenti distruttivi con cui le mie sorelle e io ti abbiamo trattato nel passato.

Per favore, lascia che mi scusi.

Mi scuso per tutte le volte in cui ti ho ferito, che ho fatto pasticci, ti ho mentito, o per il modo in cui ho parlato di te. Mi scuso per come ti ho manipolato e ho lasciato che la mia gelosia non mi permettesse di fidarmi di te.

Mi scuso per i commenti, i pettegolezzi, e la negatività che ho suscitato in te. Mi scuso per tutti i modi in cui mi sono servita di te. Mi scuso per la disonestà, e il dolore che portato nella parte più profonda del tuo cuore. Mi dispiace per come non ho apprezzato la tua mascolinità.

Per tutte le volte in cui non ti ho supportato, mi dispiace.

Mi scuso per tutte le volte in cui ti ho portato al peccato; forse a causa di una nostra conversazione su un determinato discorso, o per via dei nostri vestiti, o della musica di sottofondo o del film che stavamo guardando: ecco, mi scuso. La verità è questa: non ti meriti di vivere nel peccato. Non ti meriti le tenebre. Tu ti meriti il meglio.

Per tutte le volte in cui ti ho deluso, mi scuso. Prometto di migliorare. So chi sono come figlia di Dio, e riconosco te come amato figlio di Dio. Sento un profondo amore, un grande rispetto e riconoscenza per i doni della tua mascolinità. Voglio aiutare a favorire la tua crescita come uomo, come futuro padre e come la guida spirituale che Dio ti chiama ad essere.

Desidero onorare la bellezza e l’integrità del tuo corpo. Desidero con te un’amicizia che sia costruita sulle fondamenta di Cristo. Desidero insieme a te viaggiare verso la santità. Voglio il meglio per te. Ti voglio bene e prego per te. Per favore, perdonami.

Tua sorella in Cristo,

Kelly

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Kelly Colangelo è stata impegnata per circa dieci anni nel ministero giovanile diffondendo il messaggio del Vangelo presso ritiri, raduni e conferenze in tutto il Paese. La sua speranza è quella di riuscire a stimolare i giovani ad essere tutto ciò che Dio voleva che fossero… e naturalmente andare in paradiso! Kelly è apparsa al EWTN’s Life on the Rock, e ha dato il suo contributo al Life Teen blogs. Fa anche parte del team di oratori della Steubenville Summer Youth Conference Ministry. Al momento Kelly fa servizio come direttrice del Ministero dei Giovani e Giovani Adulti in una parrocchia in Florida. È laureata alla Niagara University e ha conseguito un Master in Counseling presso la Syracuse University. Per ulteriori informazioni su Kelly visita il sito http://www.kellycolangelo.com/ .

 

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September 6, 2019 By Admin

Rifiutata

Ti sei mai sentita rifiutata? Non sto parlando di quel tipo di rifiuto che si prova quando non si è invitati da qualche parte, o se si chiede di uscire a qualcuno che invece declina l’invito. Mi sto riferendo a un senso di rifiuto più profondo e persistente, per il quale non ti senti mai desiderata oppure abbastanza brava o degna di amore.

Ho realizzato che questa è una ferita che mi porto dietro sin dall’infanzia. Se qualcuno ti ferisce quando sei più vulnerabile e innocente, ti toglie tanto. E recepisci il messaggio: “Non sei stata brava abbastanza da difenderti. Non sei stata abbastanza amabile da stare al sicuro o abbastanza valorosa da lottare per questo. Non eri abbastanza da meritare amore, e mai lo sarai.”

Sai?! questo è quello che il diavolo vuole che noi crediamo. Guardando indietro nella mia vita, gran parte di essa è stata contaminata dal peccato degli altri. Dal momento che l’abuso sessuale non è qualcosa che semplicemente “superi”, il suo effetto a catena ha influito su come ho vissuto i miei appuntamenti al liceo, il mio matrimonio, e persino la mia maternità. Senza rendermene conto, ho interiorizzato questa ferita per così tanto tempo che ho lasciato che essa definisse chi fossi e cosa stessi per diventare. Avrebbe potuto distruggere me e la mia famiglia, se non l’avessi affrontata. Lo ammetto, è stato difficile guardare in faccia tutti gli scheletri del mio armadio. Alcuni dimostravano di essere talmente grandi da farmi credere che non li avrei mai potuti sconfiggere…e non ce l’avrei fatta se li avessi combattuti da sola.

Se ti rivedi in quello che sto dicendo, sappi che non sei sola. Talvolta la vergogna, la disperazione, il dolore sono insopportabili. Ma l’unico che può definitivamente portarci via dal buio è Gesù Cristo. Per me è stato, innanzitutto, difficile vederlo come un uomo, perché a causa loro ho sofferto molto. Ma quando sono stata in grado di avvicinarmi a Lui nell’adorazione Eucaristica, mi sono sentita al sicuro. Solo Lui era a conoscenza del mio dolore e di tutte le ferite che mi ero portata dietro per così tanti anni. Non importava quanto mi fossi allontanata: Lui non mi ha mai rifiutata né mi ha mai guardata dall’alto in basso.

Se stai vivendo sentendoti a pezzi, con vergogna, rimpianti, e ferite del passato, non sei sola. Ora è il tempo di iniziare la tua battaglia. Ora è il momento di scegliere che la tua felicità presente e futura non deve più dipendere dal tuo passato. Ma da dove inizia questa guarigione?

A causa dei recenti terribili scandali interni alla Chiesa, molte persone sentono che essa abbia perso tutta la credibilità e l’autorità nei suoi insegnamenti sulla sessualità umana. Ma questo è esattamente quello che il diavolo vuole che crediamo, per tenerci lontani dalla pace ristoratrice che Dio vuole che sperimentiamo in Lui. Nel mio caso, la mia fede Cattolica è stata la zattera di salvataggio in mezzo alla tempesta. In particolare, ho scoperto i quattro segreti per la guarigione sessuale che mi hanno aiutato a superare i momenti più bui: la terapia, i sacramenti, il direttore spirituale e le amicizie sante. Oltre a cercare queste vere consolazioni, mi sono anche dovuta staccare dalla falsa consolazione delle relazioni e amicizie tossiche, che hanno soltanto tirato fuori il peggio di me. Oggi continuo ancora a pregare per queste persone, ma niente di più.

Abbiamo sempre bisogno di ricordarci che la roccia e il fondamento della nostra fede cattolica non è nessun altro se non Gesù. Se la nostra fede è fondata nell’umanità, rimarremo delusi. Ma se crediamo veramente che lo stesso Dio che è nato dalla Vergine Maria e che è morto sulla croce non  aspetta altro che noi andiamo a visitarlo in ogni tabernacolo e allora non abbiamo nulla da temere.

Non posso parlare a nome di ogni cattolico, ma la mia fede non sarà contaminata da quello che è avvenuto nella nostra Chiesa. Questa dolorosa purificazione dovrebbe far desiderare a ognuno di noi di guardare oltre questo caos e  pregare per le vittime (e per i predatori), perché Dio abbia pietà di tutti noi.

La soluzione non è scappare, o usare i peccati degli altri come una scusa per respingere la Chiesa e concederci ai nostri peccati.

Non importa cosa tu abbia fatto o cosa gli altri abbiano fatto a te: Dio ha grandi progetti che vuole realizzare nella tua vita! Non sei mai andato troppo lontano o fuori dalla portata della Sua misericordia. Sii paziente, però.

Io so di star ancora guarendo, e di aver cose su cui lavorare, ma non mi porto più dietro la vergogna di quel che mi è successo. Quello non definisce più chi sono io perché non credo più alle menzogne.  Certo, tutti abbiamo le nostre ferite, le nostre insicurezze, paure e peccati. Come me potresti pensare che non li supererai mai, ma non è mai troppo tardi per ricominciare daccapo. Tutto quel che ora importa è dove andrai d’ora in poi.

Dio ha promesso: Ecco, io faccio nuove tutte le cose. Oppure, usando le parole di Santa Teresa: “Dio non ci ispira a fare quel che non può essere fatto”.

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Crystalina Evert è fondatrice del Woman Made New Ministries (http://www.womenmadenew.com/ ) e cofondatrice del Chastity Project. È autrice dei best-seller Pure Womanhood,  e How to Find Your Soulmate without Losing Your Soul (edizione italiana “Come trovare l’anima gemella… senza perdere la propria anima” https://www.edizioniares.it/it/prodotti/famiglia/come-trovare-l-anima-gemella-senza-perdere-la-propria-anima ).

Crystalina ha parlato in varie nazioni e a centinaia di migliaia di persone della virtù della castità, della guarigione, e del progetto di Dio per la sessualità dell’umanità. “Woman Made New Ministries” esorta le donne nella guarigione personale, incoraggiandole a diventare le donne per cui sono state create da Dio.

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September 5, 2019 By Admin

Dio può perdonarti se hai fatto del sesso prematrimoniale?

Certo che Sì! Non solo Dio può perdonarti, ma desidera farlo. La Bibbia dice che anche gli angeli in cielo gioiscono quando le persone ritornano a Dio (Luca 15:10). Le sacre Scritture, altrove, dicono: “Ma a chi si pente egli offre il ritorno, consola quanti vengono meno nella pazienza… Fa’ ritorno all’Altissimo e volta le spalle all’ingiustizia; detesta interamente l’iniquità. (Siracide 17:19, 21, Nuova Bibbia Americana). Se ci pentiamo, perdonerà qualsiasi peccato, compreso il sesso prematrimoniale.

Nel Vangelo di Giovanni, una folla voleva uccidere una donna che era stata colta nel compiere un peccato sessuale. Nel suo libro, “L’amore che soddisfa”, Christopher West sottolinea: “È nel bel mezzo di questo sentimento di vuoto e vergogna che quella donna incontra Cristo. La folla ansiosa era pronto a lapidarla. Cristo disse che chiunque fosse senza peccato poteva scagliare la prima pietra. Secondo le sue stesse parole, Gesù avrebbe potuto gettare una pietra. Ma Gesù non è venuto per condannare, ma per salvare. [1] Dopo che Gesù mandò via il popolo a pensare ai propri peccati, chiese: ‘”Donna, dove sono tutti? Nessuno ti ha condannato? Disse: ‘Nessuno, Signore’. E Gesù disse: ‘Neanch’o ti condanno; va, e non peccare di nuovo”‘ (Giovanni 8:1–11). Questo incontro personale con l’amore di Dio è ciò di cui ogni persona ha bisogno quando il suo cuore è appesantito dal fardello del peccato.

La Scrittura ci ricorda ripetutamente la misericordia di Dio. Il Salmo 103:12 recita: “. Lamentazioni 3:22–23 afferma: ” come dista l’oriente dall’occidente, così allontana da noi le nostre colpe”. E il libro delle lamentazioni  3:22–23 attesta: “Le sue misericordie non finiscono mai; esse sono nuovi ogni mattina”. Dio non ha rancore e non ci guarda dall’alto in basso a causa del passato. Egli dice, al contrario: “Ho spazzato via le tue trasgressioni come una nuvola, e i tuoi peccati come nebbia; tornate da me, perché vi ho riscattato. . . . . . Non ricorderò i vostri peccati” (Is. 44:22, 43:25).

Molte persone presumono di dover diventare perfette affinché Dio li ami. La storia del figliol prodigo dimostra che non è proprio così. Quando il figlio che abbandonò il padre decise di tornare da lui, quest’ultimo lo vide “mentre era ancora lontano” e corse da lui (Luca 15:20). Non si parla del figlio che corre verso il padre. Questo sembra implicare che il padre ricoprì la maggior parte della distanza tra di loro. Allo stesso modo, non appena si volta il cuore verso Dio, egli è già lì ad aspettarvi a braccia aperte. ll vostro desiderio di tornare da lui è di per sé già un segno che egli è con voi.

Quando si arriva da lui in preghiera, non sarà lui a pensare, “Oh, ecco che viene il tipo che ha fatto tutte queste cose a quella festa.” Egli, invece, pensa la stessa cosa che pensava migliaia di anni fa: “Non temete, perché vi ho redento; Ti ho chiamato per nome, tu sei mio. . . Ecco, vi ho segnato sui palmi delle mie mani” (Is. 43:1; 49:16). Il più grande peccato che abbiate mai commesso è come un granello di sabbia accanto alla montagna delle sue misericordie.

Gesù istituì il sacramento della riconciliazione per portarci il dono del suo perdono. Dopo essersi alzato dai morti, venne agli apostoli, diede loro la sua pace e poi la sua misericordia. L’unico altro posto nella Bibbia dove Dio benedice chiunque è al momento della creazione. Quindi sappiamo che sta succedendo qualcosa di grosso qui. Gesù allora disse: “Se perdonate i peccati di qualcuno, essi vi sono perdonati; se conservate i peccati di qualsiasi persona, essi non vi saranno rimessi” (Giovanni 20:21–23). Per duemila anni la Chiesa ha messo a nostra disposizione il dono di guarigione di Gesù, in modo da poter ascoltare le parole consolanti dell’assoluzione: “Dio, il Padre delle misericordie, attraverso la morte e la risurrezione di suo Figlio ha riconciliato il mondo a se stesso e ha inviato lo Spirito Santo tra di noi per il perdono dei peccati; attraverso il ministero della Chiesa Che Dio vi dia perdono e pace, e io vi assolvo dai vostri peccati in nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo”. Quindi non fuggite dalla misericordia. Venite al grande sacramento della riconciliazione e riceverete la grazie del perdono di Dio.

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[1] Christopher West, “L’amore che soddisfa” (West Chester, Pa.: Ascension Press, 2007), 14.

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September 2, 2019 By Admin

Una lettera di un padre per la sua “figlia non abbastanza brava”

Mia cara figlia,

dal momento in cui il pensiero di te è entrato nella mia mente, avrei fatto di tutto per te. Ti ho amata come solo un padre può amare la sua bambina.

Riesco ancora a vedere nei tuoi occhi quello sguardo luminoso del giorno in cui sei nata, che coglieva la luce, i suoni e l’eccitazione di questo grande mondo.

La luce nei tuoi occhi è cresciuta insieme a te. Sei entrata in ogni cosa, hai fatto ogni domanda, e hai vissuto senza paura ogni nuova avventura che ti si presentava. Eri il mio piccolo fardello di luce e amore.

Ma ora quella luce ha lasciato i tuoi occhi. Quello spirito che ho visto così chiaramente, e che  illuminava ogni stanza in cui entravi, si è sbiadito.

Ora, invece di contenere la vita, i tuoi occhi contengono le lacrime.

Ora, invece di offrire il tuo cuore ad ogni persona che incontri, lo tieni al sicuro chiuso a chiave.

Al posto di esplorare la vita audacemente, la osservi da lontano e analizzi ogni singola parola e azione, con la paura di sbagliare.

E invece di essere sfacciatamente te stessa, provi a cambiarti per adattarti al modello dell’anno.

Se te lo chiedo, mi dici che stai bene; e forse tu ci credi veramente. Ma io ho conosciuto quella luce nei tuoi occhi e ho sperimentato quello spirito che è in te , e ho visto entrambi allentarsi sotto la pressione di questo mondo.

Forse nella tua vita ci sono stati dei ragazzi immaturi che ti hanno fatto male e spezzato il cuore.

O forse i tuoi amici ti hanno voltato le spalle quando tu ne avevi più bisogno.

O ancora forse lo specchio ti ha tradito e i tuoi pensieri ti hanno inseguita non lasciandoti dimenticare nemmeno un singolo tuo difetto.

Addirittura, forse, sei divenuta tu la persecutrice di te stessa.

O forse senti di aver fatto troppo, scavato troppo in profondità, fatto troppi errori per sfuggire al dolore in cui ti trovi.

Qualunque cosa sia, ti sta ferendo profondamente. Ti sta trafiggendo il cuore e stai provando disperatamente a nasconderlo, ma sta diventando la costante voce dentro di te che ti dice “Non sei  brava abbastanza, e mai lo sarai”.

E sono queste bugie che ti tengono isolata. Ti tengono nell’angoscia che hai dentro, ma tuttavia non sei disposta a cercare aiuto e mostrare il pasticcio che senti di essere diventata.

Ma vedi, figlia mia, quando ti guardo e vedo il tuo dolore, solo un sentimento mi strugge. Non è un senso di giudizio, non è un senso di shock o di orrore, e nemmeno un senso di rabbia come  si aspetta chi ti ha ingiustamente ferito.

Lo schiacciante sentimento che è in me quando ti guardo nei tuoi occhi sofferenti è il grande desiderio di rimuovere il dolore che ti allontana da me. Desidero fortemente abbattere i muri, curarti le cicatrici, e ridonare la luce a quei tuoi bellissimi occhi. Vorrei rimuovere i dubbi che hai covato dentro per così tanto tempo su te stessa e ristabilire lo spirito imprigionato dentro di te.

Rivoglio solo indietro la mia figlia.

Vedi, attraverso gli anni, attraverso tutto il dolore, i dubbi, le insicurezze, l’aggrapparti ad essere “brava abbastanza”, e non hai mai smesso di essere quella bambina che ho sempre amato con tutto il mio cuore. L’unica che era, ed è, una perfetta carica di vita e di amore e che si permette di essere sé stessa. Ogni capello, ogni particolarità, ogni talento, ogni sogno… tutti questi tuoi aspetti sono quello che ti fanno la figlia che ho iniziato ad amare molto tempo fa e che ho sempre amato senza eccezioni.

Per favore, torna da me. Lascia che io asciughi le tue lacrime e che ti aiuti a guarire dalle tue ferite, e che ti ricordi la bellissima donna che sei e il prezioso posto che occupi nel mio cuore. Non potresti mai cadere troppo lontano. Tu sei mia figlia – hai soltanto bisogno di gridare “Padre” come hai fatto quando eri piccola e io verrò a prenderti. E io verrò sempre.

Con tutto il mio amore,

Il tuo Padre Celeste.

(Originalmente pubblicato su www.restoreyourcrown.com)

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Kaylin Koslosky sta iniziando la sua nuova avventura come insegnante di scienze al liceo. Ama fare escursioni e stare all’aperto, e la sua passione è raccontare la bellezza di Cristo e di questo mondo agli altri. È coautrice di Daughter of the King: Wait, Where’s My Crown?! e cofondatrice di www.restoreyourcrown.com con la sua migliore amica, Megan Finegan.

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August 29, 2019 By Admin

Mantieni la calma: la vittoria del matrimonio si raggiunge attraverso la crocifissione

Osservando l’icona classica della domenica di Pasqua noterete chi sta risuscitando Cristo dai morti: ecco, si tratta della prima coppia di sposi.  Il matrimonio è stato attaccato sin dalla sua nascita.  Non vi è niente di nuovo in tutto ciò.  Ma Cristo lo sostiene sempre.

Alla luce della decisione della Corte Suprema della scorsa settimana, che ha di fatto legalizzato il “matrimonio” omosessuale a livello nazionale, può sembrare che il matrimonio stia affrontando delle tempeste fuori dal comune e che Cristo sia dormiente sulla barca.  La tentazione di disperare o di “dare di matto” come i discepoli nel mare in tempesta è comprensibile, ma non dimentichiamolo mai: Dio ha il controllo su ogni cosa e, alla fine, la verità è sempre vittoriosa.  “Non lasciate che il vostro cuore sia turbato” (Gv 14: 1).  Mantenete la calma.  Niente dovrebbe scuotere la nostra pace.

Come possiamo rimanere calmi quando tutto sembra così buio intorno a noi? Ricordando e confidando con totalmente nel metodo vittorioso di Dio, ovvero la vittoria che passa attraverso la morte e risurrezione.  Dio, infatti, rivela la piena verità sul matrimonio proprio sulla Croce e attraverso essa.

Molti santi hanno attestato, nel corso della propria storia, che la Croce è il luogo in cui Cristo, ovvero lo Sposo, consuma il proprio matrimonio con la Chiesa, che è sua Sposa.  Dobbiamo riflettere su questo aspetto, dobbiamo metabolizzarlo a fondo se vogliamo capire bene cosa sta succedendo nel nostro mondo odierno: il matrimonio, a quanto pare, sta seguendo la via del suo modello crocifisso.  Esso viene deriso, respinto, sputato, flagellato e inchiodato a un albero.  Ma concedetegli “tre giorni” e osserverete cosa accadrà.

“Il terzo giorno ci fu un matrimonio a Cana” (Gv 2: 1).  E Gesù e Maria si premurarono sempre di concedere il vino di Dio alla relazione tra uomo e donna, ma ciò avvenne attraverso il fianco trafitto dello Sposo e il “sì” della Sposa, con la “donna” ai piedi della Croce.  Dobbiamo fissare il nostro sguardo, rimanendo concentrati sul “letto matrimoniale della Croce” è questo che ci orienterà adeguatamente in mezzo a tutta la follia che è in atto ora.

Il nostro mondo di oggi parla in grande stile dell’orientamento sessuale, ma l’orientamento più fondamentale della sessualità è indicarci la morte e la risurrezione di Cristo.  Ricordate l’eclissi di sole avvenuta il Venerdì Santo (vedi Lc 23,45).  La verità del matrimonio non sta vivendo un’eclissi simile a quella descritta dal Vangelo di Luca? Ecco la nostra speranza ferma: il sole non è lontano.  Quando “il terzo giorno” albeggia, il matrimonio risorgerà e la verità della nostra sessualità splenderà come il sole!  Il mondo vedrà la luce e sarà nuovamente orientato.

È quello che fa il sole: ci orienta.  Ecco perché la Sposa (la Chiesa) prega tradizionalmente la sua liturgia verso l’Est ( l’Oriente), perché il sorgere del sole, come dice il salmista, è il simbolo della venuta dello Sposo (vedi Sal 19: 5).  E quando lo Sposo verrà, “nulla sarà nascosto al suo calore ardente” (Sal 19: 6).  Il mondo vedrà la gloria di Dio rivelata attraverso la teologia del corpo umano.

Questa è la promessa di Dio.  Possiamo contarci.  Questo è letteralmente scritto nelle stelle.  E questo è ciò che ci dà speranza in mezzo a questa oscurità presente.  Non appena la notte si trasformerà in giorno, la verità sul matrimonio apparirà all’orizzonte e illuminerà la terra.

E ora è vero che dobbiamo subire l’eclissi, e immagino anche che le cose diventeranno più buie prima di ritornare splendenti.  Tuttavia, come ci ricorda San Paolo, dovremmo considerare le sofferenze che dobbiamo sopportare ora e che sono nulla in confronto alla gloria che si rivelerà in seguito (vedere Rm 8:18).  Non aver paura!  “Il pianto giunge di notte;  ma all’alba ecco che giunge la gioia ”(Sal 30: 6)!

(Articolo utilizzato con il permesso di The Cor Project)

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Il nuovo e-book più venduto di Christopher West, Pope Francis To Go: Bite-Sized Morsels from The Joy of the Gospel, è ora disponibile su PopeFrancisToGo.com.  Christopher è conosciuto in tutto il mondo per il suo lavoro di divulgazione della teologia del corpo di San Giovanni Paolo II.  È fondatore e presidente di The Cor Project.  Christopher condurrà anche un pellegrinaggio sulle orme di San Giovanni Paolo II in Polonia dal 20 al 29 agosto.  I dettagli sono disponibili qui, oppure è possibile registrarsi chiamando il numero 800-842-4842.

 

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August 26, 2019 By Admin

Hey, futuro marito, sono una peccatrice. Come stai?

“Guarda tutti quei peccatori”. Un mio amico oggi mi ha spedito questo messaggio mentre ero in fila per la confessione, in allegato c’era una foto che mi aveva scattato, dove io stavo in fila davanti a lui che aspettava di entrare nel confessionale. Non ho potuto fare a meno di ridere quando ho visto il messaggio. È vero, sono una tremenda peccatrice … tutti lo siamo.

Colpo di scena: essere un bravo Cristiano è davvero, davvero difficile, specialmente quando si tratta di castità.

Hai mai scritto una lettera al tuo futuro sposo? Forse sei stata preparata in un ritiro o in un corso, hai avuto l’esigenza di scrivere a caso mentre aspettavi di scoprire chi fosse lui o lei, o hai sentito di persone che lo fanno, ma pensi che sia una cosa strana. Bene, per tutte queste ragioni e altre, mi sono imbattuta in un po’ di vecchie lettere per il mio futuro sposo.

La prima proveniva da un ritiro per donne, dove mi era stato detto di scrivere al mio futuro marito su come mi stessi “preservando” per lui. In realtà avevo scritto: “Non capisco quale sia il problema, non sarà difficile rimanere vergine, ma suppongo di starlo facendo per te e motivi simili, quindi spero che anche tu lo stia facendo, o tutto ciò sarebbe estremamente imbarazzante.”

Non ho potuto fare a meno di ridere realizzando quanto fossi ingenua. Rimanere puri come siamo chiamati ad essere prima del matrimonio è tutt’altro che facile. Oggigiorno, infatti, incontrare una vergine che intende restarlo sino al matrimonio è veramente raro.

Mi è capitata poi un’altra lettera, di qualche anno dopo, al liceo, dove ho scritto tre righe: “Ok, è più difficile di quanto pensassi. Ci sto provando, ma non sta andando così bene. Spero che anche tu stia pregando per me.”

E un’altra: “Caro futuro marito, mi dispiace ma non sono più pura come avrei dovuto essere. Non sono la donna che meriti. Vorrei poter tornare indietro.”

Ma non si torna indietro. Una volta che inizi a rifiutare i limiti della purezza, c’è sempre un motivo che giustifica l’andare un po’ oltre, finché non è troppo tardi. E non illuderti come ho fatto io: essere vergini non è affatto essere in castità.

Desidero ancora quello che volevo quando ero un’impacciata ragazzina delle scuole medie: voglio preservarmi per il matrimonio. Tuttavia ora so che questo non è un compito semplice. La società pensa che io sia pazza; i ragazzi possono pensare che io sia una burlona o una moralista; altre ragazze possono pensare che in questo modo non starò mai con un ragazzo; e io sono certa che continuerò a essere tentata dalla lussuria, dai desideri e dalle attrazioni sbagliate.

Sono debole. Cedo alle tentazioni. Fallisco continuamente nel fare il bene e scelgo di fare il male.

Ma ecco un’altra cosa: noi abbiamo un Dio che ci ama comunque, nonostante i nostri peccati e le nostre mancanze. Non importa quali errori ci siano stati nel nostro passato, Lui ora è qui, in attesa di perdonarci e aiutarci ad andare avanti in una vita migliore in Lui.

Ogni giorno ci viene data la possibilità di scegliere di sforzarci di più, combattere le tentazioni ed essere persone migliori in Cristo. Io continuo la sfida di una vita casta, non solo per me, ma anche per il mio futuro sposo.

Così, mio caro futuro marito, questa peccatrice sta aspettando e pregando per te. E spero lo stia facendo anche tu.

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Megan Finegan si è di recente laureata al Benedictine College con una doppia specializzazione in Psicologia e Criminologia. Si è laureata dopo aver studiato all’estero a Firenze, in Italia, ed essere stata una studentessa della Fellows Gregorian. Ama lo shopping e la frenesia delle città, e la sua passione è cercare di prevenire le ingiustizie ed aiutare coloro che ne sono stati vittima. Attualmente lavora alla pubblicazione, con la sua migliore amica Kaylin Koslosky, del suo primo libro pensato come mezzo per diffondere un messaggio d’amore così tanto necessario per le sue coetanee.

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August 21, 2019 By Admin

You’re So Attractive 

Hey, beautiful people. Let’s talk about attraction.

Dating can be difficult territory to navigate, sometimes. It’s tough to find a partner who is devoted to God, intelligent, driven, and family-oriented. Throw a little something called “chemistry,” or romance, into the mix, and the whole process becomes as tricky as a chem lab experiment.

I think what baffles me most is that many people I encounter, both Catholics and secular folks alike, seem to view chemistry as something optional. It is intangible, therefore it must be some type of mythical animal, like a unicorn, or an idealistic (i.e. unrealistic) standard of a relationship. I was talking to someone recently about how arduous the process is to find someone with whom you not only share many things in common, but also someone you’re attracted to, and their response was one of puzzlement. They asked, “What kind of chemistry are you looking for? Intellectual?” I probably gave them somewhat of a blank stare as I struggled for the right words: “No… Just attraction. Physical attraction.”

Most of you reading this article are undoubtedly spiritual, faithful Catholics who want to spend their lives with someone who shares these attributes, but I’d also assume that the majority of you find the idea of a passionate, marital sex life appealing, as well. And I want you to know that this desire is perfectly normal. It is normal to seek out, or wait for, individuals with whom you WANT a physical marriage someday in addition to a God-centered, holy one—because God wants couples to desire each other physically as well as emotionally, provided that the physical desire is properly ordered and controlled. If nobody experienced true attraction, the world wouldn’t be nearly as populated as it currently is.

I would argue that it is not only normal but also necessary to feel strong attraction to your partner, especially as you consider marriage. I have watched solid Catholic marriages fall apart because neither of the people in the union ever really desired each other physically before they were married, but they both hoped the desire would grow with time. They based their decision to marry entirely on mutual interests and a strong devotion to God and the Catholic faith. What happened in their case was that each of them settled solely for compatibility in their relationship rather than equal parts compatibility AND chemistry, and the result was disastrous to their marriage.

Here is another anecdote: recently, a close friend of mine was dating someone who hadn’t even held her hand or hugged her six months into the “relationship.” When I pointed out that this was likely a red flag, her response was, “Well, I think we have more of a courtship than most secular couples in our society.” Thankfully, she is now with someone who exhibits normal displays of affection after an appropriate amount of time, but it worried me that she was so oblivious to how important attraction is in a relationship that could eventually lead to marriage.

Please realize that I am not advocating for chemistry to be the foundation of your dating relationships. I was in such a relationship for six years, and it ended painfully when I finally allowed myself to come to terms with the fact that this person I’d loved so much only ever truly understood me on a physical level. This is why chastity is so necessary and so important, even beyond the context of faith. Chastity gives us the opportunity to get to know people for who they are rather than the pleasure they can give us, because pleasure will only sustain us for so long before a true yearning emerges in each of us to be with someone who understands our souls. However, God created us body and soul, so please don’t neglect or undermine the desires that stem from either of these natures!

My ideal relationship, which I hope to find someday soon, will be with a man who loves God so much that he loves me better through the lens of his faith than he would outside of it. But it will also be a relationship where we both can’t wait to get married, experience our honeymoon, romantic date nights, and a lifetime of showering each other with physical affection. This “chemistry,” or “spark,” or romance—whatever you want to call it—is an integral part of marriage. It is not a fantasy notion, and desiring it does not mean that you’re being unreasonable or waiting for the extraordinary to happen. You simply are holding out for the entirety of God’s design for marital love: spiritual, sacrificial, and physical, all of which lead to successful and holy marriages.

My prayer for each of you is that you are patient enough to wait for it and not settle for anything less!

(Check out my book, Freedom to Love, to learn more about God’s design for the authentic love He’s destined for you.”)

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Lindsey Todd graduated from West Chester University in 2016 with a B.A. in English, and currently works as a technical writer for Mars, Inc. In her free time, she enjoys traveling, singing, playing with her dog, reading, and exercising. She also loves art, fashion, and deep political and theological discussion. She has a special devotion to the Blessed Sacrament and a special love for St. Pope John Paul II. Lindsey is passionate about sharing the beauty of chastity with others, particularly as a Catholic writer. Her book about pure dating relationships, Freedom to Love, is now available on Amazon, Kindle, and the FORMED platform for digital Catholic media. Lindsey currently resides in Bucks County, Pennsylvania. You can learn more about her work at www.lindseytodd.net.

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August 20, 2019 By Admin

Il tuo futuro sposo è il tuo idolo?

Quando per la prima volta sono entrata in uno “scenario da appuntamento”, avevo una lista di caratteristiche ideali che il mio futuro marito avrebbe dovuto possedere.

Non mi riferisco agli standards minimi perché credo che sia giusto che quelli ci siano. Mi riferisco, piuttosto, a un’immagine ideale, simile a niente di meno che un film. Ma mi sono resa conto che nessun uomo mi avrebbe fatta “sentire” in un modo magico per tutto il tempo, e non avrei nemmeno potuto immaginare un uomo che mi “completasse”. Questo è quello che ho realizzato quando ho cercato Dio in un futuro sposo, invece di qualcuno che mi portasse vicino all’ideale di amore di Dio.

Quando ci aspettiamo tutte queste cose da un essere umano, facciamo del nostro sposo il nostro idolo.

Quando cerchiamo Dio nel posto sbagliato, come ci fa notare Fr. John Powell “alla fine ci rimane sempre lo stesso vuoto doloroso che siamo stati portati a credere di poter riempire”.

Basta pensare questo: Dio, nel Suo infinito amore, è il più potente e completo amore che sperimenteremo mai. Nel nostro viaggio di fede con il nostro Signore, siamo, per caso, sempre felici? Abbiamo una magica sensazione di amore verso Dio in ogni istante?

No, non l’abbiamo perché anche nella nostra relazione con Dio non sperimentiamo la perfetta ed eterna felicità del paradiso qui sulla terra in maniera costante. Non la sperimentiamo per tutto il tempo perché siamo degli umani che sono caduti.

Se non proviamo sempre questa magica sensazione di “innamoramento” nella nostra relazione con Dio, come potremo mai aspettarci di averla con un essere caduto, imperfetto e umano? Ci sono dei limiti nell’amore tra due esseri umani. Per dirla con le parole di Sebastian Moore : “Noi siamo limitati dai nostri stessi confini, dalla nostra consapevolezza. Non possiamo entrare dentro un’altra persona. Non possiamo incontrarci totalmente.”

Solo Dio soddisfa.

Non dovremmo tanto guardare a un essere umano che ci “completi”, piuttosto dovremmo rivolgere lo sguardo a Dio. Facciamo del nostro futuro sposo il nostro “dio” se cerchiamo qualcuno che ci soddisfi come solo Dio può fare. Reuel Howe osserva “In molti matrimoni… l’infelicità è dovuta al fallimento dei coniugi di accettare… il proprio essere finiti… invece si tengono degli  ideali così elevati che sono… possibili solo a Dio.”

Sebbene il matrimonio sia un ideale esso resta anche una realtà tangibile.

L’ideale del matrimonio dice che “L’autentico amore coniugale è assunto nell’amore divino” (CCC 1639). È il riflesso dell’amore perfetto di Cristo per la sua sposa, la Chiesa. Ma solo un riflesso. Se ci aspettiamo una relazione che sia all’altezza di questo ideale, questa non lo sarà mai.  Siamo tutti esseri umani caduti.

Fortunatamente, i mariti e le mogli non devono farcela da soli, perché Dio concede la grazia a coloro che sono sposati, cosicché abbiano un’assistenza speciale nella loro unione per il resto della vita.

“ ‘Cristo è la sorgente di questa grazia… attraverso il sacramento del matrimonio.’ Cristo rimane con loro, dà loro la forza di seguirlo prendendo su di sé la propria croce, di rialzarsi dopo le loro cadute, di perdonarsi vicendevolmente, di portare gli uni i pesi degli altri…” (CCC 1642).

Assicuriamoci di non rendere il matrimonio un ideale che non combaci più con la realtà.

Teniamo a mente chi realmente ci completa: Dio. L’amore di Dio per noi è la più grande storia d’amore di tutti i tempi. Dimoriamo nel suo amore, e saremo soddisfatti solo con l’amore eterno e perfetto che Lui ci mostra in ogni giorno e in ogni momento. Non cerchiamo l’amore perfetto in un essere umano, ma soddisfiamoci dell’amore perfetto di Dio, e restiamo in esso.

Vedi anche la parte 2: “Cosa dovrei cercare in un futuro sposo?”

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Emily Brandenburg è una guida per Giovani Cattolici e Giovani adulti nella Diocesi di Orange, in California. Tiene grandi studi sulla Bibbia e serate di preghiera, lode e adorazione. Emily, inoltre, è  primo violino presso la St. Martin’s Orchestra e ha conseguito un dottorato in giurisprudenza presso la Pepperdine School of Law ed è avvocato a tempo pieno. Ama trascorrere del tempo all’aria aperta, stare in compagnia con amici e parenti, farsi nuovi amici, e fare sempre grandi risate. Si può entrare in contatto con lei tramite la sua pagina Facebook https://www.facebook.com/pages/Emily-Brandenburg/1565280567042667 e il suo profilo Instagram @emily_brande.

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August 18, 2019 By Admin

Você é livre para amar?

Costuma-se ouvir dos jovens algo como: “Só se vive uma vez – agora é tempo de extravasar e viver. Eventualmente eu irei sossegar.”

É fácil cair nisso, assumindo que minhas ações no presente não têm praticamente nenhuma influência sobre quem eu vou me tornar no futuro. Mas nós pensaríamos dessa forma sobre algo que realmente levamos a sério? Suponha que eu dissesse, “Lá no fundo, algum dia, eu quero ser um ótimo estudante de medicina e até mesmo um grande médico; Mas eu vou iniciar uma vida realmente disciplinada de estudos em algum momento mais tarde na faculdade de medicina.” Ou, talvez um exemplo atlético: “Lá no fundo, eu quero ser um grande lançador; mas por agora eu não vou me preocupar sobre a minha movimentação, localização, ou mesmo praticar – Eu irei dar um jeito depois nos detalhes.” Nós sabemos intuitivamente que isso seria um absurdo, porque o fato é que, cada arremesso que eu dou com movimentos ruins agora, faz com que seja mais provável que eu continue a arremessar com movimentos ruins no futuro. Afinal de contas, o que os treinadores dizem constantemente – você joga como pratica. A prática torna – se não perfeita – cada vez mais constante.

Esta é a visão moral de virtude encontrada nos escritos de Aristóteles – e é algo que ajudou a levar-me a conversão. Para Aristóteles, há uma forte relação entre minhas ações diárias e quem eu estou me tornando; de fato, para ele, cada ação está lenta e continuamente modificando quem eu sou. Para Aristóteles, alguém se torna um homem corajoso praticando atos corajosos. Aqui, os pequenos atos contam muito porque ações eventualmente se tornam hábitos (ou disposições interiores), que inclina a pessoa a repeti-las no futuro. Isso acontece tanto para bons quanto para maus hábitos (virtudes e vícios): quanto mais eu alimento um hábito mais forte ele se torna. O que eu estou fazendo agora – nas pequenas coisas – impactam diretamente em quem eu serei daqui a cinco anos. Contudo, a pergunta moral a nos fazermos não é simplesmente, “O que eu faço agora nessa ou naquela situação?” E sim: “Quem eu quero ser?” Na verdade, nas minhas escolhas, eu estou me tornando alguém durante o caminho – eu estou modificando meu eu mais íntimo.

Isso levanta uma noção mais rica e profunda de liberdade daquela a que estamos acostumados: nós normalmente pensamos em liberdade como simplesmente a habilidade de fazer o que nós quisermos quando quisermos. Mas também há uma liberdade mais profunda, nomeada, a habilidade de fazer o bem. Essa está presente em tudo que leva tempo, prática e disciplina para adquirir: por exemplo, aprender uma língua estrangeira, entrar em forma, aprender um instrumento musical, ou dominar qualquer tipo de habilidade atlética. Os estágios iniciais são incômodos e desajeitados – e (especialmente no início) nossa “liberdade” para praticar tais atos é limitada. Mas com o tempo e prática contínua, eles se tornam cada vez mais fáceis – nossa liberdade cresce com o tempo através da prática. Na verdade, eventualmente nós chegamos ao ponto onde podemos agir cada vez mais sem esforço, de forma consistente e com alegria. Ou seja, todo mundo pode ter um tiro de sorte. Mas o jogador verdadeiramente habilidoso é confiável e consistente – e portanto pode-se confiar.

Aristóteles vê a vida moral exatamente da mesma forma: a vida virtuosa não é simplesmente sobre sempre fazer algo difícil; Trata-se de se tornar o tipo de pessoa que pode fazer a coisa certa com alegria, consistência e facilidade. No final das contas, é sobre alcançar a liberdade de amar. Para Aristóteles, as virtudes (ex.:, prudência, justiça, fortaleza e temperança) são as habilidades necessárias para viver uma vida humana de excelência; e – como qualquer habilidade – elas são alcançadas através da prática ao longo do tempo. Para ele, elas são o caminho para a felicidade – como o aperfeiçoamento objetivo de nossa natureza humana (para mais informações, veja meu livro John Paul II to Aristotle and Back Again).

Se nós desejamos a liberdade para amar de verdade – colocar o outro primeiro mesmo que isso custe – nós temos que nos treinar; a pessoa que nós seremos daqui a cinco anos está diretamente relacionada com os hábitos que nós estamos desenvolvendo agora.

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swfAndrew Swafford is Associate Professor of Theology at Benedictine College. Among his publications are Spiritual Survival in the Modern World: Insights from C.S. Lewis’ Screwtape Letters and John Paul II to Aristotle and Back Again: A Christian Philosophy of Life. He and his wife, Sarah, live with their four children in Atchison, KS.

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August 1, 2019 By Admin

Perché l’amore della mia vita ci mette così tanto ad arrivare?

Ero una persona affetta da un’inguaribile romanticismo. Questo implicava che la vita fosse fatta per innamorarsi.  Ero ossessionata dal fatto di prendere una cotta per qualcuno ed ebbi  il mio primo fidanzato quando ero già in terza media.  Questo ragazzo lo incontrai tra un gruppo di giovani con cui uscivo solo per via di questo ragazzo. Abbiamo avuto alti e bassi nel corso di dieci anni di relazione perché ero confusa e sempre alla costante ricerca di una persona migliore.  In pratica ero molto immatura ed egoista.

Ma, grazie al cielo, Dio ha bussato al mio cuore come non aveva mai fatto prima.  E così ho detto al mio ragazzo di allora che dovevamo ripensare la nostra relazione.  Alla fine ho posto fine del tutto alla nostra storia perché non trovavo la pace interiore a causa dei compromessi che stavamo facendo, e che sapevo che ferivano il cuore di Dio.  Mi sono resa conto di avere un vuoto e delle ferite infantili che avevano spezzato la mia autostima per cui stavo cercando di ripararvi attraverso relazioni romantiche.  Ecco perché nulla ha mai funzionato davvero nella nostra relazione.

Da allora ho iniziato a camminare sempre più vicina a Dio rispettando i suoi limiti soprattutto quando si trattava di quelli del mio corpo. E così il mio cuore ha iniziato, lentamente, a scoprire il Suo scopo nella vita.  Come si legge in 2 Timoteo 2:21 si è avverato questo nella mia vita: “Se restate lontani dai peccati di cui vi ho parlato, sarete come quei vasi dʼoro purissimo, i migliori della casa, che Cristo stesso può usare per fare opere buone.”

I miei sogni hanno iniziato a diventare realtà e Dio mi ha portato verso una verità più profonda.  Una verità che rispondeva anche al mio romanticismo. Una verità fatta di un ordine intrinseco. Il mondo promuove innanzitutto la ricerca di un partner, ma essa diventa rapidamente un’attività piena di disordine e la vita finisce col diventare infelice.  L’ordine di Dio, d’altra parte è quello proprio del Maestro…della Missione…dell’Amico.  Oggigiorno ci sono tantissime persone affamate di relazioni perché semplicemente non hanno mai sperimentato un amore sano e completo durante la propria infanzia.  Essi sono in una relazione per delle motivazioni sbagliate per cui si lasciano usare e abusare.  Rimangono intrappolati in inutili intrecci e non scoprono mai il grande scopo che Dio ha assegnato alle loro vite.

Solo Ora mi rendo conto che Dio non era avaro con me, ma mi stava donando qualcosa di più significativo.  Dio vuole solo che io trovi prima la mia più grande gioia in Lui, in modo che io sappia quanto sono preziosa e amata ai suoi occhi e abbia un chiaro senso dello scopo della mia vita.  Non riesco a contare le volte che mi ha portato a dire di no a un pretendente e poi ho scoperto che questo era solo un modo di  proteggere il mio cuore.  La mia missione ora è aiutare quante più donne possibili a scoprire che sono molto più preziose dei diamanti e aiutare quante più persone possibili in modo da spezzare i modelli peccaminosi generazionali.

Credo con tutto il cuore che Dio voglia che siamo persone single sane, quindi sceglieremo solo un partner sano, perché non ama solo noi, ma i nostri futuri figli che meritano di crescere in case sante, felici e sane.

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Marianne Madelaine V. Mencias è l’autore del  best-seller “Qual è il capolavoro della tua vita? “ che ha lanciato nelle Filippine, Singapore, Hong Kong, Stati Uniti, Canada e Australia.  Marianne Madelaine ha lanciato, recentemente, il suo secondo libro “Why is My Forever Taking Forever? “ ed è stata una benedizione per migliaia di donne riaccendendo o approfondindo la loro relazione con Dio prima di perseguire relazioni romantiche.  Puoi visitare il suo sito Web o contattarla tramite l’indirizzo marianne.mencias@gmail.com

 

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July 25, 2019 By Admin

Per l’amore del “Cielo”, non accontentarti

Non ascolto molto la radio di solito perché prediligo i Podcast. In genere ho la mia playlist preferita per evitare fastidiosi talk show.  Ma la provvidenza di Dio era all’opera quando ha voluto che la radio fosse accesa e la lasciassi in sottofondo.  I conduttori radiofonici stavano discutendo di uno studio sulla felicità psicologica, in senso lato, correlata alla stabilità raggiunta nella propria vita.  E a un certo punto hanno chiesto agli spettatori di telefonare per esprimere ciò che pensavano fosse la decisione più importante presa nella propria vita.  La carriera ?  I viaggi ?  I titoli ottenuti?  Il numero di Amici ?  O il numero di zeri in busta paga?

E la risposta è stata: chi scegli di sposare.

Quello che ascoltavo non proveniva da un’emittente Cristiana e cattolica come può essere“ETWN”, ma si trattava di un podcast “motivazionale” di una radio non religiosa. E così ho aperto il cuore e ho ascoltato con cura ciò di cui avevano iniziato a discutere.  Grazie al mio lavoro raggiungo centinaia di liceali che nel corso di ritiri parlano all’INFINITO delle proprie vite romantiche e questo mi colpisce in maniera profonda. Incontro così tante persone, stringendo amicizia con esse(giovani e meno giovani), e spesso mi confidano che vorrebbero un amore vero e duraturo.

Agli amici che leggono questo blog, ecco il messaggio che vorrei trasmettere sempre: so bene come ci si sente a vivere da single.  So quanto sia difficile trovare una compagnia e delle relazioni vere e autentiche.  Lo sento ogni giorno.  Puoi incontrare persone affini, persone che ridono alle tue battute, persone che ti inviteranno a cena o per un gelato, persone che condivideranno il proprio cuore con fiducia e vulnerabilità, persone che sono follemente attraenti, persone da cui potresti “ottenere  di “condividere qualcosa”, ma che non vale la pena accogliere nella propria vita al fine di preservare il proprio cuore lottando per esso.

L’attrazione può mancare spesso sia in termini di profondità che di connessione emotiva.  Il fascino può mancare in termini di valori e morale così come  le battute divertenti possono mancare di supporto e incoraggiamento.  Una cena e un appuntamento ogni venerdì sera possono distrarti dal perseguire i tuoi sogni.  Mantenere qualcuno nella tua vita perché hai paura di restare da sola/o bloccherà sempre la comprensione della tua personalità, della tua identità e delle tue potenzialità.

Prego e lo faccio profondamente affinché tutti (che stiano leggendo o meno questo post) non si accontentino mai.  Nostro Signore necessita, brama, e desidera intercedere per tutte le nostre vite amorose.  Se l’amore è la cosa più grande che c’è sulla Terra, possiamo essere pazienti e aspirare al più grande genere d’amore, non accontentandoci a causa della fretta. L’amore può sopportare tutte le difficoltà della solitudine e del dolore.  L’amore spera, esso è gentile, non insiste sulle proprie vie, ma sulle vie abbondanti di Dio e quindi dobbiamo essere come l’amore e imitarlo (1 Cor 13: 4).

Accomodarti nelle tue relazioni è come tornare a casa così impaziente e affamato da fermarti al “Chipotle” (catena statunitense di fast food) per comprare un’enorme ciotola di burrito solo per saziare la tua fame e tornare a casa per poi scoprire che tua madre ti stava già preparando una cena a sorpresa con tutti i piatti desiderati, dessert incluso. Ma, sfortunatamente, ti sei ingozzata di cibo del fast food e non puoi più goderti il ​​regalo preparato. La mamma, che ha imbastito il menu per te, capirà e accetterà la situazione, ma probabilmente vorrebbe cospargerti con il suo amore e i suoi doni.  Dio si comporta allo stesso modo con le nostre vite romantiche.  Egli desidera regalarci la migliore storia d’amore possibile della nostra vita.

Se quello che stai cercando è che qualcuno ponga attenzione verso di te, che ti osservi, ti noti, ti porti in giro un venerdì sera,  ti chieda come è stata la tua giornata, ti dica buongiorno, allora la buona notizia è che puoi ottenere tutte queste cose  da molte altre persone e anche in un modo più genuino di qualcuno non proprio convinto di conquistare il tuo cuore e sostenere la tua dignità.  Prenditi un momento e pensa: se vuoi una relazione è davvero questo che desideri? Ci vuole una maturità profonda e una preghiera costante per sapere con quale persona sceglierai di trascorrere il resto della tua vita.  Le parole di Sarah Swafford spiegano bene questo punto : “diventa l’uomo o la donna dei TUOI sogni e attirerai l’uomo o la donna dei tuoi sogni”.

Sapevo che molte volte stavo solo cercando una relazione per sistemarmi.  E allora ho calmato il mio cuore, e mi sono messa alla presenza di Dio e ho chiesto che la grazia mi rendesse coraggiosa e mi sostenesse. Sono tornata indietro e ho provato a far funzionare la mia relazione?  Ovviamente l’ho fatto. Ed è andata meglio?  No! Non è andata bene.

Ma la domanda che ponevo sempre alla parte più profonda di me stessa era: “come faccio a saperlo?”

Questa è la mia risposta: quando la pace e l’amore di Dio superano ogni comprensione e sarai solo con te stessa/o, con Dio e con il tuo cuore, allora sperimenterai qualcosa che è un Amore così reale e genuino da ringraziare te stessa/o e Dio per essere stata/o capace di attendere.

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Shannon Donnelly è ministro del campus in un liceo femminile di Filadelfia, Pennsylvania. Shannon si è laureata presso l’Università di Cabrini in Studi Religiosi.  Shannon è un oratrice, uno scrittrice e un’inguaribile romantica.  Shannon trascorre il suo tempo libero amando Gesù nell’adorazione eucaristica, leggendo, ballando e insegnando lezioni di fitness … sui trampolini!

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July 19, 2019 By Admin

Cosa fare ai primi 4 appuntamenti con qualcuno

Avere un appuntamento  da giovane cattolico è come camminare sul filo del rasoio.

Nella cultura moderna fatta di “Netflix and Chill”, si tende a essere davvero motivati nel conoscere la persona con cui stai uscendo.  Ma in una cultura ecclesiale in cui le persone iniziano a fremere per trovare la propria anima gemella, dai 22 anni in poi, si vuole anche mantenere un basso profilo.

Quindi, come trovare l’equilibrio tra questi due approcci?  Come si fa a tenere insieme motivazione e basso profilo?

Bene, ecco cosa potresti fare durante i primi 4 appuntamenti:

APPUNTAMENTO n. 1: BERE UN CAFFÈ INSIEME

L’obiettivo del primo appuntamento dovrebbe essere quello di creare un’opportunità senza creare eccessiva pressione per conoscersi meglio.  I tentativi e gli errori (fatti uno dopo l’altro) mi hanno rivelato che l’impostazione ideale per raggiungere questo obiettivo è riuscire a ottenere un caffè insieme.

Perché il caffè?  Bene è semplice. Uscire per un menù di degustazione con 7 portate nel ristorante più alla moda della città non è esattamente la mia definizione di appuntamento rilassato e con poco stress.  Incontrarsi, invece, al bar più vicino è perfetto.

Avrai, inoltre, sicuramente già afferrato, in precedenza, e con successo, una tazza di caffè nella tua vita quotidiana.  Allora potrai sicuramente farlo quando sarai alla presenza della tua potenziale futura anima gemella (woah, woah, woah — fai solo pensieri poco stressanti, mi raccomando!).

APPUNTAMENTO n.2: CONDIVIDI UN PASTO INSIEME

Complimenti per essere arrivato all’appuntamento n.2!  Sei sopravvissuto all’inevitabile imbarazzo di capire come salutare il tuo spasimante per la prima volta e le cose sono andate, chiaramente, abbastanza bene da meritare un secondo appuntamento.

Il tuo obiettivo per questo appuntamento dovrebbe essere quello di continuare a conoscersi.  È probabile che, a meno che non fossi gia un buon amico dell’altra persona, prima dell’appuntamento, ne sapessi ancora poco di lei.

Ma anche nel caso in cui foste stati già buoni amici è molto importante darti la possibilità di conoscervi in un contesto del tutto nuovo.  Conoscevo la mia ragazza già nove anni prima di uscire con lei, ma nei nostri primi appuntamenti tutto sembrava molto nuovo e diverso.

Arrivati al punto in cui volete migliorare le cose e uscire insieme per un pasto insieme dovreste sapere che potete reggere una conversazione per più di 30 minuti anche se tenete un’impostazione più formale.

Se le cose continuano ad andare bene, stasera avrai la possibilità di rispondere a una delle domande che definiscono fatidicamente l’anima gemella: è lui o lei il tipo di persona disposta a condividere il proprio dessert con te?

APPUNTAMENTO n.3: SVOLGERE UN’ATTIVITÀ INSIEME

È giunta l’ora di smettere di fissare gli occhi dell’altra persona attraverso un tavolo e di fare qualcosa insieme.  Vuoi scoprire com’è questa persona in diverse situazioni.  E’ avventurosa?  Competitiva?  Creativa?  Amante della natura?  Si tratta di una persona, Inequivocabilmente, contraria a qualsiasi forma di attività fisica?

Il modo migliore per scoprirlo è intraprendere un’attività insieme.  Evitate di andare al cinema e invece fate qualcosa che incoraggi la conversazione: visitate un museo, fate un’escursione o uscite a giocare a mini golf.

APPUNTAMENTO n.4: FARE QUALCOSA DI LODEVOLE PER VOI

Quando inizi a pensare di più alle prospettive di una relazione romantica con l’altra persona, l’appuntamento n.5 può essere un’opportunità per introdurre qualcosa di importante per uno oppure per entrambi.

Un modo in cui ho concepito questo appuntamento è stato quello d’incontrarsi una mattina per andare a messa insieme.  Questo non solo include qualcosa di importante per me (la mia fede), ma puoi farlo seguire da un pasto importante come un brunch.

Questo è solo un esempio.  Altri potrebbero pensare di fare volontariato  insieme in un’organizzazione benefica locale perché aiutare gli altri è importante per te, oppure potreste organizzare un’attività di gruppo in cui il tuo spasimante può incontrare alcune delle persone più importanti della tua vita, ovvero i tuoi amici.

CONCLUSIONE

Entro la fine dell’appuntamento n.4, si spera che tu abbia una buona idea di riuscire a vedere te stesso in una relazione romantica con l’altra persona o meno.  Ora puoi decidere cosa fare in seguito.

Per l’appuntamento n.5 e oltre, il miglior consiglio che posso dare è quello di rimanere motivato.  Sii creativo quando pianifichi gli appuntamenti, fai cose che non hai mai fatto prima e cerca di creare opportunità in cui entrambi possiate conoscervi meglio.

Non smettete, infine, di uscire insieme.  Sono stato con la mia ragazza per oltre un anno e non vediamo l’ora di uscire ogni sera ogni settimana.  Conosco coppie che sono sposate da 20 anni eppure hanno mantenuto una connessione importante nella propria relazione.

I tuoi primi 4 appuntamenti si spera siano solo l’inizio di altri che seguiranno.

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Samuel Brebner è uno speaker e scrittore cattolico delle rive assolate della Nuova Zelanda.  Lavora per “Real Talk”, un’organizzazione cattolica che parla nelle scuole medie superiori Australiane e Neo-Zelandesi su temi d’ amore, sesso e relazioni.  Scrive per incoraggiare i giovani a essere tutto ciò per cui Dio li ha creati.  Per ulteriori informazioni sui progetti di Sam, visita il suo blog: https://parttimeprophet.com.

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July 12, 2019 By Admin

Ti aspetterò

Quando ho iniziato a esplorare l’area dell’insegnamento morale cattolico circa la castità – non solo attuandola, ma anche interiorizzandola – mi sembrava di non riuscir a mettere le mani su abbastanza materiale.  E così scoprii di amare tantissimo la lettura di volumi che approfondivano la mia comprensione di qualcosa di così positivo;  amavo entrare in connessione con altri giovani adulti per ascoltare le loro storie di appuntamenti e condividere la mia testimonianza con loro;  e amavo la persona che mi ha fatto praticare la castità.  In seguito ho amato e apprezzato profondamente la nuova comprensione che avevo ottenuto dall’amore autentico come risultato dello studio della castità.  Ero pronta e volenterosa nell’aspettare il corpo del mio futuro marito.

… ma non tanto per lui.

Ora che l’estate è arrivata ho iniziato a guidare spesso verso la costa da sola, sempre con i finestrini abbassati e la musica di sottofondo.  Quando arrivo a destinazione, distendo la mia coperta, mi addentro in un libro e nel mio rosario e “trascorro la giornata con Gesù” fino a raggiungerlo pensandolo affettuosamente.  Le persone sono sempre scosse nell’apprendere che vada in così tanti posti e faccia escursioni da sola specie quando vado in spiaggia.  Vado perché più tempo trascorro da sola e più Gesù mi si svela in quei momenti solitari e tranquilli.  Egli sa parlare così forte solo quando sono in connessione con lui.

Durante il mio ultimo viaggio solitario in spiaggia, Gesù mi ha rivelato qualcosa di nuovo sulla castità e sulla mia brama di vocazione: la castità non dipende solo dalla nostra volontà di aspettare il corpo di una persona, ma dalla nostra volontà di attendere una persona nella sua interezza.  Significa aspettare la presenza di qualcuno anche se non abbiamo idea di dove sia o se si presenterà effettivamente un giorno.  Negli ultimi tre anni, ho creduto di aver imparato tutto ciò che c’era da sapere sulla castità, ma qui Dio è giunto, nuovamente, dimostrandomi che avevo torto e facendomi capire che avevo bisogno di essere umile per giungere a una comprensione più profonda dell’amore insita nella sua creazione e proveniente da Dio stesso.

Posso essere una persona molto impaziente, quindi aspettare che il mio futuro coniuge si presenti si è dimostrato estremamente impegnativo.  Da quando la mia ultima relazione a lungo termine è terminata qualche anno fa, inconsciamente ho fissato un limite alla quantità di tempo in cui ero disposta a essere single, e quando quel periodo volgeva al termine, mi sono trovata arrabbiata e frustrata nei riguardi di Dio.  E ho iniziato a chiedergli cose del tipo: “Cosa non ti ho dato per cui hai ancora bisogno che mi arrenda in modo che io sia degna della mia vocazione?”  oppure “Mi stai, forse, punendo per i peccati che ho confessato tanto tempo fa?”  e soprattutto “Ti sei dimenticato di me?”

Solo pochi giorni fa mi sono resa conto, per la prima volta, che nel mezzo della mia impazienza, non riuscivo a praticare la vera castità, non in un modo peccaminoso o immorale, ma in un modo in cui il mio atteggiamento  non era favorevole al vero amore.  Il vero amore per esistere richiede che la castità (e la pazienza) vengano sempre praticate tra gli innamorati, quindi chi sono io per porre dei limiti su quanto dovrei aspettare per quello che Dio ha pianificato per me?  E chi sono io per chiedere qualcosa a Dio?

Giunta a questa consapevolezza ho deciso di avere degli appuntamenti con qualcuno per un mese.  E anche se questo potrebbe non sembrare un lungo periodo di tempo, il punto è che meno veloce è la durata di un reale appuntamento e più era possibile verificare se ero in grado di donare il mio cuore in maniera assoluta e completa a Dio senza desiderare segretamente di poterlo dare a qualcun altro.  Se stai lottando con un forte desiderio per la tua vocazione, ti incoraggio a trascorrere del tempo anche in preghiera, riflettendo su ciò che Dio potrebbe, effettivamente, desiderare per te piuttosto che pregare costantemente per ciò che pensi che Dio ti debba donare.  Egli conosce già i desideri del tuo cuore, quindi non devi assillarlo ogni volta che preghi, perché si sta già prendendo cura di te.

La castità è molto più che astenersi dal sesso e dagli amici.  Si tratta di anticipare l’amore che Dio ha promesso a ciascuno di noi, qualunque sia la nostra vocazione … se solo siamo disposti nell’aderire a questa attesa.

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Lindsey Todd è una studentessa di Master of Arts al Dartmouth College e sta costruendo la sua carriera come romanziere.  Nel suo tempo libero, le piace viaggiare, cantare, fare escursioni ed esercitarsi in letteratura di vario genere. Lindsey ha una devozione speciale per il Santissimo Sacramento e una grande affinità per Santa Giovanna d’Arco e San Papa Giovanni Paolo II.  Lindsey è appassionata nel condividere la bellezza della castità, soprattutto, come scrittrice cattolica.  Il suo libro sulle relazioni e gli appuntamenti casti, Freedom to Love, è disponibile su Amazon e Kindle ed è stato approvato da Jason Evert e Pam Stenzel.  Lindsey attualmente risiede nel New Hampshire con il suo cucciolo di Shiba Inu che si chiama Mazie.  Puoi consocere di più circa i suoi lavori andando su www.lindseytodd.net.  Dai un’occhiata al suo libro, Freedom to Love, per conoscere meglio il disegno di Dio per l’amore autentico che è destinato a te.  “

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July 4, 2019 By Admin

Due grandi errori da evitare quando hai un appuntamento.

Come saluti qualcuno al primo appuntamento?

Ti comporti educatamente limitandoti a una semplice stretta di mano?  Presumi di mostrare già un certo livello di affetto e usi un abbraccio?  Aggiungi un bacio sulla guancia?  O forse eviti del tutto il problema e rimani fermo con un sorriso imbarazzante?

Non saprei, sinceramente, la cosa migliore da fare al primo appuntamento. Ci sono stati momenti in cui ho scelto la stretta di mano, quando, invece, la ragazza invitata al mio appuntamento preferiva un abbraccio.  Un’altra volta, quando ho cercato l’abbraccio, invece, la reazione della ragazza del mio appuntamento è stata paragonabile alla paura di una Capretta che sviene ( razza americana di capretto del Tennessee caratterizzata da miotonia congenita, una condizione ereditaria che può causare irrigidimento o caduta quando viene sorpresa).

Una volta, eravamo entrambi così incerti che abbiamo deciso di salutarci con “ il pugno” (in stile hip hop).

Gli incontri da giovane cattolico possono essere complicati.

Alcune persone sposano il proprio fidanzato del liceo ed evitano, accuratamente, la possibilità d’incontrare altri giovani adulti.  Altri (me compreso) frequentano un numero svariato di persone anche in età adulta.

Non esiste una formula unica per tutti.  Ma anche se non esiste un modo univoco corretto per gestire un appuntamento, ci sono sicuramente dei modi sbagliati di porsi.  Due approcci, in particolare, sono sempre il motivo costante dell’inizio di una relazione che parte con il piede sbagliato.

1) L’approccio “TUTTO COMPRESO”

Nel tentativo di corteggiare il/la tuo/a potenziale partner ti fai in quattro per lui/ lei. Organizzi un’intera giornata di attività o lo/ la porti in un ristorante così elegante da pagare 12 dollari già solo per una bottiglia d’acqua.

Se scegli la strategia “tutto incluso” non lascerai nemmeno un briciolo di dubbio nella mente dell’altro/a circa le tue intenzioni romantiche qualunque cosa tu faccia.

Il problema con l’approccio “tutto compreso” è che puoi creare molta pressione non necessaria, a entrambe le parti coinvolte in un appuntamento.

La persona che pianifica tale appuntamento può finire con avere un bisogno costante d’impressionare l’altro/a.  Il destinatario ignaro di un appuntamento “tutto compreso” può sentirsi a disagio per la quantità di tempo e denaro speso per lui / lei.

Quando un appuntamento  “tutto compreso” non va bene può trasformarsi, inoltre, in una specie di reclusione per una o entrambe i partecipanti. È difficile, infatti, scusarsi educatamente rispetto a una situazione in cui sei stato immerso in una crociera romantica sul fiume per almeno quattro ore.

2) L’approccio “CHILL” (freddo)

Nella galassia variegata degli appuntamenti, l’approccio “freddo” rimane all’estremità opposta dell’approccio “tutto incluso”. L’approccio “chill” , in genere, prevede d’invitare qualcuno/a a sedersi a un divano, in un parco all’aperto o in un ambiente di gruppo, ma sempre molto “chill”.

Il tuo obiettivo nell’approccio “ freddo” potrebbe essere quello di creare un’impostazione informale e a bassa pressione per l’altro/a, ma spesso il problema è che lasci l’altra persona con una strana idea su ciò che sta succedendo.

Potresti sentirti perfettamente a tuo agio con i pantaloni della tuta, ma probabilmente l’altro/a si starà chiedendo cosa pensi di fare nell’ora successiva, se, per esempio, condividerai con lui/lei la tua busta di patatine Doritos e, soprattutto, se state prendendo parte a un vero appuntamento.

L’approccio “freddo” può anche causare indebite ferite o confusione laddove l’altra persona non capisca le tue intenzioni.  Potresti lasciar presumere che il tuo invito a “prendere il caffè insieme” sia un’opportunità puramente platonica per assaggiare le varietà di latte di mandorla disponibili nel tuo bar preferito, quando, in realtà, intendevi che fosse l’inizio di una relazione d’incontri.

L’approccio freddo può essere, infine, percepito come una mancanza di sforzo da parte tua.  La persona a cui stai chiedendo un appuntamento probabilmente non si aspetta un tour di 4 fermate nei vigneti della tua regione, ma sono sicuro che vorrebbe sentirsi come se fossi interessato a conoscerlo/a.

LA SOLUZIONE

Come probabilmente hai capito, la soluzione è un equilibrio tra i due estremi.  Se vuoi iniziare a uscire con qualcuno, usa un approccio intenzionale.  Sforzati un po ‘di pianificare il tuo appuntamento e fai capire all’altra persona che, in effetti, stai chiedendo lui/ lei proprio quello (un appuntamento).  Un metodo che credo funzioni bene è quello che consiste nell’ usare alcune varianti della frase “Mi piacerebbe portarti fuori per un appuntamento”.

Tuttavia, cerca di mantenere le cose rilassate.  Il tuo obiettivo per i primi appuntamenti dovrebbe essere quello di creare un’impostazione a bassa pressione in cui voi due potete iniziare a conoscervi.  Puoi sempre rimandare il giro in mongolfiera fino a quando non avrai intenzioni più serie!

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Samuel Brebner è uno speaker e scrittore cattolico delle rive assolate della Nuova Zelanda.  Lavora per “Real Talk”, un’organizzazione cattolica che parla nelle scuole medie superiori Australiane e Neo-Zelandesi su temi d’ amore, sesso e relazioni.  Scrive per incoraggiare i giovani a essere tutto ciò per cui Dio li ha creati.  Per ulteriori informazioni sui progetti di Sam, visita il suo blog: https://parttimeprophet.com.

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June 30, 2019 By Admin

Quando dovresti dire “Ti amo”?

La prima volta che ho detto “Ti amo” a una ragazza avevo quattordici anni e avevo usato un messaggio di testo per farlo.  Non avevo idea di cosa significassero le parole “Ti amo”, ma sembrava solo un buon modo per comunicare la tempesta ormonale di sentimenti caldi e sfocati che stavo provando.

Negli anni seguenti, mentre approfondivo la mia comprensione dell’amore, divenni molto più serio a riguardo di queste 2 piccole parole.  In effetti, quando ho iniziato a uscire con Renée, la mia attuale moglie, ero convinto che non le avrei detto “Ti amo” prima di fidanzarci.

Volevo dimostrare a Renée che l’avevo amata innumerevoli volte – l’ultima delle quali avrebbe prosciugato il mio conto in banca per via di un diamante scintillante – prima di dirle a parole che l’amavo.  Sembrava lo standard giusto da utilizzare nei suoi confronti.  Era difficile, significativo ed eroico.

Nei primi mesi della nostra relazione, la mia prospettiva è cambiata di nuovo.  E ho iniziato a capire in modo pratico cosa significasse amare nel contesto di una relazione romantica nella quale Renée era chiaramente il mio modello.

Cinque mesi dopo la nostra relazione, dopo una serata romantica trascorsa in un piccolo ristorante italiano per celebrare il compleanno di Renée, abbiamo pronunciato il nostro primo “Ti amo” .

CHE COSA SIGNIFICA DIRE “TI AMO”?

Crescendo si leggono libri di autori cattolici come Jason Evert e la risposta a questa domanda è sempre stata la stessa:  L’amore non è un sentimento.  L’amore è una scelta.  L’amore è “volere ciò che è meglio per la persona che ami”.

Questa definizione non è male per evidenziare il fatto che l’amore è più di un semplice sentimento confuso o di una mera attrazione sessuale.  Tuttavia questo non aiuta a comprendere quando e chi dovrebbe dire “Ti amo” all’interno di una relazione.

Seguendo questa definizione, avrei potuto dire “Ti amo” a Renée già al nostro primo appuntamento – perché sicuramente volevo da sempre ciò che era il meglio per lei.

Ma dire “Ti amo”, ovviamente, non equivale solo a dire “Voglio ciò che è bene per te” perché queste parole rappresentano molto di più nel contesto di una relazione romantica.

Che cos’è davvero l’amore?

Possiamo trovare la risposta, a questa domanda, nelle parole di San Giovanni Paolo II, quando disse “maggiore è il sentimento di responsabilità per [l’amato], più vero amore c’è”.  Quel qualcosa di cui scrivevo sopra è dunque il senso di responsabilità.

Dopo due appuntamenti, volevo ciò che era il meglio per Renée, ma non sentivo alcuna responsabilità significativa verso la nostra relazione.  Se avessimo avuto un grande litigio o Renée avesse annunciato che si sarebbe trasferita in Perù, quella sarebbe stata la fine di tutto.

Cinque mesi dopo, la nostra relazione sembrava molto diversa.  Renée e io ci frequentavamo da molto tempo e avevamo preso una serie di impegni pieni d’intenti l’uno nei confronti dell’altro.  Ci prendevamo il tempo di telefonarci o chattare a vicenda quasi tutti i giorni e una volta al mese uno di noi faceva un viaggio per vedere l’altro di persona.  Entrambi acquistavamo nel tempo una maggiore  responsabilità verso la nostra relazione.

Quindi, quando dovresti dire “ti amo”?

Inizierei, prima di tutto, partendo dalla definizione data da alcuni autori cattolici.  Se non riesci davvero a dire che vuoi ciò che è meglio per l’altra persona, evita di dire “Ti amo”.

Ma questo è solo il primo ostacolo.  Ora devi chiederti “esiste una qualche forma di responsabilità nella nostra relazione?”

E Voi? Avete preso un impegno esclusivo l’uno nei confronti dell’altro?  Siete disposti a investire nella vostra relazione anche quando richiede sacrifici?  La vostra relazione si sta dirigendo verso il matrimonio?  Forse non la prossima settimana o il prossimo mese, ma in base alle vostre conoscenze attuali, potreste immaginarvi di sposare la persona amata un giorno?

Se la vostra risposta a tutto queste domande è “sì”, probabilmente vi trovate nella situazione giusta per dire quelle 2 parole.  Ma non prendetela troppo alla leggera.

Se non siete sicuri che sia il momento giusto per pronunciarle, allora questo è già un motivo sufficiente per aspettare.  L’amore è paziente.  Ma nel frattempo, continuate costantemente a dimostrare quanto amate il vostro lui/ la vostra lei in tutti i modi possibili e in maniera significativa.  In questo modo, quando finalmente pronuncerete quelle 2 parole, il vostro lui/ la vostra lei non avrà alcun dubbio su di voi.

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Samuel Brebner è uno speaker e scrittore cattolico delle rive assolate della Nuova Zelanda.  Lavora per “Real Talk”, un’organizzazione cattolica che parla nelle scuole medie superiori Australiane e Neo-Zelandesi su temi d’ amore, sesso e relazioni.  Scrive per incoraggiare i giovani a essere tutto ciò per cui Dio li ha creati.  Per ulteriori informazioni sui progetti di Sam, visita il suo blog: https://parttimeprophet.com.

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June 21, 2019 By Admin

Apri gli occhi (parte 2)

Eravamo in biblioteca a guardare un libro fotografico della bellissima campagna francese. E, a un certo punto,  abbiamo rivolto lo sguardo a una foto di una ballerina vestita non proprio modestamente.

“Ah! Questi francesi!”  ha esclamato il mio ragazzo.  “Chi vuole vedere queste cose?”  E ha immediatamente voltato pagina.

Allora ho accennato un leggero sorriso.  Ma dentro di me era come se stessi lanciando coriandoli per aria.  Sì!  Mi sono detta.  Allora Capisce!

Due settimane dopo mi ha mostrato un film con un’altra “ballerina” con molto meno vestiti di quella di cui sopra.  Va bene!  Mi sono corretta.  Non capisce.

Ero un po ‘nervosa nel parlare con lui dei miei standard per paura di voler sembrare più Santa di lui o di farlo star male.  Ma non avrei dovuto preoccuparmi di questo.

Mi diceva ridendo “Guarda che questo tuo standard nessuno lo applica!”  quando gliene accennavo velocemente, e allora distoglievo lo sguardo o se stavo particolarmente male mi spegnevo del tutto o fuggivo.  Il mio idealismo era bello, mi diceva, ma dovevo abbandonare il confortevole mondo dell’infanzia per entrare a vivere, finalmente, in quello reale.

Avevo avuto questa conversazione con altri ragazzi prima di lui.  E avrei potuto dirgli che la sua posizione non era affatto comoda per me.  Mi sarebbe piaciuto dirgli che aveva ragione e che non era importante.  Ma non riuscivo proprio a dirglielo.

Alcuni anni prima, la modestia era difficile da capire anche per me, fino a quando ho compreso che la modestia non era solo una pratica in risposta al male, ma una vera forma di rispetto per ciò che è Santo ovvero le sessualità maschili e femminili.  La parola “Santo” significa letteralmente “mettere da parte” (in una condizione di inviolabilità).  E così ho preso coscienza nell’osservare la mia figura femminile come qualcosa d’inestimabile e la modestia è diventata qualcosa di facile da capire.

Nei miei sforzi per comprendere la modestia, ero andata a verificare il Catechismo della Chiesa Cattolica che al paragrafo 2521 afferma: “La purezza richiede modestia; essa  è parte integrante della temperanza.  La modestia protegge il centro intimo della persona.  Significa che rifiuta di svelare ciò che dovrebbe rimanere nascosto. ”

Questo implica che nemmeno guardare un film eccezionale ci scusa dal fatto di “rifiutare di svelare ciò che dovrebbe rimanere nascosto”, ovvero ciò che esiste di più intimo di una persona.

Se la mia sessualità è un tale tesoro che persino la sua vista è Santa, allora lo è anche la sessualità di tutte le persone.  Se rispetto il mio valore abbastanza da rifiutare di svelare davanti agli occhi di un’altra persona ciò che dovrebbe rimanere nascosto del mio corpo, allora dire “ama il prossimo tuo come te stesso” richiede che io rispetti anche il valore di un’altra persona abbastanza da rifiutare di svelare davanti ai miei occhi ciò che dovrebbe rimanere nascosto ovvero il corpo di una persona.

E non è importante che ciò causi o meno pensieri lussuriosi poiché esso non mi appartiene dunque non ho il diritto di osservarlo.  Posso controllare ciò che guardo e dovrei rispettare ogni attore e attrice tanto quanto rispetto me stessa.

Non dovrei dire “Sono una buona cattolica, quindi mi rispetterò con il velo della modestia”.  Ma piuttosto “… guarda come stai vivendo!  Non devo rispettarti con il velo della modestia. ”  Quanto è egoistico e poco amorevole questo modo di fare?  Il valore di una persona è incondizionato, quindi merita un rispetto altrettanto incondizionato.  I cattolici devono trattare le persone con un rispetto maggiore di quello che esse stesse si attribuiscono da sole perché sappiamo che esse valgono la pena di questo tipo di rispetto.

Praticare la modestia in questa misura non significa vivere in una bolla lontana dal “mondo reale”.  Ma piuttosto significa offrire a ogni essere umano il rispetto che l’immagine di Dio merita e vivere la modestia in pienezza.

Non penso che Dio rimarrà deluso se guardo meno film dei miei coetanei.  Ma farebbe male al cuore di Dio se mi comportassi come una bambina di quattro anni che indica i miei fratelli dicendo: “Guarda hanno iniziato a farlo!  L’hanno fatto prima!  Sarebbe come dirgli: Padre, i miei fratelli e sorelle a Hollywood non sapevano o ignoravano il rispetto che i propri corpi meritano.  Ma io ne ero a conoscenza.  E nonostante ciò non ho spento quella TV, oppure non sono uscita dal cinema.  Essi non hanno messo un velo fra i propri corpi e i miei occhi per cui non mi sono nemmeno preoccupata di farlo da sola. ”

“… Ogni oscenità nella parola scritta e ogni forma di indecenza sul palcoscenico e sullo schermo, dovrebbero essere condannate pubblicamente e all’unanimità da tutti coloro che hanno a cuore l’avanzamento della civiltà e la salvaguardia dei valori eccezionali dello spirito umano.  È abbastanza assurdo difendere questo tipo di depravazione in nome dell’arte o della cultura ”. – Papa San Paolo VI

Lascia che Dio ti apra gli occhi sulla sessualità umana poiché essa è qualcosa di così sacro che persino la vista dovrebbe “farsi da parte” distogliendo lo sguardo da qualcosa di  “Santo che è possibile svelare solo nell’amore dell’alleanza”.

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Sarah Karlyn Larue è una venticinquenne autrice di otto libri, che adora la propria fede e ama scrivere ed è più felice quando riesce a coniugare queste due passioni.  La sua ultima serie” That They Might Have Love” è dedicata a tutte le giovani donne cattoliche che vogliono cercare prima Dio nella propria vita amorosa e trovare maggiore amore e gioia non solo quando sono single, ma anche da fidanzate e da e spose.

 

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June 17, 2019 By Admin

Apri gli occhi (parte 1)

Avevo quattordici anni e stavo spacchettando alcune magliette nuove che avevo appena ordinato, le stavo provando sul mio figurino nuovo di zecca.  Mia madre era lì con me e abbiamo avuto un dialogo che si è svolto in questo modo:

Le dico “Oh wow!  Non sono mai stata così bella prima d’ora! ”

Mia mamma: “Uhm … penso che quelle magliette debbano essere restituite.”

E Io: “Cosa ?!  No!  Perché?”

Mia mamma: “Non vuoi suscitare dei cattivi pensieri nella testa di un ragazzo, vero?”

E Io: “Ma non è giusto!  I ragazzi sono stupidi!  Perché non riescono a pensare il motivo per cui facciamo certe cose??? ”

Tuttavia, nonostante le mie proteste, la mia incredibile mamma rispedì indietro le magliette. E mi consolò dicendomi: “Quando sposerai un grande uomo e sarai indipendente, potrai vestirti come vorrai per lui”.  Ciò ha in qualche modo placato il mio dramma adolescenziale.  Dopotutto, era quel ragazzo di cui parlava che volevo stupire.  Ma ricordo anche di aver pensato “Quindi deve aspettare il matrimonio?”

Mi dava fastidio, da adolescente,

dovermi vestire con modestia perché non mi sembrava giusto che il modo in cui mi vestissi fosse soggetto a ciò che gli uomini potevano vedere senza essere tentati, finché non mi resi conto che non si trattava solo di lussuria.  La modestia non viene messa in pratica solo in risposta a qualcosa di malvagio come la lussuria, ma anche per rispetto verso qualcosa di Santo come il mio intero corpo e la mia anima.

A volte può essere allettante per le donne guardare il nostro corpo, ma si può provare anche vergogna nel pensare: “Questo corpoo potrebbe  tentare un uomo a peccare, a considerarmi un oggetto, potrebbe condurlo alla lussuria, la mia figura femminile potrebbe portare al male, quindi devo tenerlo coperto  “.  Evita di farlo!

Guarda il tuo corpo e ricorda: “Questo corpo è sacro.  Questa è l’immagine di Dio, l’immagine dell’amore altruistico.  Dio ha creato il mio fisico femminile per l’incredibile e stimolante scopo dell’unione con il mio amato e per la creazione, lo sviluppo e il nutrimento dell’immagine di Dio!  Egli ha visto che ero “cosa molto buona” e poiché il corpo di una donna è così profondamente buono, nessun uomo ha il diritto di vedere la pienezza della sessualità femminile senza il permesso di Dio stesso.  I miei attributi femminili sono troppo sacri, troppo importanti e troppo belli per essere guardati da qualsiasi uomo tranne quello con cui scambierò il dono di me stessa … e solo quando Dio stesso ci offrirà l’uno all’altro. ”

Quando ti vesti con modestia non significa che devi essere triste o poco attraente.  Dovresti vestirti in modo meraviglioso per lo stesso motivo per cui ti vesti con modestia, non per essere ossessionata dal tuo aspetto né per attirare l’attenzione, ma per rispetto del valore del tuo corpo.

E inoltre  la decisione di praticare la nostra modestia è un buon fine per aiutare gli uomini a controllare i propri pensieri, la motivazione più profonda dovrebbe venire dal riconoscere che l’immodestia è prima di tutto un peccato contro il proprio corpo.

E quindi non pubblicizzare ciò che non è in vendita.  Non lasciare disinteressatamente esposto il corpo come se fosse qualcosa di “non importante” ciò che dovrebbe costare ad un uomo una vita di devozione da ottenere.  Non è abbastanza per un uomo non desiderare la tua sessualità femminile.  Deve anche custodirla come un tesoro di inestimabile valore.

Il velo della modestia incoraggia un uomo a rispettare quel valore.  La modestia è stata definita un “invito alla riverenza”.  Invita gli uomini ad apprezzare correttamente quanto vali come donna.  Se un uomo sfugge a questo  invito, tu sfuggi da lui.  Se non pensa che il corpo di una donna sia abbastanza sacro da meritare il velo della modestia, non ti apprezzerà adeguatamente nemmeno nel matrimonio.  Quando un uomo accetta il velo della modestia, è perché può vedere chiaramente quanto sei bella.

San Giovanni Paolo II spiega che Adamo ed Eva nell’innocenza dell’Eden hanno visto reciprocamente i propri corpi nudi come un invito ad amarsi come persone.  La modestia paga il rispetto e la riverenza per il corpo umano.  Quando ti sei allenata con riverenza per riconoscere quel valore incommensurabile, allora il dono di sé può essere dato e ricevuto nient’altro che con gioia e gratitudine.  Quando hai questa riverenza nell’impegno del matrimonio di amare per sempre l’intera persona che ti sta accanto, la presentazione di questo dono diventa un invito all’amore.

C’è un solo uomo che potrai invitare ad amarti come se fosse una cosa sola con te stessa.  La tua luna di miele è una festa privata con un ospite davvero esclusivo.  È un invito privato.

“Ciò che è velato è Santo per cui può essere svelato solo nell’amore dell’alleanza”.  – Scott Hahn, Segni di vita

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Sarah Karlyn Larue è una venticinquenne autrice di otto libri, che adora la propria fede e ama scrivere ed è più felice quando riesce a coniugare queste due passioni.  La sua ultima serie” That They Might Have Love” è dedicata a tutte le giovani donne cattoliche che vogliono cercare prima Dio nella propria vita amorosa e trovare maggiore amore e gioia non solo quando sono single, ma anche da fidanzate e da e spose.

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June 11, 2019 By Admin

Abbi fiducia nel tempismo di Dio

Ci viene sempre detto che Dio ha un piano per ciascuno di noi e che dovremmo fidarci del Suo tempismo.  Questa è un’affermazione vera, ma è più facile a dirsi che a farsi.  In quanto esseri umani,  a volte, noi lottiamo nel credere che Dio sia davvero al nostro fianco; questo succede quando non capiamo come Egli stia agendo nelle nostre vite.  E io stesso ho avuto questo genere di combattimento, per cui voglio parlarvene perché so di cosa si tratta e che Dio c’è.  E ve lo illustrerò mostrando un recente esempio accaduto nella mia vita.

All’inizio dell’anno ho iniziato a uscire con una ragazza meravigliosa.  Un giorno la nostra relazione si è interrotta inaspettatamente e senza molte spiegazioni.  Quando ciò è accaduto ero confuso e scoraggiato.  Non sapevo cosa pensare o dire, quindi un giorno sono uscito e ho fatto una lunga passeggiata.  A un certo punto camminavo vicino a una chiesa cattolica che aveva una cappella per l’Adorazione.  E così ho pensato di andare a pregare per qualche minuto, ma non ero proprio dell’umore adatto per fermarmi e concentrarmi in preghiera, semplicemente non me la sentivo.  Mentre continuavo a camminare ho guardato indietro verso la chiesa e ho sentito come se ci fosse arrivato uno strattone sul cuore che mi induceva a entrare, era come se dovessi fare qualcosa anche se non volevo.  E appena sono entrato ho visto una mia amica che non vedevo da molto tempo la quale pregava nella cappella.  Lei mi ha visto  e mi ha sorriso con un’espressione sorpresa sul viso.  Dopo aver pregato un po ‘ sono uscito e ho parlato con lei e di quello che mi era appena successo.  E così ha trascorso del tempo a parlare con me e mi ha portato persino invitato a cena con la sua famiglia, cosa di cui avevo proprio bisogno quel giorno.  In pratica lei nella cappella dell’adorazione, aveva appena finito di pregare per me mentre entravo.  Alcuni potrebbero chiamarla una coincidenza, ma io la chiamo provvidenza.

Non vedevo questa amica da quasi un anno, ero a fare una passeggiata senza meta e non volevo andare in quella Cappella dell’adorazione.  Ma poi ho sentito un strattone al cuore come se dovessi proprio entrarvi.  Dio quel giorno mi ha donato esattamente ciò di cui avevo bisogno ed è come se mi avesse guidato.

Solo poche settimane dopo lo rottura del rapporto con la mia ex ho attraversato diversi eventi inaspettati e difficili della vita.  Per un po ‘sono stato in un brutto posto dal punto di vista mentale ed emotivo.  Rimuginavo sul fatto che avremmo potuto ancora stare insieme e se gli eventi vissuti avrebbero reso difficile vivere una mia nuova relazione.  Ad ogni modo, la mia ex aveva altri progetti da realizzare nella vita e aveva bisogno di spazio.  Credo che il tempismo di tutto ciò che ci è accaduto sia stato progettato da Dio e potrebbe persino averci protetto da una rottura più grave.

 Qual è il piano di Dio?

 Se stai leggendo questo post e sei confuso su ciò che Dio sta facendo nella tua vita o stai lottando per credere che sia davvero lì accanto a te, lo capisco, ma posso prometterti che è proprio lì.  Ti esorto a correre dietro a Gesù con tutto il tuo cuore, che tu lo senta o no.

 In fondo è come se percorressimo un sentiero fatto di molti passi, per cui possiamo vedere solo il passo successivo e, a massimo, quello seguente.  Gesù sta camminando proprio accanto a noi.  Se non riesci a vedere il passo successivo da compiere, logicamente, non sai se stai per inciampare o meno, ma c’è qualcuno proprio accanto a te che ti ama e può vedere più chiaramente di te quindi perché non dovresti fidarti di lui  ?

Pensa che ci ama così tanto che è morto su una croce per noi. Egli riesce a vedere l’intero percorso del nostro cammino e, indipendentemente dal fatto che lo percepiamo o no, tende costantemente le sue braccia per sostenerci, sorreggerci e guidarci.  Perché mai non ci dovremmo fidare di lui?  C’è qualcosa d’importante che dobbiamo ricordare quando non ci sentiamo come se fosse lì accanto a noi:

“Guarda gli uccelli nel cielo;  non seminano né raccolgono, non raccolgono nulla nei fienili, eppure il tuo Padre celeste li nutre.  Non sei tu più importante di loro? ”  (Matteo 6:26)

Queste sono le parole di Gesù stesso.  Guarda come si prende cura degli uccelli nel cielo, fornendo tutto ciò di cui potrebbero aver bisogno.  Se lo fa per gli uccelli, immagina cosa farà per il coronamento della sua creazione.  Sai?! alcuni esseri che ha creato a sua immagine e somiglianza con il proprio libero arbitrio sono persino morti per Lui.

Nell’esperienza fatta e che vi ho descritto si vede che sono andato da Gesù (fisicamente) in quella chiesa ed Egli mi ha dato esattamente ciò di cui avevo bisogno.  Gesù ci invita ad andare da Lui, non solo fisicamente e mentalmente, ma proprio a raggiungerlo nel posto più profondo dei nostri cuori.  Non importa che tu  stia vivendo un momento facile o un battaglia nella tua vita, ma setaccia le distrazioni e fai della tua relazione con Lui il l’obiettivo principale della tua vita. “Ma cerca prima il regno [di Dio] e la sua giustizia, e tutte queste cose ti saranno date in aggiunta.”  (Matteo 6:33)

Cosa ha pianificato Dio per il mio futuro?  Cosa sta facendo nella mia vita che non capisco ancora in questo momento?  Non lo so.  Ma ciò che so è che mi ama e io mi fido di lui.

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Sean Gillen è uno studente universitario pro-Vita coinvolto nel ministero dei giovani nella sua parrocchia. È stato attivo nel movimento pro-life fin dal liceo e sta attualmente completando il percorso della sua laurea in diritto penale per una futura carriera nelle forze dell’ordine.

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June 8, 2019 By Admin

Lo scopo del matrimonio non è forse la felicità?

Quando si parla di amore umano bisogna capire che quello che ogni uomo promette a una donna e che ogni donna promette a un uomo è ciò che solo Dio può concedere loro, ovvero la felicità perfetta. – Arcivescovo Fulton J. Sheen

“Io, Joey, prendo te Brigida come mia moglie.  Prometto di esserti fedele nella buona e nella cattiva sorte, in salute e in malattia.  Ti amerò e onorerò fino a quando uno di noi diventerà infelice. ”  …aspetta! cosa vuol dire questa frase?  Per quanto possa sembrare divertente, la triste verità è che alcune persone lasciano il coniuge perché diventano infelici.

Vi sono, indubbiamente, numerosi motivi alla base di un divorzio.  Vorrei, però, concentrarmi su un problema che credo sia la causa di molti matrimoni che finiscono: ci si aspetta, consapevolmente o inconsapevolmente, che il nostro coniuge e il nostro matrimonio ci rendano perfettamente felici.

Fulton Sheen scrisse quanto segue nel volume “Tre per sposarsi”:

“Nell’amore umano si deve capire che ogni uomo promette una donna, e ogni donna promette a un uomo solo ciò che Dio può dare loro, vale a dire la perfetta felicità”.  Uno dei motivi per cui così tanti matrimoni naufragano è il fatto che quando la giovane coppia lascia l’altare, non riesce a rendersi conto del fatto che i sentimenti umani non sono sempre i medesimi nel corso del tempo e l’entusiasmo della luna di miele non è lo stesso della felicità solida propria di un duraturo amore umano…  in particolare, nel compiere i primi passi nell’amore umano, non si notano i piccoli difetti nascosti dell’amato che, in seguito, si riveleranno. ”

San Giovanni Paolo II ha spesso cercato, paternamente, di sgomberare il campo dall’illusione che porta i giovani a pensare al matrimonio unicamente come fonte d’amore e felicità illimitate.  Egli sapeva bene che nel momento in cui ci creiamo un idolo, qualunque esso sia, alla fine ne saremo delusi.  Solo Dio può soddisfare il dolore dei nostri cuori per colmarlo dell’amore e della felicità perfetti.  Eppure spesso guardiamo a un’altra persona richiedendole un amore che solo Dio può darci.

Ma allora qual è lo scopo ultimo del matrimonio se non la felicità?

Jason Evert ha detto: “Il matrimonio non esiste per renderti felice;  ma per renderti Santo”.

In altre parole, il matrimonio esiste davvero allo scopo di renderti Santo;  per trasformarti nella migliore versione di te stesso e avvicinarti a Dio.  Il matrimonio, naturalmente, esiste anche per la procreazione e l’educazione dei bambini.  In parole povere, significa che esso ci consente di essere aperti alla vita, di essere dei buoni genitori bene e di aiutare i figli a diventare Santi.  (Vedi CCC, 1601.)

Dio è amore.  E la missione centrale della nostra vita è quella di riflettere perfettamente la sua immagine.  Pertanto, più autenticamente ameremo, tanto più diventeremo come Dio e, di conseguenza, diventeremo davvero noi stessi.

Tuttavia, per amare come fa Dio è necessario rinunciare a noi stessi e scegliere ciò che è meglio per coloro che amiamo. Ciò porterà, inevitabilmente, delle sofferenze.  Gesù sulla croce è l’esempio perfetto di questa rinuncia.  Santa Chiara d’Assisi lo sapeva bene quando disse: “L’amore che non può soffrire non è degno di quel nome”.

Quando arrivano le discussioni con l’amato, non scoraggiarti.  Affidati alla grazia di Dio tramite i Sacramenti.  Chiedi assistenza alla Madonna.  Trova una buona guida spirituale che ti aiuti.  E ricorda: sei stato creato per cose grandi.  Pensavi che sarebbe stato più facile?  Guarda che niente che valga davvero la pena di cogliere è facile da raggiungere.  Nessun atleta olimpico ha mai vinto la medaglia d’oro guardando Netflix o sottraendosi a un sacrificio richiesto.  Ma piuttosto ha sopportato estenuanti allenamenti solo per vincere un pezzo di metallo.  Perché dovresti aspettarti meno sacrifici se vuoi un matrimonio eccezionale?

Ciò significa che il matrimonio è qualcosa di miserabile?  Assolutamente No!  Il matrimonio sarà sempre meraviglioso e difficile al tempo stesso.  Gioioso e frustrante.  Bello e stimolante.  Proprio come la vita.  La vera misura di un matrimonio riuscito non è la felicità della coppia, ma piuttosto quanto virtuoso e Santo diventerà ogni coniuge.

Mentre discerni e ti avvicini al matrimonio, ecco cinque idee utili a purificare la tua idea di matrimonio.

– Fai di Dio il centro della tua vita e chiedigli di purificare la tua idea di matrimonio.

– Ricorda: il matrimonio non esiste per renderti felice;  esiste per renderti Santo e la Santità è la strada per la gioia autentica.

– Stabilisci aspettative realistiche per il matrimonio trascorrendo del tempo con buone famiglie e coppie Sante.

– L’infelicità che potrai vivere nel tuo matrimonio non è il segno di una vocazione sbagliata, e non è neppure da interpretare come la prova di aver sposato la persona non adatta e non deve indurti nemmeno a pensare che dovresti lasciare il tuo coniuge.

– Non disperare.  E’ possibile avere un grande matrimonio, nonostante le battaglie d’affrontare, questo avverrà attraverso la grazia e il duro lavoro di Dio.

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Joey Pontarelli ama definirsi cattolico.  Le sue passioni sono la teologia del corpo, l’integrità sessuale e le avventure a base di alpinismo e viaggi.  È il fondatore di “Restored”, un ministero che aiuta adolescenti e giovani di famiglie divorziate e separate a trovare speranza, guarigione e sostegno.  Vive a Denver ed è fidanzato con la sua bellissima Brigid.

 

 

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June 1, 2019 By Admin

Perché sono ancora single?

“Non devo essere abbastanza attraente.”

“Sono troppo grassa.”

“Se solo fossi più divertente …”

Oh, quanti sono i pensieri che affliggono la mente di una single.

Devo dire che ho speso molto tempo ed energie sguazzando nel mio stato di single.  Ero sfinita cercando di capire perché mai i ragazzi non mi chiedevano di uscire con loro.  Come mai avevo tanti amici, ma nessuno voleva essere il mio ragazzo?

Mi sembrava di aver sentito tutto a tal proposito:  “Hanno solo paura di te.”  “Sei una donna forte per cui intimidisci gli uomini.”  “Probabilmente è solo timido!”  E, infine, il classico messaggio cristiano: “Gesù è il tuo ragazzo!”

Ok.  No grazie.

Almeno questo è quello che pensavo …

E poi, in un giorno fatidico, sono arrivata alla conclusione “terribilmente” meravigliosa di aver perso troppo tempo.  Sono arrivata a riconoscere che la mia vita stava scorrendo, e la stavo sprecando piangendo per un ragazzo di cui non ero nemmeno sicura che potesse esistere o meno.

Che tipo di vita era questa?  Di certo posso dirti che non era quella che volevo vivere.

Quel giorno ho deciso di seguire il consiglio di Tim McGraw, anche se sembra un cliché di cattivo gusto, ma il suo suggerimento era quello di vivere come se ogni giorno fosse l’ultimo da vivere.  Il suggerimento, quindi, era quello di vivere ogni giorno in modo che alla fine potessi guardare indietro e dirmi “Non cambierei nulla di questa giornata”.

Quello che ho scoperto è che sia essere single che avere del tempo libero sono entrambi dei doni.  Quello è stato il momento in cui ho potuto conoscere chi ero e come volevo vivere la mia vita.  È stato fantastico, per un po ‘.  Ma ho scoperto molto rapidamente ciò che ero e ciò che volevo fossero le cose che non potevo davvero scoprire da sola.  E io stessa non avevo le risposte a tutte le domande.

In altre parole ho scoperto in fretta che mentre pensavo di sapere cosa volevo, in realtà non lo sapevo affatto.  E magari sarei uscita con ragazzi che sembravano avere tutto ciò che mi soddisfaceva, almeno sulla carta, ma con i quali avrei poi, sicuramente, rotto.  Pensavo tutto dipendesse da loro, poi ho capito … che dovevo essere responsabile di me stessa.

Ero arrivata a un punto molto frustrante della mia vita.  Non avevo idea di cosa volessi.  E non avevo idea di come comprenderlo.

Quindi mi sono rivolta all’unica persona che ne sapeva sul mio conto più di quanto potessi saperne io di me stessa, ovvero Gesù.

E credetemi amici! non volevo proprio andare da lui.  Avevo tanta paura di ciò che pensavo mi avrebbe detto: “Magari mi dirà che sono single perché devo diventare suora!”

Ma non avevo altro posto in cui andare.  Così iniziai a malincuore a parlare con il Signore.  Gli ho fatto domande su di me, sulla mia vita, sulle cose che erano successe.  Mi sono lamentata con lui.  Gli ho svelato le mie paure, le mie preoccupazioni e le mie frustrazioni.  Gli ho detto che ero arrabbiata con lui per avermi lasciato in questo stato di single, e gli ho chiesto perché?  E poi … ho ascoltato.

Nel corso del tempo, quello che ho scoperto è stato che il Signore mi aveva offerto l’opportunità di essere single per un motivo molto particolare: me lo aveva concesso in modo da poter comprendere meglio.

Mi aveva concesso di essere single, così da poter conoscere chi ero e chi sono davvero ai suoi occhi.  Mi ha mostrato che sono piuttosto carina, che sono perfetta come sono, e mi ha disegnato con dei precisi desideri nel cuore che solo Lui può soddisfare e, infine, mi ha mostrato di amarmi.

È stato davvero fantastico.  Ma ci è voluto molto tempo, davvero un tempo lunghissimo, nel senso che mi ci sono voluti anni.  In effetti, sto ancora imparando chi è Cristo, cosa mi sta chiedendo di fare e le cose che voglio e di cui necessito nella vita.

Allora perché sei ancora single?

Non posso dirtelo.

Ma Cristo può svelartelo.

Egli ha dei piani per te, e sono progetti grandiosi.  Il tempo in cui sei single è un momento in cui vuole prepararti e aiutarti a scoprire proprio quei piani.  È un momento in cui vuole che tu prenda del tempo per conoscerlo.  Il mio miglior consiglio è di cogliere questo tempo.  Non credo proprio che te ne pentirai.

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ashAshley Ackerman è prima di tutto una figlia di Dio, e lavora anche come relatrice, blogger, assistente amministrativa e baby sitter.  Si è laureata all’Università francescana di Steubenville dove ha conseguito il master in teologia.  Puoi leggere altri post di Ashley visitando il suo blog: ackergirl.blogspot.com.

 

 

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May 27, 2019 By Admin

Come posso guarire da una cattiva relazione?

Ho recentemente rotto con un ragazzo verbalmente ed emotivamente abusivo nei miei confronti.  Insultava la mia intelligenza e derideva il mio peso e diceva che ero già fortunata ad averlo. Ora che è finita, come posso guarire?

Prima di tutto, congratulazioni per aver rotto con lui! Questo dimostra che rispetti te stessa.  Quando una ragazza rimane in una relazione abusiva, sta premiando il cattivo comportamento del ragazzo, insegnandogli inavvertitamente che è accettabile trattarla male.

Un ragazzo del genere potrebbe provare a farti sentire come se dovessi essere onorata che sia disposto a tollerarti.  Ma nel suo cuore, conosce la verità: sei meglio di quello che lui merita.

Il motivo per cui un ragazzo distrugge l’autostima di una donna è perché la sua immagine di sé è veramente bassa. Quando un uomo ha una bassa autostima (spesso causata da abusi emotivi all’interno della propria famiglia), impara a usare gli insulti come una forma di manipolazione emotiva. Sente che l’unico modo affinché tu rimanga con lui è se la tua autostima è più bassa della sua.  Quindi ti critica per tenerti con sé. Per quanto distorto possa sembrare, ti fa del male perché vuole essere amato. È il suo modo disfunzionale di mantenere il controllo.  Non dice niente di te, del tuo girovita o della tua intelligenza. Dice tutto sulla sua insicurezza e le sue ferite interiori.

Ma non impietosirti. Ha bisogno di crescere.  Non tornare da lui per cercare di salvarlo dai propri problemi emotivi. Deve imparare a benedire invece che a maledire, e l’unico modo in cui aprirà gli occhi su questa problematica è se il suo atteggiamento finisce per costargli amicizie e l’amore che desidera.  Stai lontana da lui e impara ad evitare ragazzi simili in futuro.

Meriti di essere rispettata. Ma non convincerai mai un uomo della tua dignità a meno che non ti convinca tu per prima. Quindi prenditi una pausa dalle relazioni e approfondisci la tua relazione con Dio.  Lui solo può mostrarti il tuo vero valore e nessuno sarà in grado d’intaccarlo.  Quando i ricordi dolorosi di questa relazione vengono a galla, offrili a Dio.  Se sei tentata di ritornare da questo ragazzo, resisti alla tentazione pregando per lui.  Questo è il modo migliore e unico per amarlo in questo momento.

Nel frattempo, scommetto che più approfondivi questa relazione, più ti sarai distaccata da coloro che ti amano veramente (famiglia, veri amici e Dio).  Ora è il momento di tornare da loro e riconnetterti con le persone che tengono di più a te.  Se hai bisogno di counseling per guarire, non vergognarti di approfittare anche di questa possibilità.  www.Catholictherapists.com  è un buon posto per cercare un buon terapeuta che può aiutarti a superare il dolore e ricominciare di nuovo. Guarda, inoltre, i video su www.WomenMadeNew.com

Non dimenticare mai: Dio può rendere nuove tutte le cose, incluso il tuo cuore!

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May 26, 2019 By Admin

Aspettando “il Grande Giorno”

Se sei un fan di Parks and Recreations *  (* serie televisiva USA trasmessa in Italia dal 2012, sul canale “Joi”) potresti ricordare l’episodio del matrimonio di Donna e Joe in cui Ron Swanson diceva: “Adoro i matrimoni: vi trovi del buon cibo, la celebrazione dell’amore romantico e soprattutto adoro le Chiese.  Di’ pure quello che vuoi sulla religione, ma “quei “farabutti” sapevano come costruire un edificio “. L’affermazione di Swanson contiene del vero.  Nella nostra cultura, le persone adorano i matrimoni, il cibo (senza dubbio) e vogliono davvero che i matrimoni si svolgano in Chiesa, ma la cultura secolare ha le proprie opinioni sulla religione e anche sugli insegnamenti del Cattolicesimo, ad esempio, sulle questioni relative alla pianificazione familiare naturale.  Le Chiese hanno sempre un bell’aspetto nelle nostre foto dei matrimoni e rappresentano una scelta meravigliosa a livello di “location”, ma esiste una verità più profonda sul perché i Cattolici si sposano in Chiesa.

Da giovane ventenne ho visto i miei cugini e amici più grandi fare diverse scelte sulla celebrazione del proprio matrimonio (il loro grande giorno d’amore).  Alcuni hanno avuto bambini prima del matrimonio o anche al di fuori del matrimonio.  E altri ancora non volevano nemmeno che Dio fosse coinvolto nel proprio matrimonio, tanto è vero che i loro fratelli sono stati i ministri della cerimonia matrimoniale tenutasi in un parco pubblico.  Alcuni dei miei parenti più anziani hanno persino sostenuto la “bontà” della convivenza, dicendo: “Le coppie che vivono insieme senza il sacramento “stanno facendo le cose per bene” perché  puoi decidere di andar via in qualsiasi momento!  Buon per loro se possono avere questa libertà. ”

Mi chiedo se ci sia più libertà e stabilità nel non avere un matrimonio sacramentale, perché ho notato che gli sposi non potevano tenersi per mano mentre si frequentavano, ma una volta sposati non potevano nemmeno toccarsi, guardarsi o ammirarsi con affetto?

La radice del problema è aderire a un sacramento perché si ha coscienza di farlo e non per compiere un sacrificio che non comprendiamo.

Persistere attivamente nella castità è il frutto di un affetto libero, rispettoso, sano e autentico nelle relazioni.  Crea un rispetto che onora il nostro equilibrio, insegna la maturità e la donazione di sé.  Non ho bisogno, quindi, che il giorno del mio matrimonio sia perfetto, nel senso che “sarò finalmente libera dal peso che deriva dall’attesa di qualcosa”, ma piuttosto, sarà perfetto perché sto celebrando Dio e il Suo piano d’amore che ho incessantemente perseguito.

Le coppie di fidanzati dovrebbero sposarsi in Chiesa per una ragione ben precisa: qui si trova il luogo da cui scaturisce la grazia di Dio.  Grazia che serve da punto di forza per il proprio viaggio.  Ecco le fondamenta che ci aiutano a renderci reciprocamente autentici: la nostra attesa e l’obbedienza a Dio.

L’amore romantico dovrebbe mostrare che ogni persona non si è seduta sui propri allori e non ha atteso che l’amore  lo trafiggesse, ma lo ha perseguito deliberatamente e non si è mai appiattita su una certa stabilità relazionale.

Ciò che spero di poter mostrare agli altri il giorno del mio matrimonio è che l’amore romantico è una celebrazione che comunica un messaggio alle persone che vi assistono.

“Ringrazio Dio di non averci abbandonato.  Il giorno del matrimonio è il risultato del duro lavoro fatto dentro di noi.  Credo nel mio amato, la persona imperfetta che mi è accanto e voglio combattere insieme a mio marito,  voglio battermi per noi per il resto del tempo che mi è concesso su questa Terra.  Credo, che solo attraverso la Grazia, due persone possano innamorarsi e continuare a esserlo nel corso del tempo.  Credo che l’amore si intensifichi affrontando le difficoltà e non evitandole.  Sono, certamente, in grado di capire che la persone che amiamo possono comportarsi, a volte, come dei perfetti sciocchi, ma facendo affidamento su Dio e sulla scelte fatte insieme possiamo rendere i nostri amati le persone più Sante che abbiamo mai incontrato sulla faccia della terra. ”

Questa è la ragione per cui mi sposerò in Chiesa.  Non lo farò perché è carino farlo o perché dico che ha una certa logica e nemmeno perché “la nonna sarebbe triste se non lo facessi.”

La mia stessa storia m’insegna che il viaggio verso il mio futuro marito, verso il mio “grande giorno” e il cammino verso la celebrazione dell’amore umano è un viaggio diretto e personale, trascorso con un Dio che mi ama, mi conosce e mi chiama per nome.  E affrontare quest’avventura  con questo approccio mi farà superare tutto ciò che vivrò.

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Shannon Donnelly è ministro del campus di un liceo femminile di Filadelfia, Pennsylvania.  Si è laureata presso l’Università Cabrini in Studi Religiosi.  È un’oratrice, una scrittrice e un’inguaribile romantica.  Shannon trascorre il proprio tempo libero amando Gesù nell’adorazione eucaristica, leggendo, ballando e insegnando lezioni di fitness … sui trampolini!

 

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May 17, 2019 By Admin

Cosa non ti dicono sul matrimonio

Immagina questo: sei in una relazione con qualcuno e le cose stanno andando bene – e ti chiedi “e adesso?  Pensi di “fare il grande passo” e sposarti?  O cerchi, fondamentalmente, qualche altra opzione oltre a quella del matrimonio?

E’ possibile che tu, forse, stia pensando di andare a convivere ?  O, magari, di prendere un cane?  O forse pensi di chiudere gli occhi e sperare che tutto rimanga esattamente come in questo momento il più a lungo possibile e che non cambi nulla così non potrai sbagliare?

Senza dubbio sei a conoscenza delle statistiche sul divorzio.  E avrai sentito già parlare delle sfide per tirare sù i bambini nel mondo d’oggi e avrai visto i costi previsti dal college nel 2040. E avrai sentito anche parlare dei principali fattori di stress nelle relazioni: dalle finanze ai suoceri. E, infine, avrai sentito e visto che il matrimonio non è certamente facile come i finali delle storie di Disney dove ” vissero per sempre felici e contenti… “.

Ma quello che non ti è stato detto, o almeno non abbastanza spesso, è che il matrimonio vale davvero più di ogni altra cosa al mondo.  Vale la pena combattere per esso.  Vale la vulnerabilità vissuta in esso.  Valgono i sacrifici che si compiranno in suo nome.  Vale la fatica dell’avventura.

Molti millennial e giovani provengono da famiglie in cui hanno visto l’amore fallire in almeno una (se non in tutte) le coppie più vicine a noi: i nostri genitori, le nostre zie e zii, forse anche i nostri nonni.  E, inoltre, vediamo una certa famigerata “cultura” ben viva e vegeta intorno, essa ci presenta l’amore come qualcosa di perennemente disponibile, o, magari, ce la descrive come un lampo o una fiamma che, inevitabilmente, si consumano.

Quando siamo giovani ci può sembrare più prudente non essere troppo coinvolti nell’amore.  Molti di noi si guadagnano persino l’etichetta d’ “impegno-fobici” perché si concentrano sull’ottenimento di titoli di studio evitando così la possibilità di ferirsi.

Ma non possiamo scappare da noi stessi.  Dobbiamo affrontare le nostre paure e risolvere i nostri traumi.  Dobbiamo curare le ferite nei nostri cuori per offrire loro la possibilità di essere guariti.

Ognuno di noi è stato creato per essere in grado di dare e ricevere amore.  Qualsiasi forma di counseling o di guarigione deve avere come meta quella di riportarci in un posto dove possiamo credere ancora all’amore e smettere di credere alle bugie che non saremo mai abbastanza buoni o che non meritiamo l’amore, questo comporterà degli inevitabili costi e sforzi, ma vale la pena affrontarli.  Dobbiamo sradicare la paura non consentendole di mettere radici in noi in modo da poter accettare la bellezza dell’amore genuino.

Il vero amore che desideriamo è fatto da due persone che sono i migliori amici, disposti a sacrificarsi per amore e per la famiglia che potrebbe nascere dal proprio amore.  Non dobbiamo dimenticare che è l’amore l’ obiettivo che dobbiamo avere ben presente in mente.  Un amore per cui si è disposti a fare sacrifici a breve termine in visione dei benefici a lungo termine che derivano dalla vita insieme. Un amore autentico cresce nel tempo.  Un amore sincero ha gli occhi così fissi su qualcosa di più grande, al di là delle due persone coinvolte, che nulla in questa vita potrà scuoterlo.

Questa è la mia esperienza: ho 25 anni e, recentemente, mi sono sposata e ho dato alla luce, da poco, il nostro primo figlio.  Molte persone mi chiedono come va il matrimonio con mio marito e  anche come procede il “primo anno più difficile” , ovvero quello al termine della luna di miele.

E devo essere sincera con voi, il matrimonio è fantastico !!!  Lo penso davvero.  Esso è difficile e comporta sacrifici, inoltre, richiede la capacità di saper fare un passo indietro nei confronti di un’altra persona, ma è anche la cosa migliore che abbia mai fatto in vita mia.  Mi sono ritrovata dall’essere. perennemente, a fianco del mio migliore amico e poi di colpo tutto ha assunto  un significato nuovo.  Lavoro, viaggi, hobby, pianificazione per il futuro … tutto è diventato parte della costruzione della nostra famiglia insieme.  E i voti, l’impegno, sono le basi stesse su cui costruiamo il nostro futuro.

Sia io che mio marito abbiamo alle spalle una storia di divorzio per cui abbiamo dovuto guarire le nostre ferite e curare le cicatrici. E abbiamo dovuto anche imparare di nuovo il senso profondo dell’amore.  E, infine, abbiamo discusso attraversando scenari dolorosi e verificando più e più volte il fatto che, al di là di tutto, il divorzio non era un’opzione valida per noi.  Proprio come un buon genitore non smette mai di amare il proprio figlio, anche quando è difficile, l’amore non è destinato a finire.

I miei nonni sono sposati e innamorati da 50 anni, e hanno avuto 4 bambini e innumerevoli alti e bassi.  Quando raggiungi questi traguardi e ti soffermi a riflettere, ti chiedi: come potresti mai pentirti dell’impegno che ha reso possibile tutto ciò?

Credetemi! Ne vale la pena.

(Articolo pubblicato originariamente sul sito www.restoreyourcrown.com)

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Kaylin Zumwalt (Koslosky) ha 20 anni e dopo essersi sposata è passata con entusiasmo dal ruolo d’ insegnante di scienze di scuole superiori a quello di mamma a tempo pieno dopo l’arrivo del primo figlio.  Adora fare escursioni e passare del tempo all’aria aperta, Kaylin condivide con passione la bellezza di Cristo e di questo mondo con le altre persone.  Kaylin è coautrice di “Daughter of the King: Wait, Where’s My Crown ?!”  Kayilin è anche co-fondatrice di www.restoreyourcrown.com insieme alla sua migliore amica Megan Finegan.

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May 12, 2019 By Admin

Il rischio di pregare per la persona per cui ti sei preso “una cotta”

Avete mai avuto dubbi sulla cosa migliore da fare o da dire alla persona per la quale vi siete presi “una cotta”?

Vi parlerò della storia di due adolescenti che si erano presi una grande cotta l’uno per l’altro e che, a un certo punto, decisero, tra incomprensioni e incertezze, di pregare l’uno per l’altra.  E la questa loro preghiera sortì qualche effetto! Questa storia è quella di quando ho incontrato un ragazzo durante un freddo e grigio inverno del Michigan.

Lui era un esile ragazzo di campagna con lentiggini sul naso e delle simpatiche fossette intorno alla bocca.  Avevamo entrambi 14 anni, ma lui aveva qualche mese in più di me (e qualche centimetro in meno di altezza).  Per proteggersi dal sole indossava una visiera rosso brillante, e pensate che eravamo al chiuso!  Un giorno quel ragazzo mi permise di prendere in prestito la sua visiera.  E ho pensato “forse potremmo diventare amici”, anche se vivevamo molto distanti l’uno dall’altra.

L’estate seguente ci rivedemmo. Questa volta, qualcosa era cambiato.  Lui era diventato alto!  E quando mi ha salutato, la sua voce era bassa e risonante.  Ma soprattutto: indovinate cosa portava sulla cima dei suoi capelli disordinati color biondo sabbia? La sua visiera rossa!

All’epoca i nostri rispettivi gruppi giovanili delle scuole superiori partecipavano a una conferenza regionale insieme.  E, alla fine della conferenza, un sacerdote ha invitato a farsi avanti chiunque si sentisse propenso alla vita religiosa.  Il solo pensiero della vita religiosa era spaventoso, eppure mi ritrovai ai piedi dell’altare.

Mi abbassai ed ecco che ritrovai lì anche il “ragazzo dalla visiera rossa”,  in piedi, proprio accanto a me  e a circa un centinaio di altri studenti! A quel punto ricevemmo la chiamata al discernimento da parte del sacerdote che ci disse:  “Lasciate che vi avverta, la preghiera che farete è pericolosa!  Se pregate per qualcosa, il Signore, infatti, risponderà!  Allora? siete pronti?  Pregate, “Spirito Santo, comandami di fare la tua volontà. ” E io pregai lo Spirito Santo quel giorno.

Durante il Liceo, tuttavia, ogni volta che pregavo per “il ragazzo dalla visiera rossa”, sorgeva un campo di forza invisibile.  Non era una voce chiaramente udibile.  Era più una sorta di comando interno al mio cuore, che diceva: “Stai indietro”.  Quella voce interiore arrivò con molta pace, anche se non era quello che volevo sentirmi dire.  Quindi continuai a pregare per lui!

Ma poi un amico comune mi diede una notizia: “Il ragazzo dall visiera rossa” stava entrando in seminario.  Egli già da quando era matricola al college stava facendo discernimento per il suo sacerdozio!  Il pensiero di una vita futura senza di lui è stato straziante per me. Sono poi passati alcuni anni in maniera abbastanza veloce, e per grazia di Dio, il mio cuore è stato riappacificato.  E alla fine, il Signore ha portato nella mia vita David: un uomo meraviglioso, pieno di fede, bello, virtuoso.  Discernere il matrimonio con David è stato il momento più gioioso della mia vita!

Ma che dire del “ragazzo dalla visiera rossa”? Alla fine si scoprì che anche il “ragazzo dalla visiera rossa” si era preso cura di me, sin dal giorno in cui ci siamo incontrati.  Quando ero fidanzata con David, infatti, sono emerse tra noi le rispettive storie sentimentali del passato.  E magari penserete che questo sia stato uno shock per entrambi.

Ma era chairo che, attraverso la preghiera, il Signore ci avesse condotti su strade diverse , da quelle che avevamo sempre pensato!  Ero così entusiasta di sposare David, e, al tempo stesso del fatto che il “ragazzo dalla visiera rossa” avesse trovato gioia immensa nel seguire la propria chiamata alla vita religiosa.  Entrambi siamo stati in grado di concretizzare, liberamente, queste grandi scelte di vita partendo da una situazione di pace e gioia, nonostante avessimo riscontrato una certa confusione nel modo in cui il Signore ha guidato entrambi.

E ora arriva la parte strabiliante della mia esperienza! Tempo dopo essermi sposata, quando “il ragazzo dalla visiera rossa” era già stato ordinato come sacerdote cattolico, scoprii che quest’ultimo aveva pregato per me anche durante il seminario.

Questa era la sua preghiera:

“Signore, benedici Amanda.  Proteggila.  Impedisci a chiunque di usarla o danneggiarla in alcun modo.  Porta nella sua vita l’uomo giusto.  Un uomo che saprà amarla autenticamente, custodendola e conducendola a te.  Un uomo migliore di me”.

Wow! Che preghiera!  Questo è un segno dell’amore di Dio, secondo me, ovvero, quello di desiderare davvero il meglio per l’altra persona, indipendentemente dal risultato a cui noi aspiriamo.

Quindi, se siamo coinvolti in eventi che pensiamo debbano svolgersi solo nel modo in cui crediamo sia meglio per noi, allora la preghiera diventerà pericolosa.  Ma se siamo aperti ad accogliere la creatività di Dio lungo il nostro viaggio possiamo essere certi che pregare per qualcuno a cui teniamo non sarà solo la realizzazione della cosa migliore per lui o per lei, ma sarà anche la migliore soluzione per noi stessi!

E ora ve la sentite di pregare con me oggi? Allora, dite: Spirito Santo, comandami di fare la tua volontà.

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Amanda Vernon è una divulgatrice cattolica della Parola e ha condiviso la propria fede e la propria musica negli Stati Uniti e in sei paesi stranieri: alle Giornate Mondiali della Gioventù a Sydney e  a Madrid, alla Lambeau Field durante le partite di calcio del Lunedì sera.  Originaria del Midwest, Amanda risiede a Phoenix, in Arizona, con suo marito e i suoi quattro figli piccoli.  Per leggere la storia completa che ha ispirato questo articolo andate a dare un’occhiata al libro di Amanda, scritto insieme a padre Matt Fase (“il ragazzo dalla visiera rossa”), CSC, “When God Wrecks Your Romance: Orthodox Faith, Unorthodox Story”: https://www.amandavernon.com/whengodwrecksyourromance

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May 4, 2019 By Admin

Planned Parenthood – Avversaria della castità

Se avete seguito le notizie della scorsa estate, la Planned Parenthood Federation d’America si è trovata al centro di un importante scandalo.  Al momento sta affrontando le audizioni del Congresso Americano e si trova di fronte alla prospettiva di perdere gli annuali finanziamenti statali pari a 528,4 milioni di dollari a causa delle accuse di violazione della legge federale per aver venduto parti del corpo di bambini abortiti a scopo di lucro.  Al momento sono visibili almeno dieci video investigativi , realizzati sotto copertura, riguardanti Planned Parenthood e il più recente è stato rilasciato da The Center for Medical Progress http://www.centerformedicalprogress.org/

la scorsa settimana.  Ognuno di questi video è risultato essere sempre più incriminante e terrificante del precedente e l’ultimo non ha fatto eccezione.

Ma questo non dovrebbe essere una sorpresa per nessuno.  Il finanziamento pubblico, infatti, rappresenta oltre il 40% del budget annuale di PlannedParenthood.  Un altro 20 % delle loro entrate annuali proviene dagli aborti.  Ciò significa che, per tenere aperte le proprie porte, Planned Parenthood ha bisogno di un flusso costante di donne disperate e ferite con gravidanze indesiderate.  La Paternità pianificata di cui si occupa l’organizzazione ha bisogno di entrate per finanziare l’organizzazione e che si occupa anche di assistenza sanitaria di base per le donne povere, ma tutto ciò non è redditizio.  E qui sta la ragione per cui Planned Parenthood è coinvolta in questo scandalo.

Il modello di business pianificato da Parenthood è strettamente correlato alle persone che scelgono di avere comportamenti sessuali a rischio.

Molte persone sono indignate per l’attuale scandalo.  Ma ciò che queste persone non capiscono è che questo scandalo è tutt’altro che il primo.  In effetti, Planned Parenthood è stato coinvolta in numerosi scandali che coinvolgono l’insegnamento e la copertura di comportamenti sessuali a rischio.  Ecco tre scandali di cui potresti non aver sentito parlare:

 Planned Parenthood ha ripetutamente coperto lo stupro di minori.
Nel 2008 la studentessa universitaria all’UCLA Lila Rose è riuscita a riempire i titoli delle testate nazionali recandosi, sotto copertura, e con telecamere nascoste,  presso una struttura di Planet Parenthood,  e si è presentata come una ragazza di 13 anni che desiderava avere un aborto.

Lila Rose, in quell’occasione, spiegò alla dipendente di Planned Parenthood che il padre del bambino aveva 31 anni.  E l’impiegata di Planned Parenthood ha infranto la legge dicendo a Lila di mentire sulla propria età in modo da poter ricevere un aborto senza troppe domande.  Questa stessa inchiesta è stata ripetuta in 8 diverse cliniche di Planned Parenthood in America e tutte hanno avuto lo stesso risultato.
Negli ultimi anni è stato documentato, purtroppo, che questa situazione si è verificata diverse volte nelle cliniche Planned Parenthood  e, in questi casi, le situazioni erano reali e non azioni svolte sotto copertura.  È stato documentato che Planned Parenthood non riporta episodi reali di stupro e abuso in sette stati.

Planned Parenthood è stato colta nell’aiuto e nell’incorporazione della tratta di minori.

Nel 2011, il team di Lila Rose a Live Action ha fatto un’altra indagine video, sempre sotto copertura, questa volta una persona impersonava un protettore di prostitute in cerca di servizi di aborto per minori minorenni coinvolti in un giro di traffico sessuale di minori.  Il protettore di prostitute ha detto che aveva bisogno di aborti per le sue prostitute minorenni e prive di documenti.  Non solo il dipendente di Planned Parenthood non ha denunciato l’incidente, ma ha anche dato consigli al protettore su cosa avrebbe potuto fare per aggirare il sistema legale.  Questa indagine è stata ripetuta in tre ulteriori cliniche con risultati simili.

Planned Parenthood ha incluso il testo “Cinquanta sfumature di grigio” nella propria lista di libri per l’educazione sessuale agli adolescenti.

Il fatto è che quando i tuoi profitti dipendono dalle ragazze che rimangono incinte, non sorprende che Planned Parenthood si sia infiltrata nel sistema scolastico insegnando educazione sessuale.  Cosa comportano queste lezioni di educazione sessuale?  La lettura di “Cinquanta sfumature di grigio” per esempio.  E, inoltre, c’è un video sul sito web di Planned Parenthood per adolescenti in cui il BDSM (Bondage/Disciplina/Dominazione/Sottomissione/Sadismo/Masochismo) è incoraggiato come una forma di sperimentazione sessuale.  Nel 2014, la squadra di Lila Rose è tornata ad agire sotto copertura, questa volta con una ragazza di quindici anni che affermava che il suo ragazzo le si era avvicinato per provare il BDSM.  Il consulente medico in tutte e quattro le cliniche investigate sul PPFA ha incoraggiato l’adolescente a sperimentare questa pratica con il suo ragazzo, a leggere “Cinquanta sfumature di grigio” e a visitare siti Web pornografici per conoscere il sesso.
Sconfiggi la paternità pianificata – Pratica la castità!
L’unica opzione che non vedrai mai incoraggiata dalle cliniche di Planned Parenthood è la castità che è poi l’unica opzione gratuita, sana e che non provoca mai un aborto, dolore, sofferenza o gravidanza indesiderata: Planned Parenthood non incoraggia mai la castità.  In realtà, vogliono farti credere che la castità è impossibile e le donne hanno bisogno dei “servizi” che fornisce Planet Parenthood.  Il motivo per cui Planned Parenthood è disposta a coprire lo stupro e il traffico sessuale e incoraggiare il BDSM è perché alimenta una cultura che finisce per riempire il proprio portafoglio.  PlannedParenthood è nemica della castità.  Se vuoi influenzare il cambiamento, ci sono tre cose che puoi fare:
1. Contatta i tuoi senatori e rappresentanti statali e chiedi loro di votare per disincentivare la paternità programmata.
2. Utilizza un’altra struttura medica per l’assistenza e lavora con i funzionari scolastici per tenere Planned Parenthood fuori dalle scuole e dai programmi di educazione sessuale.
3. Fai della CASTITÀ una PRATICA di vita!  È solo quando la cultura diventerà una cultura dell’amore che sconfiggeremo organizzazioni corrotte come Plane Parenthood.
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EVERETT FRITZ è l’autore di Freedom: Battle Strategies for Conquering Temptation, in uscita presso Ignatius Press da ottobre 2015. Everett Fritz ha dedicato la propria vita servendo i giovani nella Chiesa sfidandoli a vivere come discepoli di Gesù Cristo.  Everett parla regolarmente in pubblico di discepolato, evangelizzazione dei giovani e castità.  Everett ha sposato Katrina, la sua fidanzata delle superiori, nel 2006 e risiedono a Denver, in Colorado, con i loro figli.  Per contattare Everett per parlare o per saperne di più sui suoi apostolati, visitate http://everettfritz.com/ Connettiti con lui qui su Facebook o Twitter.

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April 27, 2019 By Admin

Miti sulla pianificazione familiare naturale 

Mi trovo in uno stadio della mia vita in cui molti miei amici si stanno preparando al matrimonio. Nel momento in cui i miei amici pianificano il proprio matrimonio e i biglietti della luna di miele, ci sono tre parole che fanno capolino e poi entrano in profondità nella preparazione al matrimonio: pianificazione familiare naturale (NFP). La spiegazione che viene più comunemente usata per parlare di pianificazione familiare naturale consiste nel dire che è un processo in cui si osserva il corpo della donna e dei i suoi cicli mestruali per determinare se bisogna astenersi o meno dall’avere rapporti sessuali durante determinati momenti del ciclo in modo da facilitare o meno una gravidanza. Questo tipo di processo non richiede farmaci o procedure chirurgiche. Ma c’e da dire che, sfortunatamente, le aziende che producono contraccettivi detengono un monopolio sul mercato della salute riproduttiva. Esse hanno un grande influenza sul pensiero moderno, e questo, di conseguenza, genera molti malintesi, ormai accettati come veritieri, sulla pianificazione familiare naturale (NFP). Elencherò qui di seguito alcuni tra gli argomenti più comuni utilizzati contro la pianificazione familiare naturale  (NFP) rispondendo punto per punto, e in maniera logica, riportando anche prove di ricerche scientifiche a sostegno dei miei commenti .

Mito numero 1: la pianificazione familiare naturale (NFP) è troppo difficile.

Bisogna dire che la pianificazione familiare naturale (NFP) richiede uno sforzo della coppia nel tenere nota dei cambiamenti del corpo della donna, i frutti, però, sono sorprendenti e pieni d’ispirazione. La pianificazione familiare naturale (NFP) richiede responsabilità  nell’ossevare il corpo della donna per vivere in armonia con lo scopo per cui è stato creato, a seconda se l’obiettivo della coppia è quello di rimandare o meno una gravidanza. In ogni caso la pianificazione familiare naturale (NFP) richiede solo su paio di minuti al giorno da dedicare alla tracciatura di dati specifici della moglie al mattino o alla sera. La pianificazione familiare naturale (NFP) non è progettata per controllare ogni singolo aspetto della vita di coppia. Ma insegna alle coppie a comunicare e a esercitare le virtù dell’autocontrollo, del rispetto, e dell’obbedienza, e questo offre molti benefici in vari ambiti della vita di coppia inclusi gli aspetti economici e quelli legati alla salute, facendo sbocciare in modo creativo lo spettacolo dell’amore di coppia al di fuori dell’intimità sessuale. La pianificazione incoraggia, quindi, le storie d’amore. Alcuni coppie dicono persino che, a dispetto della sfida insita nella pianificazione è come se godessero di una luna di miele ogni mese. Un altro aspetto positivo della pianificazione è che è decisamente più economica dei contraccettivi.

Mito Numero 2: La pianificazione familiare naturale (NFP)  è inefficace. 

La realtà è che pianificazione familiare naturale (NFP)  può essere anche più efficace e  sicura dei contraccettivi. Essa si basa, infatti, sui processi naturali del corpo e, a differenza della contraccezione artificiale, che opera contro di esso. Se usata correttamente, la pianificazione familiare naturale (NFP) può raggiungere il 98-99 per cento di efficacia nel ritardare una gravidanza. La pillola può essere altrettanto efficace, ma le donne utilizzando la pianificazione familiare naturale (NFP) possono evitare di preoccuparsi dei rischi legati alla pillola, compresi quelli contrarre tumori alla mammella, alla cervice, al fegato, malattia legate al cuore, gravidanze ectopiche e infezioni. (https://chastity.com/qa/birth-control-pills/).

In aggiunta a tutto questo la pianificazione familiare naturale (NFP)  aiuta le coppie a essere aperte alla vita e ad accettare qualsiasi creatura che il Signore vorrà regalare loro.

Mito Numero 3:

La pianificazione familiare naturale (NFP) è la tomba del matrimonio perché le coppie sono incapaci di godere dell’intimità sessuale quando si desiderano.

La pianificazione familiare naturale (NFP)  può causare tensione in alcuni matrimoni, particolarmente, quando un coniuge è disposto a praticarla seriamente. Ma una ricerca mostra che le coppie che usano la pianificazione familiare naturale (NFP)  minori divorsi delle coppie che non l’adottano. E, anzi, l’uso della pillola può contribuire a innalzare i tassi di divorzio fino a una percentuale pari al 50% dei casi, contrariamente a quanto accade nelle coppie che utilizzando la pianificazione familiare naturale (NFP) che hanno un tasso di divorzio pari al 5% nel 2013. Questa bassa percentuale potrebbe essere attribuibile ai seguente fatti: la pianificazione familiare naturale (NFP)  insegna agli uomini come prendersi cura delle proprie mogli come delle persone/ degli esseri umani e non come un mezzo per soddisfarre immediate pulsioni sessuali in quanto si da per scontato che la donna che usa contraccettivi possa essere sempre  disponibile.

La pianificazione familiare naturale (NFP) potrebbe essere positiva anche per i bambini! Quando i genitori praticano la virtù della castità nelle proprio vite, i loro bambini sono più propensi a perseguire le loro orme. Vedere che la mamma e il papà sono capaci di praticare l’astinenza per un breve periodo di tempo ogni mese, offre ai bambini la possibilità di prefiguare un esempio di astinenza un’espressione d’amore prima (e anche durante) il matrimonio.

Mito numero 4: La pianificazione familiare naturale (NFP) è solo per i cattolici.  

Su questo punto è corretto dire che i cattolici e la Chiesa promuovono la pianificazione familiare naturale (NFP), ma molti studi a riguardo vengono ormai pubblicati da riviste non cattoliche. A ogni modo i non-cattolici farebbero bene a riconsiderare il proprio punto di vista sulla pianificazione familiare naturale indipendentemente dalle proprie convinzioni sulla Chiesa Cattolica. Scrivo questo perché la pianificazione familiare naturale (NFP), a  differenza della contraccezione, fa bene alla tua anima, al tuo corpo e alla tua relazione di coppia.

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Hannah Crites è un’esperta di comunicazione e Teologia presso l’ università francescana di Steubenville. Originaria di Denver/ Colorado ha scritto per numerose riviste e blog, Hannah spera un giorno di lavorare come oratrice per i giovani e gli adulti cattolici. Hanna è una blogger ed è esperta di social media. Hannah lavora attualmente come assistente presso l’ufficio delle conferenze di Steubenville eaiuta gestire le  conferenze attraverso i social media e cura anche il sito web locale. Per restare in contatto con lei andate su twitter (@hannah_crites) e facebook.

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April 25, 2019 By Admin

Cohabiting: Should you?

The Catholic Church is so behind the times. What does it know? Things have changed. Everyone is living together now. It’s no big deal.

But, as it happens, completely secular studies back up what the Church has been telling us all along: cohabiting is bad for your relationship.

The National Marriage Project (not affiliated with the Church) did a thorough study of cohabitation and concluded: “No positive contribution of cohabitation to marriage has ever been found.”

If you think it’s smart to take your potential future marriage for a test drive, counter-intuitive as it may seem, you’re actually sabotaging your marriage before it begins.

Couples who cohabit are more likely to get divorced. Weird, right? Here’s what seems to be happening: Cohabiting couples often stay on their best behavior, knowing they still need to “win the other over.” Once they’re married, they tend to let things slide, making the other person wonder what happened. (I’ve seen it happen.) At least one member of the couple expects their relationship to become stronger with marriage, but in reality, the opposite happens. The end result: “You’re not the person I thought you were. I want a divorce.”

The other issue is that cohabiting couples, whether they realize it or not, are rehearsing distrust. Half a commitment is no commitment. Each member of a cohabiting couple is keeping one foot out the door. This attitude, conscious or not, can carry into married life, making it harder to keep the marriage bond permanent.

Cohabiters often want steady companionship, cheaper rent, and sexual availability, making cohabitation a utilitarian act. This amounts to a relationship that says, “I’m willing to let you use me, as long as you’re willing to let me keep using you.” Does that sound like real love?

Shacking up or even just sleeping together clouds a person’s judgment. Sex makes you physiologically attach to your partner, whether he/she is good for you or not. Attachment neurochemicals, such oxytocin and vasopressin produce feelings of bliss when with the other person, whether he or she is right for you or not. That little happy kick makes it a whole lot easier to make excuses for and rationalize the normally questionable behavior of the other person, while ignoring the little voice inside telling you to end the relationship now.

For the ladies reading this, I hate to say it, but you are especially giving yourself a raw deal when you play house. The sad state of affairs is that a woman’s marriageability decreases with age. Older men can easily marry younger women in our society, so a relationship break-up, even late in the game, isn’t as big of a deal for men as it is for women.

Consider the consequence of being in a cohabiting relationship that doesn’t work out. You’ve spent years with this guy, hoping you’ll get married and telling yourself that once you do, your future is secure. But what if it’s not? Now you’ve wasted the best years of your young adult life; meanwhile, your pool of eligible young bachelors has diminished.

Men, on the other hand, have a wide age-range to work with, and given the choice, will often opt for a younger, smoother-skinned companion than one with a more well-worn look. Again, it’s a crappy system, but for men accustomed to a culture of try-until-you-buy, and when that doesn’t work, upgrade to a newer model, women are too often left in the cold.

The moral of this story is: avoid the temptation to do what everyone else is doing. Cohabiting only wastes your best years. Keep sex out of the relationship in order to know if the feelings are real. You’ll save so much time, and a great deal of heartache, in the long run.

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Betsy Kerekes is co-author of 101 Tips for Marrying the Right Personand 101 Tips for a Happier Marriage. Her newest book is Be a Happier Parent or Laugh Trying. She can be found at her blog, parentingisfunny.wordpress.comor on twitter @BetsyK1.

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April 20, 2019 By Admin

La pianificazione familiare naturale (NFP / Natural Family Planning) = Non Francamente Pratica

Quando ci siamo sposati ero avevo alcune “certezze granitiche” su mio marito. Sapevo, per esempio, che Tommy, durante i suoi pisolini sul divano, russava quando si addormentava, per cui probabilmente, avremmo bisticciato in luna di miele, quindi ci sarebbe sevito un periodo di adattamento per essere pronti nel momento in cui avremmo vissuto insieme, e, inoltre, avremmo avuto bisogno anche di comprendere meglio come gestire la NFP (pianificazione familiare naturale) per evitare sorprese entro il mese di Febbraio. E allora ho pensato che russare, in fondo, era tra quelle cose che potevo gestire utilizzando dei tappi per le orecchie. Per quanto riguarda i litigi in luna di miele mi dicevo: ma cosa importa chi ha ragione o torto? quando sai che vivrai, letteralmente, in una cartolina da sogno per una settimana intera? Basterà scusarsi (col coniuge) dopodiché potrai , ordinare , con molta semplicità, un altro Mai Tai cocktail al bar della piscina. E per quanto riguarda il vivere insieme? Grazie a Dio avremmo avuto 2 bagni e 2 armadi separati in luna di miele. Tuttavia, la finestra temporale di adattamento/ apprendimento reciproco di cui avevamo bisogno era piuttosto stretta.

Ma andavamo avanti lo stesso con la pianificazione familiare naturale… snocciolando, nel frattempo, qualche migliaio di Ave Maria. Penso che l’unica cosa che tutti dimenticano di menzionare nella preparazione del matrimonio sia dire che a volte la pianificazione familiare naturale (NFP) sembra indicare in realtà l’acronimo N(on) F(rancamente) P(ratica).

Vorrei fare una premessa, prima di essere condannato per l’eccessiva ironia che utilizzerò nel discutere delle descrizioni idiliache fatte da dozzine di coppie sulla pianificazione familiare che viene spesso definita come “la parte migliore del nostro matrimonio!”.

Ecco la mia semplice e veritiera premessa: io e mio marito abbiamo imparato a fare pianificazione familiare naturale e la stiamo praticando scoprendone i benefici tangibili e i doni pieni di grazia. Ma non potrò mai sottolinearlo abbastanza: la pianificazione familiare naturale è una delle parti più difficili della vita coniugale e vorrei che su questo punto le persone fossero più oneste con sé stesse prima di tutto.

Non sto scrivendo questo per denigrare l’insegnamento della Chiesa Cattolica sulla pianificazione naturale e nemmeno sull’essere aperti alla volontà del Signore quando si tratta di avere figli. Adoro la Chiesa Cattolica. E ho trascorso la parte migliore della mia vita imparando, insegnando, parlando e scrivendo di Cristo e della sua Chiesa. Adoro ciò in cui crediamo come cattolici io e Tommy essendo impegnati in prima linea nella pianificazione familiare naturale perché sappiamo che è una pratica buona e autentica. Non nutriamo alcun desiderio segreto di usare i contraccettivi, né stiamo privatamente intrallazzando contro la Chiesa Cattolica per “stare al passo con i tempi” e consentire solo l’uso di “metodi più moderni” e convenienti. I contraccettivi artificiali hanno i loro pericoli: la pillola è stata collegata a una miriade di problemi di salute e le IUD (spirali intrauterine) e i preservativi possono portare a usare la persona che amiamo , per cui il sesso viene degradato a un’attività ricreativa come tante altre. Questo nostro post non è incentrato solo sulla pianificazione familiare naturale. Non vogliamo solo dirti perché abbiamo scelto la pianificazione familiare naturale e sul perché tu dovresti farlo. Non vogliamo nemmeno farti un mero elenco definitivo dei migliori metodi da utilizzare o delle applicazioni da scaricare per la pianificazione familiare naturale.

Vogliamo solo offrirti uno spaccato onesto della nostra vita matrimoniale così come facciamo sul nostro blog. Ci è stato chiesto di scrivere questo post per dare un’istantanea della vita di coppia prima da fidanzati, e poi da neo-sposi. Vogliamo offrirvi uno sguardo onesto su alcune sfide che affronterete nel perseguire la pianificazione familiare naturale nei primi mesi di matrimonio e i relativi litigi che conseguiranno alle vostre discussioni e le lacrime che verserete costringendovi a maturare.
Questo, come ogni altro post che abbiamo condiviso, è una piccola istantanea delle difficoltà di apprendimento che ci sono quando ci si vuole approcciare alla vita con un ritmo del tutto nuovo, cercando anche di far quadrare il budget familiare, la vita di coppia fatta di condividisioni ai fornelli e tra le coperte del letto (una battaglia notturna costante). Abbiamo intrapreso la pratica della pianificazione familiare naturale perché crediamo che sia la cosa migliore che abbiamo scelto e abbiamo rapidamente scoperto che si trattava di una croce che può essere piuttosto pesante da abbracciare.

La pianificazione familiare naturale è stata difficile per noi perché ha richiesto di creare una routine in cui dovevamo agire in modo consapevole in determinati momenti della giornata. La pianificazione ha richiesto anche di controllare determinati sintomi del corpo femminile. E come moglie dovevo registrare informazioni sul mio corpo e condividerle con mio marito Tommy per fargli capire cosa mi stava accadendo in un determinato momento. Questo processo ha richiesto un tipo di comunicazione consapevole e risoluta e ci ha indotto a pregare insieme per capire se eravamo pronti o meno ad avere dei figli. E’ un processo che richiede tempo. La pianificazione familiare naturale richiede diligenza e consapevolezza e vi assicuro che quando sei nel mezzo del tuo lavoro d’insegnamento, degli incarichi scolastici, degli spostamenti lavorativi e tutto il resto, l’ultima cosa che hai voglia di fare è di sicuro sederti a fare due chiacchiere sul muco cervicale con tuo marito. Diciamo che non è proprio il miglior tema di conversazione da proporre a cena.

La pianificazione familiare naturale è stata dura da realizzare perché a volte i sintomi del corpo sono ambigui e le letture della temperatura non sono accurate a causa della mancanza di sonno o per la stanchezza degli spostamenti quotidiani, quindi ha iniziato a frullarci nella testa una domanda: “ma ha senso rischiare in questo modo?”.

Ci interrogavamo se la pianificazione familiare naturale fosse davvero un magico strumento per raggiungere la felicità e santità … perché sinceramente, a volte sembrava di giocare alla roulette russa.

La pianificazione familiare naturale era una sfida per noi perché ci era stato detto da tante persone che è un metodo perfetto e bellissimo che ha portato a dialoghi meravigliosi e momenti di preghiera pacifici in cui si poteva ascoltare persino la voce stessa di Dio stesso. Immaginate, quindi, lo shock che abbiamo provato quando abbiamo scoperto di essere più confusi e frustrati che mai mentre perseguivamo la pianificazione familiare. Allora cosa non andava in noi? Eravamo, forse, dei Cattivi cattolici che non si amavano abbastanza da far funzionare la pianificazione? O eravamo solo dei fallimenti umani e dei menzognieri?

La pianificazione familiare naturale è stata difficile perché eravamo entrambi casti prima del matrimonio. Entrambi abbiamo imparato e creduto nel valore di “aspettare” per donarci non prima del giorno del matrimonio. Tutte le frasi più appetibili che avevamo impiegato nella nostra giovinezza avevano funzionato: la persona casta era quella più attraente, valeva la pena aspettare, e ognuno di noi aveva “salvato e custodito un tesoro ” perché Gesù ci aveva salvato. Sapevamo e credevamo che il sesso fosse così bello e un tale dono che doveva essere condiviso solo con il proprio coniuge, e siamo entrambi, incredibilmente, grati di aver aspettato di sperimentarlo solo l’uno con l’altro. Abbiamo aspettato tutta la nostra vita – ci siamo messi in attesa l’uno dell’altro – e ora, con la pianificazione familiare naturale ci sono alcuni giorni ogni mese che dobbiamo continuare ad attendere per capire se abbiamo fatto discernimento nel modo corretto sul concepimento di una creatura. Come ho detto prima… la pianificazione familiare naturale Non è Francamente Pratica.

Ma condivido queste nostre sfide perché voglio essere autentica con voi. E io ho sentito risuonare dentro me, sia durante i preparativi al matrimonio, che, successivamente, vivendo la vita da sposi questa frase: “La pianificazione familiare naturale è così bella e meravigliosa ed è la cosa migliore che abbiamo fatto come coppia sposata! L’adoreremo! ” Quello è ciò che ci è stato detto e venduto dalle persone intorno a noi. E devo dire che mi sono sentita un po’ ingannata da questo tipo di narrazione.

È tempo, quindi, di cambiare il nostro linguaggio. Smettiamo d’incitare gli altri dicendo con “La pianificazione familiare naturale è tutto bello, meraviglioso e fantastico”, invece iniziamo a dire molto più onestamente che “La pianificazione familiare naturale è difficile e stimolante, non sempre chiara, a volte, scoraggiante e frustrante. La pianificazione familiare naturale può essere una scintilla romantica, ma alla fine, vale sempre la pena perseguirla”. Non facciamo alcun favore alle giovani coppie dicendo loro: “Questa è la cosa migliore che potrete fare quando sarete sposati perché vi avvicinerà l’un l’altro”. Siamo sicuri che essa vi avvicinerà? Assolutamente lo farà perché se una discussione sul muco cervicale non vi avvicina, sinceramente non so cos’altro potrebbe farlo.

Ma cerciamo di andare oltre la narrazione fiabesca che dice che la “La pianificazione familiare naturale è una gioia” e cerchiamo di essere più concreti. Le gioie della pianificazione naturale familiare sono evidenti perché una coppia deve discernere insieme la volontà di Dio. I benefici sono altrettanto chiari: non avrete nessun brutto effetto collaterale dovuto a contraccettivi artificiali. Ma, se ci limitiamo a fare solo queste osservazioni non stiamo dicendo tutta la verità. Penso che le coppie sarebbero molto meglio supportare dicendo loro “La pianificazione familiare naturale è difficile, e combatterete, e, magari, a volte, piangerete e vorrete lanciare il calendario e il telefono per aria perché sarete confusi”. Solo allora, dopo aver condiviso alcune delle reali e concrete difficoltà e dopo aver spiegato ciò che è implica la pianificazione, saremo in grado di articolare la crescita che può derivare da essa, mostrando i massimi benefici che essa offre all’interno di un matrimonio.
La pianificazione familiare naturale non è la parte migliore del nostro matrimonio, non c’è più niente di lontano dalla verità. La parte migliore del nostro matrimonio è la nostra immensa fede e fiducia nel piano grandioso di Dio. Ci siamo incontrati con Tommy su Facebook, siamo usciti insieme per un anno e mezzo e siamo riusciti a organizzare un matrimonio mentre ci barcamenavamo tra quattro lavori diversi, tre classi scolastiche da seguire e ventitré eventi ministeriali. Dio, ovviamente, era sempre al comando delle nostre vite e la fiducia in Lui è diventata più profonda da quando ci siamo sposati. La parte migliore del nostro matrimonio è il fatto che siamo brutalmente onesti l’uno con l’altro. Tommy non solo mi dice se qualcosa mi penzola dal naso, ma mi prende in giro anche quando non vedo qualcosa in modo chiaro e lucido. È l’unica persona nella mia vita che può essere così semplice e onesta con me. La parte migliore del nostro matrimonio è un impegno inossidabile nella comunicazione. Discutiamo apertamente, per ore, se necessario, sia delle cose grandi che di quelle piccole. Discutiamo di dove vanno messi i coltelli, di soldi da risparmiare, di spettacoli, di figli che vorremmo educare e non abbiamo paura di parlare insieme e siamo grati delle nostre conversazioni. La parte migliore del nostro matrimonio è il nostro desiderio di crescere insieme nella santità. Siamo uniti nella conquista di questo traguardo: vogliamo portarci l’un l’altro in Paradiso, e ciò richiede una preghiera quotidiana reciproca, sacrifici frequenti, onestà palese e crescita costante.

La pianificazione familiare naturale è solo un’esperienza all’interno del nostro matrimonio in cui le parti migliori del nostro matrimonio vengono vissute e praticate. La pianificazione familiare naturale

non è la perla di più alto valore all’interno della nostra relazione. A volte la pianificazione familiare naturale è il vecchio chiodo sudicio e arrugginito che pende dalla croce che stiamo trasportando, e che ci scava la schiena mentre trasciniamo quel pezzo di legno sul nostro cammino. E ogni volta che proviamo dolore e vogliamo crogiolarci nella chiara difficoltà e apparente impraticabilità della pianificazione familiare naturale, ci viene ricordato Colui che è stato appeso alla Croce con i chiodi fatti penetrare nelle sue mani e nei suoi piedi in modo da poterci un giorno garantire l’unione a Lui in Paradiso. A volte la pianificazione familiare naturale è un peso e ci sono voluti alcuni mesi per renderci conto che la sua pratica è in qualche modo considerata impossibile perché lo è anche la nostra fede.

Per esempio non deve essere stato molto pratico per il Padre inviare il suo unico figlio nel mondo per rivelare il piano della nostra salvezza. O forse, un semplice promemoria inviato su una nuvola sarebbe andato bastato? Non era pratico che il Figlio di Dio nascesse da una Vergine, che arrivasse a noi un bambino, indifeso, debole e bisognoso di un forte addestramento. Non era pratico per quel bambino crescere in una casa semplice, sconosciuta e di poco conto. Non era pratico per Gesù scegliere dodici ragazzi etreogenei in grado di camminare con Lui attraverso il Suo ministero, né era pratico per Lui curare i malati (che non hanno nemmeno detto grazie) o predicare alle folle (che stavano solo brontolando quando erano affamate). Non era pratico per Lui spiegarci dei cambiamenti della nostre vite attraverso il pane (simbolo della Sua carne) e il vino (simbolo del Suo Sangue), e non era nemmeno facile spiergare che l’avere consumato di quel pane e di quel vino ci avrebbero trasformato. Non era pratico per Lui essere arrestato, processato per blasfemia e condannato a morte. Non era pratico per Gesù portare una croce, essere appeso così in alto così che tutti potessero vedelo morire circondato da folle di persone che lo odiavano per aver semplicemente detto la Verità. Non era pratico per Lui sconfiggere la morte e tre giorni dopo risorgere. Non era pratico per Gesù lasciare un pescatore responsabile di tutta la sua Chiesa, né era pratico mandare un aiutante in lingue di fuoco per autorizzare i discepoli a predicare appassionatamente il Vangelo e costruire la Chiesa.

In primo luogo non era pratico che Gesù venisse qui e poi morisse. Ma l’ha fatto, perché è quello di cui avevamo bisogno. La pianificazione familiare naturale non è sempre pratica perché vediamo le innumerevoli difficoltà insite in essa e le cose fastidiose che comporta rispetto a percorsi più semplici da perseguire, almeno in apparenza. Ma scegliamo di praticarla perché è un campo di pratica – un campo di allenamento – per le parti migliori del nostro matrimonio. Essa rappresenta una santificatrice per la nostra vita coniugale, non è sempre pratica, ma sicuramente è sempre necessaria.

La nostra intera fede è tutt’altro che pratica, a quanto pare. La croce è pesante e il sentiero verso il cielo non è pavimentato da petali di rose. Lottiamo. Noi lottiamo sempre. E subiamo prove. Non capiamo tutto subito e, a volte, alziamo le mani al cielo presi dalla confusione. Ma alla fine siamo chiamati a fidarci. Confidiamo nel piano più grande e nella divina provvidenza di Colui che ci conosce meglio di quanto conosciamo noi stessi. Crediamo nella sua perfetta saggezza e comprensione, che supera di gran lunga la nostre. Perseveriamo nelle sue promesse durature e contiamo sul suo immancabile aiuto. Godiamo della gioia che Lui ci offre, sapendo che la Sua bontà supera qualsiasi dolore temporaneo che possiamo sopportare. La pianificazione familiare naturale è una pratica all’interno del nostro matrimonio che ci consente – e ci costringe – a crescere nella fede e rimanere fermi nella nostra fiducia reciproca e verso il Signore.

La pianificazione familiare naturale è difficile. Chiamiamo le cose con il proprio nome (diciamo pane al pane e vino al vino). La pianificazione familiare naturale non è facile, e può essere frustrante e confonderci e di tanto in tanto troviamo tutte queste cose estremamente fastidiose. La pianificazione familiare naturale  non è la parte migliore del nostro matrimonio, ma fa emergere il meglio della nostra relazione quando siamo fiduciosi e pazienti con essa e con l’altra persona che amiamo. La pianificazione familiare naturale è un sacrificio quotidiano, una lotta settimanale e, occasionalmente, un rigonfiamento mensile, ma non importa quanto possa sembrare poco pratica, la pianificazione familiare naturale ha dimostrato di essere un modo straordinario per esercitarci a diventare Santi, e per questo, siamo grati alla pianificazione familiare naturale.
_________________________________________________________________________________Katie Prejean McGrady è un’insegnante, relatrice e autrice di Room 24: Adventures of a New Evangelist. Dal 2007, Katie ha viaggiato in tutto il Nord America usando la sua originale miscela di umorismo e capacità narrativa insieme alla sua solida preparazione teologica per coinvolgere il pubblico di tutte le età. Katie ha parlato alla National Catholic Youth Conference, LA Religious Ed. Congresso, nelle diocesi e nelle parrocchie da New York fino a Sacramento ed è apparsa su EWTN, TV cattolica, Radio Maria e Busted Halo Radio Show su Sirius XM. Katie e suo marito Tommy vivono a Lake Charles, in Louisiana, con il loro cane Barney. Connettiti con lei attraverso www.katieprejean.com

 

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April 15, 2019 By Admin

La contraccezione non ti darà potere, ma qualcos’altro potrà farlo.

Un giorno ero appolaiata su un tavolo pieno di riviste nella sala d’aspetto di uno studio medico.

E, invece di concentrarmi su mio figlio appena nato che accanto vicino a me, mi sono messa ad ascoltare attentamente l’infermiera che chiacchierava mentre compilava dei documenti.

All’improvviso, l’infermiera ha posto una domanda che ha rovinato il buon umore che avevo.

L’infermiera ha chiesto “Che tipo di controllo delle nascite hai intenzione di utilizzare?”

Una domanda così semplice, che sono sicura sia stata già posta a innumerevoli donne da parte di chi si occupa di cure mediche.

In fondo, capisco che le donne si stiano abituando con sicurezza a vivere come desiderano, almeno se penso a quello che sento dire da varie organizzazioni che usano il controllo delle nascite per prevenire il concepimento di un bambino.

Tuttavia, quando l’infermiera ha posto questa domanda, non ho provato sentimenti d’euforia, fiducia o forza di cui ho sentito parlare in giro.

Quando mi è stato chiesto come volevo regolare artificialmente la mia fertilità, sono stato colpita dal triste presupposto che stava dietro le parole dell’infermiera, ovvero: io non sono in grado di controllare le mie azioni o le mie urgenze, e quindi ho bisogno di disattivare il dono della mia fertilità.

Sento anche lamentele da parte di donne relative agli effetti collaterali negativi della contraccezione, quali nausea e affaticamento. Quando ho sentito queste lamentele per la prima volta, non mi è sembrato che la contraccezione stesse dando potere a queste donne; ma, invece, sembrava stesse diventando un peso per loro. Più tardi, quando ho letto di un recente studio danese

https://www.theguardian.com/society/2016/sep/28/women-taking-contraceptive-pill-more-likely-to-be-treated-for-depression-study-finds
che collegava la depressione al controllo delle nascite, non sono riuscita a vedere gli effetti di rafforzamento in termini di fiducia, e nemmeno quelli edificanti che sono spesso attribuiti ai contraccettivi. Continuo, invece, a notare che molte donne vengano calpestate e controllate con metodi di controllo delle nascite artificiali.

L’idea di “empowerment femminile” dovrebbe presumere che le donne debbano manipolare la loro fertilità in questo modo?

Mi rifiuto di crederci.

L’uso del controllo delle nascite e il cedimento ai suoi effetti negativi non dà potere. Essere trattati come animali indisciplinati che non riescono a controllarsi non dà potere. L’uso di contraccettivi perché alcuni professionisti medici e tutti i loro colleghi li sostengono non offre “empowerment”.

In alternativa, esiste un modo fantastico in cui le donne possono responsabilizzarsi positivamente relativamente al proprio corpo: la conoscenza. Al posto di mettere i contraccettivi all’interno o all’esterno del proprio corpo, le donne possono imparare come funziona naturalmente la propria fertilità.

Quando ho iniziato a leggere come funziona il ciclo della fertilità femminile, sono rimasta sbalordita. E allora ho compreso perché provavo certe detreminate sensazioni ogni mese: erano gli ormoni che causavano sottili cambiamenti nel mio corpo. A quel punto ho imparato come, una manciata di giorni dopo il rilascio di una cellula uovo, una donna viva un periodo di infertilità prima che il suo corpo si avvii verso il ciclo successivo. Man mano che ho imparato di più della fertilita ho iniziato a osservare i segni legati a essa e mi sono sentita più forte. Sapevo cosa stava facendo il mio corpo e sapevo perché stavano accadendo determinati cambiamenti.

Sono diventato più sicura di me stessa, perché potevo prepararmi adeguatamente e lavorare con il mio ciclo naturale di fertilità, invece di lavorare contro di esso.La contraccezione protegge i nostri occhi dall’incredibile dono e dalla bellezza del corpo femminile e della sua fertilità.
Vivendo nell’ignoranza di come funziona naturalmente il ciclo della fertilità – e usando invece i contraccettivi per manometterlo – le donne non acquistano potere.
Esistono molti siti Web, applicazioni e libri che possono aiutare le donne a imparare a tracciare i propri cicli naturali di fertilità.
Se le donne crescono nella conoscenza di come i loro corpi funzionano e cooperano, naturalmente, a quel processo, saranno molto più sicure, sane e forti che  se acquisissero il controllo delle nascite che è poi il messaggio che pervade, invece, la nostra cultura contemporanea.

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AnneMarie Miller vive le epiche avventure della giovane vita coniugale nonché quelle della maternità con un marito e un figlio incredibili. Scrittrice, blogger e geek per caso, le piace scoprire piccoli momenti di bellezza e gioia quotidiana. Quando non insegue il suo bambino, legge o affronta le infinite faccende domestiche, AnneMarie condivide le sue stravaganti riflessioni sul suo blog, Sacrifice of Love (http://marianninja.blogspot.com).

 

 

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April 10, 2019 By Admin

The most important part of a relationship

Looking for dating and relationship advice? I have an answer: try being present.

I reached for my pocket to check my phone for a text. Everyone around me was still there, but for that moment they ceased to exist. This is a common occurrence for many, but now imagine someone doing that on a date.

Before we dive into the complex, multilayered, and undeniably attention-grabbing conversation about dating in the twenty-first century; I have a confession to make. I don’t profess to be some date doctor who can answer every question about your personal love life, but I do want you to know that authentic love is possible.

In his work, Les Miserables, Victor Hugo said, “There is one spectacle grander than the sea, that is the sky; there is one spectacle grander than the sky, that is the interior of the soul.”

That’s right, the person you are now on a date or in a relationship with has a unique soul and it is beautiful! Neither of you will ever exist again, and neither will the moments that you are on this date. Savor these moments.

Today we are in a connection crisis—we have a hard time relating to others without screens. This even affects our relationships and sexuality. Psychologist William Struthers described the effects of screen time (and pornography addiction) as “hijacking;” Taking something—like your attention—from where it supposed to go and sends it someplace else. Don’t let that text hijack your date!

Here a few short tips on how we can be present in all our relationships:

First, make a list. Challenge yourself by making a date list. Have some creative dates that get you both away from screens. Hiking, biking, surfing, and just a good old-fashioned conversation over dinner are all great date ideas. If you are a guy looking for help on how to ask a girl on a date, check out She is Worth the Risk by my fellow CP Missionary Erick.

Second, step back. Leaving the phone in the car will help you avoid thinking about checking it. Turning it off is a great idea as well. Whatever it takes to take a step away from the digital world for a moment to savor the in-person communication that is happening is great!

Third, make friendships authentic. When out to eat with friends have everyone stack their phones at the end of the table. Tell them that the first person to touch their phone will pay for everyone else’s meal. I have tried it, and no one touches their phone. Likewise, try making a pact for a date night to be screen free for an evening, you both will undoubtedly have each other’s undivided attention.

In conclusion, being present in our relationships may be hard, but I believe it is one of the most important qualities of any relationship today. Living distraction free in those crucial life moments is sometimes difficult. Our loved ones deserve our time and attention. By making a list, taking a step back, and inviting friends to be fully present we can savor every moment, and be a virtuous friend and date. The most important part of any relationship is the intentional time spent with them!

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Peter Santiago is a 2017 graduate of Saint Vincent College with a BA in Politics and Theology. He grew up in Elizabeth NJ. During his time at Saint Vincent College, Peter Santiago met a member of The Culture Project’s staff. Peter began to ask him questions about the virtue of chastity, Theology of the Body, and the Culture Project. Peter Santiago was mystified by the message of Theology of the Body because it was unique and attractive. A few years later, Peter answered God’s call to serve others as a Culture Project missionary. “We tend to forget that real love requires sacrifice. I believe that beauty originates in self-sacrificial love. I hope that during my time as a Culture Project missionary I can communicate that in word and deed.” Consider supporting the mission of The Culture Project.

 

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April 10, 2019 By Admin

Diritti riproduttivi: Consigli su come non aiutare una sorella di fede

Sento spesso dire : Per” aiutare “le mie sorelle di fede, dovrei sostenerle in tutti i loro sforzi nel campo dei diritti riproduttivi.  Ma cosa succede quando si concede a una donna accesso a tutte queste informazioni che in realtà limitano, di fatto, la sua libertà?

Lasciatemi spiegare attraverso un’analogia:

Supponiamo che io vada a comprare un’auto per il tuo compleanno, ma non t’insegni affatto a guidarla. E’ possibile che tu riesca a guidarla da autodidatta, ma ti capiterà di fare qualche incidente.  A quel punto, per ovviare a questi problemi e aiutarti, mi chiedi di costruire dei paraurti lunga una strada che percorrerai, e che è stata costruita lungo le pareti vicino a delle scogliere.  Ciò ti consentirà di guidare l’auto come ritieni più opportuno fare e le barriere ti impediranno di andare fuori strada.

E cosa dovrei dirti? Ma certo! Continua pure così!

Potrei anche aiutarti costruendo tutte le protezioni stradali possibili, ma la tua auto continuerà a distruggersi scontrandosi con i paraurti e le pareti.  E’ vero stai guidando una macchina, ma stai facendo più affidamento alle barriere che alle tue reali capacità di guida perché non ti ho ancora insegnato, per esempio, come dovresti usare i freni.

Se ti avessi insegnato come funziona la macchina – come usare i freni, dare il gas, usare i lampeggiatori e cosa significano i segnali stradali, ecc. – Sarebbe stato molto meglio.  Avresti potuto guidare bene l’auto, evitando gomme a terra, graffi, specchietti rotti e quant’altro. Sarebbe stato meglio se ti avessi mostrato, prima di tutto, come utilizzare un veicolo stradale.  Se ti avessi insegnato le caratteristiche dell’auto in modo appropriato, avresti potuto usarla al massimo delle sue potenzialità.  Avresti potuto persino guidarla lungo qualsiasi strada.  Avresti potuto persino attendere sul bordo di una scogliera in modo che qualcuno costruisse un ponte per la tua sicurezza, e nel frattempo, avresti vissuto pienamente quel momento di attesa (forse anche ascoltando un po ‘di musica interessante).

E, invece, ti lascio andare incautamente, colpendo oggetti per strada, ferendo gli altri e persino te stesso.  Forse alla fine avresti capito la lezione, ma non ne sono del tutto sicura.  In entrambi i casi, sia io che te, pensavamo che stessimo facendo del bene nel costruire pareti e paraurti, ma non avendo mai imparato a usare la macchina e non comprendendone il valore, non potevi davvero godertela.

Lo stesso vale per i diritti riproduttivi.  Sul controllo delle nascite, l’aborto e la contraccezione dicono tutti alle donne: “Ehi, non sai come fare da sola. Dai! Allora montiamo muri, paraurti e altro, per impedirti di danneggiare te stessa e gli altri “.

La realtà è che tutte le donne come me ricevono dal proprio corpo degli incredibili segnali che le mostrano come esso funziona.  Ho un cervello che pensa e opera in modo tale da poter fare una scelta rispetto al fare o al non fare qualcosa.  Non ho bisogno di qualcuno che mi tenga per mano e mi dica che non ho controllo su me stessa.  Per essere libera, devo prima capire me stessa e scegliere i freni che posso usare, piuttosto che esercitare la mia libertà scaraventandomi contro un muro.  Questo è ciò che è davvero importante per le mie sorelle di fede: mostrare loro ciò per cui sono stata create, e insegnare loro che hanno il potere di farlo ed esiste anche un modo per farlo bene.

Care signore, il vostro corpo è fatto per fare cose straordinarie!  E’ il meraviglioso dono che TU sei come donna è quello di essere – corpo, cuore, mente e anima – e  questo splendido regalo va condiviso con qualcuno di altrettanto meraviglioso. Se ti lascerai “guidare” dal tuo cuore e dal tuo corpo ovunque,  ferirai te stessa e gli altri, non eleverai la tua dignità o la dignità di chiunque altro.  E questo causerà solo più dolore e angoscia nel mondo.

Aspettare, invece, sul bordo di una scogliera che un ponte venga costruito potrà sembrarti un’eternità, ma questo è proprio come attendere che arrivi il ragazzo giusto da sposare dicendo “no” all’intimità sessuale con altri ragazzi.

E capirai che è valsa la pena attendere quando comorenderei l’esempio fatto sopra:

attendere che ti costruiscano un ponte ti consentirà di attraversare un canyon in sicurezza (e salvare la vita), lo stesso vale nell’atto di attendere che l’uomo giusto offra la propria vita per te sull’altare.  Vale la pena frenarti ogni tanto prima di raggiungere il tuo vero obbiettivo.  Se sapremo attendere tutto andrà bene, non ce ne pentiremo e avremo il pieno controllo di noi stessi, vivendo la vera libertà che è insita in ogni processo di crescita.

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ash Ashley Ackerman si ritiene prima di tutto una figlia di Dio, e poi lavora per gloria del Signore come insegnante di religione al liceo, responsabile di un campus, relatrice e blogger.  Si è laureata alla Franciscan University di Steubenville, dove ha conseguito il master in Teologia.  Puoi leggere altri post del blog di Ashley visitando il suo blog personale chiamato “A Heart Made for Grace”, dove condivide le sue riflessioni su tutto ciò che è relativo alla fede cattolica.

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March 31, 2019 By Admin Leave a Comment

La sfida della castità nel matrimonio

La castità è un insegnamento tanto stimolante quanto liberatorio della Chiesa Cattolica.  È senza dubbio una virtù radicalmente contraria alla cultura odierna e richiede grande padronanza di sé e sacrificio.  La castità si basa su un amore ordinato verso Dio divenendo, di conseguenza, un amore autentico per gli altri.
La mia esperienza di castità prima e durante la vita coniugale è stata tutt’altro che affascinante.  Non pretenderò di parlare per tutte le coppie sposate che praticano la pianificazione familiare naturale, ma cercherò di condividere concisamente la mia esperienza.

La castità nel mio matrimonio è stata una continua esperienza che ha richiesto un esame sia del cuore che della mente.  Essa necessita una ponderazione continua delle intenzioni più nascoste.  Questo lo trovo particolarmente vero quando parlo agli altri circa il rinvio o il raggiungiungere di una gravidanza perché cerco sempre di conciliare la comprensione della vera intimità e delle esigenze dell’altro.

Sebbene non sia sempre piacevole o facile, la castità nel matrimonio, essa mi ha insegnato a rendere conto del dono della sessualità, sforzandomi di vivere questo dono e di comprenderne il significato attraverso l’amore coniugale.  Natural Family Planning (NFP) incoraggia davvero il fiorire della castità all’interno del matrimonio.

Sant’Agostino aveva decisamente compreso questa tematica  e, infatti, diceva “L’astinenza perfetta è più facile della moderazione perfetta”.  In quanto neo-sposi (mi sono sposata nel 2014), posso ammettere, umilmente, di non essere stata preparata, per diversi motivi, a come sarebbe stata la castità nel matrimonio e in cosa consistesse, nella vita pratica, la Pianificazione Familiare Naturale.  Tuttavia, a prescindere da qualsiasi difficoltà, io e mio marito ci siamo entrambi impegnati a superare le difficoltà rimanendo fedeli agli insegnamenti della Chiesa in questo ambito.  Questo ci ha richiesto di rimanere uniti nei momenti di lotta spirituale e di discutere sempre le eventuali sfide che avremmo potuto incontrare, sia durante i periodi d’astinenza, sia imparando a comprendere meglio le aspettative reciproche.

La castità ci consente di affrontare ciò che è spiacevole e scomodo perché ci conduce verso un’autentica esperienza d’intimità che non cerca di nascondersi dietro costruzioni sociali della realizzazione sessuale oppure alla distorsione di una mentalità contraccettiva usa e getta.  La castità ci aiuta a raggiungere ciò che davvero bello.

La castità nel matrimonio ha anche messo in luce l’importanza cruciale di mantenere il proprio impegno prima di dire il proprio “Sì”.  La castità rappresenta la base personale di partenza che rafforza il legame matrimoniale.  Secondo me, non basta amare semplicemente una persona e per scegliere la castità;  essa deve essere radicata nell’amore di Dio, perché è solo attraverso la grazia e la provvidenza di Dio che possiamo veramente riuscire a vivere la chiamata a essere puri/ casti nella nostra piena libertà.  Ed è solo quando siamo amorevolmente responsabili verso Dio e il suo piano per la nostra sessualità che possiamo poi iniziare ad amare e valorizzare l’altro come un dono.

Mio marito e io abbiamo entrambi lottato con la castità prima di incontrarci e anche durante l’inizio della nostra relazione;  le nostre esperienze di conversione ci hanno rafforzato immensamente e ci hanno concesso di comprendere meglio l’un l’altro e di avere anche una maggiore cognizione di cosa significa essere liberi nella castità.  Questo ci ha permesso di aggrapparci a Dio separatamente in modo da poterci poi unire come marito e moglie.

La pianificazione familiare naturale ci ha liberato dalle nostre aspettative egoistiche facendoci adoperare per innamorarci ogni giorno del nostro matrimonio.  Questo potrebbe non essere sempre facile, ma restiamo aperti alla volontà di Dio e finora ci è stato amorevolmente concesso da Lui.
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Catherine Spada è un’educatrice della scuola media pubblica e attualmente è impegnata con amore nel suo nuovo ruolo di mamma a tempo pieno.  Le piace tenere presentazioni sulla castità e condividere la bellezza della fede attraverso il suo blog intitolato Sacred Sharings for The Soul.  Catherine vive vicino Toronto con suo marito e la sua bellissima bambina.

 

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March 25, 2019 By Admin

Non ho “perso” la mia verginità quando mi sono sposata

Non ho mai dato un pugno in faccia a qualcuno, ma onestamente ci sono momenti in cui vorrei poter ignorare la virtù della calma e dell’autocontrollo per farlo.

Alcuni mesi prima del mio matrimonio, una persona mi chiese (sapendo che ero una vergine ancora a 29 anni per libera celta), “Ma anche il tuo fidanzato è vergine?” Risposi, “No”. Allora disse, “Beh, almeno qualcuno sa cosa sta facendo”. Feci finta di fregarmene di questo commento ridicolamente ignorante e cambiai velocemente l’argomento.

Ma, veramente? Veramente?! Il mio cervello stava fumando dalla rabbia e dal fastidio, mentre la mia volontà faceva di tutto per impedire a Jackie Francois di diventare “Jackie Chan”.

Quella risposta stupida mi irritò per più di un aspetto.

Prima cosa, l’uomo ha fatto l’amore per migliaia e migliaia di anni. Non è che tipo i meccanismi del sesso siano difficili da capire o che sia difficile “eccellere”, anche se sono due vergini che lo fanno, Dio ce ne scampi (Notate il mio sarcasmo).

Seconda cosa, pensi veramente che io sia felice che la prima esperienza sessuale di mio marito sia stata fatta con qualcun altro perché ha avuto l’occasione di “esercitarsi?” Hm, fermiamoci un attimo a pensare…NO! Non conosco nessuna ragazza che spera e vuole che suo marito abbia ricordi di un’altra ragazza (o ragazze) con cui è stato attivo sessualmente o con un harem di star porno da cui è stato sessualmente eccitato. I ricordi non svaniscono quando inizi a frequentare una persona nuova o quando metti un anello al tuo dito o quando fai le tue promesse matrimoniali. C’è bisogno di tempo, grazia, tempo e occasionalmente anche di terapia per guarire da questi ricordi.

Terza cosa, se mio marito avesse sentito questo “commento da esperta“ ridicolosamente insensibile e crudo sarebbe stato ancor più offeso (e forse anche tentato di darle un pugno). La sua perdita di verginità non è mai stata una cosa di cui si è vantato. Infatti, condivide la sua testimonianza qui e nei discorsi che facciamo insieme sul rammarico e la vergogna che ha provato dopo quel momento di debolezza e lussuria. Mentre la nostra cultura ci dice che fare sesso non è un “big deal” e che la gente è fatta per essere “testata” prima del matrimonio, ci sono tanti buoni uomini cattolici e buone donne cattoliche che sanno che la sessualità è santa e bella, e degna di essere condivisa esclusivamente con il proprio sposo/a. Quegli uomini e quelle donne che hanno fatto sesso fuori dal matrimonio hanno sentito veramente che la loro verginità era perduta. Una donna la descrisse come la perdita dell’innocenza. Un’altra lo descrisse come la perdita dell’idea di quello che sarebbe dovuto essere di fare l’amore per la prima volta quando disse,” Non era come nei film. Dopo il mio ragazzo non mi ha neanche tenuta abbracciandomi.” Altre hanno detto, Mi sono sentita usata.” Altri ancora hanno affermato di essersi sentite umiliate, perché erano quelle che non avrebbero “mai” commesso il peccato della fornicazione. Altri si sono sentiti svuotati della propria dignità perché si erano dati ad altri solo per sentirsi dire “Ti amo”, o sei bellissima/o. La verginità non è stata fatta per essere “persa” e il fare l’amore non è stato concepito per essere uno sbaglio o un atto frivolo, da poco conto o di poca importanza.

Mentre il mondo attorno a noi in TV, nei film e nella musica fa sembrare la verginità una cosa ridicola, sapevo nel mio cuore che non avrei mai voluto “perdere” la mia verginità con un qualche ragazzo in una odiosa stanza di un dormitorio da college oppure nella casa dei suoi genitori né nel suo appartamento solo per potermi “allenare” per il mio futuro marito.

Non mi è stata insegnata la visione puritana che “il sesso è una cosa sporca e cattiva”. Anzi, imparai la visione cattolica che il sesso è un atto buono, bello e santo. Fare l’amore è consumare le promesse del matrimonio, e il tuo corpo sta ripetendo quei voti (anche se tu non prometti nulla a voce). Le promesse che tu fai con il tuo cuore e la tua voce il giorno del tuo matrimonio – di amare l’altro totalmente, fedelmente e fertilmente- saranno poi espresse con i vostri corpi quella stessa notte. Facendo l’amore quelle promesse “si fanno carne” letteralmente. Dunque tecnicamente non sei sposato/a finché non hai consumato il tuo matrimonio sacramentale, perché le promesse che hai fatto non state compiute corporalmente.

Ecco perché la notte del mio matrimonio non “persi” la mia verginità. Scelsi liberamente di darmi interamente- corpo, mente, cuore e anima- a mio marito che promise di amarmi finché morte non ci separi.

Sicuramente non mi sentii sporca o cattiva. Mi sentii bella e santa e innocente come una bambina. E mio marito? Puoi scommettere che si sentii nello stesso modo. Anche se la verginità è stata “persa” in qualche momento del passato, è sempre possibile, con la Riconciliazione e la Grazia di Dio di essere capace, per la prima volta, di darsi liberamente, totalmente, fedelmente e fertilmente. E fidati: quando il fare l’amore include tutte queste cose, è il momento in cui qualcuno sa veramenteche cosa sta facendo.

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jackiefrancoisJackie is a full-time traveling speaker, singer/songwriter, and worship leader from Orange County, CA. In 2006, she became an artist with OCP/SpiritandSong.com with whom she has released two albums. She has been involved in youth ministry since she graduated high school, and she now travels the globe speaking to young people about God’s love and leading worship for various events and ministries

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March 25, 2019 By Admin

Non avevo mai capito quanto un bikini potesse celare

Sapete cos’è la cosa che mi fa ridere del vestirsi in modo modesto? La cosa più difficile è iniziare, ma una volta che cominci diventa impossibile smettere.

Il mio viaggio con la modestia si è svolto a tappe, incoraggiato da domande che continuavo a pormi. Queste domande venivano da una continua battaglia interiore: volevo da una parte essere integrata e volevo essere vista/considerata come attraente, volendo però, allo stesso tempo, trovare l’amore ed essere vista come bella per come sono interiormente.

Un momento chiave in questo viaggio è stato un giorno in cui ero sdraiata in piscina per abbronzarmi nel mio nuovo bikini. Iniziai ad osservare l’ambiente in cui mi trovavo. Ero circondata da donne di tutte le forme e taglie che stavano passeggiando oppure che stavano sdraiate come me, nei loro bikini. Notai che c’erano alcune ragazze che mi passavano accanto tenendosi le braccia sulla pancia- un’insicurezza che capii immediatamente, pur avendo un fisico atletico. Altre giovani donne camminavano in modo confidente accanto al bordo della piscina, e sembravano uscite direttamente da una passerella. Era facile vedere che gli occhi degli uomini che le circondavano le seguivano attentamente.

Che si trattasse di donne che camminavano in modo confidente o in modo insicuro, o di donne con un’attitudine in mezzo a queste due, una cosa mi impressionò di ciascuna di esse. Non mi ero chiesta neanche una volta durante tutte le mie osservazioni e considerazioni di quella giornata “Chissà cosa le pesa sul cuore oggi”, “Chissà che personalità ha”, “Mi chiedo che cosa sogna di fare un giorno”. Tutti i miei pensieri erano stati diretti ai loro costumi o ai loro corpi. In quanto donna, poteva significare che mi chiedevo solo dove avesse comprato quel costume, oppure che paragonavo il mio corpo al loro, ma immaginate cosa ciò possa significare per un uomo! È difficile guardare una donna, che non indossa quasi nulla, e cercare allo stesso tempo la bellezza del suo cuore se è la bellezza del suo corpo che sta pubblicizzando, e dietro alla quale, forse, si sta anche nascondendo.

Dunque eccomi la, accorgendomi di tutto ciò e ciononostante stando sdraiata io stessa lì in bikini. Sapevo che se un uomo mi guardava, e spesso pensavo che io volessi proprio questo, non sarebbe mai stato per una ragione altra che il mio corpo, cioè, voglio dire, come avrebbe potuto essere per un altro motivo? Lui non mi conoscerebbe personalmente, mi guarderebbe solo. Qualcosa su questa riflessione mi lasciò con un sentimento di vuoto interiore. Anche solo in relazione ad altre donne, mi accorsi che l’assenza di vestiti ci lascia vulnerabili ed esposte a paragoni che feriscono, in un mondo così concentrato sull’aspetto.

Mentre continuavo a guardarmi intorno alla piscina, i miei occhi si fermarono su una bellissima e giovane donna in un costume completo. Era facile accorgersi di lei perché era una rarità. Aveva un bambino con lei e suo marito le stava seduto accanto e rideva mentre parlavano.

Ero incantata. Per una qualche ragione, era in questa piccola famiglia che scoprii una verità fondamentale sulla modestia.

Una persona non si vela perché pensa di essere brutta, ma si vela perché sa di essere bella.

Per così tanto tempo credevo che un pezzo unico o un tankini mostrassero al mondo che io pensassi che il mio corpo fosse brutto e che dovessi nasconderlo. Così cercai sempre di non utilizzarli per evitare di essere giudicata.

Però, lo scopo della modestia non è quello di nascondere i nostri difetti corporei. Il suo scopo è quello di velare la bellezza. Velando la sua bellezza questa giovane mamma mi permise di accorgermi di altre cose, come del suo sorriso, della sua famiglia adorabile, del come si prendeva cura di suo figlio… e tutto ciò solo a distanza!

La modestia vela la bellezza in un mondo che ne è ossessionato, per rivelare la bellezza interiore che spesso viene ignorata; previene la lussuria, i paragoni che feriscono, e l’insicurezza, facendo, nel frattempo, crescere la propria confidenza e dandoci una capacità maggiore di amare noi stesse e gli altri rendendoci conto della nostra dignità e del nostro valore senza aver bisogno dell’affermazione di ogni persona che ci vede.

Per me i bikini furono solo l’inizio. È difficile guardare indietro una volta che scopri la libertà che la modestia ti porta.

In qualsiasi posto e in qualsiasi situazione tu ti trovi in questo momento chiediti: Che tipo di bellezza sto rivelando al mondo e questa mi sta portando al tipo di amore che il mio cuore desidera? Ma stai attenta! Potresti essere sul punto di incamminarti su una strada senza ritorno.

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kaylinKaylin Koslosky is finishing up her final year at Colorado State University, where she is pursuing her love for science and secondary education. She is a member of Chi Omega, a FOCUS student missionary, and a Biblestudy and retreat leader for RamCatholic. She loves hiking and being outdoors, and is passionate about sharing the beauty of Christ and this world with others. She is currently working to publish her first book with her best friend Megan Finegan as a way of spreading a much-needed message of love to her female peers.

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March 25, 2019 By Admin

Modesta: Non la più Hot ma wow che Bella

Vestire con modestia è difficile. Parlando in quanto donna cattolica diciannovenne, che ama la moda, vi dirò per esperienza che vestirsi con modestia non è facile. Sapete perché? Perché la tua pelle è coperta. I media sono saturi di immagini di ragazze in top aderente e pantaloncini quasi inesistenti. Viene lasciato sempre meno all’immaginazione e la mia generazione è costretta ad accettare questa immagine malata di quello che sarebbero la femminilità e la bellezza. Anche il termine pudore viene sessualizzato. Ho già sentito la frase “vestirsi con modestia è più hot” più volte che possa contare. Che cosa sarebbe l’incoraggiare le ragazze a vestirsi modestamente per essere “più seducenti”? È questo il messaggio che vogliamo davvero dare? Le donne devono vestirsi con modestia, perché questo le renderà “hot”? Beh, io dico di no. Essere hot non è un complimento. Il cibo può essere caldo, l’Arizona in estate può essere calda, un termosifone può essere caldo … ci sono molte altre cose che possiamo a ragione definire “calde” o “hot” in inglese, ma non credo che delle persone dovrebbero essere definite così. Meritiamo molto di più. La pienezza della bellezza umana non è affatto toccata da questa frase che rende le persone oggetti. La modestia è più che un fashion statement; Si tratta di una dichiarazione di vita. Credo che la modestia, oggi più che mai, sia la scelta consapevole di essere tutto ciò per cui siamo state create. È la scelta di presentaci come figlie del re, piuttosto che come oggetti. Nella sua prima lettera ai Corinzi Paolo dice: ” O non sapete che il vostro corpo è tempio dello Spirito Santo che è in voi e che avete da Dio, e che non appartenete a voi stessi? 20Infatti siete stati comprati a caro prezzo. Glorificate dunque Dio nel vostro corpo! – 1Corinzi 6: 19-20. Il prezzo con cui siamo state comprate è la morte di Cristo. Con la sua morte siamo state incaricate di dargli gloria. Siamo chiamate a glorificarlo non solo nei nostri cuori e nelle nostre anime, ma anche nei nostri corpi. E come facciamo a fare questo? Lo facciamo prendendoci cura del nostro corpo e rendendoci conto che è proprio il luogo in cui abita lo Spirito di Dio. Non ci vestiamo con modestia, perché ci vergogniamo del nostro corpo. Ci vestiamo con pudore perché conosciamo la grande bellezza che portiamo dentro di noi … ci vestiamo modestamente perché sappiamo che valiamo molto di più dell’attenzione superficiale che riceveremmo se facessimo il contrario. Siamo così belle e così abbiamo diritto ad ogni frammento di vero amore che questo mondo ha da dare. Non accontentiamoci di un amore inferiore a questo. Non accontentiamoci delle reazioni deboli e lussuriose che vengono col vestire senza modestia. Siamo il tempio del Signore. Ti incoraggio a vestire modestamente perché te lo meriti. Meriti di essere riconosciuta per la profondità della tua anima, non per la profondità della tua scollatura. La modestia non smorza la bellezza, anzi, le permette di brillare in un modo ancora più luminoso. Prego che tu possa abbracciare questa occasione per diventare figlia del Re, proprio come Lui ti ha creata. Dio vi ama così tanto ed anche io.

1 Corinzi 13

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1409596130412 (1)Rebekah Hardy lives in New Jersey and is a sophomore at Mount St. Mary’s University in Emmitsburg, Maryland where she majors in Theology and minors in English. She enjoys playing sports, praying the Rosary, and drinking iced coffee. Her blog can be found atcatholiclifesite.wordpress.com and her twitter handle is @bekahhardy7.

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March 25, 2019 By Admin

La Storia dietro alla Foto

Ho scritto questo articolo perché una foto di me e di mio marito si è diffusa in modo virale su Internet. Volevo condividere la storia che si cela dietro a questa foto per le centinaia di migliaia di persone che hanno trovato ispirazione attraverso questo nostro momento dolcissimo.

La Storia dietro alla foto

Pochi momenti prima di andare all’altare la mia futura suocera venne nella stanza dove io e le mie damigelle d’onore stavamo saltellando in giro fra risatine e cura di dettagli last minute.

“Tesoro, il tuo futuro marito ti vuole parlare!”

In preda all’agitazione nervosa dissi,” Cosa?! Non sono pronta! Devo prendere le mie scarpe e…” Ma mi aveva già presa per mano e mi aveva portata dove due pareti formavano un angolo, infatti il mio futuro marito stava aspettando dall’altro lato dell’angolo. Quasi quasi non riuscivo a stare seduta; semplicemente non vedevo l’ora! Quanta emozione! Che nervi!

Gli piacerà il mio vestito? I miei capelli sono belli? Riesce a vedermi?!

Proprio dietro l’angolo stava seduto il mio futuro marito, ero così nervosa che mi vedesse però segretamente speravo di intravederlo, anche solo per un attimo. Nel mio stato sovraeccitato fui la prima a parlare,

“Ciao amore! Oggi ci sposiamooo!”

“Lo so bella e voglio pregare con te prima di andare all’altare.”

Eccoci seduti mano nella mano che passavano attorno all’angolo e insieme chinammo il capo. C’era gente che correva in giro; il coordinatore del matrimonio dirigeva le persone qui e lì, i fotografi scattavano foto a più non posso e gli invitati di nozze si godevano lo stare in compagnia gli uni con gli altri. Nonostante ciò, nella quiete dei nostri cuori e delle nostre menti, mio marito e io eravamo soli nella presenza del nostro Salvatore Gesù Cristo.

Mio marito pregava che Dio benedicesse il nostro matrimonio, che attraverso il bene e il male insieme non perdessimo fiducia e speranza l’uno nell’altro. Pregava perché potessimo svegliarci ogni giorno e scegliere di amarci non grazie alla nostra propria forza, ma attraverso il potere dell’Amore Perfetto di Cristo.

Con le nostre mani strette l’una nell’altra dicemmo “Amen” tutti e due con voce tremante e fui portata via in fretta per asciugarmi le lacrime dalla faccia e per mettermi il velo.

Dopo che le mie damigelle, la mia mamma, la mia futura suocera e ogni altra ragazza nella stanza avevano finito di chiudermi le cerniere, di arricciarmi, di aggiustare il mio vestito e di mettermi il blush, guardai nello specchio. Eccomi la, indossando il mio vestito immacolato da sposa, pronta a percorrere la navata per arrivare dal mio Principe Azzurro.

Vedete, non è solo il mio Principe Azzurro perché è incredibilmente bello, o perché ha un senso dell’umore stupendo, o perché abbiamo così tante cose in comune.

Lui è il mio Principe Azzurro perché mi ha aiutato a proteggere il dono più prezioso che io abbia: la mia purezza.

Dopo alcune volte che eravamo usciti insieme, dissi nervosamente al mio Principe che ero vergine, e che intendevo restarlo fino alla notte del mio matrimonio; al che lui rispose che non avrebbe voluto qualcosa di diverso.

Attraverso il nostro percorso da ragazzo e ragazza al fidanzamento vero e proprio, abbiamo combattuto costantemente una battaglia che a volte sembrava una battaglia che avremmo perso.  Combattemmo la tentazione con la preghiera, la lettura delle Sacre Scritture e facendoci aiutare dai nostri amici. Io chiedevo ai miei amici di farmi uno squillo o contattarmi se sapevano che eravamo insieme tardi, e lui si incontrava regolarmente con un gruppo di uomini devoti per pregare per avere la forza per farcela. Ci capitava di pensare, soprattutto quando fu imminente il nostro matrimonio, che stessimo tentando di fare una cosa impossibile.

Perché decidiamo di comportarci così? Chiedevo ogni tanto nella mia debolezza, e lui mi ricordava che è perché Dio ce lo ha comandato.

“Non ce la faccio, Non posso…è troppo difficile!” mi confessava e io pregavo perché trovasse invece la forza.

Quando camminai lungo la navata nel mio vestito bianco, guardai dritto negli occhi di un uomo che si era sacrificato per proteggere e onorare la moglie che Dio gli aveva dato.

Quando i suoi occhi si incontrarono con i miei, lui guardò in volto la donna che aveva aspettato per lui, la donna che lo avrebbe supportato e amato per il resto della sua vita, attraverso i buoni e i cattivi tempi.

Sto condividendo tutto ciò perché durante la preghiera che facemmo, che fu immortalata dalla fotocamera, chiedemmo al Signore di utilizzare il nostro matrimonio per portarGli tutta la gloria che merita. Non eravamo arrivati dove eravamo grazie alle nostre proprie forze, ma grazie alla sua mano protettrice stesa sulla nostra relazione.

Dio ha usato questa foto per ispirare centinaia di migliaia di persone e per questo siamo riconoscenti e ci sentiamo onorati! Volevo fare un ulteriore passo e ringraziare Dio e lodarLo per come siamo arrivati a quell’angolo, tenendoci per mano e pronti a iniziare le nostre vite insieme.

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Originally posted by Bre, at her blog: The Power of Prayer 

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March 25, 2019 By Admin

Inserendo l’amore nell’amore

L’amore è qualcosa di automatico, “precotto” – così che tutto ciò che dobbiamo fare è spingere il pulsante “play”? Questo ragazzo o quella ragazza ha sempre i miei interessi a cuore?

Credo che conosciamo le risposte a queste domande-perché trovare il vero amore è spesso un processo complicato e confuso.

Il titolo di questo articolo prende spunto da Giovanni Paolo II che ha usato proprio questa frase all’inizio del suo famoso libro, Amore e responsabilità: “Su base dell’etica cristiana nata dal Vangelo, c’è un problema, che può essere descritto come un ‘introduzione di un amore in un altro amore’ “.

Il primo “amore” si riferisce al grande comandamento che Gesù ci ha dato, che amiamo come lui ama, fino al punto di morire a noi stessi, sacrificandoci per il bene dell’altro (cfr Gv 15, 12-13); e la parola greca che Gesù usa qui per l’amore è agape, che significa amore divino, un amore che è totale donazione di sé stessi-non un amore interessato o egoista. Il secondo “amore” nella citazione di sopra si riferisce a quella che deriva dal nostro impulso sessuale- che non è malvagio di per sé, ma che è qualcosa che corrisponde inizialmente ad un ordine minore di amore, uno che nasce dalla nostra percezione del sex appeal degli altri. E la parola greca che indica questo amore è eros (da qui, “erotico”).

Il grande compito, allora, è quello di introdurre “l’amore” (agape) nell’ “amore” (eros). La visione della Chiesa non è la soppressione di eros-l ’amore romantico ed erotico-, ma la piena compenetrazione dell’eros con l’agape. E questo è in realtà il requisito preliminare per la piena fioritura dell’amore: poiché siamo delle persone con dei corpi. Cioè, abbiamo ciò che Giovanni Paolo II definisce come “valori sessuali” (il nostro sex appeal fisico così come il nostro fascino maschile o femminile e il fatto di essere attratti da qualcuno); ma questi valori sessuali non costituiscono, da soli, la nostra dignità di persone. Così, il problema con Eros da solo è che la maturazione dell’amore spesso si blocca proprio lì; vale a dire, il nostro amore non va oltre l’attrazione fisica ed emotiva -non andiamo mai oltre i “valori sessuali” dell’altro.

Ma se permettiamo all’ eros di essere integrato nel contesto dell’agape, allora il nostro apprezzamento e anche l’attrazione per i valori sessuali dell’altro non viene diminuita, ma viene integrata nel contesto di tutta la persona. Questo permette lo sviluppo di un amore più completo, anzi, è l’unico modo in cui il vero amore può svilupparsi. Perché l’amore non è semplicemente l’unione di due corpi, e neppure solo un legame emotivo tra due persone. L’Amore è prima di tutto un atto inesorabile della volontà orientata al bene oggettivo dell’altro. Qui, il vero amore deve spesso affrontare la sfida di avere la forza di dire “no” all’ eros quando è in conflitto con un’agape profondo. Infatti, proprio qui il vero amore è spesso testato e reso manifesto: perché se qualcuno è disposto a fare questo sacrificio per voi, cosa non potranno fare per voi? E se non sono disposti a dare il massimo per voi in questo contesto, allora cosa ci dice questo della profondità del loro amore?

Più avanti In Amore e responsabilità, Giovanni Paolo II dice che il desiderio sessuale ha un orientamento naturale per trasformarsi in amore; ma non può farlo da solo. Noi abbiamo un’immensa dignità in quanto persone, ma dalla dignità che abbiamo deriva la grande responsabilità di amare (da qui il titolo) -non solo in modo automatico, in un modo che reagisce solo a stimoli esterni, ma in un modo veramente personale. L’amore vero-degno della persona-è un grande atto di volontà, una scelta di agire per il bene dell’altro. E solo con questo grande atto di volontà il nostro amore raggiunge un livello pienamente umano e personale. Qui, abbiamo l’”introduzione dell’amore nell’ amore”. E, posso parlarne per esperienza, l’amore agape non diminuisce l’amore romantico ed erotico, ma lo esalta ad un livello che la società che promuove il “vai-a-letto-subito” non può semplicemente comprendere.

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swfAndrew Swafford is Associate Professor of Theology at Benedictine College. Among his publications are Spiritual Survival in the Modern World: Insights from C.S. Lewis’ Screwtape Letters and John Paul II to Aristotle and Back Again: A Christian Philosophy of Life. He and his wife, Sarah, live with their four children in Atchison, KS.

 

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March 25, 2019 By Admin

Il sesso vale di più

Quando ero una studentessa universitaria, a poco a poco mi abituai a sentire che la maggior parte della gente pensa che il sesso sia una cosa che si fa’ la terza volta che esci con qualcuno. Ho anche visto associazioni studentesche che distribuivano contraccettivi come se fossero caramelle. Non è certo una novità che la cultura sul campus universitario promuova l’idea del sesso come qualcosa di esplorativo e ricreativo; Tuttavia, ho notato che c’è un cambiamento di opinione sul sesso quando l’argomento discusso è un uso non consensuale del sesso: lo stupro.

Nelle campagne contro gli abusi sessuali e nelle conversazioni sull’argomento, lo stupro è rappresentato come un’offesa terribile e deplorevole perché una persona nella situazione non ha dato il proprio consenso. Ciò che mi confonde è che gran parte di questa retorica proviene dalle persone che propagano l’idea che il sesso sia qualcosa di casuale, spensierato, e vuoto di significato profondo. Non riesco a pensare a un qualsiasi altro atto che possa essere allo stesso tempo banale quando è consensuale e un reato imperdonabile quando non lo è. Altri atti, come per esempio furti o molestie, sono sbagliati a causa della mancanza di consenso, tuttavia, nessuno di loro è carico della gravità che lo stupro porta. Non torna dire che fare sesso sia un atto ricreativo e esplorativo fatto per essere goduto in qualsiasi momento e che lo stupro, il momento in cui tale atto “ricreativo e esplorativo” è forzato, sia un reato più grave di molti altri atti non consensuali. Ci deve essere qualcosa di diverso dalla mancanza di consenso, che rende lo stupro la cosa terribile e deprecabile che è.

Anche se il consenso in qualche forma è necessario per quasi tutte le espressioni di affetto per essere accettabile, non è una costante che determina sempre se qualcosa è giusto o sbagliato. Supponiamo che io chieda al mio amico, di cui so che si trova in una situazione finanziaria difficile, se posso prendere in prestito del denaro da lui. So che è impulsivo e poco consapevole del suo stato finanziario precario, e so che se io accettassi i soldi ciò lo danneggerebbe. Anche se questo è chiaro per me, chiedo al mio amico dei soldi. Mi dice che mi può dare dei soldi, così li accetto. Le azioni di chiedere, consentire, e prendere in prestito ci riguardano entrambi, e il fatto che fosse consensuale non lo fa diventare buono. Così, la presenza di consenso non determina la rettitudine di un’azione, ma questo è ciò che molte persone dicono per spiegare perché lo stupro sia sbagliato.

La realtà, tuttavia, è che lo stupro è un reato terribile e grave perché l’atto sessuale in sé è potente di natura, e anche le conseguenze fisiche, emotive e spirituali che ne derivano. Il sesso lascia due persone completamente vulnerabili l’una di fronte all’altra. Quando il sesso è condiviso come Dio comanda, si approfondisce un legame già esistente tra due persone. Se il sesso è trapiantato al contesto di stupro, si creano solo paura e sfiducia in una situazione in cui ci dovrebbero essere fedeltà e amore puro. Il sesso è qualcosa di serio che porta con sé un grande potere e significato che ci sia o non ci sia consenso.

Penso che la maggior parte delle persone, comprese quelle che insistono a dire che il sesso sia casuale e vuoto di significato profondo, riconoscano che lo stupro è terribile e deprecabile. Le persone che condannano lo stupro lo fanno con la consapevolezza subconscia che il sesso ha un grande significato, e che sia questo fatto a rendere così terribile lo stupro. Prende l’atto che ha il potere di formare una unione e intimità senza pari tra le persone che lo condividono e lo deforma facendone qualcosa di violento e degradante.

Per quanto la nostra cultura, in particolare quella dei campus universitari, voglia trattare il sesso come una cosa tanto casuale quanto una stretta di mano, credo che a un certo livello capiamo tutti che è molto di più di questo. Il sesso è un atto diverso da tutti gli altri e ha il potere di formare un legame di amore e di fiducia e di creare una nuova vita. Puniamo lo stupro così gravemente non solo per la mancanza di consenso, ma perché, anche se solo inconsciamente, riconosciamo ciò che la nostra mente e il nostro cuore ci sussurrano: che il sesso non è solo un atto ricreativo o un gesto casuale, ma piuttosto qualcosa che dovrebbe essere trattato con maggior rispetto in tutti i contesti, perché in realtà vale molto di più.

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Michelle is a student pursuing her Master of Arts in Communication at the University of Texas at El Paso. In her free time, she likes to read novels and essays; watch TV series and movies; travel to places near and far; hike the desert mountains of El Paso and wherever her travels take her; explore empty buildings and her college campus at night; discuss ideas; and -if you couldn’t tell already- write. She also enjoys visiting churches and museums and keeping up with the latest in fashion and beauty. She has a tendency to get lost easily and can be counted on to display a dozen facial expressions in a couple of seconds and to always have a hug at the ready. For more of Michelle’s writing, visit michellespeters.com.

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September 16, 2018 By Admin

Rejected

Have you ever felt rejected? I’m not talking about the kind of rejection you feel when you’re not invited somewhere, or if you ask someone out and they decline. I’m referring to a deeper and more persistent sense of rejection whereby you never feel desirable, good enough, or loveable.

I’ve realized that this is a wound I have carried with me since childhood. When someone hurts you when you’re most vulnerable and innocent, it robs you of so much. You absorb a crippling unspoken message: “You weren’t good enough to protect. You weren’t loveable enough to keep safe and you weren’t worth fighting for. You were not enough to deserve love, and you never will be.”

You see, that’s what the devil wants us to believe. Looking back at my own life, so much of it has been tainted from the sins of others. Because sexual abuse isn’t something you simply “get over,” its ripple effect impacted my high school dating relationships, my marriage, and even my motherhood. Without realizing it, I lived out of that wound for so long I that I let it define who I was and what I was going to become. It could have destroyed me and my family, had I not faced it. Granted, it was difficult to look in the face at all those skeletons in my closet. Some felt as if they were giants that I could never defeat . . . and I could not if I were fighting them on my own.

If you can relate to what I am saying, know that you are not alone. Sometimes the shame, despair, and grief feel unbearable. But the only one who can ultimately bring us out of the darkness is Jesus Christ. At first, it was difficult for me to relate him as a man because I had experienced so much hurt from men. But being able to approach him in Eucharistic adoration, I felt safe. He alone knew my pain and all the hurt I had carried for those many years. No matter how much I pulled away from him, he never rejected me or looked down upon me.

If you’re experiencing brokenness, regret, shame, and wounds of the past, you are not alone. Now is the time to show up to your own fight. Now is the time to decide that your past will no longer dictate your present or future happiness. But where do you begin healing?

Because of the recent terrible scandals within the Church, many people feel that the Church has lost all credibility and authority in her teachings on human sexuality. But this is precisely what the devil wants us to believe, to keep us away from the restoration that God wants us to experience in Him. In my case, my Catholic faith was my life-raft in the midst of the storm. In particular, I discovered four secrets to sexual healing that carried me through the darkest times: counseling, the sacraments, a spiritual director, and godly fellowship. Besides seeking out these true consolations, I also had to detach myself from the false consolations of toxic relationships and friendships that only brought out the worst in me. To this day, I still pray for those people, but that’s as far as it goes.

We need to remember that the rock and foundation of our Catholic faith is no one else but Jesus. If our faith is in fallen humanity, we are bound to be disappointed. But if we truly believe that the same God who was born of the Virgin Mary and died on the cross waits for us to visit Him in every tabernacle, then we have nothing to fear.

I can’t speak for every Catholic, but my faith will not be poisoned by what has happened in our Church. This painful purification should make each of us desire to rise above the mess and pray for the victims (and predators), so that God would have mercy on us all. The solution isn’t to walk away, or to use the sins of others as an excuse to dismiss the Church and indulge in our own sins.

No matter what you have done or what others have done to you, God has great things He wants to do in your life. You are never too far gone or out of the reach of His mercy. Be patient, though. I know I am still healing and have things to work on, but  I no longer carry the shame of what happened to me. It no longer defines who I am because I don’t believe the lies anymore. Yes, we all have wounds, insecurities, fear and sin. Like I did, you might think you will never overcome these, but It’s never to late too start over. All that matters now is where you go from here. God promises: Behold I make all things new. Or, in the words of St. Therese, “God does not inspire us to do what cannot be done.”


crystalina

Crystalina Evert is the founder of Women Made New Ministries and the co-founder of Chastity Project. She is a best-selling author of the books Pure Womanhood, and How to Find Your Soulmate without Losing Your Soul. Crystalina has spoken internationally to hundreds of thousands of people about the virtue of chastity, healing, and God’s plan for human sexuality. Women Made New encourages women in need of personal healing, empowering them to become the women God created them to be.

Filed Under: Breaking Up, Dating, Starting Over

August 21, 2018 By Admin 7 Comments

Is fantasy a good thing?

Fantasy (n): something that is produced by the imagination; an idea about doing something that is far removed from normal reality.

Can fantasy fiction be a good thing? I mean, can pulling yourself away from reality be a good thing? Isn’t that what is so distorted about pornography? It’s not real. Studies reveal that men who look at porn find it more difficult to be aroused by a real person. Are they setting the ideal too high? Are they unmoved by a real person because they are absorbed in this world that isn’t real?

Some wonder if maybe the problem is with fantasy fiction. I read an article a while back by a gentleman who thought that fantasy fiction or anything nerdy was the problem. To which I respond, I guess my whole life is a problem.

I’m not only a fantasy lover, I’m a fantasy writer. And I believe both of these things about me makes me a better version of myself. That is because I believe that true fantasy is chiefly meant not to detach us from reality, but it is meant to help us perceive reality more deeply, which pornography doesn’t do.

Here’s what I mean. There is a scene from The Lord of the Rings, where Sam says to an elf, “Hey! Can I see some magic?!” To which the elf essentially responds, “Oh. Uh. Sure. Well, I’m not sure what you mean by magic. But there is this thing and it is beautiful and wondrous. And you might call it magic. But it is simply the way things are.”

See, magic for Tolkien simply was seeing the wondrous, transcendent nature of the world. Tolkien never saw himself as creating a world completely separate from our own. He actually wrote that he didn’t create some other detached universe; he simply wished to describe our world as he saw it. And in that world, he saw such beauty!

Pornography and fantasy fiction are vastly different. Pope John Paul II is reported to have said that the problem with pornography is not that it reveals too much, but that it reveals too little about the person. Pornography (in addition to objectifying the person) detaches us from reality and distorts our view of it. Good fantasy and good fiction on the other hand does the opposite. It helps us see more deeply into the world—about what IS and what COULD be. And this opens up to the mind the beauty laid dormant within the world itself.

As for those looking to read better fantasy—besides Tolkien and Lewis—I am sadly sorry to say I can think of very little. Any fun classic fairy stories by Hans Christian Andersen or the Brothers Grimm are rather delightful to read even for an adult. 1001 Arabian Nightsare good short reads  Jonathan Strange and Mr Norrellwas quite a good story and Harry Potter of course.  Still these are mostly classics and I feel like lately there has been a dearth of good fantasy. This is actually what most inspired me to write my books. If you know of other good fantasy books that I didn’t mention, feel free to post about them in the comments below! I’d love to hear your thoughts.

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Gabriel Dantes is a fantasy writer inspired chiefly by the writings of JRR Tolkien. He will be promoting his book “The Love of Nessa and Kêlet” until August 26th 2018. Feel free to go to his Kickstarter to obtain a copy of his book and support him.

Filed Under: Breaking Free, Effects of Porn, How Far is Too Far?, How to Stay Pure, Masturbation, Porn, etc.

August 6, 2018 By Admin

Hang Up on Hookups

The emptiness enveloped me, and it was hard to breathe. It was over…In the depths of my soul I knew that I had to let go and close the door on the one who had my heart after almost 4 years. I had shared everything with him and when it was over there was nothing left. I was shell of myself and the pain was so intense that the next moment was a struggle.

Dramatic…maybe. But that was my experience. Anyone that says that sex is no big deal either never gave their heart away or they have felt the brokenness so many times numbness has set in. I tried to pick up the pieces of my life and function as a newly graduated professional. Yet the pain was at times unbearable. In the midst of this dark place in my life a beacon of light emerged. Actually, it had always been there, but I had shut the door a long time ago.

I had moved down the street from a beautiful Catholic Cathedral shortly before the breakup, and it called my name. After years of hostile indifference towards the Church and its teachings I opened a little part of my broken heart. I started going to Sunday Mass and there I felt peace in the midst of the chaos. Yet I struggled with, “what now?” I was still just trying to hold it together and there was a gaping hole inside of me. I felt like the walking wounded.

My friends and the world around me screamed that they had the answer to happiness. I desperately wanted to not feel the pain anymore and believe that I could find love. I felt hopelessness. As I went out to bars and clubs the story went something like this:

1) I have to get out. I can’t sit at home and mope.

2) Get dressed and put on the “I’m having fun mask”. It’s all about having a good time. Push down the hurt & emptiness.

3) Meet up with friends. The place is loud and sometimes what’s going on is downright obnoxious. I have to be on guard for myself and my friends especially from “the users” (the guys who look at you as a thing to be assessed & devoured).

4) Have a couple of laughs and then drag myself home exhausted, feeling emptier than when I went.

I was becoming controlled by this desire to be wanted and to prove to myself and my ex that I was ok. I was tough and moving on. Yet, it was all an act. In the midst of all this I would roll out of bed just in time for 12 o’clock mass steps away from my apartment on Sunday. I was trying to live in 2 worlds searching for something that would lift the shroud of pain and disappointment that had become my daily reality.

Then it happened…I got into another relationship looking to fill the void in my heart. I was still going to Mass, my Christian roommate was praying for me, and showing me the love of God in all of my confusion. At the same time, I followed the world’s script…

1) Meet guy

2) Hang out/date

3) We’ve been going out for x amount of time…the next step is sex.

Crash!! The level of emptiness reached a new low. I had now succumb to something that I knew wasn’t right in my soul. Yet, what was the alternative? There wasn’t one I thought. One day as I wandered in my favorite book store I found the Christian section. I believe it was a divine appointment. The perfect title “I Kissed Dating Goodbye” by Joshua Harris. The book was a revelation to me: about God’s plan for salvation, the concept of seeking God’s plan for my life, and the idea of courtship (looking to get to know a guy in a pure relationship to discern marriage). It blew my mind!! What was this and where had I been?? The Lord was working in my life and pouring out his mercy on me. Around the same time, I started attending a 7-week seminar called the Life in the Spirit. God was calling loud & clear. He was lovingly shining a spotlight on the fact that the way I was living my life was not honoring him.

Then the gift happened. What was the gift? The dawning realization that my body had the ability to create new life. In a terrifying moment of grace, I believed that I was pregnant. I thought what was I doing with my life? Is this what I wanted for my child? I wasn’t married and didn’t even feel that this was where the relationship was going. I realized for the first time how selfish I had been. Never once did I give a thought to the child we might be bringing into the world. It had always been about me-me being happy, me feeling loved-there wasn’t an outside purpose. Broken and desperate, I poured out my heart to my roommate. I said, “How could God want me after the mess I have made of my life and all I have done.” I felt completely unworthy of His love. Then God reached into my heart through her words. “Enza you don’t have to be perfect to come to God. He loves you right where you are.” I gave my life to Christ that day. Finally, there was hope of something more. A transformation began through the power of the Holy Spirit.

That was the line in the sand. I found out I wasn’t pregnant, but I knew that I would never be the same. I couldn’t live on the fence anymore. I decided that sex could no longer be part of the relationship, it was too costly. The relationship started falling apart. I wanted my boyfriend to understand, I tried to explain that now I saw it all differently. That our lives were so much more than “here and now”. I wanted so much for him to believe that we had an eternal destiny and the incredible gift of salvation we have through Christ. The Lord continued to convict my heart, that this relationship was not his will for me. In a few weeks I found the courage through God’s grace to end the relationship. This time it was different I immersed myself in the Lord. I sought him in my brokenness and found peace.

I asked the man I had been dating to forgive me for breaking his heart. It was a startling realization that I had taken from him as much as he had taken from me. Then I went to confession and Jesus met me there. He allowed me to lay down the heavy burden of my sin and my shame. He loved me in his mercy and I walked out knowing I was a new creation. I knew that I had dignity, I had worth, and that God had a plan for me. I wanted to shout it from the rooftops. It was as if God allowed me to uncover a brilliant treasure that had always been in my midst, but so many lies had covered it up. Now I opened the box and I couldn’t wait to share it with everyone who like me, was searching for what was right in front of them.

“The kingdom of heaven is like a treasure hidden in the field, which a man found and hid again; and from joy over it he goes and sells all that he has and buys that field.” Matthew 13:44

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Enza Cerami is a mother of 2.  She has a BA in psychology from Fairleigh Dickinson University and a master’s degree in clinical social work from Columbia University.  She has presented the chastity message to youth in NJ for over 10 years.  Enza is the founder and executive director for Living Stones Inc.  Living Stones is a non-profit dedicated to sharing the message of chastity and the beauty of God’s plan for sex & marriage with youth and young adults.

Filed Under: Dating, Sex

August 6, 2018 By Admin

Love in an iGeneration

Recently, I have been hearing the topic of “chastity” everywhere. I have found so much encouragement through reading Jason and Crystalina Evert’s books and hearing my youth group talks about the “Feminine Genius.”

However, at school (and on Instagram) it’s a whole different story. Don’t get me wrong, I love a good ol’ girl gushing sesh, but it hurts me to hear some of the ways girls pin their values on guys. There’s this idea that if a guy doesn’t like you, then you must not be pretty enough, or cool enough, or good enough in general.

This idea is contagious. It drives me insane that guys never notice me or complement how I look. I start to wonder, what makes the other girls stick out more than me? It becomes some kind of competition or standard that I feel that I have to live up to.

But this isn’t any way to live. How can us women hang our values on things like this? Why do we get so caught up in being valued by someone else? Especially if it’s only in this physical way?

I think it may be a combination of two things.

First, as women we recognize beauty and we want it to recognize us back. Deep down we all want to be liked and accepted (obviously), but it means different things to each person. Maybe you want to receive the most awards, get the best grades, be the most popular, be the best cook, have the prettiest hair, or write a book.  Whatever it is, every women wants to accomplish something to take pride in. There is absolutely nothing wrong with that.

It’s just that sometimes I feel that I constantly want people to notice me and be amazed. This is where things get poisonous. I constantlywant people to notice me.  This is one of the biggest reasons women hang their values on men.  They recognize beauty and acceptance as being something men can give. We want to matter. We want to be noticed as beautiful; to be loved.

But here comes the crucial second part: this kind of beauty isn’t perfectly beautiful at all. There is a brokenness to it. And it doesn’t lead to the love we are ultimately seeking behind the beauty.

It takes work to maintain a relationship no matter how beautiful it starts out as. Girls sometimes jump into relationships with too much expectation of perfection and underestimate the amount of work that goes into love. Especially here, at the high school age, girls often forget the standards they have to uphold for themselves in order to get a taste of true beauty in love.

We are all seeking a human relationship that will completely fulfill us. A relationship like every Disney princess has, or like your favorite fictional character, or like the cute pictures you see on Instagram. The truth is, we won’t find this in human relationships—even the most perfect Insta photos have stories of pain behind those smiles. We can only find complete satisfaction with God. And because we ourselves are human, this fulfillment in God will have ups and downs too. God is always seeking us, but we are imperfect. Yet, the more I hide my heart in God, the more fulfilled I am.

Prayer is essential. The more I know God, the more I love Him. The more I love Him, the more I love myself because of His love for me. The more I love myself the more I love my neighbor as myself. So many girls forget to love themselves before they start dating someone.  Yet, when you are with someone, that individual will not fulfill you. No matter how beautiful they are.

There is only one true Beauty—and it doesn’t come from the approval of men. Seek and commit yourself to the One who is Beauty itself. Let Him remind you of your true worth. Then look to share that beauty, joy, and love with other people.

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Maddy Zilligen is a seventeen-year-old high school student. She’s also Catholic… which provides interesting insights to many of the things that go on in a normal high-schooler’s life. She has a wonderful loving family, lots of homework, a positive outlook on life (most of the time), and a big sweet tooth. Trying out blogging, for her, is a way to speak about the small struggle, yet big blessing, of being Catholic in a world that isn’t. All she really wants to accomplish, is to share some encouragement.

Filed Under: Dating, Finding Love

June 15, 2018 By Admin

Let’s talk about Gender Confusion

I’m a Catholic man in my early twenties, I pray daily, and my cross in this life is gender confusion.

What even is gender confusion? Gender confusion means different things for different people, but for me, it means I don’t have a grasp or even basic understanding of my own sexuality. Some days, I’m interested in dating a girl. Some days, I wish I had a boyfriend. Some days, I think I should be a girl. And some days I’m pretty certain I’m asexual.

My story with gender confusion is too long to put into a single article, but let me put it this way for you: if you’ve ever almost drowned, you know the fear of not being able to pull yourself up, of just barely getting enough breath to live. You may even have experienced the terror of not knowing which way is up and which way is down. That’s what it feels like, on an emotional level. Some days, I feel like I have a good handle on it, and I may not even be thinking about it at all. Some days, I lose myself completely in my hurt and anxiety and wonder how I can live with this, or if I even want to live anymore.

I’m not writing this article for me, though. I’m writing this article because there are so many young people in the church today who struggle with gender confusion, whether it surfaces in same-sex attraction, the desire to be a member of the opposite gender, or so many other ways. Gender confusion manifests itself in dozens of ways, and it’s a new problem for the world and for the church.

If you don’t have gender confusion, the goal of this article is to tell you that this is a real and dangerous reality. We can’t pretend it’s not happening, and we have to handle it with sensitivity. Sexuality is the most fragile thing I’ve ever known.

If you do experience gender confusion, I’d like to pass on a few thoughts, because in the last year or so, God has taught me a lot about myself and how to live in the day-to-day suffering that is same-sex attraction, transgenderism, confusion, anxiety, and despair.

How do we live with this? Three thoughts:

  1. Tell someone you trust completely. A priest, your parents, someone, but I highly recommend an authority figure in your life, someone you know will react with love and encouragement. Telling people felt like lifting a huge burden from my shoulders, but also know that you don’t have to tell everyone. I have a lot of close friends who have no idea I suffer with this. I’m going to be honest: my name isn’t Sam Stark. It’s a pseudonym I use because there are a lot of people in my life who aren’t ready to know my cross yet, and that’s okay with me. Tell someone, but don’t tell everyone.
  2. Pray, every day. Consecrate yourself to our Blessed Mother. Mary is the Undoer of Knots, and ever since I consecrated myself to Jesus through her, things have begun to unravel and make sense. Not complete sense, but I am understanding more about myself and how to live and love through it.
  3. Know that you were made intentionally. God gave you a masculine body and put a masculine soul in it, or He gave you a feminine body and put a feminine soul in it. No matter the suffering, no matter the pain or confusion—and believe me I understand all of those—hold on to this truth. He is good, always, and He has a plan, always.

This is only the beginning of gender confusion. Like I said, this isn’t something I can sum up in an article or an easy conversation. But the truth is, God always wins. And I’ve come to realize that maybe the reason I’ve been allowed to suffer from this is so that I can reach out to my brothers and sisters who suffer in silence and point them to the light.

Have a question? Suffer from same-sex attraction or sexual disorder and want to talk about it? Check out my email at the end of the article and reach out! I’d love to hear from you.

If you are a co-sufferer, know that I pray for you, every day. You may have a strong inclination towards shame, but know that this is a cross like any other: God loves you and wants you healed. And He can do it.
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Sam Stark is a 20s-ish Catholic man from Florida, trying to live out his faith in the little everyday things, who struggles with gender confusion and same-sex attraction. Two of his favorite (future) saints are Blessed Pier Giorgio Frassati and Blessed Chiara Luce. You can probably find him at a Dunkin’ Donuts or wherever a crowd of people are, but he’s always down for a soul-to-soul chat.” Feel free to reach him at samstarkwriter@outlook.com

Filed Under: Gender, LGBTQ

June 6, 2018 By Admin

Can A Good Novel Be Bad For You? 

“I stopped reading fiction when I became Catholic.”  The woman talking to me was obviously serious, but I couldn’t believe my ears. What a crime!  What a shame!  What a sad state of affairs!  But I didn’t express my sorrow.  After all, we were at a conference about honoring God with your sexuality, and there was no need to ask why she had stopped reading fiction.  She had obviously figured out that chastity has to do with purity of mind, not just purity of body, and she was trying to cleanse her mind of “any worthless, evil, or distracting thoughts,” as an old prayer phrases it.

And maybe she had a point. Novels and stories fill our minds and affect the way we think and act.  A good novel inspires things like bravery, courage, and self-sacrifice.  A bad novel inspires… well, let’s face it, lust and violence, because that’s what sells.  Books don’t have a rating system like movies, but words can paint pictures, and some books tell our hearts that loving someone means about the same thing as craving a chocolate brownie smothered in ice cream and drowning in hot fudge.

There are good reasons to be careful about what you read, but does that mean mysteries, adventures, and romances are out because they’re all bad for you?  Fortunately, the answer is no.  As with movies, you just have to be selective.  Reading a book should be enjoyable, but it will shape how you think, so pick novels that will help you envision who you want to be.  Living vicariously through a character can train your heart to react like the character in reality.  Listening to a character’s struggles can allow your mind to sort through an issue.  Learning from a character’s mistakes can help you avoid disaster in your personal life. Looking carefully at a character’s life can help you see more clearly what leads to chastity and what doesn’t. As much as some novels can create a lot of impure thoughts, others can fill your mind with thoughts of noble love.

Recently I heard from a man in his early 30s, who also hadn’t read much fiction since he became a Christian. He wrote, “I have so much to write about how your book relates to my life and my relationship… Your story has helped me see suffering in a different way and helped remind me that Christ made the ultimate sacrifice… I thought a lot about life. I also find myself saying more little random prayers throughout the day, which I never really did before.” Was he reading the Bible?  No, a novel.  And, as with all good novels, “I felt happy, then sad, then nervous and then happy again. … [At one point] I felt so much anger inside, and then I remembered, ‘it’s only a book.’”

So don’t give up on fiction. Ask friends for suggestions. Search the web for Christian publishing companies and suggested reading lists.  Look for old classics on the library shelf.  A good book can help you reset your vision and your life.  An inspiring novel will guide your mind and your heart towards goodness, beauty, and, yes, chastity.  Plus, getting lost in a story is a lot more fun than staring at the walls!

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Suzanne Macdonald enjoys working with a group of recent college graduates on Adventures In the Great Mystery, a series of novels about college students and adults struggling to love purely and remain faithful to God as they start romantic relationships and do lots of other exciting things.  The first novel, The Five Questions, is available at AdventuresInTheGreatMystery.com.

Filed Under: Dating, How Far is Too Far?

March 25, 2018 By Admin

Vuoi una Scollatura con il tuo Hamburger?

Ogni anno negli Stati Uniti, c’è una festa nazionale chiamata la domenica del Super Bowl. La metà delle persone che vanno ad una festa in casa d’altri la domenica del Super Bowl sono lì per vedere (in televisione) due squadre del NFL Football che si scontrano per la gloria, in concorrenza feroce. L’altra metà dei partecipanti sono lì per … beh, per vedere le pubblicità.

L’anno scorso, varie aziende hanno speso un’enormità pari a 8 milioni di dollari per una pubblicità di 60 secondi durante la programmazione del Super Bowl, mentre altre hanno speso 4 milioni di dollari per una pubblicità di 30 secondi. Queste aziende sanno che ci saranno decine di milioni di persone che guarderanno la televisione in tutta America, quindi sono disposte ad investire un sacco di soldi durante la prima serata, per pubblicizzare i loro prodotti in modo creativo e divertente in TV.

Alcuni anni fa, ero a una di queste feste e durante un time-out, iniziò una pubblicità. C’era un hamburger a doppio strato dall’aria deliziosa con tanto di bacon e formaggio , che veniva ingrandito sullo schermo. Ho letteralmente cominciato a sbavare alla vista di questa cosa magnifica, chiedendomi dove avrei potuto comprarne uno. Poi, dopo qualche secondo, l’inquadratura si espanse e ci mostrò la persona che stava tenendo l’hamburger. Senza alcun dubbio, era una donna molto attraente, che indossava un bikini e che mangiava l’hamburger come se ne fosse inebriata.

Ecco quello che è successo nella stanza a questo punto durante la pubblicità: 1. Le mamme hanno cominciato a coprire gli occhi dei loro figli, 2. Le altre donne hanno iniziato a dire: “Che schifo!”, mentre i loro fidanzati o mariti esprimevano il loro accordo solo parzialmente convinti continuando a guardare lo schermo distrattamente, 3. Alcuni uomini non avevano proprio pudore e i loro occhi erano incollati al televisore, come le falene alla luce. Per un attimo mi sono trovato un po’ stordito e confuso, non vedevo il motivo per cui il corpo di questa donna stava condividendo lo schermo con l’hamburger per cui stravedevo così pochi secondi fa. E poi mi resi conto: “quelli di Carl Jr*. pensano veramente che io ci caschi in questa porcheria ?!”

Non è un mistero che il sesso vende. Vende molto. E intrappola uomini ignari (e donne) facendogli comprare un’enorme menzogna. Cioè, nella nostra società ci viene insegnato a ridurre le donne in OGGETTI. Non in persone con menti, cuori, anime, speranze, sogni e aspirazioni … No, solo oggetti fatti per essere desiderati sessualmente. E infine, che cosa è la lussuria? E ‘usare un’altra persona egoisticamente per la nostra gratificazione personale. E che c’è di male in questo? Il danno è nel fatto che nessuna persona dovrebbe mai essere usata o trattata come un oggetto, e solo per le loro parti del corpo. Piuttosto, dovrebbe esserle concessa la dignità, che le/gli è stata data da Dio e il rispetto che merita (anche se magari non la chiede), perché sono state/i create/i ad immagine e somiglianza di Dio.

Ecco quello che i creatori della pubblicità di Carl Jr. stavano probabilmente pensando mentre stavano lavorando a questo spot:

“Hey there America! Che state a fa’ ragazzi? Sappiamo che vi piace il bacon! Sappiamo che vi piacciono gli hamburger e il formaggio! Cosa c’è di più americano? Sappiamo che vi piacciono le donne e anche il sesso, eccovi dunque la nostra bellissima modella il cui nome è … in realtà chi se ne frega del suo nome! Ecco il suo corpo, invece! Vi piace quello che vedete, non è vero? Prego. Godetevelo. Voi ragazzi siete così stupidi, e ci fate diventare ricchi sfondati. Vedete, mentre guardate la nostra pubblicità, state associando i sentimenti sessuali che provate nei confronti della nostra modella in bikini, con il nostro doppio cheeseburger al bacon. Così ogni volta che passate dai nostri ristoranti o dai nostri ristoranti affiliati, vi ricorderete della vostra stimolazione sessuale, e, allo stesso tempo, vorrete comprare il nostro pasto combo. Un applauso a voi, Cretini! Tutto ciò che dobbiamo fare è di farvi vedere delle parti del corpo, e voi poi ci premiate con i vostri soldi e il vostro appetito. Magari compratevi pure delle patatine e una bibita, e tornate presto!

Uomini fino a che punto siamo caduti. Non dovremmo farci intrattenere da questo tipo di spot ridicoli. Invece dovremmo sentirci doppiamente insultati. Primo: perché la madre, la figlia, o sorella di qualcuno viene degradata come un oggetto sessuale, e viene fissata con aria ebete da uomini di tutto il mondo, con solo scopo il divertimento e per vendere hamburger. Secondo: perché la gente pensa che siamo così patetici, e che non abbiamo alcun controllo sui nostri appetiti sessuali … esattamente come degli animali sfrenati. Ecco una sfida per dimostrargli il contrario: Non mangiate mai più da Carl Jr. o in qualsiasi stabilimento che degrada le donne per profitto.

“Ma io vi dico che chiunque guarda una donna desiderandola, ha già commesso adulterio con lei nel suo cuore.” ~ Matteo 5:28

Uomini … Fratelli … svegliamoci.

* Carl’s Jr. è una catena di Fast food statunitense.

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IMG_0824_2Paul J. Kim is an International youth speaker, vocalist, and beatboxer. He presents and performs full time, sharing his love for Christ via music, comedy, and inspirational talks. He has released two music albums entitled “The World Sings” (2013) and “Run Fly Fall” (2009), and has been featured at NCYC, the Steubenville Summer Youth Conferences, and the Spirit in the City Festival in London, UK. His background includes a Masters in Marriage & Family Therapy (Hope International Univ.), a Philosophy Degree (Franciscan University of Steubenville), and over a decade of experience working in youth ministry. Paul resides in Southern California, with his wife, Maggie. Visit Paul’s website at www.PJKmusic.com.

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March 13, 2018 By Admin

Leaving Modesty in the Locker Room

Even amongst faithful people, there is much disagreement about modesty at the gym. Having some form of physical activity is important for the well being of the human person. It motivates us, helps us form healthy habits, it gives us a sense of control over our lives. However, while we may go in with this healthy and innately good intent, the vanity and pride of the gym environment can grow to envelop us. And a dual feeling of prideful vanity and insecure self-loathing can swallow up our good intentions. This is the double-headed monster of the gym; ‘nobody look at me’ but ‘everybody look at me.’

I didn’t always feel this way, but after some internal battles with God and myself, I had to ask myself a question. What the heck are we wearing to the gym? Leggings hugging every curve of a woman’s precious body, revealing so much to people that don’t even know her name; cut-off shirts revealing the sculpted arms of someone’s future husband, someone’s beloved son. Why must we reveal so much to strangers in order to cultivate our healthy lifestyle? How are we supposed to avoid objectifying one another, if we aren’t protecting our own bodies?

When I first started going to the gym, I had some “gymtimidation.” I remember surveying outfit choices, and thinking “okay, you wear those spandex-y leggings and a short top…got it.” So I did. One day, I ran into friends at the gym. Later that day, I was told in the boys’ group chat a very objectifying message was sent about my body, after the gym.  I felt violated, and I wondered why did I allow so much of my body to be exposed anyway? That’s when I knew that leggings are not pants. And men, by the same token, Cut-offs are not shirts.

These exchanges are happening endlessly at gyms all over our country every day. Women and men committed in relationships, women and men trying to be healthy and good, are met with the revealed bodies of people they don’t know. And then comes a decision. Will I stare at this person’s body parts? Will I ignore their personhood? Will I take the view they are willingly providing, though I don’t care about them? Will I affirm, with my eyes turned elsewhere, that they are more than flesh; they are dignified? Because we are human, it’s pretty hard to say no to those questions. And so a vicious cycle begins. Objectify while being objectified, hate myself for not looking like him, love myself for looking better than her, drooling over arms, captivated by someone’s rear end. We are showing up in the gym revealing too much of the body, and too little of the soul.

I am a twenty-two year old woman. I don’t have the best body in the world by any means, but I know that if I expose it, people will look.  I have learned I don’t need people’s eyes to affirm that my workouts are keeping me healthy. I don’t need my body exposed to the entire gym, because I don’t need to give my fellow women reasons to question their own body (in a negative or positive way). I don’t need to be disrespecting men or myself by forcing them to choose my dignity or my body. I cannot be giving away glances at a body I have promised to a man who sees me as a body and soul composite, dignified woman.

I challenge you to whip out your baggy t-shirts or hit the local GoodWill and grab one. Ladies cover that rear and men cover those arms. Keep up your healthy lifestyle, but don’t forget to nourish your soul too. Don’t forget to respect your own and others’ bodies. Whether you have six pack abs or a muffin-top situation, you are dignified and you are good and you are worthy and you are loved by Him who made you. Don’t leave modesty in the locker room. Protect your fellow men and women, and yourself, from pride, insecurity, and infidelity. Ask Jesus for the humility and trust in His work, in order that you may not focus on yourself enough to want everyone to see you or to wish no one to see you.

______________________

Ann Molloy was born and raised in Doylestown, Pennsylvania. She is currently a senior, Clinical Psychology major at Franciscan University of Steubenville. She is passionate about helping young women find their dignity and worth in this hook-up culture. She works on several healing retreats for women, including one she designed and runs herself; Women at the Well. She will graduate in May and marry a wonderful man in June. She loves singing praise and worship music, going out with friends and family, and drinking coffee.

Filed Under: Dating, Modesty

January 9, 2018 By Admin

An open letter to porn viewers

[The following is a high school teacher’s letter to his students on pornography]

Dear Seniors,

Our desire as human beings is like a bottomless pool that always seeks to be filled with more water. One aspect of this desire is the longing to be united to the body of another human being. We get excited when we see a beautiful person who attracts us. This has been a part of human nature since the beginning of time. But what are we ultimately looking for when we see someone we are attracted to? Who is she, and is it even possible to fully know her?

Your girlfriend, in the fullness of her identity, becomes a sign of the truth of who both of your are and of the Goodness for which you both were made. Our desire for bodily union in marriage points us to our need for total completion through being united to God.

Sometimes that desire to see the truth and goodness of the person we are attracted to can get tangled up with our instinctual drives, causing us to lose sight of the bigger picture of what we really desire. This reduction of desire sometimes leads us to settle for that which is less beautiful and true.

Pornography shows us images of human beings which serve solely to cater to our instinctual drives. The safety of looking at another human being through the protection of a screen allows us to receive instinctual pleasure without having to accept the reality, the freedom, and fullness of the other person. Instead of taking the risk of entering into intimacy with someone who is “other”, who is different from me and who I can’t control, I get to use the person, to “break off” a piece of what they offer, and leave behind the rest of their identity.

But is this what we truly desire? Yes, using another person in this way is more convenient than entering into a committed relationship with them and taking the time to get to know who they are, including both their great and not-so-great qualities. Yes, porn may feed our immediate hunger…but don’t we want more than to be filled up for the moment? Don’t we want our hunger to be fully satisfied?

We can’t experience that fullness when we reduce the person to an object for use. We discover God, Who fully satisfies our hunger, only when we respect the whole identity of the other. The person ceases to be a sign of God when we “use and abuse” them as an object. The reality is, they are not an object to be used, even if they consent to it. That’s not who they are or what they were made for.

When we use others to satisfy our instinctual lusts, it’s as if our bodies are telling lies. Lies can impact not only our personal lives, but also impact society in serious ways. Look at the African slave trade. Human beings were reduced to objects: they were used for labor without compensation; they were bought and sold; beaten and killed. The porn industry, according to many,  is said by many to be a modern form of slavery because of how the actors are viewed and treated-as less than human entities that are meant to be used by others.

Above all, pornography enslaves the viewer. The more you get used to “breaking off pieces” of people, the more your capacity to see the fullness of the other person is weakened; your ability to know them gets “dumbed down.” Just like when you’re slacking at the gym—if you don’t give your all at a work out, your muscles will get weaker. And when you don’t maintain a healthy diet, your body will struggle to maintain its strength. When you “reduce” the “fullness” of your body’s fitness, you won’t be able to keep up the endurance to enjoy whatever sports you play or activities you take part in.

In the same way, when you watch porn, you weaken your capacity to use your reason. Porn feeds your instinctual lusts, and doesn’t engage your reason. Reason gives you clear vision, while your instinct makes everything blurry. Without reason, you can’t have real and meaningful relationships with other human beings. Porn traps you in a fantasy world which is not real or meaningful. Only when we look at reality using our reason can we find the presence of God—who promises to fulfill your desire in a way that surpasses your wildest fantasies!

With love and gratitude,

Mr. Adubato

____________________________

Stephen Adubato teaches Theology at St. Benedict’s Prep in Newark, New Jersey and is pursuing an MA in Christian Ethics at Seton Hall University. He has written for Aleteia, Ethika Politika, and Church Life Journal, and is a regular contributor at the Patheos Catholic channel.

 

 

Filed Under: Breaking Free, Effects of Porn, Porn, etc.

September 27, 2017 By Admin

Love your husband before you meet him

It’s no secret that chastity is HARD. Especially if you have been in love… or are currently letting your heart take flight into the unknown of falling in love, which is terrifying but also pretty exhilarating at the same time. When your heart is being drawn to that person it may “feel” almost impossible to pull on the reigns of your heart and restrain yourself in the pursuit of chastity. And for us single ladies, waiting and longing for our knight in shining armor to raise his sword to find us can be so exhausting. The impatience can lead us to mistakes, settling for artificial glimpses of what it would feel like to be loved instead of holding out for the real deal.

I am striving day-by-day to live the virtue of chastity and yet, I still find myself falling into sin. Chastity is a virtue which is the  habit of choosing the good. My habits are a work in progress. I’ve studied all the ins-and-outs of what the Church teaches about dignity, sexuality, purity, you name it, but why isn’t this enough? I was starting to think chastity was unattainable and without Christ, it is.

Recently, something just clicked that has helped me immensely in this wait for my future partner in crime: I started to live for the man of my dreams now…. whoever that may be, and I decided to commit to him now. To be loyal and faithful to him now. To pray for him now. To sacrifice for him now.

Here is something that I do know… hook-ups and one-night stands don’t feel awesome the next morning. Scrambling for a cup of coffee, hungover, feeling pretty awkward; trying to figure out what on earth happened last night; wanting to sit in the shower for hours not only to wash off the make-up you slept in but to get rid of the tangible, dirty feeling the guy from the night before left on your skin. For the last ten years the desire to not feel that way  was my only motivation for chastity.  I knew that I didn’t like feeling regret, trapped, lonely, used, bruised, and thrown away.

Although I was still journeying and growing in the virtue of chastity, I was aware of what to avoid but I didn’t really know what I was striving for. I thought that chastity would leave me lonely in my bed at night, wishing someone was lying beside me. I thought looking at all my friends in happy and lively relationships was going to leave me longing and aching for love and affection. I thought I would be full of sexual frustration, like a boiling pot of water about to overflow onto the stove. What I wish I would’ve known is that chastity is not forcing down your desires until you explode, rather, it is the key to pure and unadulterated freedom! I never associated freedom with chastity until I was living in the light of Christ for an extended period of time. Truly anything is possible with Him who strengthens us, even chastity.

I never thought I would be the girl who turned down cute guys, joyfully and willingly. I never thought I would crown myself with chastity proudly. I never thought I would be free from the ball-and-chain the culture we live in ties to our ankles. Chastity to me is no longer a burden, rather a catalyst to release my true self in Christ. It is no longer a long-sequence of ‘no’s’ but rather a greater YES or I DO on my wedding day to the love of my life.

If God is calling you to marriage, then your future ‘someone’ does exist! He is out there! He has a heartbeat. He has struggles, wants, and desires too. It feels like I am already living out my vocation as we speak. I have found a sense of purpose and satisfaction in living out what I was made for and who I was made for even before I know his name.

_________________________________

My name is Bry Bergeman and I am a senior, Theology major at Franciscan University. I hope to go into some sort of ministry one day but we will see what God has in store! My blog site is: brybergeman.wordpress.com. On here you can find more about my testimony and struggles with relationships and chastity.

 

Filed Under: Dating, How to Stay Pure

July 17, 2017 By Admin

Talk Is Cheap

Looking back, I imagine the majority of heartache I experienced in my early twenties could have been avoided had I paid attention to the three words: Talk is cheap.  More often than not, we figure out the character of a person by acknowledging their actions over their words. A good friend is one who shows up when we need them most. This is obvious. So, why then, is this simple fact often overlooked when it comes to dating? We must ask ourselves the tough questions. Does he offer me the best version of himself? Is he calling when he says he is going to call? How much effort is he putting forth? Pay attention to actions.

A few guys I dated a while back treated me unreasonably less than what God would want for His daughters. I believe we get what we put up with. I once dated someone who said all the right things at all the right times. He stated he was a man of faith and his faith was important to him. That sounded great on the surface, but when it came to putting these words into action, he fell short. We would plan to have dinner together, but then he would text me an hour prior to change the plans. Once, he did this and told me to meet him at a restaurant he and his friends were eating at instead. This is not a date. He also stated he was a Christian man and respected my choice of waiting for marriage, but then proceeded to put me in compromising situations that placed my purity at risk. He was wrong for doing so, but I also know I should not have put myself in that position. We must acknowledge these red flags while they are happening, as opposed to overlooking these faults and accepting the behavior any way. That is settling.

God has and continues to work my past out for so much good. I finally learned to stop giving the wrong guys a chance and started praying to God about what type of man He wanted for me. Shortly after, my brother gave me a book called How To Meet Your Soulmate Without Losing Your Soul by Jason and Crystalina Evert. This book led me to write down the qualities I hoped for in a future husband. These included effort, genuineness, and a similar faith. The moment I did this and placed it in God’s hands, I had peace. I stopped putting a timeline on my life and let other’s expectations of my life fall behind.

Six months later, He sent me my current boyfriend. When we met, I asked God to tell me whether or not He wanted me to date and get to know this guy. Boy, did He ever. Given my old-fashioned ways, this man planned our first date a week ahead, picked me up prior, came to my door, walked me to his car, and opened the door for me.  His effort was attractive. One thing that really stuck out to me was him asking to pray before our meal. It caught me off guard. Usually, I was the one asking to do this. This wonderful man asked me about my life, my dreams, and most importantly, my faith. After our first date, he called shortly after and made plans to see me again. As we’ve progressed in our relationship, he has continued to make me feel like a priority, and his actions have matched up with his words. His focus has always been on keeping God at the center of our relationship. This is how it’s supposed to be. This is how God wants His daughters to be treated.

My hope is that by sharing my past mistakes, I can help others see what not to do. I want women to know their worth, so perhaps then, there won’t be so much hurt and heartache in the world of dating. By women not allowing men to behave in a certain manner, I believe boys will start acting more like Godly gentlemen.

1 John 3:18 “Children, let us love not in word or speech but in deed and truth.”

________________________________

Justine is a graduate of Indiana University with a B.S. in Radiation Therapy. She is currently living in Fort Wayne, Indiana working as a radiation therapist at a local hospital. Justine is a devoted aunt who loves to travel, bake and keep up with her Yorkie pup, Leo. She believes that through sharing our life stories, we can encourage each other to be the person God created us to be. Go Hoosiers!

Filed Under: Dating

June 15, 2017 By Admin

How to Keep it Classy this Summer

Dress Like You Mean It

As I browsed through the clothing racks of my favorite store the other day, my thoughts were something similar to “so if you pair the high waisted shorts with a crop top, the shirt won’t be short anymore… But then the shorts are too short too… so either way my entire legs and potentially my stomach and probably everything else will be exposed to the world and there’s no support for classy dress anymore and I’m going to have to knit my own clothes this summer.” … And that is probably where most people who are trying to dress modestly find themselves around this time of year. So what do we do? Do we give up entirely or do we spend hours looking on Pinterest for “modest summer clothes” and hunting down any lead we can find to the nearest clothing of reasonable length?

It is hard to be classy and keep up with trends at the same time. I am—and always have been—very much into fashion. I enjoy seeing new colors and styles that are on the market and I love helping friends pick out their outfits for special occasions.
Summer has always been a tricky season to dress for. It’s hot, people are all wearing basically nothing, and it’s hot. It’s hot. And it can be really hot. Modesty seems to be the last thing that people are worrying about from June to September and I get it because literally—it’s hot.

However, something that I want to remind us all of is that regardless of our temperature, we are our brother’s and also our sister’s keeper. Additionally, we are the ones that God has trusted to take care of our bodies. Don’t forget that when we choose to wear something, we will be around men who are the future husbands of our sisters in Christ… We will be around our little sisters in Christ who are looking for someone to look up to, we will be around our fellow sisters who are influenced by what we wear.

What you wear matters.

So I am including below some of my tried and true approaches to summer fashion. I have also included some suggestions of where I like to find these articles of clothing. There are definitely more places out there where you can find these things.

#1) MONOKINI.
Wow what a strange word. Basically, one pieces are all the rage right now anyway so this fashion pick is not only modest – but is also extremely cute and current.

#2) 3 ½” TWILL SHORTS
These shorts are super cute and also very in right now. The length is comfortable and is neither too short nor too long. I know that there are people who are taller than me so there are also 4 and 5” varieties. My favorite place to buy these are
-Old Navy
-TJ Maxx
-Tommy Hilfiger (outlet)

#3) TOPS- ¾ SLEEVE BUTTON DOWNS, SLOUCHY TEES, AND THICK-STRAP TANK TOPS.
Shirts are a little easier to pick out. My advice for tops is to make sure you can move around in them without feeling like you’re going to fall out of them. If you can feel the breeze on your stomach or torso, you might want to go back to store and buy an entire shirt.

My personal picks for places to buy tops:
-Marshalls
-Loft
-Kohls (The Lauren Conrad Collection is great)
-Once again TJ Maxx
-Old Navy
-Jones New York

It is all too easy to buy summer clothes without thinking too much about what effect our choices will have on others. Let’s strive to leave a positive impact on those around us by dressing in such a way that we honor our dignity and theirs. Let us be good sisters to one another. Let us be unapologetically fashionable and above all, let us be a little bit classy and a whole lot of holy.

While it may require a little bit more shopping around than usual, a classy, smart, and fashionable wardrobe is definitely within reach. Do it for your brothers and sisters in Christ. Clothe your body in a way that reflects your inherent dignity.

I am praying for you all as you enter this season of difficult fashion trends.

God loves you so much and so do I !

1 Corinthians 13

______________________________________

RebekahRebekah Hardy lives in New Jersey and is a Junior at Mount St. Mary’s University in Emmitsburg, Maryland where she majors in Theology and Education. She is the vice president of the SGA executive board for her university, is a retreat leader for Campus Ministry, and is a FOCUS student leader. She enjoys playing sports, praying the Rosary, and drinking all different kinds of coffee. Connect with her through her blogand Facebook or on Twitter at @bekahhardy7.

 

Filed Under: Dating, Modesty

March 23, 2017 By Admin

Chastity and The Way of St. James

In the summer of 2014 I walked the northern route of the Camino de Santiago, starting at the Southwestern most point of France, and finishing some thirty days later in Santiago, the burial place of the Apostle St. James.

Since returning, many have asked, “So, what was it like?” and I suppose the question is simple enough, yet it has never ceased to boggle me—for in the attempt to express the whole in its entirety, I sense the impossibility of even finding the words to begin. Thus a meticulous excavation of thought and memory ensues, digging for that ultimate experience, that gem that condenses everything into one clear and reflective moment.

So what was it like to be a pilgrim and walk over five hundred miles through the raw and beautiful wild lands of Spain? Honestly, it was quite painful.

We are all pilgrims, I often have to remind myself of this, and the camino is life. Along our way the journey challenges us, surprises us, changes us, and ultimately leads us right back to where we all began, our home, our origin. Ask yourself, where did you come from, and where are you going?  Is not our origin and our destination the same, to be at home with God?

I’ve been on my way for the past thirty-three years, and though my journey is clearly different from your own, we essentially have the same options. Each day, and at every moment really, we have a choice: take a step closer to God or a step further from him. Yes, it can be that simple; however, the key to taking the next right step, and this is the tough part, lies in the discernment of what is good, true, and beautiful. If you don’t know what is good, true, and beautiful, start by digging into your faith (read the lives of the saints) and then by surrounding yourself with beauty (go hiking).

Chastity is good, true, and beautiful and therefore a decided step towards God; yet, we live in a world that incessantly whispers, “If it feels good, do it!” “Unfetter your passions!” “There is no truth.” “Don’t judge me!” and “Love is love is love!” right into our ears. The challenge then for any faithful Christian is how to continue choosing Christ in a world that openly rejects him, and in particular how to remain chaste amidst a confounding milieu of secular standards.

So how does one remain chaste and faithful to Christ?

To answer this, I’d like to suggest coupling the pace of the pilgrim with the practice of virtue. Like any virtue, chastity is not a destination to be reached, there is not Santiago at the end of the trail; rather, it is a choice that one renews and repeats, it is a mantric act of the will not all too different from walking, step, after step, after step. If Christ is our goal, if the Heavenly Kingdom is our homeland, then chastity is our pathway, and it is our footstep, and it is our dogged determination to keep moving when every fiber within us is crying out to stop!

Back to the pain then, so why does it have to hurt?

I was often reminded of Vanauken’s A Severe Mercy, while walking in Spain, for there is a strange and almost disagreeable union between pain and beauty in that book. I say disagreeable because I’m a wimp and I am still learning to embrace this wild standard of Christ. The Army’s slogan declares, “Pain is weakness leaving the body,” but as Christians witnessing the death of Christ, we see pain and suffering in a different light. For when our sufferings are united with Christ’s, they become a means for our sanctification.

The truth is, you are called to be a saint! So take a step towards Christ, take a step in chastity, and when it hurts, or seems too hard, or makes you just want to give up, remember where you came from and where you are headed. Fix your eyes on Christ, and just keep walking.

¡Buen Camino!

____________________________

Earning his BA from San Diego State University in 2006, Faulk entered the commercial arts, working with Sorrento Valley based firm, Buchanan Design. Following a passion, Faulk left the firm to study Cabinet and Furniture Technology at Palomar College. In the Fall of 2011, Faulk was admitted into California State University Fullerton’s MFA Program and graduated three years later with a concentration in drawing and painting. Faulk presently teaches Art at Garden Street Academy in Santa Barbara, Ca and laughs about it every day. It is with wide eyes and a level head that he continues the next leg of his journey; yet quoting the Spanish mystic John of The Cross, Faulk smiles: “If a man wishes to be sure of the road he treads on, he must close his eyes and walk in the dark.” For more information on the Footprints movie, click here.

Filed Under: Dating

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